L’elenco dei libri che riguardano la Scozia è davvero lungo, praticamente infinito. Molti sono ambientati ad Edimburgo, altrettanti prendono spunto da storie reali e fittizie provenienti dalle remote Highlands oppure dalle isole Ebridi, altri infine si svolgono a Glasgow.
Ecco perché voglio condividere con voi i 16 libri sulla Scozia che ho letto e che, in maniera più o meno diretta – hanno influenzato la pianificazione dei miei viaggi. Lo farò rimanendo fedele alla data di pubblicazione delle opere, iniziando dalla fine del ‘700 per arrivare agli ultimi anni del ‘900 ed inizi del 2000.
Se invece cercate qualche idea per un tour cinematografico ad hoc, in questo articolo parlo delle location scozzesi apparse in film e serie tv.
I 16 libri ambientati in Scozia: 1) “Uomini delle Highlands”
Nel 1703 lo scrittore scozzese Martin Martin pubblica “A Description of the Western Islands of Scotland” – successivamente tradotto in italiano come “Uomini delle Highlands. La Scozia nella storia e nella memoria” – ed è uno tra i primi testi in cui si parla di usi e costumi di terre così remote come Highlands e le isole.
La versione italiana a cura di Maria Rita Zibellini e Roberto Rossi tratta alcune parti dell’opera originale attraverso una precisa divisione in paragrafi con l’aggiunta di una serie di commenti e descrizioni che consentono ai lettori di comprendere meglio alcuni concetti espressi da Marin. Difatti, il libro è una sorta di saggio in cui vengono raccolti appunti e riflessioni su di una società celto-norvegese molto differente dal resto della Scozia. La grande abilità di Marin quella è di riuscire a mantenere una visione oggettiva durante l’intera analisi.
I 16 libri ambientati in Scozia: 2) “Diario di un viaggio alle Ebridi”
Un libro particolarmente consigliato a chi intende visitare questa zona piuttosto remota della Scozia. I protagonisti sono il dottor Johnson, considerato uno dei massimi intellettuali dell’epoca (siamo nel 1773) e l’amico nonché scrittore-biografo James Boswell. Ispirati dalla lettura del testo “Uomini delle Highlands” di Martin, i due decidono di mettersi in viaggio sfidando le intemperie, le tante miglia da percorrere e l’età di Johnson, 64 anni, che per l’epoca è già avanzata. Da Edimburgo fino alle Ebridi attraversando le selvagge Highlands, il “Diario di un viaggio alle Ebridi” racconta un itinerario che, oltre agli infiniti paesaggi da sogno (non sempre però apprezzati dall’intellettuale inglese…), fornisce ai due – e quindi a noi lettori – uno spaccato della vita quotidiana di quell’angolo di Scozia di fine ‘700.
Un’epoca che ancora risente dell’esito tragico della seconda ribellione giacobita e della sanguinosa battaglia di Culloden del 1746. A tal proposito, durante il soggiorno sull’isola di Skye, Johnson e Boswell sono ospiti a casa di Flora MacDonald, divenuta famosa ed “eroina” per aver aiutato Bonnie Prince Charlie a lasciare la Scozia incolume nonostante fosse ricercato dall’esercito governativo ed avesse una taglia sulla sua testa che avrebbe assicurato una ricca ricompensa a colui che l’avrebbe smascherato. Proprio Johnson dormì nello stesso letto dove in precedenza aveva riposato Carlo Edoardo Stuart durante la sua breve permanenza sull’isola.
I 16 libri ambientati in Scozia: i romanzi storici di Walter Scott
Non poteva mancare Sir Walter Scott che, oltre ad essere stato uno dei più grandi scrittori scozzesi, è stato definito come il padre del “romanzo storico”. Pertanto ha lasciato un’importante eredità letteraria il cui “eco” si fa sentire ancora oggi.
La sua stessa città natale, Edimburgo, gli ha dedicato un imponente monumento nella New Town – affacciato sui giardini di Princes Street – ed una sezione all’interno del Writers’ Museum sul Royal Mile. Inoltre, negli Scottish Borders, poco distante dalla capitale scozzese, si può visitare la dimora di Abbotsford House dove lo scrittore morì nel 1832.
La sua produzione letteraria è stata immensa anche perché ha coperto vari generi. Se probabilmente Ivanhoe è il libro più conosciuto, nel mio caso sono altri quelli che hanno ispirato le mie visite in terra scozzese.
