Aberdour è la destinazione che ho scelto per la mia escursione nei dintorni di Edimburgo in occasione del mio (ennesimo) soggiorno nella capitale scozzese (#checkinScozia). Il motivo principale, oltre al fatto di trovarsi a mezz’ora di treno dalla capitale, è che qui sono state girate alcune scene della prima stagione di Outlander, la serie tv ispirata ai romanzi di Diana Gabaldon. Da amante della Scozia quale sono, di certo non potevo non diventare fan della storia, in particolare dei paesaggi, dei costumi e delle tradizioni che posso ammirare davanti alla tv. Osservando sul sito di Visit Scotland la mappa con le location ho voluto iniziare questo itinerario tematico proprio da qui.
In realtà, il Castello di Aberdour merita una visita non soltanto per la sua recente “fama televisiva”. Si tratta infatti di uno dei castelli più antichi di Scozia, posseduto da due differenti famiglie nobili (Moray e Douglas) che l’hanno modificato a seconda delle esigenze delle epoche storiche. Da non perdere poi i suoi giardini, ideali per una bella passeggiata ammirando la fortezza ed il territorio circostante.
Il Castello di Aberdour
L’edificio ha all’incirca 500 anni di storia e perciò non c’è da sorprendersi se oggi sono rimaste quasi soltanto delle rovine. Ciò nonostante, c’è molto da vedere poiché sia da fuori sia passeggiando tra i resti delle varie stanze si possono distinguere i diversi stili architettonici che le caratterizzavano. Ecco perché non è una struttura unica ma piuttosto il risultato di una serie di lavori successivi che dalla fortezza degli inizi l’hanno trasformata in una residenza.
La parte più datata si trova sul lato rivolto verso gli alberi ed è la Hall House, risalente al XII° secolo. Si trattava di un’abitazione semplice a due piani adibita a svolgere le funzioni principali del castello.
Soltanto più tardi, nel XV° secolo, è stata rinforzata e rimodellata nella tradizionale Tower House in voga nell’epoca medievale. I resti che si osservano ci permettono comunque di individuare la struttura dell’edificio e la suddivisione di alcune delle stanze originali. Un esempio è la parte superiore di una finestra ad arco appartenente alla Hall House e poi smantellata durante le opere del XV° secolo. Qui come in altri elementi del castello di Aberdour ci sono delle piccole targhe informative (solo in inglese) che ne spiegano la funzione.
A sinistra della Tower House si trova la zona centrale del castello, costruita nel XVI° secolo.
A piano terra si conservano la cucina (con il forno per il pane) ed un magazzino multiuso; salendo le scale si accede al piano superiore dove sorgevano gli appartamenti signorili. Osservo ciò che resta dei muri e, come negli altri castelli scozzesi che ho visitato, mi fermo per provare ad immaginare le scene di vita quotidiana, le storie e le persone che sono passate tra queste pareti. Dalle finestrelle c’è una vista spettacolare dei giardini e della vegetazione attorno mentre nel cielo nuvoloso si intravedono sprazzi di sole qua e là.
La zona est, l’unica ancora coperta dal tetto, è stata realizzata nel XVII° secolo e per tale motivo è l’ambiente più “moderno” del castello.
Questo edificio si caratterizza per le sue pareti interne bianche che rendono così le stanze molto luminose, in contrasto quindi con le pietre presenti nelle altre parti. Vi si accede dal cortile in cui i tavolinetti invitano a fare una sosta, cosa che ho fatto ben volentieri approfittandone per scattare un po’ di fotografie.
Il Castello di Aberdour e “Outlander”
Avete presente il Monastero dove Claire e Jamie si rifugiano dopo la fuga dalla prigione di Wentworth? Ecco, il sedicesimo episodio (quello conclusivo) della prima stagione di Outlander ha visto come protagonista proprio il castello di Aberdour, nello specifico le stanze più moderne costruite nel XVII° secolo. Lo si può vedere da fuori nella scena in cui la truppa arriva a cavallo e si ha una panoramica laterale dell’edificio.
Per gli interni invece, la stanza in cui Jamie è ricoverato è facilmente riconoscibile per i muri bianchi e gli altri elementi in legno.
I giardini del Castello di Aberdour
Il verde regna incontrastato attorno al castello e ciò per merito degli ampi giardini voluti dai proprietari che nelle varie epoche storiche volevano assicurarsi una zona dove rilassarsi. A ciò si aggiunga il clima scozzese e le sue piogge distribuite nell’arco dell’anno che garantiscono un perfetto sviluppo del manto erboso e dei fiori.
Il più caratteristico e che mi ha colpito particolarmente è il giardino a terrazzo che si estende su quattro livelli a forma di “L”. Perlustrare questa zona permette di ammirare le rovine del castello e la confinante Chiesa di St. Fillan, mentre nel mezzo si trova una bandiera scozzese che sventola orgogliosa. Un particolare che noto mentre scendo le scale è il “cuore di Douglas” (uno dei padroni di Aberdour) scolpito sopra il portone affacciato sui giardini.
