Itinerari e consigli per viaggi lenti

Luoghi più suggestivi delle Highlands scozzesi: Glencoe

Vacanza in Scozia, escursione organizzata di 72 ore nelle Highlands e l’isola di Skye partendo da Edimburgo

Se dico Scozia vengono subito in mente le Highlands, le terre del nord caratterizzate da paesaggi drammatici – che sembrano irreali data la loro bellezza – e da villaggi sparsi qua e là che danno l’idea di una regione quasi disabitata (salvo Inverness e poche altre località di rilievo). Non sorprende quindi che quasi tutti vogliano venire qui per provare in prima persona l’emozione di esplorare questo territorio che, sebbene non sia lontanissimo da Edimburgo, pare di un altro mondo.

Una destinazione che è salita alla ribalta negli ultimi anni è Skye, l’isola più grande dell’arcipelago delle Ebridi Interne e situata a nord-ovest. È collegata alla terraferma tramite un ponte inaugurato nel 1995 che consente quindi il transito anche a macchine ed autobus. In alternativa, sono sempre attivi i traghetti da Mallaig così come dalle isole di North Uist e Lewis and Harris.

 

 

Tour di 3 giorni da Edimburgo nelle Highlands e Skye

La porzione settentrionale della Scozia è talmente estesa al punto che dare una risposta alle domande “Cosa vedere nelle Highlands?” e “quanto tempo mi serve per visitarle?” è assai complicato e dipende pure se si viaggia con mezzo proprio oppure con il trasporto pubblico.

L’itinerario che vi illustro è probabilmente tra i più classici e che meglio si adatta per chi ha pochi giorni a disposizione. Non a caso, è quello che – con qualche variante – viene fatto dai tour operator che organizzano escursioni guidate da Edimburgo. La maggior parte di queste sono in lingua inglese (disponibili anche da Glasgow) e programmate tutto l’anno. Tuttavia, anche l’agenzia italiana Scozia Tour ne propone uno di 72 ore che prevede il pernottamento su Skye in modo da trascorrere una giornata piena sull’isola.

Qui di seguito vi parlo delle tappe dell’escursione con qualche consiglio aggiuntivo per coloro che desiderano farlo in autonomia e pertanto con maggiore tranquillità.

 

 

1° giorno: da Edimburgo a Kyleakin

La prima giornata prevede un percorso di circa 340 Km che consente di raggiungere in serata l’isola di Skye.

Itinerario da Edimburgo a Skye (via Highlands)

Si parte al mattino presto dalla capitale scozzese e, dopo aver costeggiato la città di Stirling, si effettua una sosta caffè a Callander.

Ubicata nei pressi del Parco Nazionale del Loch Lomond e Trossachs, nel 1949 vi sono stati scoperti dei resti di un forte romano, probabilmente tra gli avamposti più settentrionali dell’impero nel suo periodo di massima espansione nell’isola.

Non a caso, Callander è considerata la porta di accesso alle Highlands.

Attraversato il parco nazionale si raggiunge uno dei luoghi più emblematici della Scozia, ossia Glencoe, una splendida vallata circondata da montagne – le celebri “Three Sisters” – formatesi secoli fa a causa dell’erosione glaciale e delle eruzioni vulcaniche. Qui la pausa fotografica è d’obbligo, tra l’altro ci troviamo in un’importante location cinematografica immortalata ad esempio nel film Skyfall di 007 ed in Harry Potter.

Detto ciò, Glencoe è tristemente nota per il massacro del clan MacDonald perpetrato dai nemici storici Campbell. L’episodio risale all’inizio del gennaio 1692, in occasione del giuramento di fedeltà che i clan delle Highlands avrebbero dovuto fare dinnanzi al nuovo sovrano Guglielmo III d’Inghilterra, che aveva spodestato la dinastia Stuart. Il clan di Alexander MacDonald fu tra gli ultimi a decidersi e per questo giurò il 6 gennaio, in ritardo rispetto alla data ultima del 1 gennaio. Firmò così la condanna a morte della sua gente.

Difatti, verso la fine del mese, con il pretesto di dover riscuotere un tributo, Robert Campbell ed i suoi 120 uomini ottennero ospitalità presso il clan a Glencoe. Come già detto, i due erano da sempre nemici ma, vista l’usanza delle Highlands, i MacDonald li accolsero ugualmente per ben due settimane.

I Campbell però avevano un ordine ben preciso e così, nella notte tra il 12 e 13 febbraio, bruciarono gli alloggi ed uccisero 40 persone (complice anche il gelido clima invernale). Se ne salvarono soltanto 12 ed ancora oggi tale fatto è ricordato tra i più vili della storia scozzese. Se è vero che “chi dimentica è complice”, se raggiungete il pub Clacaigh Inn“, un’istituzione da queste parti, vedrete un cartello che recita:

”Vietato l’ingresso ai venditori ambulanti ed ai Campbell”.

