Infatti, verso la capitale belga, considerando anche il periodo di bassa stagione, ho trovato dei prezzi decisamente interessanti soprattutto, e questo non me l’aspettavo, con la compagnia di bandiera spagnola. Ho selezionato la tariffa più economica, ossia quella basica Turista, che include il solo bagaglio a mano e l’ottenimento dei punti fedeltà avios (gli stessi di British Airways, Finnair, American Airlines e tutte le altre compagnie che fanno parte dell’allenza One World).
Aggiungo che comunque ho prenotato con abbastanza anticipo, cioè nei primi giorni di settembre per volare nel weekend del 22-23 novembre.
Come arrivare all’aeroporto Barajas dal centro di Madrid
Iberia opera i suoi voli dal Terminal 4, riservato a lei ed alle altre compagnie della stessa alleanza: vi si arriva dal centro di Madrid prendendo la linea rosa n. 8 che parte da Nuevos Ministerios e termina la sua corsa proprio al T4, facendo in precedenza le fermate ai terminal 1, 2 e 3.
Per viaggiare su questa linea bisogna pagare un supplemento il cui costo può variare a seconda della fermata di partenza; oppure, se si viaggia con un carnet di 10 corse allora bisogna aggiungere una spesa extra di 3€. Con l’abono turistico invece, cioè il biglietto che permette di utilizzare tutti i mezzi pubblici di Madrid entro il periodo di validità, il supplemento è già incluso.
Per quanto riguarda i tempi, va calcolata una mezz’oretta per arrivare ai primi terminal più un’altra decina di minuti per arrivare al T4.
In volo con Iberia da Madrid a Bruxelles
Fare il check-in online
Con Iberia è possibile effettuare il check-in online a partire dalle 24 ore precedenti l’orario di partenza, così che venerdì all’incirca alle 12:30 mi collego sul suo sito e sbrigo velocemente tale pratica. Visualizzo il posto che mi è stato assegnato in automatico (con la tariffa Turista posso scegliere in anticipo il posto a sedere che voglio però pagando 10€) e successivamente seleziono come ottenere la carta d’imbarco, in formato cartaceo oppure su smartphone.
In aeroporto
Sabato mattina arrivo al T4 per le 9:30 circa: in grande anticipo così ho più tempo per girare tra i vari gate e per fotografare i velivoli lì parcheggiati. I controlli al metal detector procedono rapidamente anche se, come quasi sempre accade, faccio suonare tutto involontariamente.
Il T4 è una struttura enorme con in certi casi distanze anche di trenta minuti, specialmente per i gate adibiti ai voli intercontinentali; invece io mi devo dirigere al K che si trova abbastanza vicino alla zona dei controlli. Questa mattina non c’è moltissima gente o per lo meno così mi pare: personalmente trovo Barajas un aeroporto relativamente silenzioso, forse dovuto soprattutto al fatto che gli annunci sono ridotti all’essenziale e così bisogna controllare i monitor per verificare eventuali ritardi o cambi di gate.
L’imbarco con la compagnia spagnola funziona un po’ diversamente dalle altre (o almeno da quelle con cui ho volato): giusto per capirci non sale per primo chi si trova davanti nella fila d’attesa; con Iberia non ho mai visto quelle code chilometriche e disordinate che ci sono solitamente.
Questo perché l’imbarco procede per gruppi: al momento del check-in ad ogni passeggero viene assegnato il suo gruppo di appartenenza, dal numero 1 al numero 3 e sono questi a determinare l’ordine di imbarco. Ovviamente hanno la precedenza quelli che viaggiano in business class, quelli con alti livelli di fidelity card o ancora le famiglie con bambini piccoli.
Personalmente, questa organizzazione di Iberia mi pare piuttosto utile in quanto evita qualsiasi problema relativo alla coda per imbarcarsi stabilendo invece un ordine incontrovertibile.
In volo
Iberia permette di utilizzare i dispositivi come gli smartphone per tutta la durata del volo a patto che vengano impostati sulla modalità aereo.
Una volta terminata la fase del decollo il pilota prende la parola e comunica le condizioni climatiche (tempo sereno e nessun accenno di possibili turbolenze) e, cosa che apprezzo ancora di più, illustra la rotta del volo e le città che sorvoleremo prima di giungere a destinazione: Vitoria e S. Sebastian in Spagna, Parigi e Lille in Francia.
Passa circa un quarto d’ora ed inizia il servizio bar, cominciando però dalla business class. Nella economy il pasto non è incluso nella tariffa e quindi se si desidera qualcosa da mangiare e bere bisogna pagare. Le hostess svolgono questo servizio in maniera rapida ed efficiente, ripassando poi successivamente a ritirare la spazzatura.
Il volo prosegue tranquillamente anche se le nuvole mi accompagnano in pratica fino a Bruxelles: la fase di avvicinamento inizia prima del dovuto, difatti il pilota annuncia che atterreremo con venti minuti di anticipo. Appena prima di atterrare sempre il comandante suggerisce di godere la vista sul centro della città belga, peccato che sia dal lato opposto al mio. In ogni caso il panorama non è così male.
