Con il termine Central Belt – Cintura Centrale – ci si riferisce a quell’area della Scozia con la più alta densità di popolazione e che comprende la maggior parte delle città (ad esclusione di Aberdeen ed Inverness che sono più a nord). Questa ampia zona è conosciuta anche come Lowlands, va tenuto però in considerazione che entrambi i termini sono di uso comune ma non corrispondono ad una precisa suddivisione geografica/amministrativa.
L’itinerario coi mezzi pubblici che vi propongo si snoda tra due dei centri urbani più importanti della nazione, ossia Stirling e Falkirk. Nel mezzo ho aggiunto una tappa al Loch Katrine, considerato – a ragione – uno dei laghi più belli della Scozia.
Le varie tappe di questo percorso, che ovviamente potete prendere come spunto e personalizzare secondo i vostri interessi, mi hanno permesso di scoprire nuovi capitoli della storia scozzese e di godermi tanti paesaggi mozzafiato resi ancora più suggestivi dalle sfumature autunnali.
L’articolo è denso di informazioni e perciò piuttosto lungo. Per rendere la lettura più agevole ho deciso di dividerlo in diverse pagine:
- i luoghi che ho visitato (ne parlo qui sotto);
- gli alloggi dove ho pernottato;
- i mezzi pubblici utilizzati per muovermi da una località all’altra.
Viaggio nella Scozia centrale: cosa vedere tra Stirling, Falkirk ed il Parco Nazionale Loch Lomond e Trossachs
Vi sono stato tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, un periodo caratterizzato da giornate “corte”, l’alba è infatti intorno alle 8:20 ed il tramonto prima delle 16. A parte ciò, essendo bassa stagione ho trovato “pochi” turisti in giro e ciò ha fatto sì che potessi apprezzare ancora meglio i luoghi che visitavo.
Gli aeroporti ideali per esplorare la Scozia centrale sono quelli di Edimburgo e Glasgow International, se invece atterrate a Prestwick allora le distanze si allungano un po’. Nel mio caso, considerando i collegamenti dall’Italia ho optato per la capitale scozzese, approfittandone poi per fermarmi due giorni in città per visitare i mercatini di Natale (ogni scusa è valida per tornare a Edimburgo!).
1° tappa: 2 giorni a Stirling
Antica capitale del Regno di Scozia e “borgo reale” fino al 1975, Stirling è storicamente uno dei luoghi chiave del paese. Crocevia tra la regione meridionale e le Highlands, chi voleva governare la nazione doveva prima assicurarsi il controllo della città. Ciò spiega i numerosi assedi del castello e le diverse battaglie combattute nei suoi dintorni.
Con 48 ore a disposizione ho potuto esplorare il centro storico, piccolo ma grazioso e ben curato, e vedere le attrazioni principali (qui l’articolo completo). A cominciare ovviamente dalla fortezza che, analogamente a quella di Edimburgo, sorge sulla cima di un colle. Quella che fu la residenza dei Re Stuart è composta da una serie di edifici, molti dei quali risalenti ai secoli XV-XVI. Suggerisco di ritagliarsi un paio d’ore per la visita, volendo si può partecipare ai tour guidati e gratuiti che permettono di conoscerne la storia e le sale più emblematiche. Data la sua posizione strategica, è un perfetto punto panoramico e seguendo il perimetro delle mura si possono ammirare la città ed i suoi dintorni.
Il castello di Stirling è uno dei più visitati della Scozia, probabilmente superato soltanto da quello di Edimburgo. Suscita pareri contrastanti poiché è stato in gran parte ricostruito nel ‘500-‘600 ed ha l’aspetto di un museo più che di un “luogo vissuto”. Ciò in parte è vero, tuttavia va considerata la sua storia e se ciò che si osserva oggi appare piuttosto moderno lo si deve al fatto che venne distrutto nei secoli precedenti. Proprio per tale motivo si è rivelata un’esperienza comunque interessante.