Una menzione la dedica Waverley che, uscito nel 1816, è il vero capostipite di questo genere. Non a caso, caso unico nel mondo, la stazione principale di Edimburgo porta proprio il suo nome. Non sono ancora riuscito a leggerlo poiché ad oggi è molto difficile reperire le edizioni tradotte in italiano.
Nel 2018 è finalmente uscito il romanzo tradotto in italiano. Suddiviso in due parti, racconta le avventure di un giovane sognatore che, spedito in Scozia assieme al suo reggimento, si innamora non soltanto del fascino selvaggio delle Highlands ma anche della sorella di un capoclan. Purtroppo, siamo nel 1745 e quindi è in atto la rivolta giacobita guidata da Bonnie Prince Charlie. Per scoprire come andrà a finire non resta che leggere il romanzo. Potete acquistarlo su Amazon:
3) “L’antiquario”
Pubblicato nel 1816, “L’antiquario” è ambientato nell’estate del 1794, periodo nel quale la Scozia sta iniziando a riprendersi dalle ferite lasciate dalla sconfitta giacobita a Culloden nel 1746.
Il protagonista della storia è il giovane aristocratico Lovel, il quale decide di recarsi in Scozia per fare luce sulle sue vere origini entrando poi in contatto con un paese e delle tradizioni a lui ignote. In tutto ciò emergono in particolare due personaggi che alla fine si possono considerare co-protagonisti del romanzo. Sono l’antiquario Jonathan Oldbuck, il classico nobiluomo scozzese che incarna il passato e le usanze del suo paese, anche quelle vietate dal governo inglese ma che cerca di mantenere vive attraverso i piccoli gesti quotidiani, ed il mendicante Edie Ochiltree, figura onnipresente nel corso del romanzo e degno rappresentante della saggezza popolare basata sulla tradizione locale.
4) “Rob Roy”
Risalente al 1818, “Rob Roy” è sicuramente tra i libri più famosi dell’autore scozzese, tanto che ha ispirato diversi film e serie tv prodotte negli ultimi anni del ‘900. Il romanzo ha per protagonista Rob Roy, un brigante, capo-clan ed eroe leggendario delle Highlands realmente esistito e soprannominato il “Robin Hood scozzese”. Successivamente
Nato nel 1671 sulle sponde del Loch Katrine, Rob Roy ebbe una vita travagliata caratterizzata da furti, sottrazione dei propri averi, battaglie contro i Giacobiti e prigionia a Londra. La sua figura divenne leggendaria grazie a Daniel Defoe che, attorno al 1725, gli dedicò una biografia romanzata. Quando Rob venne scarcerato fece ritorno in patria per poi morire nel 1734 vicino a Balquhidder, vicino a Loch Lomond. Venne sepolto nel cimitero della cittadina ed ancora oggi si può rendere omaggio alla sua tomba.
5) “La sposa di Lammermoor”
Uscito nel 1819, questo romanzo è ambientato in Scozia durante il regno della Regina Anna (1702-1714).
Scott affermò di essersi ispirato ad una storia vera, riguardante il matrimonio di una figlia voluto e forzato dai genitori a discapito dei suoi reali sentimenti. Infatti, la ragazza era innamorata di un altro uomo, appartenente però alla famiglia rivale. Come si può immaginare, la vicenda non avrà purtroppo il lieto fine poiché il profondo disagio della ragazza la porterà alla follia e quindi alla morte.
Dal romanzo “La sposa di Lammermoor” trasse ispirazione Salvadore Cammarano per il libretto di Lucia di Lammermoor (1835) di Gaetano Donizetti.
I 16 libri ambientati in Scozia: 6) “Viaggio attraverso la Scozia” di T. Fontane
Nel 1860 esce il racconto dello scrittore tedesco Theodor Fontane del viaggio compiuto in Scozia nell’estate del 1858 in compagnia dell’amico Bernhard von Lepel. La lettura è assai piacevole e scorre veloce tra storie, descrizioni, aneddoti di vario genere riguardanti il paese in generale e nello specifico le località visitate durante l’itinerario. Un viaggio che inizia e si conclude a Edimburgo per spingersi fino nella regione dell’Argyll and Bute. Tra le tappe principali vi sono Stirling, Loch Lomond e Loch Katrine, Perth, Inverness, Culloden Moor, Oban, Loch Leven, Melrose ed Abbotsford.
