Ogni anno, nel mese di giugno organizzo un viaggio in Scozia di almeno 10 giorni per poter esplorare un po’ più in profondità una determinata zona. Inoltre, approfitto anche delle giornate lunghissime, durante le quali il sole tramonta dalle 22 in avanti e l’alba è attorno alle 4 del mattino, avendo così maggiore tempo a disposizione per le passeggiate all’aria aperta (sperando anche nella collaborazione del meteo).
La novità di questo itinerario è stata l’aggiunta di alcune tappe inglesi, una scelta giustificata dall’interesse personale per un capitolo della storia scozzese legato inevitabilmente agli amati/odiati vicini di casa.
Programma di viaggio (flessibile) per 12 giorni tra Inghilterra e Scozia
Il tema che ha legato gran parte delle tappe effettuate è stato il movimento giacobita e le ribellioni del 1715 e 1745 che volevano riportare sul trono del Regno un membro della dinastia Stuart dopo che Giacomo II d’Inghilterra e VII di Scozia era stato deposto nel 1688 e la casata degli Hannover si era insediata a partire dal 1714.
Sono un grande appassionato di tale argomento ed ogni volta che visito la Scozia cerco di trovare edifici e/o monumenti correlati ad esso. Inoltre, dato che gli Stuart si rifugiarono in esilio a Roma, mi sono recato nella capitale per osservare da vicino alcuni dei luoghi legati al loro soggiorno forzato in Italia e ne parlo in questo articolo. Se poi volete approfondire l’argomento o comunque volete saperne di più vi suggerisco la lettura di “Gli Stuart. Re, Regine e Martiri”, scritto da Allan Massie.
Alcune delle vicende principali del ’15 e del ’45 sono avvenute a Manchester, Preston e Carlisle e proprio queste sono state le mie “soste” in terra inglese. Una volta passato il confine, l’obiettivo principale è stato quello di visitare gli Scottish Borders, una regione decisamente poco turistica ma che merita di essere esplorata perché ha molto da offrire, sia dal punto di vista storico che paesaggistico.
Di seguito vi riporto tutte le tappe, un breve riassunto di cosa ho visto, i link agli articoli (appena saranno pubblicati) con tutti gli approfondimenti e, nei paragrafi successivi, trovate tutte le informazioni su alloggi e mezzi pubblici. Ovviamente il percorso che propongo è soltanto un’idea ed è modificabile a vostro piacimento 😉
1° tappa: 2 notti a Manchester
Sono atterrato poco prima delle 19 ma ciò nonostante ho avuto il tempo di fare un giro in città approfittando della giornata soleggiata. Manchester fu raggiunta dalle truppe di Bonnie Prince Charlie (il suo vero nome era Carlo Edoardo Stuart, soprannominato anche il “Giovane Pretendente”) nel novembre 1745 e vi sostarono per reclutare nuove forze per poi proseguire la loro marcia verso Londra.
Individuare i luoghi e soprattutto gli edifici dell’epoca è stato alquanto complicato poiché di quel tessuto urbano oggi non è rimasto praticamente nulla. Ad esempio, l’attuale Market Street è un susseguirsi di negozi ed ospita un mega centro commerciale, nel ’45 invece era una stradina su cui si affacciavano una serie di palazzi e proprio in uno di questi soggiornò il “Giovane Pretendente”. L’area più interessante è senza dubbio quella attorno alla Cattedrale. Infatti, sebbene sia stata “rimodellata” negli anni scorsi, l’atmosfera medievale in parte preservata consente di osservare i palazzi immaginando di trovarsi nel ‘45: qui 300 uomini – che avrebbero formato il Manchester Regiment – si unirono ai ribelli.
Un edificio fortunatamente superstite è quello che ospita la Chetham’s School of Music, all’epoca usata come scuola per circa 40 ragazzi delle “Blue Coats”. Il complesso attuale comprende la Chetham’s Library, fondata nel 1653 e per questo è considerata la libreria pubblica più antica del mondo anglofono. Fu inoltre il luogo nel quale Marx ed Engels si incontrarono per sviluppare assieme il proprio pensiero economico-sociale.
Se la Cattedrale fu il luogo di ritrovo dei seguaci di Carlo Edoardo Stuart, a poche centinaia di metri si trova un’altra chiesa – la St Ann’s Church – che invece fu la base delle forze governative. Lungo il suo perimetro vi sono le tombe di diverse personalità di spicco dell’epoca, alcuna delle quali anche di fede giacobita.