Osservando il panorama dalla spianata dell’edificio si distingue chiaramente il National Wallace Monument, una torre eretta sulla collina di Abbey Craig e dedicata all’eroe nazionale che proprio in questa zona, nei pressi dello Stirling Bridge, sconfisse gli inglesi l’11 settembre 1297.
Il monumento venne inaugurato nel 1869 ed oggi è una delle attrazioni più visitate della Scozia. Al suo interno è custodita la spada di William Wallace, divenuta il simbolo della lotta per la libertà, e si può esplorare la Sala degli Eroi e delle Eroine, dove sono installate delle sculture raffiguranti uomini e donne che hanno avuto un ruolo speciale nella storia del paese.
Un altro evento bellico che si svolse a Stirling fu la battaglia di Bannockburn, combattuta tra il 23-24 giugno del 1314. Le truppe scozzesi, decisamente in numero inferiore e guidate da Robert The Bruce, riuscirono a sconfiggere gli inglesi e la vittoria fu cruciale per ottenere negli anni a venire il riconoscimento dell’indipendenza della Scozia.
Oggi, sui terreni dello scontro è stato costruito un moderno Visitor Centre nel quale è possibile partecipare ad un gioco interattivo che ricrea lo scontro ed i partecipanti possono decidere quale esercito guidare.
2° tappa: due giorni nel Loch Lomond e Trossachs National Park
Da Stirling ho raggiunto Callander e quindi il Loch Katrine, ubicato nel cuore del Parco Nazionale Loch Lomond e Trossachs e dal 1859 riserva idrica della città di Glasgow. Ho trascorso due notti in uno dei moderni eco-lodge costruiti sulle sponde del lago, un’esperienza unica in grado di riconciliare l’essere umano con la natura circostante. Anche perché, complici i monti circostanti, il segnale del cellulare è debole se non inesistente e ciò, dopo lo shock iniziale di chi non è abituato a farne a meno, in realtà permette di distrarsi da tutte le distrazioni della vita quotidiana. Segnalo comunque che nei pressi del Ristorante e dei lodge è attiva una connessione WiFi.
Il luogo è legato alla Regina Victoria, che venne qui nel 1859 proprio per l’inaugurazione dell’acquedotto. Inoltre, per l’occasione fu costruito un Cottage in stile gotico destinato al suo soggiorno. Esso tuttavia non venne mai utilizzato poiché le finestre vennero distrutte per effetto dei 21 colpi di cannone sparati a salve in onore della Regina. Si può osservare l’edificio partecipando alle escursioni in battello organizzate tutto l’anno. Le imbarcazioni impiegate sono due: la Lady of the Lake, così chiamata in onore all’opera scritta da Walter Scott, e la Steamship Sir Walter Scott, entrata in servizio nel 1899 ed utilizzata ancora oggi durante i mesi estivi e nelle occasioni speciali.
Come potrete avere intuito, anche lo scrittore Walter Scott è legato a questo posto. Fu qui nel 1810 e la bellezza dei paesaggi lo ispirarono per la stesura del già citato poema Lady of the Lake. Altri poeti quali Samuel Coleridge e William Wordsworth passarono del tempo in questa zona incantevole della Scozia.
Non si può non citare poi Rob Roy, eroe popolare nato sulle sponde settentrionali del Loch Katrine nel 1671. Egli è sepolto nel cortile della chiesa di Balquhidder (a 22 miglia a nord rispetto a qui) ma la tomba della sua famiglia si trova nei pressi di Glengyle ed è visibile durante la traversata in battello.
Più di recente, il Loch Katrine è apparso nella serie tv Outlander, in particolare nell’episodio 13 – Dragonfly in Amber – della seconda stagione. La location esatta è Brenachoile Point, distante 3 miglia circa da Trossachs Pier, e la scena ha per protagonisti Brianna e Roger nel 1968. Il luogo è la meta prediletta per un picnic da parte di ciclisti ed escursionisti.