Il libro è stato tradotto in italiano nel 2002 ed è acquistabile direttamente su Amazon.
I 16 libri ambientati in Scozia: 7) la “guida turistica” di Robert Louis Stevenson
Nel Writers’ Museum di Edimburgo vi è un piano dedicato a Stevenson, altra figura di rilievo della letteratura scozzese. Famoso per opere come L’isola del tesoro e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, il testo che mi ha ispirato per davvero è Pictoresque notes on Edinburgh pubblicato nel 1878.
Tradotto in italiano da Valeria Bellazzi nel 2016, “Edimburgo. Tre passeggiate a piedi” comprende una raccolta di saggi nella quale l’autore descrive la sua città, i quartieri della Old Town e della New Town con l’aggiunta di ricordi personali, storie e leggende. Che la data di uscita non inganni, gran parte delle indicazioni sono ancora valide ed anzi, permettono di esplorare anche delle zone meno conosciute.
Ad esempio, è grazie a questo libro se mi sono spinto fino ai margini meridionali di Edimburgo per cercare la Caiy Stone, l’unica pietra superstite di un sito funerario risalente addirittura all’Età del bronzo. Inoltre, il luogo su cui sorge probabilmente fu il campo di diverse battaglie a partire dai romani e dai vichinghi.
Inoltre, la guida di Stevenson mi ha guidato alla scoperta di altre “chicche” nascoste nelle vie più trafficate del centro medievale della capitale.
Come nel caso della Morocco Land, corrispondente alla parte settentrionale di Canongate e demolita nel 1950. Tuttavia, a ricordo del suo passato, sulla facciata del palazzo adiacente alla Edinburgh School of English è ancora possibile ammirare l’effigie di un Moro con la testa avvolta dal turbante.
Poco distante, alla fine di Jeffrey Street, è ancora visibile la Trinity Apse, ciò che rimane della vecchia Trinity College Church.
Questa fu fondata dalla vedova di Giacomo II e vi fu seppellita dopo la sua morte (1463). La struttura originale venne demolita per far posto alla stazione di Waverley.
Oppure, spostandoci in Victoria Street, è una leggenda metropolitana a farla da padrona. La vicenda riguarda il maggiore Thomas Weir, il quale viveva con sua sorella Jean in una casa vicino a West Bow. I due conducevano una vita misteriosa, caratterizzata da una profonda religiosità, probabilmente eccessiva agli occhi del popolo. Difatti, nel 1670 vennero condannati entrambi per stregoneria, lei venne impiccata in Grassmarket mentre lui venne bruciato vivo nei pressi di Calton Hill. La loro storia ispirò diverse leggende, la più famosa racconta che i due siano stati avvistati più volte mentre, nel cuore della notte, transitavano davanti alla loro casa a bordo di una carrozza “guidata” dal diavolo. Vista l’atmosfera sinistra, successivamente è stato deciso di radere al suolo la loro abitazione.
I 16 libri ambientati in Scozia: 8) “Il ragazzo rapito”
Questo romanzo d’avventura scritto da Stevenson e pubblicato nel 1886 conduce il lettore in un viaggio in la Scozia, dalle Highlands alle Lowlands, attraverso gli occhi di due personaggi che, nonostante le differenze di credo religioso e politico, scopriranno l’importanza dei valori dell’amicizia e della lealtà.
Le conseguenze della ribellione giacobita del 1746 fanno da sfondo alle vicissitudini di David Balfour, giovane e leale al Re Giorgio, ed il fuorilegge proveniente dalle Terre Alte, Alan Breck. Conosciutisi a bordo del brigantino diretto nelle Americhe, in seguito al naufragio dello stesso i due si ritrovano nei pressi di Appin, nelle Highlands occidentali. Rimasti coinvolti in un caso di omicidio e ritenuti colpevoli, sono costretti a scappare verso sud. La fuga si conclude a Edimburgo, per la precisione all’altezza del belvedere “Rest and Be Thankful” della Corstorphine Hill, una delle 7 colline che formano la città scozzese.
Quest’opera di Stevenson è una delle mie preferite in assoluto. Pagina dopo pagina mi sono lasciato trasportare nell’atmosfera della Scozia di fine ‘700, al punto che mi sembrava di essere in cammino assieme a David ed Alan. Vi suggerisco la lettura perché, grazie ai numerosi riferimenti geografici presenti, potrebbe essere uno spunto interessante per un tour del paese. A tal proposito, potete ordinare il libro su Amazon tramite questo link.
