Nonostante la lunga permanenza nella capitale spagnola mi sono reso conto di non aver scritto moltissimo su di essa, una delle mie città preferite. Per farmi perdonare ecco una mini guida su cosa vedere a Madrid in quattro giorni, di cui però solo due interi. L’itinerario che illustrerò è quello seguito da mia madre quando è venuta a trovarmi gli ultimi giorni del mio soggiorno ad Aprile.
Ho deciso di aggiungere qualche spunto ulteriore, rivolto in particolare a chi volesse visitare i dintorni della capitale spagnola partecipando a dei tour organizzati che hanno come mete principalmente le città di Toledo, Avila, Segovia e San Lorenzo de El Escorial. Ve ne parlo specificatamente alla fine dell’articolo.
—> Le migliori 17 attività da non perdere a Madrid <—
Madrid, cosa vedere in 4 giorni
Di seguito leggerete una proposta di percorso da seguire alla scoperta di Madrid che ovviamente potete cambiare ed aggiustare a vostro piacimento.
Se magari avete meno tempo a disposizione o comunque preferite visitare la città con l’aiuto di una persona esperta, suggerisco di considerare l’opportunità di prenotare dei tour privati con una guida che parla in italiano.
Maggiori dettagli a riguardo sono disponibili in questa pagina dedicata.
1° giorno
Più che giorno è quasi sera poiché ci incontriamo nei pressi dell’uscita della stazione metropolitana di Bilbao poco dopo le 18:30. Per prima cosa ci rechiamo al nostro albergo distante appena qualche decina di metri e sistemiamo rapidamente le questioni burocratiche.
Madrid by night: la Gran Vía, Plaza de España ed il Templo de Debod
Liberi dai bagagli e con lo stomaco che inizia a brontolare ci mettiamo in marcia dirigendoci in calle Fuencarral, una lunga strada di cui l’ultimo tratto è pedonale e che termina sulla Gran Vía costeggiando l’Edificio Telefónica. Seguendo il mio consiglio ceniamo da Orio, locale specializzato in pinchos e cucina basca ed uno dei miei preferiti di Madrid.
Facciamo poi due passi percorrendo tutta la famosa Gran Vía ammirandone gli stupendi palazzi e Plaza Callao per arrivare in Plaza de España. Questa piazza non mi ha mai convinto più di tanto e pure mia madre la pensa uguale. Così facciamo alcune foto alla fontana dedicata a Miguel de Cervantes ed ai protagonisti del suo “Don Chisciotte della Mancia” ed osserviamo sullo sfondo la Torre Madrid e l’Edificio España.
Di qui proseguiamo fino al Templo de Debod, il mio luogo preferito della città, che si rivela una piacevole sorpresa anche per la mamma. Ci godiamo il tempio by night approfittando della calma e del silenzio del luogo, dopodiché ci rimettiamo in cammino per tornare in albergo visto che il giorno dopo io ho l’esame di spagnolo e per questo devo alzarmi all’alba.
2° giorno
L’esame finisce attorno all’una e per rilassarmi vado al parco del Retiro dove incontro mia madre per mangiare insieme in un chiosco poco distante dal Palacio de cristal.
Mi racconta che ha passato la mattinata andando prima al Museo Reina Sofia per ammirare il celebre “Guernica” di Picasso oltre a diverse opere di Dalí (biglietti d’ingresso acquistabili qui) e quindi proseguendo verso il Retiro alla scoperta dell’immenso polmone verde madrileño.
A proposito dei musei di Madrid, può valere la pena di acquistare online la Card Paseo del Arte, un biglietto unico che consente di visitare il Museo Reina Sofía, il Museo del Prado ed il Museo Thyssen-Bornemisza con l’incluso l’accesso prioritario in tutti e tre i siti. Segnalo anche la possibilità di visitare il Prado con una guida italiana, tutte le informazioni sono riportate in questa pagina.
Il Parque del Buen Retiro
La giornata è piuttosto calda e ben si presta per una camminata in mezzo alla natura. Per prima cosa le mostro la fuente del Ángel Caído, cioè la fontana dedicata a Lucifero.
Quindi è la volta di vedere il già citato Palacio de Cristal, un palazzo tutto di vetro e ferro realizzato per l’esposizione coloniale del 1887 ed oggi sede di mostre temporanee di arte contemporanea. Davanti si trova un bel laghetto che rende la zona più suggestiva ed ideale per un pic-nic e per rilassarsi nei prati circostanti.
