Il Royal Mile, oltre ad essere l’attrattiva principale e la strada più trafficata, segna pure lo spartiacque tra la Old Town e la New Town di Edimburgo. Gli edifici medievali fanno posto all’architettura del periodo georgiano che caratterizza lo stile della parte nuova della città, realizzata nel XVIII° secolo. Il passaggio tra le due epoche storiche è sobrio, simbolicamente indicato dai ponti che attraversano la stazione ferroviaria di Edinburgh Waverley.
A proposito, lo sapevate che questa detiene un record mondiale? Difatti è l’unica stazione al mondo a prendere il nome da un’opera letteraria, ossia il romanzo storico “Waverley” di Walter Scott del 1814.
Il cuore della New Town di Edimburgo: Princes Street
È la via principale della New Town e fa a gara con la Royal Mile per quanto concerne il traffico, specialmente ad agosto in occasione del Fringe Festival. Gli amanti dello shopping si ritrovano qui per “saccheggiare” i negozi delle grandi marche. A dirla tutta, per via del caos pedonale e stradale, non è tra i luoghi di Edimburgo che più adoro.
Tuttavia, ciò viene compensato da una serie di palazzi maestosi come il Balmoral Hotel e dalla vista spettacolare sulla Old Town e sul Castello.
La New Town di Edimburgo: Princes Street Gardens e lo Scott Monument
Ricavati dal prosciugamento di un antico lago, dopo quelli di The Meadows nella Old Town, questi sono i giardini più frequentati dai cittadini e dai turisti che, non appena esce il sole, si riversano sul prato e sulle panchine adiacenti.
Da qui il panorama è eccezionale: basta alzare un po’ lo sguardo per ammirare gli edifici del Royal Mile, le guglie della Cattedrale di St. Giles’ e di The Hub, la grande spianata con le tribune da dove si assiste alla Military Tattoo ed infine lui, l’imponente Castello. Esso, “guardiano” della città, è arroccato su di una delle sette colline vulcaniche che formano Edimburgo.
Di tale vista non ci si può proprio annoiare: ciò che mi piace particolarmente è osservare come le costruzioni cambino colore, come cioè le luci ed i riflessi si modifichino ogni volta che il sole appare e scompare tra le nuvole di un cielo che, nell’estate scozzese, non rimane “immobile” mai troppo a lungo.
Lo sguardo si sposta da un punto all’altro come attirato da una calamita, dalla Old Town si muove verso Waverley Bridge ed intravede sullo sfondo la collina di Calton Hill, meta imperdibile per godersi Edimburgo, per arrivare infine allo Scott Monument. Esso è un monumento dedicato a Walter Scott (nato nella capitale scozzese nel 1771) con una sua statua fatta di marmo di Carrara: la guglia si trova a 61 m. d’altezza e si può arrivare fino in cima. La salita è a pagamento (costa 4 sterline) e bisogna salire 287 gradini per avere uno scorcio della città dall’alto.
Per scoprire i punti panoramici più belli di Edimburgo vi rimando alla lettura di questo articolo.
La New Town di Edimburgo: Scottish National Gallery e la Royal Scottish Academy
Tra la parte est e quella ovest dei giardini di Princes Street si trovano due gallerie d’arte, costruite nel XIX° secolo e la cui forma richiama quella dei templi greci. La prima è la National Gallery, che dal 1589 ospita moltissimi quadri di pittori scozzesi, di impressionisti ed altre opere di artisti come Raffaello, Tiziano e Rembrandt. Ci sono stato diverse volte perché la si visita molto bene: la sale sono spaziose e ben arredate; inoltre, come in molti altri musei in Scozia, l’ingresso è gratuito e quindi si può entrare ed uscire quanto si vuole.
A pochi metri di distanza si trova la Royal Scottish Academy, inaugurata nel 1826, che ospita varie mostre temporanee durante l’anno.
La New Town di Edimburgo: West Princes Street Gardens
I giardini di Princes Street proseguono oltre i due musei e vi si può osservare l’orologio floreale più antico del mondo: infatti, a partire dal 1903, ogni primavera viene inaugurato mostrandone il motivo (diverso ogni anno) che poi fiorirà in estate.
Lo potete ammirare dal lato rivolto verso Princes Street, dalla scalinata situata appena dopo l’attraversamento pedonale.
Proseguendo dritti si arriva alla fine dei giardini ed è qui che c’è uno dei punti più suggestivi (in assoluto tra i miei preferiti!) per immortalare il Castello di Edimburgo.
La fortezza mi dà le spalle e da questa posizione posso apprezzare ancora meglio l’abilità e la tecnica di coloro che la costruirono, così maestosa ed imponente, a strapiombo sulla cima di una collina e poggiando su rocce che mostrano ancora i segni delle colate laviche. Più la guardo e più la considero un miracolo della natura… e dell’uomo!