Un luogo che non ha nulla a che vedere con queste vicende ma che merita assolutamente una visita è la The John Rylands Library. Inaugurata poco più di 100 anni fa, oggi custodisce oltre un milione di opere, è proprietà dell’Università di Manchester ma ovviamente è aperta a tutti (e gratuitamente!). Gli interni sono spettacolari, l’architettura neogotica ed in particolare la Reading Room lasciano senza fiato e provocano un po’ di sana invidia per gli studenti che possono recarsi qui regolarmente.
Non ho avuto tempo ulteriore per visitare altro, per gli appassionati di calcio ricordo che è possibile partecipare al tour guidato dell’Old Trafford, il “Teatro dei sogni” e casa del Manchester United, oppure a quello dello Stadio Etihad del Manchester City.
L’articolo completo per trascorrere 24 ore in città è disponibile in questa pagina.
2° tappa: Preston, Lancashire
Inizia la mia marcia verso nord e mi sposto a circa 50 Km da Manchester, a Preston. Importante città di tradizione industriale, è famosa in particolare per la Guild, un’associazione di commercianti artigiani che avevano così il diritto di esercitare la propria attività. Chi voleva entrare a farne parte doveva giurare fedeltà al sindaco ed alla stessa Guild dinnanzi alla corte pubblica e dopodiché, in caso la sua richiesta fosse stata accolta, pagare una tassa. Detto ciò, si trattava di un evento assai raro e, a partire dal 1542, si decise di convocarlo una volta ogni 20 anni. La Preston Guild divenne così un’occasione di incontri, celebrazioni e banchetti a cui prendevano parte le numerose persone che accorrevano in città. Nonostante poi l’obbligo del giuramento venne abolito nel 1790, la manifestazione rimase in programma ed ancora oggi si svolge ogni 20 anni.
Tornando alle vicende giacobite, nel novembre 1715 per le strade della località del Lancashire si svolse quella che viene considerata l’ultima battaglia sul suolo inglese. Si scontrarono i fedeli agli Stuart, che desideravano il ritorno al potere di Giacomo III, soprannominato il “Vecchio Pretendente” e figlio di Giacomo II che fu deposto nel 1688, e l’esercito governativo di Giorgio I. Lo scontro, che in un primo momento vide il successo dei giacobiti, si concluse con la resa degli stessi pochi giorni dopo, quando cioè le truppe arrivate in soccorso di Re Giorgio I li accerchiarono.
Nonostante il passare dei secoli, diversi luoghi sono sopravvissuti fino ai giorni nostri rendendo quindi la visita decisamente più interessante rispetto a Manchester.
A cominciare dalla Market Square, dove i giacobiti proclamarono Re Giacomo il sovrano legittimo del Regno, salvo poi ritornare nella stessa piazza pochi giorni dopo per consegnare le armi ed arrendersi. La resa venne trattata dove oggi sorge l’Harris Museum & Art Gallery, un palazzo che sembra un tempio greco e che ospita diverse collezioni che raccontano la storia della città (ed ovviamente le vicende dei ribelli Stuart). Nella via vicina – la Church Street – si trova la Preston Minster, la chiesa che all’inizio degli scontri fu conquistata dai giacobiti e che permise loro di respingere i primi assalti nemici. Qui, una volta concluse le ostilità, vi vennero tenuti prigionieri per svariate settimane oltre 1000 ribelli. L’edificio adiacente – “The Old Bull” – è quello in cui nel 1745 si tenne la festa per accogliere Bonnie Prince Charlie. Sul terreno dove sorge il “The Sun Hotel” – in una via a 5 minuti di distanza da Market Square – vennero seppelliti invece i corpi senza vita dei soldati dell’esercito governativo. A circa un Km dal centro, dove oggi vi è la Church of St Thomas of Canterbury, si trova il luogo dove vennero giustiziati 12 giacobiti e, non a caso, le vie attorno portano i nomi di alcuni di loro.
L’itinerario completo è illustrato in questo articolo.
Per gli sportivi, segnalo che la squadra di casa – il Preston North End Football Club – fondata nel 1863, gioca le sue partite casalinghe al Deepdale che, essendo aperto fin dal 1878, è il più antico stadio di calcio inglese ancora in funzione.