L’atterraggio è perfetto ed eccomi a Bruxelles. Passano meno di dieci minuti e il portellone dell’aereo si apre: il weekend belga può ufficialmente cominciare.
In volo con Iberia da Bruxelles a Madrid
Non avendo potuto fare il check-in per questo volo da Madrid, lo eseguo appena atterrato a Bruxelles e prima di andare a prendere il bus per Anversa.
L’aeroporto è suddiviso in più livelli: a piano terra si trovano i parcheggi e il terminal degli autobus, quindi c’è il piano degli arrivi, quello per le partenze ed infine un altro con alcuni locali ed un punto panoramico interno per gli spotters. Per fare l’auto check-in mi dirigo alla zona delle partenze e cerco l’area riservata all’alleanza One World.
Per stampare la carta d’imbarco ci vogliono un paio di minuti, giusto il tempo di digitare il proprio cognome, l’aeroporto di partenza ed il codice della prenotazione. Come per l’altro volo, anche qui il posto a sedere viene selezionato in automatico e mi va di nuovo bene: fila 14, lettera A.
In aeroporto
Siccome l’aeroporto è suddiviso in più piani, devo fare un paio di scale per arrivare ai controlli di sicurezza: questi vanno un po’ per le lunghe principalmente per la gente che impiega secoli a sistemare e rimuovere la roba messa nei cestini. Il personale dell’aeroporto però è molto gentile e aiuta le persone a organizzare la loro roba perché venga controllata adeguatamente e celermente.
Questa volta passo senza far suonare l’allarme e posso riappropriami delle mie cose e proseguire verso il gate. Sarebbe ora di fare colazione, peccato che i prezzi siano veramente alti: ad esempio un paio di sandwich confezionati a 7,60€! Ripiego così per un waffle, il dolce tipico belga, da una macchinetta automatica al costo di 1,50€: non male, scelta direi azzeccata. Decido poi di passeggiare per il gate ma purtroppo non c’è molto da vedere a parte qualche aereo di Brussels Airlines parcheggiato in attesa di partire.
Se a Madrid gli annunci sono scarsi e si notano a malapena, qui è totalmente differente in quanto ognuno di essi viene pronunciato in inglese, francese, belga e tedesco. Stessa cosa accade per gli imbarchi: a Madrid gli annunci sono in spagnolo e poi in inglese, anche se il più delle volte nel secondo caso si fa davvero fatica a comprendere ciò che viene detto.
Il gate oggi è affollato e infatti il volo sarà pressoché esaurito. Ciò nonostante, la coda per l’imbarco suddivisa in gruppi è veloce e l’aereo può partire in orario: bye bye Belgio!
In volo
Subito dopo il decollo il comandante comunica le condizioni meteo per il tragitto verso Madrid e quali città si passeranno (stesso percorso dell’andata). Essendo seduto vicino al finestrino filmo il decollo con la skyline di Bruxelles sullo sfondo e posso scattare qualche fotografia fino a che non arrivano le nuvole che copriranno la vista fin verso Madrid.
Poco dopo il servizio bar l’equipaggio effettua un altro giro passando con prodotti vari come profumi, shampo e altri articoli di differenti generi.
Anche in questo volo ho trovato il personale di bordo cortese e professionale, soprattutto durante la fase di imbarco aiutando a sistemare nella miglior maniera possibile i diversi trolley negli appositi spazi. Io non ho avuto questo problema perché viaggiando con una piccola borsa a tracolla l’ho sistemata direttamente sotto il sedile davanti a me.
Arriviamo a Madrid in orario e le nuvole si fanno da parte giusto in tempo per l’atterraggio. Questa volta l’aereo non impiega troppo per raggiungere il gate e così in un quarto d’ora mi ritrovo al T4 e mi dirigo alla fermata della metropolitana appena davanti alla zona degli arrivi.
Si conclude così una nuova esperienza di volo con Iberia, la prima con una destinazione non italiana.
Per quanto mi riguarda, le note più positive sono state:
– le tariffe con disponibilità di prezzi vantaggiosi e molto simili a quelli proposti dalle compagnie low cost;
– personale di terra e di bordo efficiente e cortese;
– maniera di gestire l’imbarco con divisione in gruppi che evita la formazione di file chilometriche spesso confusionarie.
Però ci sono alcune cose che non mi soddisfano del tutto:
– cibo e bevande a pagamento, nonostante Iberia sia una compagnia di bandiera come le altre che però, a differenza sua, offrono un pasto ed una bibita;
– gli annunci fatti in inglese spesso non sono comprensibili poiché le stesse parole o la pronuncia sono errate (per fare un esempio il pilota, appena dopo il decollo, ha comunicato erroneamente che il meteo a Madrid era buono essendoci infatti 41°C invece dei più probabili 14°.
Avete mai volato con Iberia, come vi siete trovati? Condividete la vostra esperienza 🙂