I 16 libri ambientati in Scozia: 9) “Trainspotting”
È il 1993 e Irvine Welsh pubblica “Trainspotting“, un libro che segnerà un’epoca. Lo scrittore, originario di Edimburgo, in particolare del quartiere Leith, dà vita ad un romanzo sia autobiografico che sociale in cui i protagonisti sono i membri di un gruppo di tossicodipendenti della Edimburgo di fine anni ’80.
Le loro vicende e le loro dipendenze vengono raccontate in maniera non lineare e senza fronzoli. Tuttavia, questo è uno dei pochi casi in cui ho preferito il film rispetto al libro. La pellicola, uscita nel 1996 con la regia di Danny Boyle, ha impiegato poco tempo per diventare un cult. Sebbene la storia sia ambientata a Edimburgo, gran parte delle riprese sono state gatte a Glasgow. Fanno eccezione la scena di apertura con la fuga di Renton e Spud, girata in Princes Street e Calton Road, e quella finale, registrata a Londra.
In entrambi i casi, Trainspotting ci lascia un’immagine differente ed insolita di Edimburgo, quella cioè dei suoi bassifondi e di coloro che non riescono ad identificarsi con i valori della società di fine secolo.
I 16 libri ambientati in Scozia: 10) “Outlander”
Più o meno negli stessi anni, è il 1991, la scrittice americana Diana Gabaldon il primo romanzo della serie Outlander, destinata negli anni a seguire a vendere oltre 25 milioni di copie.
Il romanzo racchiude diversi generi (storico, fantasy, romantico e d’avventura) e racconta le vicende di Claire Beauchamp, un’infermiera inglese del XX° secolo che si ritrova catapultata nella Scozia del 1743. Sono gli anni della seconda insurrezione giacobita e così iniziano una serie di avvenimenti, tradimenti e salvataggi che la portano a sposarsi col giovane James Fraser. Venendo dal futuro, Claire sa già il destino a cui andranno incontro i seguaci di Bonnie Prince Charlie e così l’obiettivo è di evitare che la battaglia di Culloden del 16 aprile 1746 avvenga.
Nel 2014 ha debuttato l’omonima serie televisiva prodotta dalla Starz. Le riprese sono fatte in terra scozzese e viene dato risalto pure al gaelico. Attualmente la serie tv è stata rinnovata fino alla quarta stagione.
Ho avuto modo di leggere il romanzo “La straniera”, il primo della saga, dopo aver visto la prima stagione. A costo di attirarmi l’antipatia delle sue fan, devo ammettere che ho fatto molta fatica a leggerlo tutto poiché lo stile della Gabaldon non rientra affatto nei miei gusti. E così, seppur apprezzando il gesto di mia mamma che mi aveva regalato anche i due romanzi successivi – “L’amuleto d’ambra“ e “Il ritorno“ – ho dovuto desistere. All’autrice riconosco l’idea del viaggio indietro nel tempo attraverso un cerchio di pietre e l’accuratezza con cui parla della storia e delle tradizioni scozzesi.
Invece, ho apprezzato molto di più la serie tv, davvero molto ben fatta e lodevole per aver incluso nel cast molti attori scozzesi… se potete guardatela in originale, farà tutto un altro effetto.
In ogni caso, quel che certo è che Outlander ha “strizzato l’occhio” alla Scozia, portando ad un notevole incremento del numero di turisti-appassionati curiosi di visitare le diverse location. E così, ne hanno risentito positivamente anche attrazioni che sino a quel momento erano pressoché “sconosciute” ed addirittura a rischio chiusura.
A proposito, in questo blog ho scritto diversi articoli legati ai luoghi che appaiono nella serie tv:
- https://checkinblog.it/linlithgow-palace-blackness-castle-scozia/;
- https://checkinblog.it/cosa-vedere-aberdour-fife-scozia-outlander/;
- https://checkinblog.it/cosa-vedere-glasgow-un-giorno-scozia/;
- https://checkinblog.it/kinloch-rannoch-pitlochry-perthshire-scozia/.
I 16 libri ambientati in Scozia: 11) “44 Scotland Street”
Un racconto “leggero” scritto da Alexander McCall Smith che si snoda per Edimburgo, in particolare tra le vie della New Town ed in luoghi di interesse come la Scottish National Portrait Gallery, e che ruota attorno alle vicende di una serie di personaggi caratteristici che vivono in un condominio ubicato al civico n. 44 di Scotland Street.
