La visita di Glasgow è nata dal desiderio di scoprire questa città che per tanti anni è stata messa un po’ da parte, offuscata dal richiamo irresistibile della vicina Edimburgo. Vi sono stato tra la fine di novembre ed inizio dicembre, giusto in tempo per vederla in pieno periodo natalizio. Ho scoperto una città dinamica, a misura d’uomo nonostante sia la più grande della Scozia; qui non mancano ampi spazi verdi e si possono ammirare l’uno accanto all’altro edifici con stili architettonici contrastanti che creano un effetto ben riuscito.
Difficile dirvi quanti giorni servano per visitarla, dipende da cosa cercate e cosa vi interessa fare, qui vi illustro l’itinerario che ho seguito e le cose che ho visto a Glasgow in un giorno.
Glasgow oppure Edimburgo?
È impossibile non mettere a confronto le due città più importanti della Scozia, è un argomento dibattuto con molte opinioni. Se mi chiedete se sia meglio visitare Glasgow o Edimburgo, la mia risposta è immediata… entrambe e per un paio di motivi molto semplici:
- Non sono paragonabili perché si tratta di due realtà completamente differenti e dalla diversa vocazione. Glasgow è la capitale economica, Edimburgo è quella turistica. Per intenderci, è come confrontare Milano e Roma;
- Sono complementari, perché se Edimburgo abbonda di storia e monumenti, Glasgow è la città del design (moderno e contemporaneo), dello shopping e dei musei.
A ciò aggiungo un suggerimento personale: visitate prima Glasgow e poi Edimburgo, non il contrario. Questo perché Edimburgo ha un fascino immediato, farà subito breccia nel vostro cuore e sarà difficile abbandonarla; Glasgow invece si svela poco a poco, bisogna immergersi senza fretta nelle sue vie e scoprire il suo patrimonio artistico-culturale.
Invece, se siete stati prima nella capitale scozzese, sforzatevi di fare “tabula rasa” dimenticandovi per un po’ di lei, altrimenti sarà difficile apprezzare Glasgow. Io, essendo già stato più e più volte ad Edimburgo, ho dovuto fare così ma direi che alla fine ne è valsa la pena.
Cosa vedere a Glasgow in un giorno
L’itinerario che vi propongo consente di scoprire una delle due aree principali della città, cioè il centro e la Merchant City, mentre una seconda giornata l’ho dedicata alla parte occidentale, il West End. Con il tempo a disposizione era impossibile poter vedere tutto e perciò ho dovuto fare una selezione.
Per quanto riguarda i mezzi, mi sono spostato prevalentemente a piedi oppure con il Glasgow City Sightseeing, il bus turistico che compie il giro della città.
Glasgow, il centro, la Merchant City ed il “Mackintosh tour”
Alle 9 sono già in marcia per iniziare la mia visita di Glasgow perché, data la stagione, le ore di luce sono poche e difatti nel cielo si possono ancora scorgere le ultime sfumature dell’alba. La mattinata è dedicata al design, con un tour alla scoperta delle opere e di alcuni degli edifici più interessanti e di quelli legati a Charles Rennie Mackintosh. Egli, noto designer scozzese, è stato uno dei massimi rappresentanti dell’Art Nouveau nel Regno Unito e proprio qui è possibile osservare la maggior parte delle sue opere più celebri (a tal proposito vi consiglio l’articolo della mia amica Claudia di Viaggi Verde Acido dedicato all’architetto originario di Glasgow).
L’itinerario, iniziato dall’Hotel Newton in Bath Street, si snoda attraverso Blythswood Street, St Vincent Street, Hope Street, Buchanan Street, Gordon Street, Ingram Street per concludersi poi in George Square.
St Vincent Street Church è una Chiesa costruita nel 1859 e si distingue per due aspetti che me la fanno subito apprezzare, ossia il podio immenso alla base dell’edificio e l’ingresso che richiama il classico tempio greco.
Proseguendo sulla stessa via arrivo davanti a The Hatrack, un edificio che spicca per le vetrate in stile Art Nouveau e per gli elementi decorativi che impreziosiscono la cupola. Interessante poi lo scorcio architettonico che si ha ammirando questa e le costruzioni laterali, stili differenti che però si “amalgamano” bene.