A proposito, la zona è ideale per chi desidera fare una o più escursioni. Ad esempio, si può seguire la strada privata che collega Trossachs Pier a Stronalachar. La distanza è piuttosto impegnativa, ossia 14 miglia (22 Km) e conviene farla in alta stagione, quando cioè i battelli arrivano e partono anche da Stronalachar. Una valida alternativa è il Ben A’an, una collina molto conosciuta e che, nonostante sia alta soltanto 461 m, regala un’ottima vista panoramica sul Loch Katrine ed i monti circostanti.
L’articolo completo relativo al mio soggiorno è disponibile in questa pagina.
3° tappa: quattro giorni a Falkirk
Falkirk si trova all’incirca a metà strada tra Edimburgo e Glasgow ed è una meta divenuta particolarmente famosa negli ultimi anni in seguito all’inaugurazione alla fine del 2013 dei Kelpies, le sculture equestri più grandi del mondo.
Sono alte più di 30 m e pesano attorno alle 300 tonnellate, raffigurano degli spiriti maligni che, secondo la tradizione celtica, infestano i laghi ed i fiumi della Scozia potendo anche cambiare le loro sembianze in modo da ingannare le “vittime”. Sono state realizzate dall’artista Andy Scott e fin da subito hanno riscosso un enorme successo, con centinaia di migliaia di turisti che accorrono qui ogni anno per ammirarle da vicino, incuranti del “pericolo” 😉
La cosa che mi ha sorpreso di Falkirk è il fatto che tutte le attrazioni sono ubicate fuori dal centro e pertanto non vi si arriva a piedi, a meno che non vogliate camminare tanto. Gli autobus urbani garantiscono frequenti collegamenti tra le varie aree e pertanto non avrete alcun problema (chiedete agli autisti e vi aiuteranno senza alcun problema).
Detto ciò, vale comunque la pena dedicare un po’ di tempo per esplorare il nucleo antico della città, magari seguendo il Falkirk Town Heritage Trail. Si tratta di un itinerario che include svariati luoghi di interesse storico che ne raccontano il passato. Esso comincia presso The Steeple, punto di riferimento di Falkirk da oltre 300 anni ed utilizzato per scopi differenti, ad esempio come ritrovo per assemblee locali oppure come prigione.
La maggior parte dei locali dove mangiare si concentra nelle vie centrali e ne ho provati un paio.
Nell’edificio che accoglie il Falkirk Business Hub si trova il The Finnegans, aperto da pochi mesi ma che ha impiegato poco tempo per diventare un punto di riferimento per gli abitanti ed i lavoratori della zona. Con un occhio di riguardo alla qualità delle materie prime ed alla freschezza dei prodotti, lo Chef Giles Nicholl ed il suo staff propongono un menù semplice ma sfizioso. Sia che veniate per colazione o per pranzo (è chiuso per cena), troverete un ambiente accogliente ed informale dove vi sentirete subito a casa.
Il piatto nella foto – uno dei più richiesti – è il Finnegans’ Own Club Sandwich, una portata unica con pancetta, petto di pollo grigliato, pomodori ed insalata. Era talmente buono che non è rimasta neanche una briciola 😉
Per cena invece sono stato al Behind the Wall, ristorante aperto nel 1985 e che propone sia piatti scozzesi che internazionali, con in più una vasta offerta per quel che riguarda whisky, birre ed altre bevande alcoliche. Ecco quindi la mia scelta di optare per la pizza, una new entry del menù, seguita da un tortilla.
Il locale è bello ampio, suddiviso in più aree permettendo così di accogliere una clientela numerosa e variegata dato che regolarmente vengono organizzati una serie di eventi come ad esempio musica dal vivo e spettacoli di cabaret, dando vita così ad un’autentica “esperienza sociale” come recita il loro motto.
All’interno della tenuta di Callendar Estate, con foreste e terreni agricoli attraversati da una fitta rete di sentieri, si può seguire un itinerario guidato che ripercorre i punti nevralgici dove si è combattuta la battaglia di Falkirk Muir il 17 gennaio 1746. Le truppe guidate da Bonnie Prince Charlie ebbero la meglio su quelle governative, tuttavia, la vittoria non ebbe alcuna conseguenza sulle sorti della ribellione giacobita iniziata nel 1745 e che si sarebbe conclusa pochi mesi dopo con la disfatta di Culloden.