Si comincia da una ragazza di nome Pat che, durante il suo secondo anno sabbatico, si trasferisce nel palazzo situato a circa 15 minuti a piedi dai giardini di Princes Street. Il suo coinquilino è l’affascinante agente immobiliare Bruce, con il quale vivrà un rapporto alquanto particolare tra alti e bassi. Nel corso della narrazione intervengono altri protagonisti come ad esempio il bambino prodigio Bertie e la sua madre oppressiva Irene, l’eccentrica antropologa Domenica e Matthew, il proprietario della galleria d’arte dove lavorerà Pat.
Un libro che racconta di Edimburgo, dei pregi e difetti dei suoi abitanti, con sullo sfondo sempre la Scozia. Per saperne di più, leggere le recensioni e procedere con l’acquisto di “44 Scotland Street” vi rimando a questa pagina.
I 16 libri ambientati in Scozia: 12) “Gli Stuart”
Conoscendo i miei gusti, un amico ha deciso di regalarmi per Natale questo libro scritto da Allan Massie e tradotto in italiano da Silvia della Porta. “Gli Stuart. Re, Regine e martiri” racconta la storia della dinastia degli Stuart, coloro che
“venivano dalle paludi salate della Bretagna e diventarono re di Scozia e d’Inghilterra“.
Ogni capitolo narra le vicende dei vari sovrani che si sono succeduti sul trono di Scozia e poi quello d’Inghilterra fino ad arrivare alla Gloriosa Rivoluzione del 1688-1689, alla fine della quale Giacomo II venne cacciato in esilio ed il casato degli Stuart fu sostituito da quello degli Hannover. L’autore pone in particolare risalto quei personaggi rimasti nella storia e ricordati più o meno romanticamente nonostante il passare dei secoli, è il caso di Maria Stuarda – alias Mary Queen of Scots – e Carlo Edoardo Stuart, ossia Bonnie Prince Charlie.
Nel libro vengono citati diversi luoghi – Edimburgo, Linlithgow, Stirling, le Highlands – ed edifici storici, ad esempio il palazzo di Holyrood, e perciò leggendolo potete pensare ad un itinerario che vi porti sulle tracce di alcuni episodi che hanno fatto la storia della Scozia e non solo.
I 16 libri ambientati in Scozia: 13) “I berretti di Bonnie Dundee. Per la libertà della Scozia”
Sempre rimanendo in tema Stuart, il mio solito amico – che ormai ha capito la passione che ho per l’argomento – mi ha regalato un altro libro legato alla dinastia ma questa volta incentrato sulla prima rivolta giacobita.
Il libro – I berretti di Bonnie Dundee. Per la libertà della Scozia (1689-90) – racconta le vicende, i protagonisti, gli intrighi e le conseguenze storiche di un evento che da sempre è stato messo in secondo piano, oscurato dalla seconda rivolta ed in particolare dalla figura di Bonnie Prince Charlie. Tuttavia, gli scontri di quel periodo ebbero molto importanza non soltanto su scala “nazionale” ma pure per gli equilibri politici dell’Europa dell’epoca.
Tra i luoghi menzionati nel libro spiccano il passo di Killiecrankie ed il villaggio di Dunkeld, quasi interamente distrutto in seguito allo scontro tra le truppe giacobite e quelle governative.
I 16 libri ambientati in Scozia: 14) “Trilogia dell’isola di Lewis”
Una lettura lunga ma coinvolgente che appassionerà gli amanti del romanzo poliziesco. I tre libri – “L’isola dei cacciatori di uccelli“, “L’uomo di Lewis” e “L’uomo degli scacchi” – sono ambientati a Lewis, una delle isole che compongono l’arcipelago delle Ebridi Esterne, al largo della costa occidentale della Scozia.
Il protagonista è Fin, o Fionnlagh in gaelico, un poliziotto che lavora a Edimburgo e che viene inviato a Lewis per indagare su di un omicidio le cui dinamiche ricordano un caso ancora irrisolto successo nella capitale poco tempo prima. Il viaggio sarà l’occasione per tornare sull’isola dove era nato e vissuto prima di cambiare vita approdando sulla “terraferma”. Ed è così che le indagini riportano alla luce episodi di un passato tormentato fatto di amicizie e litigi, amori e rotture, tragedie e drammi intervallati da fugaci momenti di felicità.