Arrivo poi al The Daily Record Printing Works, non facilissimo da trovare in quanto nascosto dai palazzi di Renfield Lane, a pochi metri dalla Central Station. È la prima opera su cui lavora Mackintosh, purtroppo la sua ubicazione non permette di ammirarla completamente. Si notano bene però i mattoni smaltati bianchi delle pareti in contrapposizione con quelli blu in rilievo.
Nel 2018 si è celebrato il 150esimo anniversario della sua nascita e per l’occasione Glasgow ha ospitato una serie di eventi volti a celebrarne la vita e l’eredità artistica. Così, chi visita la città ha l’opportunità di seguire un itinerario ad hoc che si snoda per i suoi quartieri, partendo dal centro – ossia le vie attorno a George Square – fino ai musei del West End.
Inoltre, in occasione di questo anno così importante, il Kelvingrove Art Gallery and Museum ospita una mostra temporanea – aperta fino al 14 agosto – a lui dedicata e nella quale si possono osservare circa 250 oggetti comprendenti ceramiche, mosaici, disegni, elementi d’arredo e così via, molti dei quali non sono stati esposti per oltre 30 anni. La visita consente di conoscere il suo operato a livello locale, scoprendo quindi il suo contributo nella creazione dello stile soprannominato “the Glasgow style”.
La mostra si trova al piano terra, i biglietti costano £7 per gli adulti, £5 per gli aventi diritto allo sconto, i minori di 16 anni invece non pagano.
Un luogo da non perdere in questo anno eccezionale è il The Glasgow Art Club, situato in Bath Street 185. Nata nel 1863 ma trasferitasi nell’edificio attuale nel 1893, originariamente l’associazione accoglieva unicamente gli artisti maschili, per le donne invece le porte si apriranno soltanto nel 1985.
Nel corso dei decenni, nonostante sia stato necessario accettare altri membri non-artisti, soprattutto per mettere in sicurezza le finanze, è sempre stata l’arte a farla da padrona. L’obiettivo è quello di promuoverne la diffusione e la comprensione dei differenti stili in città e nel resto della Scozia. Ecco perché ogni anno vengono allestite delle mostre con le opere degli artisti iscritti ed aperte anche al pubblico.
La visita delle sale sorprende per la bellezza e la cura degli arredi e delle finiture, ogni lavoro di restauro provvede infatti a restituirne l’originale splendore. Inoltre, data l’occasione, abbiamo mangiato nella sala da pranzo (e da tè) in origine riservata esclusivamente ai soli membri. Non potevano mancare anche qui i quadri appartenenti alle collezioni degli artisti del club, sia del passato che del presente.
Il fiore all’occhiello del palazzo è però la Long Room, conosciuta anche come The Gallery. Venne costruita tra il 1892-1893 in collaborazione tra John Keppie, architetto scozzese e membro del club, e lo stesso Mackintosh, ideatore di molti – se non tutti – gli arredi presenti. Il restauro moderno, portato avanti da artisti locali sotto la guida dei massimi esperti del lavoro del designer scozzese, ha permesso di restituire alla sala il suo fascino antico. In particolare, vale la pena citare la rimessa a nuovo della fascia decorativa, un elemento decorativo che appariva in molti dei disegni di Mackintosh pubblicati in quegli anni nel periodico “The Bailie”.
Verranno effettuate tour guidati gratuiti ogni martedì, da ottobre fino a metà dicembre.
L’itinerario si può concludere alla ex Willow Tea Rooms, ubicata in Sauchiehall Street 217. L’originale venne aperta il 29 ottobre 1903 e fu l’unica Tea Room progettata interamente da Charles Rennie Mackintosh, che ne fece quindi il “manifesto” dell’Art Nouveau ed uno dei suoi massimi esempi in tutto il mondo. Grazie al supporto di Miss Catherine Cranston, che da buona imprenditrice comprese subito l’eco che avrebbe avuto un’opera del genere, il designer ebbe piena libertà per la progettazione di ogni cosa che riguardasse la struttura, comprese le divise dei dipendenti.
Purtroppo, col passare dei decenni, l’edificio è caduto in rovina e nel 2014 si ipotizzò persino di venderlo e distruggerlo. Per evitare tale disastro nacque il Willow Tea Rooms Trust che da quel momento si è occupato di ristrutturarlo per riportarlo ai fasti del passato. Difatti, una volta ultimato, si potranno ammirare sia gli esterni che gli interni (con relativi arredi ed elementi decorativi) tali e quali a quelli ideati da Mackintosh.