3° tappa: Carlisle, Cumbria
Da Preston proseguo verso nord per circa 140 Km fino a raggiungere Carlisle, situata a breve distanza dal confine con la Scozia. Tale posizione di frontiera ha influito notevolmente nella storia di questa cittadina della Cumbria fin dall’epoca romana. Difatti, conosciuta in quel periodo come Luguvalium, sorgeva nei pressi del Vallo di Adriano che segnava l’estremo confine settentrionale dell’Impero con la Caledonia (la Scozia). Costruito tra il 122 ed il 128 d.C., il muro si estendeva da una costa all’altra per 117 Km circa e sempre rimanendo all’interno del territorio inglese. Oggi se ne conservano alcuni tratti, specie nella zona centrale, e nel 1987 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Nei dintorni del centro storico di Carlisle, in particolare all’interno del Bitts Park, si può seguire un itinerario che si snoda lungo il tracciato del muro romano.
L’attrazione locale è il castello che, complice la sua collocazione privilegiata, è quello che ha subito il maggior numero di assedi di tutto il Regno Unito. Basti pensare che, ad esempio, tra il novembre-dicembre 1745 fu conquistato due volte, prima dalle truppe giacobite di Bonnie Prince Charlie ed in seguito dall’esercito del generale Cumberland. Un anno dopo, successivamente alla battaglia di Culloden, numerosi ribelli vennero incarcerati per settimane nei sotterranei del corpo centrale della fortezza, gli uni addossati agli altri e senza mai vedere la luce del sole. Addirittura – e lo si riesce ancora a notare – arrivarono al punto di leccare con la lingua le pareti rocciose approfittando dell’umidità dell’edificio.
Inoltre, un altro ospite illustre fu Mary Queen of Scots, che fu tenuta prigioniera nella torre (andata in seguito distrutta), per ben 19 anni, dal 1568 al 1587.
Uscendo, dall’altro lato della strada, sorge la Tullie House Museum & Art Gallery, un luogo che racconta la storia di Carlisle dai romani fino ai giorni nostri, compreso il periodo giacobita.
Passeggiando per il centro, a pochi metri da Market Square si trova uno dei tanti negozi M&S, catena molto diffusa in tutto il Regno Unito. Questo però ha la particolarità di trovarsi sul luogo dove una volta sorgeva la Highmore House, adibita a quartier generale di Bonnie Prince Charlie nel ‘45 e del Duca di Cumberland l’anno seguente.
Potete consultare l’itinerario completo della visita in questo articolo.
4° tappa: Galashiels e gli Scottish Borders
Soltanto 16 Km separano Carlisle dalla Scozia e, nonostante non vi sia un vero e proprio confine di stato, il grande cartello con scritto “Fàilte gu Alba” – ossia “benvenuti in Scozia” – annuncia il tanto sospirato ingresso nel mio paese del cuore.
La destinazione è Galashiels, cittadina che ben si presta per esplorare la regione degli Scottish Borders coi mezzi pubblici, in particolare in autobus. È stata la mia base per i successivi tre giorni, durante i quali ho visitato:
- Abbotsford House, la dimora di Sir Walter Scott immersa in un paesaggio che ha ispirato molte delle sue opere più celebri;
- le rovine delle Abbazie di Melrose, Dryburgh e Jedburgh, testimoni del trascorso religioso in Scozia e dei numerosi scontri con il vicino inglese.
Per ogni escursione ho avuto poi tempo a sufficienza per camminate rilassanti nel silenzio della natura dei Borders e per vedere altre attrazioni locali, quali ad esempio il Mary Queen of Scots Visitor Centre di Jedburgh.
5° tappa: pernottamento a Traquair House
L’ultima notte nei Borders la trascorro nel villaggio di Innerleithen e più esattamente nella dimora storica di Traquair House.
È stata anche la tappa conclusiva dell’itinerario “giacobita” dato che, oltre ad essere la casa abitata in maniera continuativa più antica di Scozia (da oltre 900 anni) è storicamente il “fortino” degli Stuart poiché ha accolto 27 sovrani scozzesi inclusi Maria Stuarda e Bonnie Prince Charlie.
