“Tutto quello che ho visto di bello è, a mio avviso, molto poco rispetto alle paradisiache bellezze naturali di Salisburgo.”
– Wolfgang Amadeus Mozart
Gioiello barocco a nord delle Alpi, elegante metropoli artistica e culturale da sempre legata all’Italia, città dei Festival, luogo di nascita di Mozart e set cinematografico del musical “Tutti insieme appassionatamente” del 1965. Questo è il centro storico di Salisburgo, l’Altstadt rivolto sulla riva sinistra del fiume Salzach e dichiarato Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 1997.
Punto di incontro e fusione tra Europa meridionale e settentrionale, la sua storia è fortemente legata ai principi arcivescovi che, nel corso dei secoli, ne hanno fatto il “secondo stato ecclesiastico più grande al mondo”.
L’epoca di maggior splendore è quella a cavallo tra Seicento e Settecento, quando i governanti della città, affascinati dalla grandezza architettonica di Roma, convocano i migliori artisti ed architetti dell’epoca – quasi tutti italiani – per far costruire chiese, palazzi, giardini e fontane in stile barocco. È così che Salisburgo diventa la “Roma del nord”, un appellativo che ancora oggi è mostrato e conservato con orgoglio.
Centro storico di Salisburgo: cosa fare e vedere in 48 ore
Il mio soggiorno è stato relativamente breve ma assai intenso e, grazie alle dimensioni compatte della città vecchia di Salisburgo, i due giorni pieni avuti a disposizione mi hanno consentito di visitarne i luoghi di maggior interesse.
Ho seguito tre itinerari: il primo, quello classico, è raccontato in questo articolo; il secondo, invece, comprende i migliori punti panoramici della città e si snoda anche nella zona centrale situata lungo la riva destra del fiume Salzach, ai piedi del monte Kapuzinerberg; il terzo, infine, riguarda i luoghi legati a W.A. Mozart.
Le attrazioni di cui parlo sono tutte a pagamento e per risparmiare vale la pena acquistare la tessera Salzburg Card, nel mio caso quella di 48 ore è stata sufficiente.
“Oh, indimenticabile momento dell’arrivo, attraverso la porta scavata nella roccia, accanto alla fontana nelle cui acque il vescovo lasciava abbeverare i cavalli dei suoi parenti! Passai davanti alle antiche case ammassate sotto la roccia, imboccai il vicolo di Mozart e attraversai la splendida piazza della grande cattedrale! Che vista mi offrivano i ponti, il fiume, le facciate, semplici e sfarzose!”
– Annemarie Schwarzenbach
Giorno 1: la Getreidegasse e l’Alter Markt
Raggiungo l’Altstadt salisburghese di buon mattino attraversando lo Staatsbrücke, uno dei vari ponti sul fiume Salzach.
Percorrendo la Getreidegasse si godono i primi scorci della città vecchia, delle sue stradine e dei palazzi colorati che vi si affacciano. Questa è conosciuta per essere la “via dello shopping”, con le botteghe storiche da una parte ed i negozi di abbigliamento delle grandi marche dall’altra.
Gli elementi caratteristici di questa strada sono le insegne decorate in ferro battuto collocate sulle facciate degli edifici.
Per arrivare alla prima attrazione che visiterò devo passare per la Alter Markt, la vecchia piazza del mercato che sin dal secolo XIII ha rappresentato il centro commerciale della città. Al centro sorge la fontana di San Florian e tra i locali della zona spicca lo storico Café Tomaselli, aperto nel 1703 e frequentato anche da Mozart.
Il DomQuartier
È uno dei simboli della città e, secondo me, chi viene a Salisburgo per la prima volta dovrebbe iniziare la visita proprio da qui.
Un biglietto di ingresso unico consente di esplorare quattro musei collegati tra loro che mostrano il potere dei principi arcivescovi raggiunto tra ‘600 e ‘700. Il tour degli interni include diversi ambienti:
- i saloni di gala della Residenza;
- la Residenzgalerie con le sue opere d’arte;
- l’Oratorio settentrionale destinato ad ospitare mostre temporanee;
- la tribuna dell’organo nel Duomo con vista privilegiata sulla navata interna;
- il Museo del Duomo;
- la Camera dell’arte e delle meraviglie;
- la pinacoteca Galleria lunga;
- il Museo di San Pietro.