A poca distanza da qui sorge la Falkirk Wheel, la ruota – o meglio un ascensore idraulico – che collega i canali Forth and Clyde (proveniente da Glasgow) e Union Canal (da Edimburgo) in un punto caratterizzato da un dislivello di 24 metri. Tale struttura, unica nel suo genere in tutto il mondo, venne inaugurata nel 2002 dalla Regina Elisabetta. Purtroppo vi sono capitato nel periodo – fine novembre/inizio dicembre – durante il quale è chiusa per lavori annuali di manutenzione, tenetelo a mente se volete vederla in funzione.
Mentre ero lì, ne ho comunque approfittato per raggiungere Rough Castle, uno dei 16 forti costruiti lungo il Vallo di Antonino, il muro che proteggeva l’estremo confine nord-occidentale dell’Impero Romano estendendosi da una costa all’altra della Scozia. Nonostante non sia rimasto nulla della costruzione, nell’area si possono distinguere i buchi ed i fossati che la circondavano e che consentono di farci un’idea dell’aspetto che essa doveva avere.
Più vicino al centro di Falkirk ed immersa nel verde si trova invece la Callendar House, dimora storica risalente al secolo XIV e che ha accolto personaggi storici quali Maria Stuarda e Bonnie Prince Charlie. Le sale interne accolgono un museo dedicato alla storia del palazzo e della città, una Tearoom ed una cucina del 1825 utilizzata tra l’altro nella serie tv Outlander – episodio 11, seconda stagione – nella scena in cui il Duca di Sandringham viene decapitato da Murtagh.
Un’altra location di Outlander che si può vedere a pochi chilometri di distanza da Falkirk è la Bo’ness & Kinneil Railway Station, stazione ferroviaria storica gestita da un’associazione di volontari, la SRPS (Scottish Railway Preservation Society). Appare nel terzo episodio della prima stagione, nella scena in cui Claire saluta Frank alla stazione ferroviaria di Londra prima di partire per il fronte.
Bo’ness è stata la meta della mia gita fuori porta da Falkirk. Vi ho trascorso infatti una giornata intera e, dopo essere stato alla stazione ferroviaria ed al museo annesso (il più vasto della Scozia), ho visitato altre due attrazioni locali. In primis, The Hippodrome, aperto nel 1912 e per tale ragione considerato il Cinema più vecchio del paese ad essere stato allestito in un edificio appositamente costruito. Gli interni hanno mantenuto il fascino dell’epoca, l’eleganza degli spazi interni ricorda più un teatro che di un ambiente cinematografico.
Dopodiché mi sono spostato verso la Kinneil House, palazzo storico appartenente alla potente famiglia Hamilton che sorge sui terreni dove una volta passava il Vallo di Antonino. Inoltre, pare che proprio in un’officina situata in questa proprietà l’ingegnere scozzese James Watt sviluppò e migliorò il motore a vapore nella seconda metà del ‘700.
4° tappa (opzionale): Edimburgo
Da Falkirk sono poi rientrato a Edimburgo, dove mi sono fermato un paio di notti. Essendo inizio dicembre, il motivo del soggiorno è stato quello di vivere l’atmosfera natalizia passeggiando nei mercatini tradizionali allestiti lungo i giardini di Princes Street, nella New Town. Sarò onesto, le bancarelle di per sé non sono niente di speciale perché propongono i classici gadget che si possono reperire anche nelle altre città dove vengono organizzati.
Ho trovato molto più interessanti i chioschi dello street food, con leccornie scozzesi ed internazionali. Io ovviamente ho optato decisamente per le prime, facendo scorta di ottimo salmone!
Se capitate in città in altri periodi dell’anno, di cose da fare e da vedere ce ne sono tantissime ed allora vi lascio qualche articolo da cui potrete prendere spunto:
- itinerario di 72 ore a Edimburgo;
- escursioni nei suoi dintorni coi mezzi pubblici;
- tour organizzati in italiano in città e nel resto della Scozia.