Durante il soggiorno in Aragona, ho dedicato una giornata per visitare i dintorni di Saragozza. In particolare, dopo aver fatto qualche ricerca su internet, ho scelto di esplorare Tarazona, località facilmente raggiungibile in autobus dal capoluogo aragonese e perfetta per un’escursione giornaliera.
Dove si trova Tarazona e come arrivare
Si trova a circa 86 Km da Saragozza, nel cuore del Parco Naturale del Moncayo, una delle aree più suggestive della ragione (ci tornerò apposta!).
La compagnia di autobus Therpasa collega Saragozza a Tarazona in un’ora e trenta minuti circa. I biglietti si possono acquistare online oppure nella biglietteria dedicata all’interno della stazione Delicias della città aragonese. La stazione degli autobus di Tarazona si affaccia su Avenida de Navarra, una via a due passi dall’ufficio turistico e dal centro storico.
Cosa vedere a Tarazona in un giorno
Il nucleo medievale arroccato sulla collina e la Cattedrale posta nella zona bassa della località si possono visitare tranquillamente a piedi in un giorno. Per dare un’idea, sono arrivato intorno alle 12:30 per poi ripartire alle 18:15. Con circa 6 ore a disposizione ho visto quasi tutto quello che Tarazona possa offrire.
Un suggerimento aggiuntivo è di “utilizzare” questo paese di 11.000 abitanti come base per esplorare i dintorni, ad esempio il già citato Parco del Moncayo oppure il Monasterio de Veruela. Ciò sarà più facile noleggiando un’auto poiché, da come ho capito, non ci sono autobus né tanto meno treni per spostarsi tra questi luoghi.
La Catedral de Santa María de la Huerta
Se Tarazona è conosciuta come la città del Mudéjar lo deve anche alla Cattedrale, in particolare alla sua torre campanaria. In realtà, l’intero edificio è una commistione di differenti stili architettonici e la visita degli interni consente di apprezzarne maggiormente l’evoluzione durante i secoli passati.
Il tour guidato dura più o meno 50 minuti (è in spagnolo) ed include la visita del chiostro, un punto ideale per immortalare la torre ed il tetto dell’edificio. Ve la raccomando poiché mediante le spiegazioni della guida, molto preparata e secondo me parla in maniera comprensibile anche per chi non conosca la lingua, è possibile capire il significato delle pitture, delle opere e delle varie Cappelle laterali. Inoltre, i bambini avranno a disposizione un loro itinerario personalizzato, in cui dovranno trovare oggetti e risolvere piccoli quiz per aggiudicarsi una ricompensa: sicuramente è un’iniziativa lodevole che permette loro di non annoiarsi durante una visita che per forza di cose sarebbe difficile da seguire.
La Cattedrale, seppure piccolina, è un gioiellino che brilla ancora di più grazie ai grandi lavori di restauro appena conclusosi. Il loro lascito maggiore è la riscoperta di quella che è stata soprannominata la “Cappella Sistina del Rinascimento spagnolo“, ubicata nella cupola interna e con raffigurate una serie di divinità addirittura quasi nude. Un’opera audace, dato il contesto, che si può ammirare più comodamente grazie alla riproduzione presente nell’atrio, nell’ala dove sono esposti una serie di pannelli (e non solo) che raccontano le varie fasi dei lavori.
Da segnalare che, nella parete vicino ad una delle Cappelle situate dietro il Retablo, si trova la statua della Vergine… incinta! Non si sa se si tratti di un atto provocatorio da parte dell’autore o meno, sta di fatto che è un’immagine rarissima e che proprio non si può non immortalare.
La Cattedrale di Tarazona sorge su di una piazza recentemente messa a nuovo, al di sotto della quale si sta scavando per portare alla luce i resti dell’antica città romana dove, tra le altre cose, sarebbe conservato un mosaico di 400 m2.
Per maggiori informazioni: http://www.catedraldetarazona.es/horario-catedral-tarazona.html
La Plaza de Toros vieja
Situata poco distante dalla Cattedrale, ero curioso di vederla dal vivo dopo aver spulciato diverse foto sul web. E non mi ha deluso, sebbene mi aspettassi degli edifici più alti. La piazza, di forma ottogonale e circondata da 32 abitazioni, fu costruita per volere di un gruppo di privati a cavallo degli anni 1790-1792 e venne utilizzata come arena fino al 1870. Infatti, a partire da quell’anno, si è preferito creare una nuova e più capiente Plaza de Toros, lasciando la precedente ad uso residenziale.
