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Le musiche scozzesi da ascoltare on the road per la Scozia

Le 7+1 canzoni scozzesi da ascoltare in viaggio per la Scozia

Che sia per un viaggio on the road oppure utilizzando i mezzi di trasporto pubblici, ci sono diverse canzoni scozzesi che aiutano a “calarsi” ancora di più nell’atmosfera del posto. Si tratta di brani della tradizione popolare risalenti a epoche differenti e ciascuno racconta un frammento della storia della Scozia. Su youtube se ne trovano tantissime versioni, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Le mie preferite sono quelle accompagnate dal suono della cornamusa, secondo me le rende ancora più suggestive e realmente scottish. Le ho scoperte durante le gite organizzate da Edimburgo, con l’autista che ne spiegava le origini ed aneddoti. Ascoltandole mentre viaggiavo per le Highlands e dintorni, ammirando vaste brughiere desolate e paesaggi da sogno, non mi sorprende che mi siano rimaste nel cuore. Non a caso, anche a distanza di anni, sono sempre con me nel mio iPod!

Ne ho selezionate 7 (+1 ma scoprirete il perché alla fine dell’articolo) cercando di rispettare l’epoca di pubblicazione, non sempre però precisa, specie per quelle più vecchie. Vi segnalo inoltre una playlist a tema che ho scovato per caso su Spotify qualche anno fa, da allora è di diritto tra le mie preferite e l’ascolto svariate volte a settimana. La trovate a questo linkspero piaccia anche a voi 🙂

 

Le musiche scozzesi da ascoltare on the road per la Scozia
On the road in Scozia

Le 7+1 canzoni scozzesi da ascoltare in viaggio per la Scozia

 

1) “Auld Lang Syne”, 1792

Si tratta della canzone che ho scoperto più di recente e tra l’altro per pura casualità. Scorrendo video vari su youtube è uscito questo live di Rod Stewart dal castello di Stirling (mica male come location!). È bastato l’arpeggio di chitarra iniziale per farmi innamorare della canzone, l’interpretazione di Rod e poi le cornamuse verso la fine sono state il colpo di grazia!

Diffusasi in molti paesi, in Italia è conosciuta come “Valzer delle candele”: si può tradurre letteralmente dall’inglese in “I bei tempi” ed è un inno alle amicizie passate che vanno ricordate e celebrate quando se ne ha occasione. Difatti il testo è un dialogo tra due vecchi amici che si incontrano dopo diversi anni e ne approfittano così per festeggiare gli anni felici trascorsi in compagnia.

In Scozia è abitudine cantarla in occasione della notte di Capodanno (Hogmanay) per salutare l’anno che se ne va ed accogliere quello che verrà.

Per quanto riguarda le origini di “Auld lang Syne”, non esiste una data certa (forse intorno al 1500). Questo perché è sempre stata tramandata oralmente, almeno fino al 1792 quando Robert Burns pubblica “Select Collection of Original Scottish Airs” in cui raccoglie i testi di questa e di un centinaio di altre canzoni popolari scozzesi.

Seppure la conosca da poco (mea culpa!) è entrata prepotentemente tra le mie preferite per la musica ma soprattutto per il testo, semplice ed immediato ma che ben si adatta a certi momenti della vita di ognuno di noi: è un canto dai toni malinconici che tuttavia trasmette serenità senza lasciar spazio ad alcun rimpianto.

 

2) “The Skye Boat Song”, 1884

È uno dei brani più celebri della tradizione scozzese e nonostante sia stato scritto alla fine dell’800 in realtà la sua storia è decisamente più antica. Parla infatti diBonnie Prince Charliee della sua fuga dall’isola di Uist a quella di Skye dopo la sconfitta nella battaglia di Culloden del 1746: un evento tragico, un massacro di uomini che ha fatto da spartiacque nella storia della Scozia e dell’Inghilterra.