Da qui andiamo verso l’Estanque con il monumento di Alfonso XII° che domina il grande lago strapieno di barche. Ci fermiamo per qualche minuto per qualche fotografia e per ascoltare un’arpista che delizia i passanti con le sue note ipnotiche.
Quando interrompe lo spettacolo ne approfittiamo per dirigerci verso il barrio Salamanca, probabilmente il quartiere più lussuoso di Madrid. Abbandoniamo così il parco del Retiro prendendo il sottopassaggio che porta in calle de Lagasca (dove c’è anche la fermata della linea rossa della metropolitana) ed andiamo in calle de Núñez de Balboa dove si trova la mia scuola di spagnolo, Ail Madrid. Questa tappa non è ovviamente fondamentale per voi poiché l’unico scopo è per mostrare a mia madre dove ho studiato negli ultimi mesi 😀
Plaza de Cibeles ed il Palacio de Comunicaciones
Il nostro giro turistico ci riporta poi in Plaza de Cibeles, il simbolo di Madrid. Prima del Palacio de Comunicaciones immortaliamo la vista panoramica sulla Gran Vía che si apre sullo sfondo ed in primo piano la fontana dedicata alla Dea Cibele. Per poter ammirare il maestoso palazzo e sede del municipio dal 2007 attraversiamo la strada per immetterci in calle de Alcalá.
Plaza Colón ed il Paseo de la Castellana
Avendo già percorso la Gran Vía in lungo e in largo deviamo a destra in paseo de Recoletos, un viale alberato pedonale ed affollato di skaters che conduce a Plaza Colón, la piazza dedicata a Colombo (in Spagna conosciuto come Cristóbal Colón) in cui s’innalza il monumento con il navigatore genovese che punta l’indice verso ovest. Sul lato destro impossibile non scorgere il bandierone spagnolo della Biblioteca Nacional, considerata il “Prado di carta” dati i tanti cimeli storici che custodisce.
Dopo questa tappa ritorniamo con la metro al nostro alloggio preparandoci per andare a cenare al Lateral, locale situato lungo paseo de la Castellana, la via che inizia proprio dopo Plaza Colón e che conduce allo stadio del Real Madrid. A proposito del Madrid, se desiderate visitare il Santiago Bernabéu il mio consiglio è quello di acquistare qui il biglietto online e saltare quindi la coda sul posto. È aperto tutti i giorni ma quando ci sono le partite chiude cinque ore prima del calcio d’inizio – è vietato l’accesso agli spogliatoi – mentre a due ore dalla partita rimane aperta solamente la sala dei trofei.
3° giorno
Dedichiamo la mattina ed il primo pomeriggio del sabato alla parte ovest della città. In metropolitana scendiamo alla fermata Ópera così che ci troviamo davanti al Teatro Real, il teatro cittadino più importante. Oltrepassando l’edificio si arriva in Plaza de Oriente coi suoi giardinetti. La vista è dominata dal Palacio Real, realizzato nel 1755 e sede reale fino al 1931. Desistiamo dal visitare i ricchi interni perché la coda è lunghissima ed inoltre c’eravamo già stati (se volete visitarlo consiglio di acquistare i biglietti su internet in modo da avere l’accesso prioritario).
A questo punto deviamo verso nord per tornare al mio amato Templo de Debod per fotografarlo di giorno (quanto mi manca!). Devo dire che di notte e specialmente coi colori del tramonto è tutta un’altra cosa, però anche con il sole ha il suo fascino.
Dal Palacio Real di Madrid alla Catedral de la Almudena e Plaza de la Villa
Ritorniamo verso Palacio Real attraversando i jardines di Sabatini e quindi sosta alla Cattedrale di Nuestra Señora de la Almudena, una chiesa che personalmente adoro per i suoi diversi stili architettonici visto che i lavori iniziati nel 1872 si sono conclusi nel 1992! L’edificio religioso si trova all’angolo verso calle Mayor che è pure la nostra prossima meta.
Sulla destra si apre Plaza de la Villa dove, oltre alla statua dedicata all’ammiraglio Álvaro de Bazán che morì poco prima di comandare la Invencible Armada, si possono osservare edifici che presentano tutti gli stili tipici dell’architettura madrilena: mudéjar, gotico e barocco.
