Dopo la tappa ad Avila, il nostro tour giornaliero prosegue in direzione di Segovia, capoluogo della provincia omonima della Castiglia e León e distante da Madrid circa una novantina di chilometri.
La città ha origini antichissime e, come è accaduto per molte aree della Spagna, la sua storia è stata caratterizzata dalle dominazioni romana e poi quella araba fino alla “Reconquista” cattolica. L’eredità del suo passato è custodita tra le mura della Città Vecchia, inserita non a caso nella lista Unesco dei patrimoni dell’umanità.
Cosa vedere a Segovia in mezza giornata da Madrid
È una delle città più belle e con il maggior numero di monumenti di Spagna e non a caso è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985, assieme all’acquedotto romano. Il tour che ho fatto è stato utile per conoscerne la storia e vedere alcuni dei luoghi di maggior interesse.
Premesso ciò, suggerisco di dedicare (almeno) 2 giorni alla visita di Segovia e, nel caso siate automuniti e con ulteriore tempo a disposizione, può essere la base ideale per andare alla scoperta della provincia. A tal proposito, questi miei articoli potrebbero fare al caso vostro:
- itinerario alla scoperta di castelli ed arte mudéjar;
- tour dei borghi più belli vicino a Segovia;
- visita del Palazzo Reale di San Ildefonso e dei giardini in stile “Versailles”.
La Città Vecchia
Il pullman ci lascia a poche decine di metri dalle vie trafficate e ricche di storia del nucleo più antico di Segovia. Prima di giungere dinanzi all’Acquedotto, uno dei monumenti più conosciuti di tutta la Spagna, passeggio lungo avenida Fernández Ladreda per “immergermi” nell’atmosfera di questa città. E lo faccio iniziando dalla Chiesa di S. Millán (Iglesia de San Millán), tra le più antiche di Segovia e massimo esempio di architettura romanica. Venne ultimata infatti tra il 1111 ed il 1126 anche se la torre risale probabilmente al X° secolo, quando faceva parte di un tempio precedente.
Proseguo per qualche metro ed è già tempo di un’altra chiesa, quella di S. Clemente (Iglesia de San Clemente), di dimensioni modeste ma comunque molto carina, realizzata tra il XII° ed il XIII° secolo.
Piccola annotazione: assieme a Zamora, Segovia è la città spagnola che conserva il maggior numero di chiese di stile romanico costruite nel periodo medievale.
L’Acquedotto Romano di Segovia
Prossima meta è Plaza del Azoguejo, la piazza su cui si affaccia l’Acquedotto. Si tratta di uno dei monumenti romani meglio conservati della penisola iberica. Divenuto simbolo di Segovia, tanto che è inserito nello stemma della città, nel 1985 è stato dichiarato Patrimonio Unesco dell’umanità. Realizzato durante il I° secolo d.C. dall’imperatore Traiano per portare l’acqua dal fiume Frio, è lungo circa 17 Km e nel punto più alto, visibile proprio nella piazza di Segovia, è alto 28,5 m.
Se capitate qui per pranzo, il suggerimento è di mangiare alla Mesón de Cándido, un’autentica istituzione locale. Ne parlo dettagliatamente in questo articolo, all’interno del quale trovate altre informazioni relative ai collegamenti da/per Madrid e dove pernottare in centro.
Poterlo ammirare così da vicino è un privilegio perché si possono notare la cura per i dettagli e quindi la perfezione dell’opera, d’altronde perfettamente funzionante da due millenni. In particolare, fa impressione osservare come le pietre siano semplicemente posate l’una sull’altra senza bisogno di alcun materiale di adesione. Per vedere l’Acquedotto ancora meglio suggerisco di salire le scale del Portigo, nei pressi dell’ufficio turistico: qui avrete una bella vista dall’alto della città e del monumento romano.
La Plaza Mayor e la Cattedrale di Segovia
Vorrei avere più tempo per godermi tale panorama oppure per passeggiare a fianco dell’imponente struttura, tuttavia la visita deve continuare. Si prende una stradina in salita ed eccoci in Plaza Mayor, la piazza porticata di Segovia. È un luogo vivace e sempre affollato dai turisti e dagli abitanti che si ritrovano nei vari locali oppure dalle panchine sparse ai lati. Prima o poi è inevitabile che l’occhio cada sulla magnifica Cattedrale che in pratica occupa un intero lato della piazza maggiore.
La Cattedrale di Segovia fu edificata tra i secoli XVI-XVIII secondo lo stile gotico con influenze rinascimentali. La torre campanaria è alta 100 m ed è ben visibile pure dai dintorni della città perché il tempio sorge nel suo punto più alto.