Per l’occasione ho avuto la possibilità di dormire nella Blue Room, una delle tre stanze adibite a B&B all’interno dell’edificio. Le sale interne, alcune delle quali sono a disposizione degli ospiti dopo l’orario di chiusura, custodiscono cimeli di famiglia che testimoniano il legame profondo tra Traquair e gli Stuart. Basti pensare ad esempio al letto dove dormì Mary Queen of Scots oppure alla culla dove riposava il figlio, cioè il futuro Giacomo VI di Scozia e I d’Inghilterra.
Nell’ala del palazzo opposta a quella che accoglie due delle tre camere da letto si trova il birrificio risalente a 300 anni fa e rimesso in funzione dagli attuali proprietari – la famiglia Maxwell-Stuart – negli anni ’60 del secolo scorso. Si ha la possibilità di degustare le birre locali, la cui qualità è riconosciuta oltre i confini scozzesi. La mia preferita è la Jacobite Ale. Tra le “chicche” da non perdere vi è il Bear Gates, il cancello principale che è stato chiuso nel 1745, dopo che Bonnie Prince Charlie venne a fare visita a suo cugino prima di proseguire la marcia verso Londra. Verrà riaperto soltanto quando un membro della dinastia Stuart ritornerà sul suo legittimo trono, cosa che purtroppo difficilmente avverrà dato che l’ultimo discendente maschio in linea diretta è morto nel 1807.
Tuttavia, tale tradizione viene rispettata ancora oggi e difatti i visitatori entrano per il cancello laterale per poi proseguire lungo il viale che conduce dinnanzi alla casa.
Una delle domande più frequenti che mi è stata fatta sulla mia pagina Facebook “Passione Scozia-#checkinScozia“ è come arrivare coi mezzi pubblici. La maniera più rapida è sicuramente in autobus, infatti la linea X62 di Borders Buses da Edimburgo a Melrose passa per Innerleithen. Le fermate principali, Post Office e Co-op si trovano sulla stessa via (che è pure quella principale del villaggio). Una volta scesi, prendete per Traquair Road e proseguite fino a raggiungere il ponticello con il semaforo. Una volta passato, sul lato sinistro troverete un parcheggio, esattamente dall’altro lato della strada invece vi è un cancello che conduce ad un sentiero che attraversa i campi per poi immettersi nel bosco. Troverete un altro accesso – kissing gate in inglese – sulla sinistra e quindi continuate per l’ingresso alla tenuta. Dalla fermata dell’autobus calcolate 20-25 minuti a piedi, in alternativa potete prenotare un taxi.
L’articolo completo relativo alla visita di Traquair House è disponibile in questa pagina.
6° tappa: Edimburgo
Il viaggio termina nella capitale scozzese, dove mi sono fermato 4 giorni ed ho avuto modo di fare un paio di escursioni giornaliere in località dove non ero mai stato in precedenza.
Ho preso parte alla gita organizzata in italiano da Scozia Tour alla scoperta di due castelli scozzesi, ossia Glamis e Dunnottar, entrambi affascinanti ma eppure diversissimi.
Il primo è ancora abitato ed è legato a personaggi storici quali il Re Macbeth e, più “recentemente”, la Regina Madre che proprio tra queste mura trascorse la sua infanzia. Leggende, maledizioni e fantasmi avvolgono il Glamis Castle che, non a caso, è ritenuto il più infestato di Scozia.
Il Dunnottar Castle invece è uno dei più suggestivi grazie alla sua posizione unica, su di uno sperone roccioso a picco sul Mare del Nord. Le rovine attuali raccontano tanto delle vicende travagliate del luogo, sempre conteso tra scozzesi ed inglesi e che ha visto in azione personalità emblematiche come William Wallace ed il condottiero Oliver Cromwell.
Potete leggere l’articolo completo con la mia esperienza in questo articolo.
L’altra escursione da Edimburgo l’ho fatta a North Berwick, località di cui avevo sentito parlare molto bene e che confermo valga la pena visitare. Per prima cosa ho raggiunto la cima di “The Law” per godermi una vista completa sulla cittadina, il Tantallon Castle, Bass Rock, il Firth of Forth ed infine Edimburgo all’orizzonte.
Dopodiché mi sono diretto verso le rovine del castello di Tantallon. Si trovano fuori città, vi si arriva a piedi (un’ora circa) oppure con gli autobus urbani. La visita della fortezza a difesa del fiordo del Forth, che fu ridotta così dall’assalto delle truppe di Cromwell nel 1651, consente inoltre di ammirare da vicino la suggestiva Bass Rock.
