2. Il meteo scozzese, come conviverci
Secondo il mio modestissimo parere, le condizioni meteorologiche non dovrebbero influenzare così tanto la scelta del periodo in cui recarsi in Scozia. Dico ciò per un semplice motivo: il meteo scozzese è decisamente imprevedibile. Per darvi un’idea, da queste parti lo definiscono simpaticamente Four seasons in a day, ossia “quattro stagioni in un giorno“. Quella che sembra essere una semplice battuta in realtà rivela una complicata verità.
Io stesso l’ho vissuta sulla mia pelle svariate volte. Penso ad esempio a quando ho visitato Ayr ed il tratto di costa circostante. In poco più di quaranta minuti è diluviato tre volte con altrettanti intervalli soleggiati, il tutto accompagnato dal vento e da arcobaleni stupendi. Ricordo poi una giornata ad agosto a Edimburgo, con la mattina caratterizzata da una “nebbia padana” e dalla classica pioggerellina scozzese, il pomeriggio invece soleggiato con una temperatura prossima ai 26° C.
Grazie anche alla presenza della corrente del golfo, in Scozia vi è poca escursione termica nel corso dell’anno. Così, come sono rare le giornate veramente calde (più di 23°-25° C), altrettanto difficile è avere tante giornate gelide con temperature inferiori allo zero. Questo è un discorso generale, ovviamente ogni zona è una storia a sé. Ad esempio, quando mi trovavo a Edimburgo per capodanno, la temperatura oscillava tra i 4 e 10 gradi e, contemporaneamente, i miei genitori in provincia di Alessandria (Piemonte) erano spesso sotto zero.
Detto ciò, tendenzialmente i mesi migliori dal punto di vista climatico sono maggio, giugno, settembre ed ottobre. Ripeto, è semplicemente una stima, non una certezza.
Parliamo della pioggia: è vero che in Scozia piove sempre?
Innanzitutto, va chiarito il fatto che il più delle volte si tratta di pioggerellina a cui si resiste tirando su il cappuccio della felpa. Al contrario, gli acquazzoni – tipo quelli estivi – non sono così frequenti, salvo nei casi di forti perturbazioni oppure di prolungata siccità che, strano a dirsi, a volte capita anche qui. Mi è successo quando ho visitato Perth nel giugno 2017. In quell’occasione infatti il meteo è stato davvero poco scozzese, con un diluvio pressoché ininterrotto per due giorni dopo che – mi è stato spiegato successivamente – nel Perthshire non era piovuto per quasi un mese.
Per consolarsi della presenza fissa della pioggia, gli scozzesi hanno due proverbi popolari che, tradotti, recitano più o meno:
- “Se non vuoi bagnarti aspetta cinque minuti per uscire”;
- “La pioggia di oggi è il whisky di domani”.
Parlando ancora delle precipitazioni, condivido con voi una statistica che mi ha sorpreso, e sono sicuro che farà lo stesso effetto anche a voi. Milano ha una piovosità media annuale di 1013 mm, Edimburgo di 700 mm.
L’elemento che probabilmente disturba maggiormente è il vento che, se particolarmente intenso, può “rovinare” anche le giornate più miti. Per questo motivo suggerisco di avere sempre con sé una sciarpa, più o meno estiva a seconda della stagione.
Alla fine di questo capitolo bisogna fare un’ultima considerazione riguardante l’elemento fondamentale che spero vi accompagni durante il viaggio. Mi riferisco alla fortuna, che magari tenga lontana per un po’ la “nuvoletta di Fantozzi” da sopra la vostra testa. A me è capitato in occasione dell’escursione giornaliera a Mull, Iona e Staffa con partenza da Oban. Le previsioni davano una giornata grigia e piovosa ma, in realtà, il cielo si è aperto mentre iniziavo l’esplorazione della prima isola e da lì in poi c’è stato solo il sole (e faceva pure caldino).