Il piano, davvero ambizioso, ha incluso l’acquisto pure degli spazi del palazzo al civico n. 215 per farne degli ambienti rivolti al pubblico – sia locale che internazionale – con mostre a tema, workshop ed ulteriori iniziative volte a promuovere il lascito artistico del designer glaswegian.
Ci sono stato in aprile ed ho avuto l’occasione di perlustrare gli interni, con i lavori ancora in corso, guidato dal capocantiere che mi ha assicurato che tutto sarebbe stato completato entro giugno. La Tea Room, rinominata Mackintosh at the Willow, infatti aprirà il giorno 7, proprio in occasione della celebrazione del 150esimo compleanno dell’artista scozzese e quindi, se vi trovate a Glasgow da giugno in avanti, vi invito a visitarla… aspetto le vostre recensioni così ci andrò pure io 😉
Da qui mi immetto in Buchanan Street, la strada dei negozi di Glasgow in cui si concentrano i principali centri commerciali della città. Insomma, il paradiso per le donne, alle quali probabilmente una giornata intera non basterebbe per saziare la voglia di acquisti. Al contrario, essendo allergico allo shopping, ho trovato la via più bella in orario notturno, grazie agli alberi di Natale ed a tutte le luminarie. A parte questo, in Buchanan Street si trova lo Stock Exchange, la sede della borsa fondata nel 1844 e progettata secondo lo stile gotico veneziano.
Lascio la via alle spalle, transito sotto l’elegante arco ed eccomi in Royal Exchange Square, uno degli angoli di Glasgow a cui mi sono più affezionato. Ai lati vi sono diversi bar e ristoranti con tavoli anche all’aperto, al centro invece si trova la Gallery of Modern Art. Costruita in stile neogotico, è uno dei luoghi più conosciuti della città ed oggi ospita le mostre temporanee degli artisti locali ed internazionali. Davanti al maestoso portico realizzato nel 1827 sorge la statua equestre del Duca di Wellington. Difficile osservarne il volto poiché è sempre coperto da un cono stradale. Una decorazione curiosa, a cui ormai gli abitanti si sono abituati e che forse, un po’ ironicamente, vuole essere un’altra opera d’arte contemporanea. Suggerisco di tornare a vedere questa piazza by night perché con le illuminazioni natalizie è ancora più suggestiva.
La tappa successiva è alla Hutchesons’ Hall, edificio del 1802 in cui convivono gli stili Barocco inglese e francese del XVIII° secolo. Originariamente era un ospizio per uomini e poi una scuola per i bambini poveri.
Sono giunto così in George Square, il cuore della città vittoriana ed oggi invaso dai tradizionali mercatini di Natale. Ciò nonostante si possono individuare ai quattro lati della piazza le statue di personaggi di spicco della storia scozzese, ad esempio l’inventore James Watt, mentre al centro domina l’obelisco sormontato dalla statua di Walter Scott. Completa la scena il monumento funebre dedicato ai caduti della Grande Guerra, con alle spalle la City Chambers, uno degli edifici più belli di Glasgow. Costruita tra il 1882 ed il 1888 secondo lo stile vittoriano con l’aggiunta della loggia di influenza rinascimentale, oggi ospita il Comune ed è visitabile gratuitamente con tour guidati alle 10:30 ed alle 14:30.
La Cattedrale di Glasgow e la Necropolis
Spostate ad est rispetto al centro, la Cattedrale e la Necropoli riportano alla mente un panorama che richiama l’immagine classica che abbiamo della Scozia. La Cattedrale è il miglior esempio di architettura gotica preservato fino ai giorni nostri, ciò grazie al fatto che è sempre rimasta al riparo da guerre civili e dai riformisti anglicani. Venne fondata nel VII° secolo dal monaco irlandese Kentigern, meglio conosciuto come Mungo, patrono di Glasgow. La tradizione dice che le sue spoglie siano conservate sotto l’altare posto al centro della Lower Church, dominata da colonne ed archi, a cui si accede dalla navata centrale della Cattedrale appena prima del coro.
La visita è gratuita, anche se un’offerta è particolarmente gradita. All’interno incontrerete una serie di volontari a vostra disposizione per qualsiasi informazione e brevi tour guidati.