Mi godo nel silenzio più totale questa passeggiata nella natura, difatti oltre a me ci sono soltanto cinque persone che si trovano a spasso tra le rovine. Il bello di poter visitare la Scozia in bassa stagione è di evitare la calca di turisti riuscendo così a visitare con tranquillità e con il tempo necessario le sue attrazioni. Senza contare che i prezzi dei voli e degli hotel sono anche più bassi (gli aerei soprattutto!).
Fotografo il frutteto confinante con il giardino che presenta due sentieri; questi, incrociandosi, mi fanno subito venire in mente la bandiera scozzese (coincidenza?!). Quello che si vede oggi è stato rifatto negli anni ’90 al posto dell’originale risalente al 1690. Poco più in là si trova una colombaia costruita alla fine del XVI° secolo anche se probabilmente una struttura primitiva esisteva già nel 1540.
Tornando verso la biglietteria si accede al giardino dentro le mura, appartenente al XVII° secolo. Al centro sorge una piccola meridiana mentre il percorso a piedi si sviluppa ai quattro lati dello spazio verde. Approfitto di una delle panchine per ammirare il giardino con sullo sfondo il castello di Aberdour che domina oltre le mura. Anche il tempo mi dà una mano e piano piano le nuvole fanno largo alla luce del sole che sembra “ravvivare” l’ambiente.
La Chiesa di Sant Fillan
Praticamente attaccata al castello di Aberdour si trova questa chiesetta costruita nel 1140 e dedicata al Santo irlandese. Purtroppo era chiusa e mi sono dovuto “accontentare” di dare un’occhiata al piccolo cimitero attorno. Adoro questi luoghi, specialmente qui poiché vengono visti e vissuti in una maniera completamente differente dalla nostra. Da noi vengono relegati nelle periferie delle città, alla stregua di posti da “nascondere”; tutt’altro discorso per la Scozia, dove sono considerati dei parchi pubblici e pertanto la gente ci va per camminare e perché no, anche a fare un pic-nic (l’ho visto davvero ad Edimburgo!). In questa maniera il cimitero trasmette sensazioni positive, la tristezza e la malinconia sono soltanto sfumature di un sentimento che va ben oltre le lapidi in stile celtico disseminate nel prato.
Piccolo consiglio. Le mura circostanti si fanno più basse in un punto “strategico”: da lì infatti si può ammirare il Firth of Forth, la costa orientale della Scozia ed il profilo di Edimburgo all’orizzonte!
Cosa fare a Aberdour (oltre al Castello)
Aberdour è un piccolo villaggio con meno di duemila abitanti, tuttavia, grazie alla sua posizione vantaggiosa rispetto a Edimburgo ed al Firth of Forth, negli ultimi anni è diventato un centro balneare tra i più importanti di Scozia. Qui vi sono due spiagge e vi passa il Fife Coastal Path, un sentiero di 190 km che segue il profilo della costa della regione del Fife attraversandone alcune delle località più importanti.
Rilassarsi a Aberdour: la Silver Sands
È la spiaggia più famosa, perfetta per le famiglie e poco distante dalla stazione ferroviaria del paese (c’è anche un ampio parcheggio). È stata “bandiera blu” e questo dimostra l’attenzione posta per la cura e la salvaguardia della zona. Infatti si trovano servizi igienici, giochi per bambini, mezzi di primo aiuto in caso di emergenze, un’area riservata ai cani ed una caffetteria a pochi metri dalla spiaggia.
Vista la giornata piuttosto serena sono riuscito a mangiare all’aperto osservando così le persone che camminavano lungo il mare portando a spasso i propri cani. La silver sands mi è piaciuta perché qui coesistono due ambienti differenti, quello costiero e quello di campagna, ciascuno con le sue caratteristiche e per questo si adatta un po’ ai gusti di tutti. Un altro aspetto che mi ha entusiasmato è il panorama sul Firth of Fort, ossia l’insenatura provocata dall’estuario del fiume Forth e che caratterizza questa parte di Scozia. E così, proprio di fronte a me, ecco la skyline di Edimburgo, con l’Arthur’s Seat, le Salisbury Crags, Calton Hill ed il Castello che dominano la vista.
Percorrere il Fife Coastal Path di Aberdour
Questo sentiero attraversa la zona costiera della regione del Fife e quindi si può percorrerne un tratto anche ad Aberdour. Con il tempo a disposizione che avevo, ho scelto di camminare dalla Silver Sands fino alla spiaggia che si trova nel centro della cittadina. Ho impiegato un po’ più di un’ora, considerando tutte le soste fatte per godermi il paesaggio e fotografarlo. È una passeggiata molto tranquilla, le indicazioni per seguire il tracciato sono chiare e non mancano alcune panchine in legno dove fare una pausa. Si costeggia il litorale per poi “sbucare” davanti alle case di Aberdour affacciate sul porticciolo. Per queste caratteristiche, il Fife Coastal Path mi ha fatto venire in mente la Victoria Walk di Thurso, uno dei miei itinerari preferiti fatti durante il soggiorno in Caithness.