Luoghi più suggestivi delle Highlands scozzesi: Glencoe
Attraversando la valle di Glencoe

La tappa successiva è Fort William, cittadina affacciata sul loch Linnhe e scelta da molti come base per visitare i dintorni, ad esempio Glenfinnan ed il viadotto di Harry Potter oppure il Ben Nevis. Coi suoi 1345 m d’altezza, questa è la montagna più elevata della Scozia e di tutto il Regno Unito ed ogni anno è la meta prediletta degli escursionisti che desiderano sfidare le avversità del meteo. Infatti, sebbene la quota non sia nulla di particolare (specie pensando alle Alpi nostrane), la scalata non è affatto semplice, tra salita e discesa servono circa 8 ore e la nebbia che può comparire all’improvviso complica decisamente il tutto, senza considerare ovviamente il freddo. Ciò vale anche d’estate, difatti spesso si legge di salvataggi con l’elicottero e purtroppo anche di qualcuno che perde la vita.

Percorrendo la strada A87, poco prima di arrivare al villaggio di Dornie, una tappa all’Eilean Donan Castle è d’obbligo. Molto probabilmente è il castello più fotografato della Scozia ed una delle sue cartoline più emblematiche. In effetti sorge in una posizione davvero unica, su di un isolotto situato nel punto in cui si incontrano tre laghi.

Il castello risale al secolo XIII ma nel corso della sua storia è stato distrutto e ricostruito svariate volte. Venne parzialmente distrutto nella prima metà del ‘700, in seguito alla ribellione giacobita, per rimanere quindi in rovina per circa 200 anni. Soltanto ad inizio ‘900 il proprietario dell’isola iniziò i lavori per riportarlo al suo splendore originale.

Oggi la fortezza è aperta al pubblico e quasi tutte le sale sono visitabili, ad eccezione di quelle private dei “padroni di casa”. Se posso dare un consiglio, è un’attività che salterei perché si vedono stanze rifatte ad hoc e prive quindi di quel fascino storico presente nei classici castelli scozzesi in rovina. Per quel che mi riguarda, la vista esterna è più che sufficiente.

Castelli nelle Highlands da vedere: Eilean Donan Castle
Il sottoscritto con il castello di Eilean Donan sullo sfondo

È ormai pomeriggio inoltrato e sempre guidando lungo l’A87 si attraversa lo Skye Bridge che conduce a Kyleakin, piccolo villaggio di pescatori dove si trascorrono le due notti successive.

Qualche cottage e B&B, un paio di bar e pochi ristoranti… ciò spiega la tranquillità del luogo, anche nei mesi estivi di alta stagione. Tra i locali dove mangiare, io ho un ottimo ricordo del Castle Moil Pub & Restaurant. Vi avevo cenato nel 2014 divorando un piatto a base di salmone cucinato in tre modi differenti, un piatto di una bontà assoluta!

Per il dopocena si possono fare due passi lungo il porticciolo di Kyleakin e salire sulla collinetta dove si trovano i resti del castello di Moil, una fortezza difensiva risalente almeno al secolo XV ed oggi ottimo punto panoramico sulla zona ed il ponte che unisce Skye con la Mainland.

Dove alloggiare a Skye: villaggio di Kyleakin
Kyleakin e lo Skye Bridge

 

 

2° giorno: alla scoperta dell’isola di Skye

Il villaggio è un punto di partenza ideale per esplorare l’isola ed una giornata intera a disposizione consente di ammirare diverse attrazioni dell’area.

Itinerario giornaliero per visitare Skye

Si comincia da uno dei simboli di Skye, ossia il Dunvegan Castle, il castello abitato in maniera consecutiva più antico di Scozia. Costruito sulla cima di una roccia affacciata sul lago, esso è la dimora dei capi del clan MacLeod da oltre 800 anni. Durante la visita si possono osservare cimeli di famiglia, tra i quali la celebre Fairy Flag, una bandiera che secondo la leggenda ha dei poteri magici e se sventolata in battaglia assicurava la vittoria a favore dei MacLeod. Sono poi esposti oggetti appartenuti a Bonnie Prince Charlie ed ai giacobiti.

Dopo il tour delle sale interne vale la pena esplorare gli eleganti giardini e volendo si può fare un’escursione in barca per ammirare la colonia di foche.

Per l’ora di pranzo si raggiunge Portree, la capitale dell’isola di Skye. Tra ristoranti e pub c’è soltanto l’imbarazzo della scelta e, prima di rimettersi in marcia, suggerisco di fare due passi nel porto per ammirare le casette colorate che si riflettono sull’acqua.

Tappa a Portree, la capitale di Skye
La baia di Portree

Il pomeriggio è dedicato ad uno dei luoghi più emblematici di Skye, mi riferisco cioè alla Trotternish Peninsula, dove si trovano alcuni tra gli scorci paesaggistici con maggiore fascino della Scozia. Qui infatti le protagoniste sono le formazioni rocciose, che creano monumenti naturali di rara bellezza. È il caso dell’Old Man of Storr, un grande pinnacolo di 55 m d’altezza che si distingue già a chilometri di distanza. La passeggiata per arrivare alla base è la più famosa e trafficata di tutta Skye.