Esistono diverse versioni della canzone, sia strumentale che cantata, ed è diventata famosa negli ultimi mesi per essere la sigla della serie tv “Outlander”, la serie tv basata sulla saga di Diana Gabaldon. Per l’occasione è stato modificato il testo rendendolo al femminile in virtù della protagonista Claire Randall.

Possono cambiare gli arrangiamenti ma di certo non cambiano le emozioni che “Skye Boat Song” dà, in particolare se la ascoltate mentre siete in viaggio sull’isola di Skye.

 

3) “Scotland the Brave”, 1950

Se siete ad Edimburgo, per ascoltare questa marcia è sufficiente passeggiare per la Royal Mile e le vie limitrofe. È infatti uno dei cavalli di battaglia di qualsiasi suonatore di cornamusa.

Ciò perché, assieme a “Flowers of Scotland” è l’inno non ufficiale della Scozia. È un canto a cui gli scozzesi sono particolarmente legati perché il testo, scritto intorno al 1950 dal cantautore Cliff Hanley di Glasgow, è molto patriottico e sinceramente mette i brividi solo a leggerlo (anche a me che non sono scozzese, purtroppo!).

Nel periodo trascorso nella capitale scozzese ho avuto modo di assistere alle prove dei musicisti che partecipavano alla Military Tatto, la grande parata militare che si tiene ogni agosto nel piazzale davanti al Castello di Edimburgo. Questo perché alloggiavano nello stesso residence dove stavo io: ascoltavo “Scotland the Brave” ogni giorno ed a qualsiasi ora, è stata la mia sveglia mattutina così come la canzone della buonanotte. Alla fine del soggiorno la sapevo a memoria e mi sembrava ormai di suonarla assieme a loro, impossibile allora non affezionarmici!

 

4) “Flower of Scotland”, 1965

Questo è il vero inno della Scozia, anche se facendo parte del Regno Unito quello ufficiale rimane “God save the Queen”. Tuttavia, esistendo una nazionale scozzese sia nel rugby che nel calcio, quando giocano viene suonato “Flower of Scotland” come inno nazionale. Le cornamusa e poi il canto “urlato” a cappella dei tifosi rendono l’atmosfera da brividi, impressionando anche i tifosi delle squadre avversarie per l’attaccamento mostrato verso il proprio paese. Immaginate cosa succede quando la Scozia affronta l’Inghilterra…

Si tratta infatti di un brano decisamente anti-inglese poiché commemora la battaglia di Bannockburn del 1314, durante la quale gli scozzesi guidati da Robert Bruce sconfissero l’esercito di Edoardo II d’Inghilterra. La vittoria pose fine alla prima guerra d’indipendenza scozzese e la Scozia ottenne il riconoscimento della sua libertà da Londra.

Come se il testo non fosse abbastanza chiaro, ecco che quando gli scozzesi cantano “Flower of Scotland” aggiungono “England” al termine della frase “that stood against him” per ribadire la sconfitta dei loro vicini di casa.

Tuttavia, questa canzone è recente poiché venne composta nel 1967 da Roy Williamson, membro del gruppo musicale folk The Corries. Iniziò ad essere utilizzata nel calcio e nel rugby a partire dagli anni ’90.

La versione soltanto strumentale è nella mia playlist dell’iPod dal 2013 ed ogni volta che la sento ho i brividi e non importa dove mi trovi in quel momento, con il cuore e la mente ritorno subito tra le sue colline e valli.

 

5) “Caledonia”, 1977

È una ballata folk composta nel 1977 da Dougie MacLean, famoso musicista e compositore scozzese. “Caledonia” è l’espressione con la quale i Romani identificavano la Scozia, ossia regione situata a nord della provincia di Britannia, al di là dei confini dell’impero.

L’autore stesso racconta di averla scritta in una decina di minuti mentre si trovava in una spiaggia della Bretagna, in Francia. Il testo è malinconico, MacLean trasmette tutta la sua nostalgia di casa (ha sempre vissuto nel Perthshire) e difatti il ritornello recita:

Caledonia you’re calling me, and now I’m going home.”