Nel mentre, il sole illumina le sue pareti ed io cerco di immaginare cosa provavano gli eserciti quando si accingevano ad assediarla: penso che fosse impossibile non avere un minimo di soggezione nel trovarsi dinanzi ad un edificio del genere!
Da dove mi trovo, il quadretto viene reso ancora più pittoresco grazie alla Ross Fountain: vi assicuro che la foto con il monumento in primo piano ed il Castello sullo sfondo sarà tra le più belle ed evocative del vostro soggiorno ad Edimburgo. Inoltre, a pochi metri da qui c’è un bar: una location perfetta per uno spuntino all’aria aperta.
È il momento di lasciare il Castello alle spalle per addentrarsi nella New Town e per allontanarsi gradualmente dalla ressa di turisti. Basta qualche minuto per raggiungere luoghi meno conosciuti e più tranquilli e che vale la pena vedere almeno una volta: parlo dei villaggi di Dean Village e Stockbridge.
A piedi nella New Town: da St Andrew Square a Circus Lane passando per Rose Street
Prima però, suggerisco di fare (almeno) due o tre tappe.
Iniziando ad esempio dalla via parallela di Princes Street, ossia Rose Street. È una strada pedonale piena di negozi, pub e ristoranti e quindi molto animata da mezzogiorno fino a tarda serata. Io stesso ci andavo spesso coi miei compagni del corso di inglese. Qui sorgono anche diversi hotel, ad esempio l’Hub by Premier Inn Edinburgh City Centre. Trattasi di una catena diffusa in tutta la Scozia ed il Regno Unito che propone stanze di dimensioni ridotte ma confortevoli ed a prezzo economico, considerando gli standard della città.
Piccolo suggerimento: quando siete agli incroci – mi raccomando, prima di attraversare – date un’occhiata alla vostra destra… il castello di Edimburgo infatti “emerge” tra gli edifici quasi a vegliarvi durante la passeggiata.
Percorrendo tutta la via si giunge nei pressi di St Andrew Square, una delle prime aree della “Città Nuova” ad essere state costruite e di certo tra le più lussuose. Non sorprende quindi che nel corso dei decenni vi abbiano abitato diverse personalità importanti, come ad esempio il filosofo ed economista David Hume. I giardini sono dominati al centro dal Melville Monument, dedicato all’avvocato e politico scozzese Henry Dundas.
Nel periodo natalizio la piazza viene trasformata in una pista di pattinaggio. Infine, sul lato est si affaccia la stazione degli autobus, terminal di arrivo e partenze delle tratte di media-larga percorrenza.
Ritorniamo indietro per la stessa strada fino ad arrivare a Charlotte Square, una piazza caratterizzata dai giardini al centro e situata all’estremo occidentale di George Street. L’area verde è privata e pertanto viene aperta al pubblico soltanto in certe occasioni, ad esempio l’Edinburgh International Book Festival che si svolge le ultime tre settimane di agosto, quasi in contemporanea con il Fringe Festival e la Military Tatto.
Tra gli edifici affacciati sulla piazza vanno citati quelli a nord, corrispondenti ai numeri civici 5-6-7 e proprietà del National Trust for Scotland. Al n. 6 vi è la Bute House, la residenza ufficiale del Primo Ministro Scozzese, mentre al n. 7 si trova la Georgian House, ristrutturata il secolo scorso ed ora aperta al pubblico. Si tratta infatti di una residenza del XVIII° secolo ed emblema dell’architettura che caratterizza questa area della città. Una visita al suo interno consente di ammirare oggetti e mobili dell’epoca georgiana, alcuni addirittura sono più antichi, e di contemplare una serie di opere di pittori scozzesi.
Un’altra zona da non perdere è in corrispondenza di Circus Lane, una via semicircolare che sorge appena a lato di Stockbridge.
In realtà non vi è alcun monumento oppure edificio di particolare richiamo, ciò che richiama i turisti è semplicemente la bellezza degli scorci che regalano le casette affacciate sulla strada e la torre campanaria della Saint Stephen’s Stockbridge, un’antica chiesa che oggi ospita una serie di eventi musicali ed è una delle venue durante il Fringe Festival.
Mi è servito un po’ di tempo per farmi piacere la New Town di Edimburgo, forse perché ne ho passato talmente tanto nella Città Vecchia e così mi ero abituato ad un certo ambiente ed a certe sensazioni. Essere tornato nella capitale scozzese un’altra volta e riuscire a ritagliare un po’ di tempo in più per conoscere la parte moderna mi ha permesso di apprezzarla, soprattutto nelle sue diversità rispetto a quella medievale. Ho potuto osservarne meglio alcuni suoi dettagli e le sue particolarità, respirare l’atmosfera di quello che forse potrebbe definirsi come l’autentico centro pulsante della città (parlo di Princess Street).
Ed in tutto questo basta volgere lo sguardo verso l’alto per scorgere il Castello: esso è sempre lì, custode della città e di noi che la visitiamo, a ricordarci del perché Edimburgo sia tanto speciale!