Segnalo anche la suggestiva terrazza panoramica che si attraversa passando dalla Residenza al Duomo e che regala splendidi scorci su due delle piazze più importanti della città vecchia di Salisburgo.
Coloro che non intendono usare la Salzburg Card possono acquistare i biglietti per il DomQuartier su internet. Inclusa nel prezzo vi è l’audioguida in italiano. Per quel che riguarda la durata della visita, nel mio caso ho impiegato un paio d’ore circa.
La Residenzplatz e la Mozartplatz
La prima è il punto di accesso ai musei del DomQuartier ed è la più grande delle tre piazze che cingono il Duomo di Salisburgo.
Al centro svetta la Residenzbrunnen, imponente fontana barocca del 1661, mentre sullo sfondo sorge il palazzo della Residenza Nuova con il carillon – Glockenspiel – risalente al 1702 e che entra in funzione diverse volte al giorno proponendo a rotazione diverse decine di brani classici.
A partire dal 1 giugno 2007, la Neue Residenz è la sede del Salzburg Museum (resterà chiuso per opere di ristrutturazione fino all’autunno 2026). L’ingresso del museo è rivolto sulla Mozartplatz, piazza intitolata al compositore salisburghese con al centro la statua eretta in suo onore nel 1842, poco dopo il cinquantesimo anniversario della morte.
Sul lato nord si trova l’Ufficio del turismo e spostandosi verso il fiume Salzach, al numero civico 8 si può osservare l’antica dimora di Constanze Mozart-Nissen, la vedova di Wolfgang Amadeus.
Il Duomo di Salisburgo
Intitolata ai santi Ruperto e Virgilio, la cattedrale è facilmente riconoscibile nello skyline cittadino per la grande cupola al centro e le due torri gemelle ai lati. La struttura attuale risale alla prima metà del ’600, dato che l’edificio precedente era stato distrutto nel terribile incendio del 1598.
Il tempio religioso delimita due piazze laterali, Residenzplatz e Kapitelplatz, e quella frontale, Domplatz, ornata da una statua in bronzo della Madonna. I tre luoghi pubblici sono collegati tra loro tramite dei passaggi ad archi.
L’ingresso è a pagamento (scontato con la Salzburg Card) e permette di ammirare da vicino i tesori del Duomo, come ad esempio il fonte battesimale del 1311, dove sono stati battezzati anche W.A. Mozart e Joseph Mohr, quest’ultimo autore del testo del celebre brano natalizio Astro del ciel.
Dato che Salisburgo è la città della musica, una delle attività da non perdere è il concerto d’organo che si svolge tutti i giorni a mezzogiorno (esclusa la domenica). A tal proposito sono disponibili dei biglietti combinati che permettono di visitare la cattedrale mentre si ascolta la musica di Mozart e di altri compositori austriaci.
L’abbazia di San Pietro, il cimitero, le catacombe ed il panificio
A due passi dal cuore religioso della Altstadt ed ai piedi del colle del Mönchsberg sorge questo complesso la cui visita conduce alle origini della città.
Infatti, l’abbazia di San Pietro è stata fondata nel VII secolo e la struttura odierna, eretta nel secolo XII con diversi interventi successivi, è un valido esempio della perfetta commistione tra elementi di stili architettonici differenti: romanico, gotico, rinascimentale, barocco e rococò.
Il cimitero circostante, dell’epoca tardoromana, è il più antico di Salisburgo ed accoglie personaggi famosi, commercianti, artisti e studiosi. Le annesse catacombe, risalenti all’incirca alla medesima epoca, sono state scavate all’interno della parete rocciosa del colle della fortezza Festungsberg. Diversamente da quello che potremmo immaginare, non erano adibite alla sepoltura ma servivano da punto di incontro e preghiera della comunità paleocristiana.
L’ingresso è a pagamento (gratis per chi ha la Salzburg Card) e proprio vicino alla cassa si può individuare la lapide posta sulla fossa comune dove sono sepolti Marianne, la sorella di W.A. Mozart e soprannominata Nannerl, e Johann Michael Haydn, il fratello minore di Josef Haydn.
Una tappa aggiuntiva da fare in zona è presso la Stiftsbäckerei, il primo panificio di Salisburgo, aperto agli inizi del secolo XII. La specialità della casa è il pane di segale cotto in un forno a legna tradizionale con riscaldamento diretto ed acquistabile tutte le mattine con un’offerta libera.