La canzone ha impiegato poco tempo per diventare celebre in Scozia ed oggi è un cavallo di battaglia delle band che si esibiscono in ogni pub del paese. Io invece l’ho ascoltata per la prima volta mentre tornavo ad Edimburgo al termine di un’escursione giornaliera nelle Highlands. Visto che di lì a pochi giorni sarei rientrato (a malincuore) in Italia, la canzone mi è subito entrata in testa: la sento quando sono a casa sognando sempre di tornare al più presto in Scozia.

 

6) “Loch Lomond” (Runrig), 1979

È uno dei canti tradizionali scozzesi più celebri, le cui origini sono incerte e quindi circondate da un alone di leggenda. Personalmente, quella che mi ispira di più è legata alla ribellione giacobita del 1745. Sarebbe stata composta infatti da un prigioniero scozzese che, dando l’addio all’amata, le dice che il suo spirito finalmente liberato dalle sofferenze terrene tornerà in Scozia prima di lei:

O ye’ll take the high road and I’ll take the low,

An’ I’ll be in Scotland afore ye

For me and my true love will never meet again

On the bonnie, bonnie banks o’ Loch Lomond.

Data la popolarità ne esistono moltissime versioni. Io vi suggerisco quella “rock” del gruppo folk Runrig, originario delle Ebridi Esterne. Se invece volete saperne di più sugli eventi storici del 1745-1746, in particolare quelli legati alla possibile nascita di Loch Lomond, vi rimando dunque a questo articolo.

 

7) “I’m gonna be (500 miles), 1988

Di tutt’altro genere rispetto alle altre elencate sopra, questa canzone è speciale e non solo perché ha tanti anni come me 🙂

È senza dubbio il brano più celebre dei The Proclaimers, un gruppo musicale scozzese composto da due fratelli gemelli Reid nati a Leith, la zona portuale di Edimburgo affacciata sul Firth of Forth.

 Il testo è decisamente meno impegnato ed in poco tempo “I’m gonna be” è diventato un tormentone in tutto il paese. Personalmente credo che quasi ogni scozzese la conosca, difatti qualcuno l’aveva proposta (ironicamente) come un altro inno non ufficiale. Anche questo canto l’ho scoperto in viaggio verso Edimburgo: ricordo che la radio lo stava trasmettendo ed il nostro autista ha iniziato a cantare a squarciagola trascinandoci in un coro improbabile ma comunque molto divertente!

L’ho poi riascoltata live in un pub di Edimburgo una sera di agosto, nel bel mezzo del Fringe Festival. Chitarra acustica e voce, ciò è bastato al cantante per far impazzire i presenti e far aumentare in maniera esponenziale le pinte di birra ordinate. Credetemi, se volete far contento uno scozzese intonate oppure fate partire a tutto volume “I’m gonna be”: da quel momento in poi diventerà il vostro migliore amico 😉

 

7+1) “Amazing Grace”, ‘700

Composto nel ‘700 dal marinaio inglese John Newton, questo è uno dei brani cristiani in lingua inglese più famosi nel mondo. Considerato un inno di ringraziamento a Dio, con diversi riferimenti ai testi biblici, e molto in voga specie nel periodo natalizio, è stato riproposto in diverse lingue ed arrangiamenti.

Il mio preferito è quello “scozzese”, dove la protagonista è la cornamusa. Ecco il motivo per il quale ho inserito “Amazing Grace” in questo articolo. La canzone è talmente famosa che non necessita alcuna spiegazione aggiuntiva, vi lascio quindi con la versione mozzafiato delle “Royal Scots Dragoon Guards”.

Queste sono le mie 7+1 canzoni scozzesi da sentire mentre si è in viaggio per la Scozia, quali altre conoscete e suggerite a chi come voi vuole scoprire le Highlands on the road?

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