Uno dei punti migliori per immortalare la costa scozzese fino a Edimburgo è nei pressi di Hawkcraig, scogliera meta degli scalatori della zona. Si trova più o meno a metà strada tra la Silver Sands e Aberdour e la vista che si ha è davvero impareggiabile! Oltre a ciò, scopro che questo è stato pure un importante sito storico in occasione della Prima Guerra Mondiale. Infatti, qui si stabilì un centro studi all’avanguardia per contrastare i sottomarini tedeschi. Essi rappresentavano una minaccia poiché colpivano soprattutto le navi mercantili e quindi, oltre a causare innumerevoli perdite di vite umane, impedivano che alimenti e prodotti vari arrivassero in Gran Bretagna. Ricerche ed esercitazioni portarono alla creazione degli idrofoni, i precursori dei moderni rilevatori sonar.
Oggi non è rimasto molto da vedere a parte le fondamenta di alcuni rifugi. Meglio allora concentrarsi sul panorama, visto che è possibile ammirare anche il Forth Bridge, il ponte simbolo della Scozia e dichiarato Patrimonio Unesco dell’umanità.
Dopo una breve salitina, il sentiero prosegue tagliando la collina affacciandosi così sulla baia di Aberdour. Costeggio il porticciolo e concludo la passeggiata nella spiaggia vicino, confinante con le villette che godono quindi di un accesso privilegiato. Un pannello informativo illustra cosa si può ammirare del Firth of Forth da qui:
- il molo di Leith, rivitalizzato negli ultimi anni da quando ospita la “Britannia“, la ex nave reale ed una delle attrazioni più visitate del Regno Unito;
- l’Arthur’s Seat, l’ex collina vulcanica ed il punto più elevato di Edimburgo;
- il Castello di Edimburgo che svetta dall’alto di un’altra collina precedentemente vulcanica;
- Inchmickery, isoletta che ospitava una serie di edifici militari per difendere la zona durante le due guerre mondiali;
- il faro di Oxcars, uno dei primi nel mondo ad essere automatizzato dopo che i proprietari lo abbandonarono nel 1894;
- Car Craig, un’isola-prigione dove nel passato veniva rinchiuso chi disobbediva alle regole dell’Abbazia di Inchcolm;
- Caerketton Hill, l’estremità orientale delle Pentland Hills che circondano Edimburgo;
- l’isola di Cramond, raggiungibile soltanto durante la bassa marea;
- Inchcolm Abbey, l’Abbazia fondata nel 1223 dal Re Alessandro I e visitabile nel periodo estivo grazie ai traghetti che la collegano a South Queensferry.
Visitare Aberdour Castle grazie all’Historic Scotland Explorer Pass
La lista dei castelli scozzesi da vedere è praticamente infinita e se il vostro obiettivo è il visitarne il più possibile allora l’Historic Scotland Explorer Pass è ciò che fa per voi. Questa tessera fornisce infatti l’accesso gratuito ai siti scozzesi più famosi, ben 77 (compreso il Castello di Aberdour), ed è utilizzabile in occasione sia di viaggi brevi che di più lunghi.
Come arrivare a Aberdour in treno da Edimburgo
Se come me proprio non volete saperne di noleggiare l’auto allora non preoccupatevi, Aberdour (Obar Dhobhair in galeico) è molto ben collegata con Edimburgo grazie a ScotRail. La compagnia ferroviaria scozzese, che utilizzo spesso per muovermi in Scozia coi mezzi pubblici, effettua numerose corse nell’arco della giornata. Il viaggio dalla stazione di Edinburgh Waverley dura poco più di mezz’ora e si attraversa il Forth Bridge potendo così ammirare tutto il Firth of Forth.
Conoscendo ScotRail, sapevo già che tipo di servizio potevo aspettarmi e, come per le altre occasioni, mi sono trovato bene. Forse perché sono abituato ai regionali italiani ma, pur essendo un treno locale, mi ha dato l’impressione di trovarmi in una carrozza di 1° classe, pulita e decisamente confortevole. Come se non bastasse, al ritorno era disponibile anche il wi-fi gratuito e con segnale potente. Ho viaggiato in orario e mentre osservavo il tabellone delle partenze da Edimburgo mi ha fatto impressione notare che venivano riportati anche i ritardi di 1 minuto: una cosa del genere da noi sarebbe semplicemente impensabile!
I biglietti si possono fare in stazione, dalle macchinette automatiche, oppure da casa, con la possibilità di risparmiare qualche sterlina prenotando con un po’ di anticipo. In questo caso, vanno comunque ritirati il giorno del viaggio presso le stesse macchinette: è sufficiente inserire la carta con cui è stato effettuato il pagamento e successivamente digitare il codice di prenotazione riportato nella email ricevuta.