Trekking a Skye nella Trotternish Peninsula
Passeggiata nei pressi dell’Old Man of Storr

Non si può poi non parlare di Quiraing, un altopiano vulcanico composto da falesie e pinnacoli ed attraversato da un percorso trekking circolare della durata di circa 2 ore. Una sosta d’obbligo è pure quella presso la Kilt Rock, un altro luogo assai conosciuto di Skye. Il nome lascia già intendere la particolarità di questo tratto costiero, infatti le rocce hanno una forma che richiama immediatamente le pieghe del noto indumento scozzese.

Il ritorno a Kyleakin è accompagnato dalla vista dei monti Cuillin e con questo panorama si conclude la seconda giornata dell’itinerario.

 

 

3° giorno: rientro a Edimburgo passando per Loch Ness ed Inverness

Mappa del percorso tra Skye ed Edimburgo

Si lascia Skye di buon mattino e la prima tappa consente di conoscere una delle tante leggende scozzesi ambientate nelle Highlands. Mi riferisco alle 5 sorelle di Kintail, le cime del gruppo montuoso situato appena a nord del Glen Shiel ed in una delle aree protette della Scozia grazie all’incredibile fascino dei suoi paesaggi (sperando che siate più fortunati di me che invece ho trovato un nebbione da Pianura Padana e quindi ho visto poco o nulla).

Secondo la tradizione, le due sorelle più giovani si innamorarono di due principi irlandesi approdati sulla costa in seguito ad un naufragio. Il padre però avrebbe dato il suo consenso al doppio matrimonio soltanto se anche le altre cinque – quelle appunto di Kintail – fossero convolate a nozze. I principi accettarono il patto e perciò, tornando in Irlanda con le rispettive mogli, avrebbero invitato i cinque fratelli per sposare le sorelle rimaste a casa. Tuttavia, la promessa non venne mantenuta e così esse aspettarono invano, trasformandosi successivamente in montagne per poter vigilare all’infinito sperando che prima o poi i loro pretendenti si presentino.

Il viaggio prosegue e si raggiungono le sponde di Loch Ness, il lago più famoso della Scozia anche se personalmente non lo reputo tra quelli con maggior fascino dal punto di vista paesaggistico. Chi lo desidera può imbarcarsi per la crociera con la “speranza” di avvistare il mostro Nessie

3 giorni nelle Highlands scozzesi con tappa a Loch Ness
Il lago Ness da Fort Augustus

La pausa pranzo è prevista a Inverness, la capitale delle Highlands situata alla foce del fiume Ness. Da molti è sfruttata come base per esplorare la regione, tuttavia vale la pena trascorrervi una giornata intera per visitare i luoghi di maggior interesse.

L’ultima tappa è a Pitlochry, nella regione del Perthshire. È una delle località di villeggiatura più celebri della Scozia, la sua attrazione di richiamo è senza dubbio la diga con la Fish Ladder, ossia una “scaletta” a misura di salmone che permette loro di risalire il fiume Tummel per poter raggiungere i luoghi di riproduzione. Il mio articolo con l’itinerario completo è disponibile in questa pagina.

 

 

Informazioni pratiche sul tour di 3 giorni delle Highlands e l’isola di Skye in italiano

Il percorso regala una valida panoramica di alcune delle aree più suggestive della Scozia e pertanto è l’attività ideale per chi ha poco tempo e non vuole guidare. Considerate infatti che i trasporti pubblici a Skye sono limitati (ci sono soltanto gli autobus) e quindi risulta difficile girarla e godersela affidandosi ad essi.

Eccovi quindi qualche breve considerazione sull’escursione organizzata da Scozia Tour:

  • Il punto d’incontro e d’arrivo è 190 High Street, sul Royal Mile (a ridosso della Cattedrale di St Giles);
  • l’orario di partenza è le 8, il rientro è previsto attorno alle 20 del terzo giorno;
  • si viaggia in bus da 8, 19 o 29 posti;
  • la guida professionista è italiana;
  • diversi alloggi disponibili tra ostelli (i più economici), B&B (fascia media) ed hotel a Kyleakin;
  • il prezzo dell’escursione comprende il pernottamento nella struttura desiderata;
  • i biglietti per le attrazioni (a tariffe scontate) ed i pasti non sono inclusi;
  • la visita di castelli ed altri monumenti non è obbligatoria e la si può sostituire con altre attività;
  • le pause pranzo avvengono in località con pub, ristoranti oppure supermercati;
  • il tour è programmato tutto l’anno con partenze di sabato e pure di martedì (da fine luglio ad inizio settembre);
  • data la richiesta ed i relativi pochi posti a disposizione, il suggerimento è di prenotare l’escursione in anticipo da casa;
  • la cancellazione è gratuita se effettuata al massimo 10 giorni prima della partenza.

 

Infine, se i vostri giorni a disposizione non combaciano con quelli dell’escursione in italiano, vi segnalo che diversi tour operator in lingua inglese organizzano itinerari simili da Edimburgo, Glasgow ed Inverness (in questo caso sono giornalieri). Li ho raccolti e confrontati in questo articolo specifico.

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