Dal 2001 è stata inserita nella lista dei “Beni di interesse culturale” e fa parte della Asociación de las Plazas Históricas de España, un’associazione che comprende le piazze storiche più importanti di Spagna.
Tornato nei pressi dell’ufficio turistico, lascio alle spalle l’imponente Iglesia y ex-Convento de S. Francisco, oggi sede ufficiale della scuola di lingue, per raggiungere calle Visconti, la strada che porta al nucleo medievale di Tarazona.
Il centro storico di Tarazona
Costituito da un labirinto di viuzze che oggi rendono il passaggio delle auto una questione di precisione millimetrica, è l’emblema della storia della città. Infatti, grazie alla sua posizione di frontiera tra la Castiglia e León, la Rioja e la Navarra, è stata protagonista nel corso dei secoli di varie occupazioni. Originariamente città romana, passò poi sotto la dominazione visigota, araba, ebrea ed infine cristiana, lasciandoci una ricca eredità architettonica e culturale che Tarazona custodisce e valorizza gelosamente (nel 1965 venne dichiarata “Complesso storico-artistico”).
Date le dimensioni contenute del centro storico, i principali edifici da vedere sono vicini l’uno all’altro, inglobati e “mascherati” nel fitto tessuto urbano della zona. La visita comincia da Plaza España, dove sorge l’Ayuntamiento de Tarazona. A memoria è il Municipio più bello che abbia mai visto, ciò per merito della facciata adornata di figure allegoriche, statue, stemmi e con la galleria ad arcate a completare l’opera.
Davanti all’edificio si trova il monumento al Cipotegato, una specie di Arlecchino protagonista della festa patronale di S. Atilano che si svolge dal 27 agosto al 1° settembre.
Alle spalle del Municipio, dove le strade si fanno ancora più strette, si sviluppa la Judería, lo storico quartiere ebraico di Tarazona. Racchiuse tra le antiche mura, di cui alcuni tratti sono visibili tutt’oggi, si possono ammirare piazzette, chiese di diversi stili e le famose Casas colgadas, ossia le “case sospese” a strapiombo sul ghetto.
Spostandosi verso ovest si scopre l’eredità del periodo rinascimentale, con il Convento de la Concepción, consacrato nel 1546 ed inglobato tra le mura e due torrioni, e la Iglesia de San Miguel, ricostruita al principio del 1500 e che conserva una delle originali porte gotiche.
La zona che mi ha affascinato maggiormente è quella che costeggia le mura, o meglio ciò che ne è rimasto, rivolta verso la città bassa di Tarazona. È stupenda la Iglesia de Santa María Magdalena, con la sua commistione di stili tra i quali spicca il mudéjar (che adoro!) che ne caratterizza la torre. Poco distante sorge il Palacio Episcopal che, assieme alla Cattedrale, è probabilmente il luogo più significativo della località aragonese. Sfortunatamente non l’ho potuto apprezzare a causa delle impalcature necessarie per le opere di restauro. Non mi è rimasto allora che immaginarne il fascino, di quando agli inizi era una cittadella musulmana, quindi residenza dei Re d’Aragona e successivamente ampliato per arrivare all’edificio odierno.
Concludo la visita del nucleo antico al mirador de Prudencio, uno spiazzo nei pressi delle mura da dove contemplare quasi tutta Tarazona, in particolare la Cattedrale e la ex Plaza de Toros che spiccano nella skyline. Scendendo verso “valle” suggerisco di sostare sul ponte che attraversa il fiume Queiles e poi fare due passi nel Parque de Pradiel. Entrambe le location sono ideali per immortalare scorci suggestivi dei palazzi del quartiere antico sopraelevato di Tarazona, una vista “sospesa nel tempo” con la quale congedarsi dalla città spagnola nel migliore dei modi.
Per maggiori informazioni su cosa vedere a Tarazona:
- Tarazona Monumental, Fondazione che ha lo scopo di preservare e promuovere il patrimonio storico ed artistico della città;
- Ufficio del Turismo di Tarazona, con dettagli e suggerimenti sulle attività da fare in città e nei dintorni.