A poche miglia di distanza suggerisco di non perdervi Seacliff, baia nascosta ed un angolo di paradiso proteso sul Firth of Forth. Vi si giunge percorrendo una strada privata e l’accesso costa £3 (ne vale la pena..), se invece siete a piedi non dovete pagare nulla.
Dove dormire nel nord dell’Inghilterra, negli Scottish Borders ed a Edimburgo
Data la lunghezza del viaggio ho avuto la possibilità di pernottare in due tipologie di strutture differenti, gli hotel (un po’ più cari) ed i B&B. Oltre al prezzo, le caratteristiche che cerco sempre al momento della ricerca della struttura ideale sono la posizione, vicino al centro e comunque comoda per spostarmi coi mezzi pubblici, ed ovviamente la pulizia.
Motel One Manchester-Royal Exchange
Si affaccia su Cross Street, giusto davanti al Royal Exchange Theatre, ed è stato il punto di partenza ideale per la visita perché tutti i luoghi che mi interessavano si trovavano a pochissima distanza. Nella vicina Exchange Square vi è la fermata del Metrolink, un servizio di tram che copre sia il centro che l’area metropolitana di Manchester. La stazione di Piccadilly dista invece 15-20 minuti a piedi e vi si trova un altro hotel della medesima catena.
La reception è disponibile 24/24 ed ho incontrato un personale sempre professionale ma soprattutto alla mano, pronto a dare indicazioni e suggerimenti per un soggiorno il più piacevole possibile. Il buffet della colazione viene servito nella sala adiacente alla zona bar e comprende un buon assortimento di prodotti tra i quali formaggi, salumi, affettati, uova, succhi di frutta, brioche ed altri dolci salati, frutta fresca e jogurt. Non manca ovviamente la macchina per il tè ed il caffè.
La camera matrimoniale con bagno privato era adeguata per le mie necessità e rivolta direttamente sulla strada ed il teatro. Ciò nonostante (va detto che ero al 3° piano) la buona insonorizzazione delle pareti mi ha permesso di riposare tranquillamente. La pulizia viene fatta quotidianamente, la stanza è inoltre fornita di comfort vari come il kit per il bagno e la macchina per farsi il tè.
Il WiFi è incluso ed è presente in tutti gli ambienti, con un segnale potente anche nelle ore serali.
Per maggiori informazioni e per prenotare al prezzo più conveniente: Motel One Manchester-Royal Exchange.
Ashwood Hotel, Preston
Si trova nelle vicinanze del centro storico ed a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. È una struttura a conduzione famigliare e ciò lo si nota dall’accoglienza e dal trattamento che viene riservato agli ospiti.
Vi sono arrivato ben prima dell’orario del check-in ma non è stato un problema in quanto ho potuto lasciare in deposito gratuitamente il bagaglio per poi ritornare più tardi. Viene fornito il mazzo di chiavi che consente quindi la totale libertà di movimento (anche perché la reception non è 24/24).
La mia stanza con bagno privato era al primo piano, spaziosa e pulitissima. Come da prassi nel Regno Unito, anche qui avevo a disposizione il kit per la preparazione del tè. Il WiFi è presente dappertutto e, proprio per garantire una migliore copertura, vi sono diversi device ai quali connettersi a seconda della posizione.
La colazione è quella tipicamente inglese, il che vuol dire che fornisce un apporto calorico sufficiente per affrontare buona parte della giornata. Viene servita nella sala vicino alla reception.
Segnalo due cose: i vari piani sono raggiungibili unicamente tramite le scale (niente ascensore quindi) ed il parcheggio è gratuito davanti alla casa. Per ulteriori dettagli e prenotazione: Ashwood Hotel.
Abberley House, Carlisle
Sorge in una tranquilla zona residenziale ad una decina di minuti a piedi dal centro ed a un quarto d’ora dalla stazione ferroviaria.
Seppure sia arrivato ben in anticipo rispetto all’orario del check-in (dalle 15 alle 21) ho potuto lasciare senza problemi la valigia per iniziare poi la visita della città. Suggerisco quindi di contattare in anticipo il proprietario per comunicargli l’ora di arrivo prevista.
Avendo pernottato soltanto una notte non ho molto da dire, la struttura mi ha fatto comunque un’ottima impressione e, specie considerato il prezzo, ci tornerei sicuramente.