Se avete ancora tempo vi segnalo il St Mungo Museum of Religious Life and Art, l’unico in Europa ad essere dedicato unicamente alla religione, anzi, alle religioni. Un luogo quindi di incontro e conoscenza dei riti e delle fedi di tutto il mondo.
Alle spalle della Cattedrale si trova la collina che ospita la Necropoli, il cimitero monumentale di Glasgow che ospita personalità cittadine illustri. Complice il tempo grigio, se possibile il luogo era ancora più sinistro ma ciò non mi ha fatto desistere dal girarlo in lungo ed in largo. Considerando la vista panoramica, una delle migliori di tutta la città, ed i diversi stili che caratterizzano le varie tombe, è stato uno dei luoghi dove mi sono fermato di più e che vi raccomando di includere nella vostra visita.
La Provand’s Lordship
A pochi passi dalla Cattedrale si può visitare la Provand’s Lordship, la casa più antica di Glasgow. Risalente al 1471, è l’unica “superstite” delle 40 dimore che all’epoca appartenevano alla Chiesa. Vi abitava il rettore della Cappella e dell’ospedale di S. Nicola che si trovava nelle vicinanze.
Dopo aver perlustrato i St Nicholas Garden, ispirati a quelli rinascimentali, mi immergo nell’atmosfera di una tipica abitazione scozzese del ‘400, sebbene alcune parti conservino delle aggiunte del ‘600 e dei secoli successivi. Al secondo piano è stato ricostruito quello che poteva essere l’alloggio di Simpson, canonico e rettore dell’ospedale dal 1501 al 1513, con tanto di riproduzione a grandezza naturale di egli stesso. Tra gli altri ambienti visitabili vi sono la sala da pranzo, con arredamenti ed oggetti del ‘600, e piccole esposizioni d’arte. Inoltre, sembra che Mary Queen of Scots abbia soggiornato qui nel 1566, in occasione della visita a Lord Darnley, il suo secondo marito.
Glasgow e le location di Outlander
Nella zona est di Glasgow si possono vedere due location utilizzate per la serie tv Outlander ed, essendo io stesso un fan, di certo non potevo perdermele!
In John Street 45 si può ammirare l’edificio nel quale Claire e Frank si sposano durante il settimo episodio della prima stagione. Si trova vicino a George Square ed alla City Chambers e lo riconoscerete poiché situato tra i due immensi archi che delimitano la via.
Nella Lower Church della Cattedrale di Glasgow è stato ricreato l’Hôpital des Anges, il ricovero dove Claire lavora durante il soggiorno francese nella seconda stagione.
A circa 10 minuti di cammino dalla Cattedrale è possibile visitare il birrificio della Tennent’s. Appena prima di arrivarci, noterete una serie di murales ed in uno dovreste riconoscere un ragazzo biondo che tiene in mano due pinte di birra. Ebbene, si tratta proprio di Sam Heughan, testimonial della Tennent’s prima di vestire i panni di Jamie Fraser.
The Lighthouse ed i negozi di Buchanan Street
Dopo questa deviazione ritorno nel cuore della Merchant City di Glasgow mentre è già l’ora del tramonto. Non sono ancora le 17, orario di chiusura di tutti i musei della città, e così ne approfitto per dare un’occhiata a The Lighthouse.
Progettata da John Keppie e Mackintosh, oggi è sede del Centre for Architecture and Design e, salendo in ascensore all’ultimo piano, si ha la vista a 360° della città. È sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Glasgow, difatti cerco di tornarvi sempre quando capito da queste parti. Se volete scoprire altri scorci stupendi, ho studiato un itinerario ad hoc che spero vi possa essere utile.
Dopodiché passeggio un po’ per Buchanan Street e le vie limitrofe. Più che dai negozi, rimango colpito dallo spettacolo di Glasgow by night, merito soprattutto delle luminarie natalizie che vivacizzano l’ambiente.
Per quanto riguarda la vita notturna, questo quartiere è l’ideale poiché vi sono pub, ristoranti, caffetterie e locali davvero per tutti i gusti e tasche… impossibile rimanere delusi!
Si conclude così l’itinerario con i luoghi di Glasgow da vedere in un giorno, un percorso che mi ha permesso di scoprire le diverse anime della città più grande della Scozia, ossia quella del design, quella storica e quella commerciale. Una giornata che mi ha convinto del fatto che Glasgow sia completamente differente da Edimburgo e che nasconda un fascino tutto da scoprire.