Inoltre, per le dimensioni e per l’eleganza che la contraddistingue, è stata soprannominata “la dama delle Cattedrali“. Ed in effetti il colpo d’occhio è impressionante, specie se ci si posiziona proprio al di sotto del campanile: non dimenticate di vedere la Cattedrale da tutti e quattro i lati per scrutarne ed apprezzare i particolari architettonici.
Non può mancare una visita all’interno dove, in particolare, sono state le volte e le ampie vetrate ad attirare la mia attenzione. I biglietti d’ingresso sono acquistabili qui. Dopodiché ci rimettiamo in marcia e raggiungiamo a piedi il celebre Alcázar.
L’Alcázar di Segovia
Assieme all’Acquedotto Romano è il simbolo del capoluogo di provincia della Castiglia e León.
Costruito nel secolo XI, sorge su di una roccia a strapiombo: una posizione strategica ma pure pittoresca tanto che Walt Disney ne prese spunto per le sue opere.
La storia dell’Alcázar è alquanto travagliata poiché la fortezza, realizzata durante la dominazione araba a cavallo tra i secoli XI-XII, ha dovuto subire diversi lavori di restauro nel corso degli anni. Specialmente l’incendio avvenuto nel 1862 è quello che ha provocato i danni di maggior entità, con la distruzione di diversi ambienti dell’edificio.
Inoltre, pare che proprio qui la Regina Isabel I di Castilla incontrò Cristoforo Colombo assicurandogli l’appoggio finanziario per la conquista delle Americhe, a patto però di lasciar favorire la creazione di un Impero Spagnolo. Da questo avvenimento storico è stato coniato lo slogan utilizzato per candidare Segovia come Capitale Europea della Cultura del 2016:
“Sin Segovia no luna.“
Queste poche parole racchiudono l’evolversi di una catena di eventi storici di cui la città spagnola è stata il fondamentale punto d’avvio: difatti, senza di essa non ci sarebbe stata Isabella di Castiglia e quindi non sarebbe avvenuto l’incontro con il navigatore genovese, per cui niente scoperta dell’America e perciò nessun astronauta sulla Luna.
Da fuori l’elemento architettonico che balza immediatamente agli occhi è la “Torre del Homenaje“. Struttura centrale e torre principale del castello, è qui che risiedeva il padrone e vi si trovavano le stanze più importanti dato che, in caso di attacco nemico, era il luogo più protetto. Diversi sono i punti panoramici che permettono di ammirare la sierra nei dintorni di Segovia oltre ad ovviamente lo stesso capoluogo e la sua Cattedrale.
L’Alcázar si può visitare internamente ed è possibile vedere varie stanze con oggetti ed arredi d’epoca.
In particolare la “Sala del trono“, dove vanno ammirati lo stemma dei “Reyes Católicos“, il rispettivo motto “Tanto monta” ed una serie di quadri con i ritratti degli stessi.
Da non perdere la “Sala de las Piñas“, da fotografare tenendo il naso all’insù: il soffitto a cassettoni è decorato con 392 elementi simili a delle pigne e la realizzazione risale al 1452, come riportato nel fregio.
Mi è piaciuta molto anche la “Sala de la Galera“, ultimata nel 1412 e con una parete su cui è dipinta l’incoronazione della Regina Isabel la Católica come sovrana della Castiglia e León nella Chiesa di San Michele a Segovia.
Per godersi al meglio l’Alcázar, sia dentro che fuori, suggerisco di ritagliarvi un’ora abbondante per la visita. Nel mio caso, trattandosi di un tour guidato con la necessità di rientrare a Madrid in serata, ho dovuto visitarlo piuttosto di fretta ma comunque vedendo tutte le cose più importanti.
Transito a piedi sotto la Puerta de San Andrés, contenuta tra due torri imponenti ed una delle poche porte d’accesso alla città rimaste (le altre sono quelle di Santiago e di San Cabrián), ed osservo un’ultima volta Segovia e la Cattedrale con il campanile che svetta all’orizzonte: una cartolina che mi farà compagnia per il resto della giornata e che ancora oggi fa parte dei miei ricordi di viaggio.
Come per Avila, ho avuto poche ore a disposizione per conoscere Segovia, una località che vanta una storia importante e con diverse cose da vedere, prime tra tutte l’Acquedotto e l’Alcázar. La visita mi ha permesso di aggiungere alcuni tasselli riguardanti la storia della Spagna con pure un tocco di italianità, anzi, di “genovesità” dato che Colombo è passato da queste parti. Da come mi è stato spiegato (e sotto sotto suggerito) Segovia ed i suoi dintorni offrono ancora molte altre meraviglie da scoprire ed allora un nuovo viaggio in Castiglia e León ci starà tutto!
Per saperne di più sul tour guidato a cui ho partecipato e per procedere con la prenotazione online potete consultare questa pagina dedicata.