La Plaza Mayor
Lasciando la piazza alle nostre spalle è sufficiente seguire la massa di turisti per arrivare a Plaza Mayor, la famosa piazza squadrata del XVII° secolo e con al centro la statua equestre di Filippo III°. La domenica sotto i portici ci sono tante bancarelle dell’antiquariato specializzate nello scambio e vendita di monete e banconete in disuso. Io c’ero stato la settimana precedente e sfogliando i vari cataloghi avevo trovato quasi tutte le banconote in lire: un piacevole tuffo nel passato e che emozione vedere il deca oppure le mille lire!
La piazza è gremita così come i ristoranti e vedendo le portate di cibo in arrivo ci viene fame: faccio così assaggiare a mia madre il tipico bocadillo de calamares (ne parlo qui).
La Puerta del Sol e lo spettacolo di flamenco a Madrid
Decisamente soddisfatti del nostro pranzo diamo un’ultima occhiata a Plaza Mayor prima di continuare verso Puerta del Sol, la piazza più trafficata di Madrid e dove gli abitanti si radunano alla mezzanotte di capodanno per mangiare un acino d’uva ad ogni rintocco della campana. Davanti al Palazzo delle Poste si trova la placca che sancisce il chilometro 0, lì posizionata nel 2009 e da dove si misurano le distanze chilometriche tra le città spagnole. Inoltre, sul fondo della piazza in direzione di calle de Alcalá c’è la statua dell’Orso e del Corbezzolo, stemmi di Madrid.
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo facendo dello sano shopping per la Gran Vía e prima di cena ci rechiamo in albergo per iniziare a preparare i trolley. L’ultimo pasto spagnolo ce lo concediamo in un bel ristorante nei pressi di Argüelles e della relativa fermata della metropolitana: si chiama Punto Básico e ne parlo dettagliatamente qui.
Inoltre, per chi volesse assistere ad uno spettacolo di flamenco a Madrid segnalo il locale Cardamomo, un’autentica istituzione locale al punto che, a partire dal 2014, è stata inserita nel “Patrimonio Culturale di Madrid“. Tra l’altro, è l’unico tablao madrileno ad essere consigliato dalla rivista New York Times. Lo si può raggiungere tranquillamente a piedi da Plaza Sol dato che dista 5 minuti a piedi. Generalmente, gli show si svolgono tutti i giorni e svariate volte, ad esempio alle 18, alle 20, alle 22 oppure alle 23:30.
Il suggerimento è di acquistare i biglietti sul sito ufficiale in modo da essere sicuri di avere il posto prenotato. Col biglietto è incluso un drink di benvenuto e, volendo, si può cenare scegliendo tra i diversi menù proposti.
Questo che vi ho illustrato è l’itinerario che ho seguito con mia madre: mi rendo conto che non sia esaustivo però permette di ammirare molte delle attrazioni di Madrid, d’altronde non essendo la nostra prima volta abbiamo preferito soffermarci con più calma su alcune cose in particolare.
Per saperne di più sulla capitale spagnola e per altre ispirazioni per la visita vi suggerisco questi miei articoli:
- le cose insolite da fare a Madrid;
- i parchi ed i giardini da non perdere;
- la visita dello stadio Santiago Bernabéu con la possibilità di acquistare online i biglietti per l’entrata;
- i musei di Madrid e le informazioni relative agli orari, tariffe e le tessere sconto disponibili;
- le escursioni giornaliere ad Alcalá de Henares, Aranjuez e San Lorenzo de El Escorial;
- come arrivare in centro dall’aeroporto di Barajas in treno, autobus e metropolitana.
Esplorare i dintorni di Madrid con delle escursioni organizzate giornaliere
L’offerta è davvero ampia, diverse compagnie propongono itinerari simili “giocando” in parte sui prezzi e le opzioni – pranzi tipici, ingressi ai monumenti – che possono essere incluse o meno.
Con la volontà di facilitarvi in parte la scelta, vi elenco quelli che secondo me i miglior tour con partenza da Madrid considerando tariffe, durata dell’attività e tempi per le visite. Vi segnalo anche che purtroppo non ve n’è alcuno disponibile in lingua italiana. Le guide parlano in spagnolo ed inglese, perciò potete seguire una oppure entrambe le spiegazioni per farvi un’idea generale di quanto si sta osservando:
- Gita di un giorno a Toledo;
- Avila e Segovia, tour di 1 giorno da Madrid;
- Segovia, Avila e Toledo in 11 ore;
- Avila, Segovia ed El Escorial.