L’autore, Peter May, non fa mancare suggestive e dettagliate descrizioni dei luoghi che fanno da sfondo alle vicende, trasmettendo così un’irrefrenabile voglia di partire per camminare sulle spiagge deserte di Eriskay, Harris, North e South Uist e per esplorare gli angoli più remoti di un gruppo di isole già di per sé “isolate” dal resto del mondo. La cultura e le tradizioni sono un altro aspetto interessante che accomuna i tre libri, offrendo uno spaccato di un passato neanche troppo lontano contraddistinto dall’influenza esercitata dalla Chiesa sulla vita quotidiana degli abitanti e dalla contrapposizione tra gaelico ed inglese.
Ecco perché, nonostante le 900 pagine che compongono la trilogia, ho impiegato poco più di una settimana per leggerla tutta. L’opera è acquistabile qui.
I 16 libri ambientati in Scozia: 15) “Trilogia di Glasgow”
Un’altra trilogia, questa volta però legata al filone del romanzo noir. Come il titolo lascia intendere, le vicende descritte dall’autore, Malcom MacKay, si svolgono nella città di Glasgow e ne mostrano l’aspetto più nascosto e pericoloso. L’opera, assieme a quella riguardante l’isola di Lewis, raccontano di una Scozia differente, ben lontana dall’immagine “fantastica” ed in parte un po’ stereotipata che viene presentata ai turisti.
Il protagonista è Calum MacLean, un serial killer freelance schivo ma rispettato ed in forte ascesa per la sua bravura nel compiere il lavoro sporco senza lasciare alcuna traccia dietro di sé. Nel primo titolo – “La morte necessaria di Lewis Winter” – ad egli viene commissionato l’omicidio di un giovane pusher in ascesa e “coperto” da qualcuno di grosso. Nel libro successivo – “Come muore un killer” – Calum deve accettare l’ordine di eliminare il suo maestro e killer veterano MacLeod, colpevole di aver fallito in un compito apparentemente semplice, almeno per colui che era ritenuto fino a quel momento il “sicario più temuto della città”. Infine, nell’opera conclusiva – “Il sangue all’improvviso” – si assiste alla resa dei conti tra le bande criminali di Glasgow, in uno scenario dove non esiste più alcuna alleanza e dove il protagonista, Calum MacLean, decide di scappare per rifarsi una vita altrove.
La Trilogia di Glasgow è stata per me una lettura lunga ma coinvolgente, probabilmente perché trovo interessante il poter entrare nella mente di coloro che scelgono di vivere uccidendo gli altri (sono appassionato di psicologia criminale). Quello che mi ha un po’ deluso, forse perché ancora fresco dei racconti della “Trilogia di Lewis”, è l’ambientazione. Di Glasgow e della Scozia in generale si parla poco, le descrizioni della città sono infatti scarne e piuttosto superficiali, funzionali a dare un contorno alle azioni dei protagonisti e nulla di più.
Ciò nonostante, è un’opera che consiglio. Essa è comodamente acquistabile su Amazon.
I 16 libri ambientati in Scozia: 16) “La ragazza dell’isola”
Questo romanzo thriller mi è stato regalato per il mio compleanno da un amico. Entrambi siamo appassionati di Scozia e lui, inoltre, è un fan di “Shetland“. Per chi non lo sapesse, mi riferisco della serie tv prodotta dalla BBC e che, dopo il grande successo riscosso in Regno Unito, è approdata anche in Italia. Le vicende del programma televisivo sono tratte dal libro in questione, scritto da Ann Cleeves e compreso all’interno di un ciclo di romanzi che si svolgono nell’arcipelago a nord della Scozia.
In “La ragazza dell’isola” la trama si svolge sulla piccola isola di Fair, meta prediletta dagli appassionati di birdwatching che si ritrovano nei pressi dell’antico faro. È proprio qui che accadono alcuni degli omicidi che l’ispettore Jimmy Perez, appena tornato nel luogo dove è nato, dovrà a suo malgrado risolvere. Non vi svelo altro per non rovinarvi la sorpresa.
Il testo consta di 327 pagine ma si leggono – a parer mio – tutte d’un fiato. Per ulteriori informazioni, recensioni e prezzo vi rimando alla relativa pagina d’acquisto.
A questo punto non vi rimanere che iniziare da quello che vi ispira di più, un viaggio in Scozia che si rispetti comincia anche così 🙂