La camera era una doppia ad uso singola con bagno privato, davvero spaziosa e pulita. La colazione inglese viene servita al piano terra e l’ho trovata abbondante e buona.
Per prenotare con cancellazione gratuita: Abberley House.
Craigielea B&B, Galashiels
È stata la base per esplorare gli Scottish Borders e difatti, a parte le ottime recensioni, l’ho scelta perché era comoda per raggiungere sia la stazione degli autobus di Galashiels – 10 minuti a piedi – che le due fermate che si trovavamo sulla strada davanti alla struttura.
Come per Carlisle, anche qui ho contattato il B&B dall’Italia ed ho potuto così lasciare il trolley in anticipo rispetto all’orario ufficiale di check-in. Anzi, al mio arrivo la camera era già pronta e quindi ancora meglio. La padrona di casa, Ann, si è mostrata da subito gentile e super disponibile nel darmi informazioni su dove mangiare – al “The Salmon Inn” e da “Quins” – e come muovermi per raggiungere le località circostanti.
Al piano terra, a fianco alla sala della colazione vi è una zona relax comune con caminetto, televisore, libri e giochi da tavolo.
Per quel che riguarda il pagamento, tenete presente che in loco si può pagare soltanto in contanti. Se invece prenotate tramite Booking.com allora il saldo viene effettuato tramite il sito pochi giorni prima dell’arrivo. Per maggiori informazioni: Craigielea Bed & Breakfast.
Aggiornamento al dicembre 2023: la struttura risulta non essere più esistente.
Traquair House, Innerleithen
All’interno di questa dimora storica sono state ricavate tre stanze, ognuna delle quali con caratteristiche sue ed arredate con stile con mobili d’epoca: la Pink Room si trova al primo piano ed è quella in cui dormiva il padrone di casa; la Blue Room (dove ero alloggiato) e la White Room sorgono invece nell’ala laterale risalente alla fine del secolo XVII ed a fianco della splendida Lower Drawing Room che, dopo l’orario di chiusura, è a disposizione degli ospiti.
Non mancano ovviamente i comfort moderni come il WiFi, la televisione ed il bagno privato dagli arredi raffinati. Il check-in è dalle 14 in avanti, il check-out invece è entro le 11. È comunque possibile depositare la propria valigia per cominciare la visita della casa (inclusa nella tariffa).
All’arrivo viene fornito il mazzo con due chiavi: una apre il portone principale dell’ala in cui si trovano gli alloggi, l’altra ovviamente la propria camera. Non preoccupatevi per il cancello esterno poiché resta sempre aperto. Nella stanza trovate i recapiti del personale notturno che potete chiamare in caso di necessità ed il menù della colazione che va compilato e lasciato fuori dalla porta entro le 21. Io ho optato per il porridge seguito dalle uova strapazzate con salmone, entrambi deliziosi e preparati con materie prime di indubbia qualità.
I pasti vengono serviti tra le 7:30 e le 9:30 (l’ora desiderata la potete indicare nel foglio col menù) all’interno della Still Room al piano terra. Questa, a partire dalla fine del ‘700, fu la stanza destinata ad ospitare il magazzino con le scorte alimentari a disposizione della domestica e, vicino al caminetto, si possono ammirare una serie di porcellane di provenienza inglese e cinese.
Sebbene sia un B&B, in realtà si tratta di una sistemazione unica nel suo genere, uno di quei posti speciali dove dormire almeno una volta nella vita. Certo, il prezzo è più alto ma è totalmente giustificato se pensate che trascorrerete la notte in una tenuta abitata da oltre 900 anni e dove sono passati 27 sovrani scozzesi. Per saperne di più e per prenotare: Traquair House.
Motel One Edinburgh-Royal
Avendo alloggiato soltanto pochi giorni prima all’hotel di Manchester della stessa catena, avevo già idea di cosa aspettarmi e difatti così è stato.
Ho trovato anche qui uno staff molto cortese e presente 24/24, una colazione a buffet abbondante che viene allestita nella zona bar con vista sulla città. La sorpresa (piacevole) è stata la stanza, a memoria molto più spaziosa della sua “collega” inglese.