Vicino all’ingresso si trova la ruota del mulino utilizzata per la produzione della farina ed è stata installata nel 2007 dopo che, nel secolo scorso, la struttura originale era stata rimpiazzata da una turbina. Alle spalle si sviluppa la galleria di 400 m di lunghezza scavata nel monte Festungsberg tra il 1136 ed il 1143.
Il giro in battello sul fiume Salzach
Per concludere la prima giornata salisburghese mi sono regalato un’attività rilassante e “defaticante” dati i chilometri percorsi sino a quel momento. Dal molo Marko-Feingold-Steg, a pochi passi dalla Getreidegasse, salpano i battelli che propongono una serie di itinerari combinati con la visita di luoghi – ad esempio il palazzo di Hellbrunn – ubicati nei dintorni del centro.
Il tour 1 è invece il percorso “classico” che prevede la crociera di circa 40-50 minuti sul fiume Salzach, affluente dell’Inn e lungo 225 Km. Durante il tragitto di 8 Km si ha la possibilità di ammirare la città vecchia da angolazioni differenti ed insolite sino ad arrivare alla passerella pedonale Wilhem-Kaufmann, da dove poi si torna indietro non prima di aver osservato alcune delle montagne che “proteggono” Salisburgo.
A bordo, le informazioni vengono fornite in tedesco ed inglese. Ho apprezzato il fatto che, una volta terminato l’imbarco, il comandante ha chiesto se ci fossero degli italiani e, ricevuta una risposta affermativa, ha cercato di fornire qualche dettaglio anche nella nostra lingua.
Tra le spiegazioni ricevute, quella che mi ha colpito maggiormente riguarda l’origine ed il significato del nome “Salisburgo”. Tradotto dal tedesco vuol dire “borgo (burg) del sale (salz)” ed è nell’anno 755 che appare per la prima volta il termine Salzburg. Esso indica l’attività trainante dell’economia locale, ossia l’estrazione del sale dalle miniere di salgemma presenti nelle montagne attorno alla città.
Anche il nome del fiume “Salzach” ha la stessa origine dato che, sino all’introduzione dei collegamenti ferroviari nel secolo XIX, il corso d’acqua era la principale via di commercio del sale.
Il Tour 1 è gratuito per i possessori della Salzburg Card. Nel mio caso, avendo deciso di fare la crociera all’ultimo momento, in biglietteria ho dovuto comprare il biglietto con supplemento Premium pagando però solamente 5€ anziché i 22€ della tariffa piena. L’alternativa per coloro sprovvisti della tessera turistica è di prenotare il tour in battello in anticipo.
La tariffa Premium include l’imbarco prioritario, il posto a sedere nelle file dedicate ed una bevanda alcolica/analcolica in omaggio.
Giorno 2: la Kapitelplatz
È la piazza che si apre a sud del Duomo e la si attraversa per raggiungere la funicolare della fortezza. L’elemento che attira l’attenzione è l’opera “Sphaera” realizzata dall’artista tedesco Stephan Balkenhol e raffigurante un uomo in equilibrio sulla sfera che osserva la Hohensalzburg all’orizzonte.
Nella Kapitelplatz, ai piedi dell’antica struttura difensiva, si trova l’abbeveratoio dei cavalli, costruito in marmo bianco nel 1732 ed ornato da un gruppo di tritoni attorno al dio Nettuno.
La fortezza Hohensalzburg
Non si può venire a Salisburgo e non salire sulla cima del colle Mönchsberg, a 542 m di altezza, dove sorge il complesso militare simbolo della città austriaca.
Quella che risulta essere la più grande fortezza ancora conservata dell’Europa centrale è stata costruita in relativamente poco tempo, nel 1077 per volontà dell’arcivescovo Gebhard. Successivamente l’area è stata ampliata e rinnovata e l’aspetto attuale lo si deve agli interventi effettuati durante i secoli XV-XVI.
È attorno al ‘500 infatti che gli arcivescovi principi decidono di convertire la fortezza – mai espugnata sino a quel momento – in lussuosa residenza.
Oggi, la visita include un tour panoramico grazie al quale si godono splendidi scorci su Salisburgo, da non perdere la vista dalla torre Reckturm, così come un percorso museale nei vari ambienti interni.
Con un biglietto unico si ha accesso al Museo della fortezza, al Museo delle marionette ed al Museo del Reggimento Reiner. Inoltre, si possono vedere le Stanze dei principi ed in particolare la Goldene Stube e la Goldener Saal. Quest’ultima, la “Sala dorata”, è celebre per il suo soffitto che richiama il “cielo stellato” e perché ospita i concerti di musica classica. Chi desidera vivere un’esperienza completa può aggiungere la cena nella fortezza.