L’autentico punto di forza è la sua ubicazione, nella Old Town ad 1 minuto a piedi dal Royal Mile ed affacciato sul Waverley Bridge da dove arrivano/partono gli Airlink 100 per l’aeroporto di Edimburgo. È quindi perfetto per visitare la città e pure per spostarsi in treno dalla stazione di Waverley.
Per tutte le informazioni, tariffe e per prenotare online: Motel One Edinburgh-Royal.
Come muoversi tra Inghilterra e Scozia coi mezzi pubblici
Grazie ad un minimo di pianificazione da casa, visitare l’Inghilterra settentrionale e la Scozia meridionale in autobus e treno è stato più facile del previsto. L’esperienza con entrambi i mezzi è stata decisamente positiva, ho viaggiato infatti sempre in orario ed a prezzi “giusti”, considerando il costo medio della vita nel Regno Unito.
In treno tra Manchester e Carlisle
Il mio suggerimento è, ove possibile, di acquistare i biglietti da casa in modo da usufruire di tariffe scontate. Fate anche attenzione al tipo di titolo di viaggio selezionato: alcuni infatti sono validi soltanto per la corsa selezionata, altri invece valgono solo per gli orari off-peak (cioè fuori dalle ore di punta). Ciò vale soprattutto per il treno, mezzo che ho utilizzato per compiere diverse tratte:
- dall’aeroporto di Manchester al centro città (stazione di Piccadilly);
- da Manchester a Preston;
- da Preston a Carlisle;
- da Edimburgo all’aeroporto di Manchester.
Complessivamente ho pagato una cinquantina di euro, di cui la metà soltanto per la tratta Edimburgo-Manchester.
L’aeroporto inglese ha 3 terminal e, volando con Easyjet, si atterra al T1. Passati i controlli alla frontiera, la stazione ferroviaria si raggiunge in circa 10-15 minuti a piedi. Il viaggio invece verso il centro dura una ventina di minuti. Atterrare a Manchester può essere una valida idea low cost (i voli solitamente costano poco) per poi raggiungere la Scozia dato che dall’aeroporto partono treni diretti per Edimburgo e Glasgow (3 ore e mezza circa di percorrenza).
I collegamenti indicati sopra sono effettuati da Transpennine Express, una delle varie compagnie ferroviarie britanniche e che opera soprattutto tra l’Inghilterra settentrionale e la Scozia.
In autobus negli Scottish Borders
Da Carlisle a Galashiels e per visitare gli Scottish Borders mi sono spostato in autobus, per la precisione con Borders Buses. È la compagnia locale che collega il nord dell’Inghilterra con Edimburgo attraversando questa suggestiva regione di confine. Le linee che ho utilizzato sono la:
- X95, da Carlisle a Edimburgo;
- X62, da Edimburgo a Melrose con fermate a Innerleithen, Galashiels e Tweedbank;
- 68, da Galashiels a Jedburgh con fermate a Melrose ed Agricultural College (la più vicina per raggiungere l’Abbazia di Dryburgh).
Le tariffe variano a seconda della distanza percorsa, si può pagare a bordo in contanti (viene dato il resto), carte di credito contactless oppure tramite la nuova app Borders Buses.
Quest’ultima, scaricabile gratuitamente su iOS ed Android, consente di acquistare titoli di viaggio (che vengono “letti” posizionando lo schermo del cellulare sull’apposito lettore vicino all’autista), controllare gli orari, pianificare gli spostamenti, salvare i percorsi preferiti ed ottenere informazioni sulle attrazioni della zona. Io l’ho utilizzata con il mio biglietto settimanle – il Borderless Weekly – e ne ho apprezzato in particolare la semplicità del funzionamento e l’utilità per tracciare la propria posizione e quella dell’autobus che avrei dovuto prendere. Difatti, è possibile individuare la fermata più vicina a noi, vedere le linee che vi transitano ed impostare un “allarme” per quando il mezzo è in avvicinamento. Inoltre, una volta a bordo, si può seguire il percorso in tempo reale e capire così quando bisogna scendere.
Per tutte le informazioni su come muoversi in autobus negli Scottish Borders: Borders Buses.
Infine, da Edimburgo a North Berwick ho viaggiato nuovamente in treno, impiegando una quarantina di minuti circa a tratta. La stazione sorge ad una decina di minuti dal centro storico e dalle spiagge della località dell’East Lothian. Per orari ed acquisto dei biglietti ferroviari: ScotRail.