La Hohensalzburg è grande e volendo ci si potrebbe trascorrere una giornata intera. Per chi ha meno tempo a disposizione, una mattinata può bastare. Io vi sono stato tre ore circa, arrivando subito dopo l’orario di apertura e quindi con ancora pochi turisti in giro.
Nonostante ci sia l’opportunità di pranzare in loco, ho preferito mangiare in centro. A tal proposito, in questo articolo parlo dei ristoranti tipici che ho provato.
Con la Salzburg Card si hanno inclusi sia la funicolare che l’ingresso a tutti i musei. Altrimenti, i biglietti per la Hohensalzburg sono acquistabili online e si può scegliere se comprendere o meno la funicolare (la fortezza è raggiungibile pure a piedi).
La casa natale di Mozart
È impossibile non collegare Salisburgo a Mozart, trattasi infatti di un legame indissolubile che si fonda sull’affetto che gli abitanti nutrono nei confronti del loro concittadino più illustre.
Ne è la testimonianza la “Settimana mozartiana”, una manifestazione che si svolge ogni anno nel periodo attorno all’anniversario della nascita del genio austriaco, alla quale partecipano i migliori artisti a livello mondiale e che richiama un vasto pubblico internazionale.
Wolfgang Amadeus Mozart è nato a Salisburgo il 27 gennaio 1756, nell’appartamento situato al terzo piano al civico 9 della Getreidegasse, nel cuore quindi della Altstadt. Assieme alla sorella Nannerl ed ai genitori Anna Maria e Leopold, vi abiteranno fino al 1773, anno nel quale si trasferiscono nella casa affacciata sulla Makartplatz.
La visita dura un’ora circa e si snoda per le stanze in cui la famiglia Mozart ha vissuto e dove oggi sono esposti mobili, documenti originali ed altri oggetti che testimoniano la vita degli inquilini e del musicista che, nonostante la giovane età, cominciava a farsi notare nelle corti europee. Gli appassionati avranno di che emozionarsi nell’osservare da vicino il violino ed il clavicordo suonati da Mozart da bambino.
La casa natale di Wolfgang Amadeus è l’attrazione più visitata di Salisburgo e perciò, complici gli spazi abbastanza stretti, è sempre affollata. Io ho deciso di visitarla nel primo pomeriggio e, a seguire, mi sono recato nella vicina Wonhaus.
La seconda casa di Mozart a Salisburgo
Il mio soggiorno salisburghese termina alla Wohnhaus, la dimora della famiglia Mozart a partire dal 1773 e fino al 1787. Essa si affaccia sulla Makartplatz, al numero civico 8, sulla sponda opposta del fiume Salzach rispetto al centro storico ed alla casa natale precedentemente visitata.
Il cambio di residenza si rese necessario perché occorrevano ambienti più grandi per ospitare gli ospiti illustri di Wolfgang Amadeus. Egli vi abitò sino al 1781, anno del definitivo trasferimento a Vienna complice anche il suo rapporto non più così idilliaco con i principi arcivescovi di Salisburgo.
La visita si snoda tra le otto camere che compongono l’appartamento posto al primo piano dell’edificio. Il museo custodisce molti documenti dell’epoca, spartiti, ritratti e soprattutto il pianoforte originale di Mozart del 1780 (la replica si trova nella casa natale).
Su di un pannello affisso al muro di una delle ultime sale sono riportati una serie di numeri e curiosità della vita del genio austriaco. Ad esempio:
- gli è bastata una notte per comporre l’overture del “Don Giovanni”;
- la sveglia suonava alle sei, tutti i giorni;
- sono 720 i giorni trascorsi in viaggio nel corso della sua vita;
- 30 minuti gli erano sufficienti per imparare il Minuetto a neanche cinque anni di età.
Sia la casa natale che l’appartamento sono tranquillamente visitabili in mattinata oppure nel pomeriggio, nel secondo caso bisogna tener conto che generalmente i musei e le attrazioni chiudono tra le 17-17:30 (più tardi a luglio/agosto).
La tessera Salzburg Card garantisce l’accesso gratuito ad entrambi i musei; l’alternativa per coloro che non ce l’hanno è il biglietto cumulativo con prezzo vantaggioso rispetto alle tariffe normali.