L’Oltrarno fiorentino: Palazzo Pitti ed il Giardino di Boboli
Seppure facente ancora parte del centro storico, in questa zona prevale un’aria più popolare e semplice, probabilmente perché la “calca turistica” si sente meno. Ciò non significa però che non vi siano monumenti ed attrazioni da visitare, anzi…
Secondo alcune teorie, Palazzo Pitti – considerato l’edificio più monumentale del secolo XV – fu progettato da Brunelleschi. In realtà, la dimora voluta dal banchiere Luca Pitti nel 1440 sembra stata ideata dal Fancelli, un collaboratore del celebre architetto. Circa un secolo dopo, venne acquistato dai Medici che ne fecero la loro residenza.
Oggi è un polo museale tra i più importanti di Firenze. A cominciare dalla Galleria Palatina, una ricca pinacoteca che conserva dipinti rinascimentali di Raffaello, Tiziano e Caravaggio. A seguire gli Appartamenti Reali, con i loro arredi del ‘500, il Tesoro dei Granduchi, il Museo delle Porcellane, la Galleria d’Arte Moderna ed infine il Museo della Moda e del Costume.
A questo potrebbe interessarvi la visita guidata che include Palazzo Pitti e la Galleria Palatina: tutte le informazioni utili sono riportate qui.
L’alternativa è la visita guidata che, dopo la Galleria Palatina, comprende gli appartamenti dove vissero i Medici e successivamente la famiglia Reale italiana. Al termine è possibile esplorare autonomamente i giardini di Boboli.
Maggiori informazioni sono disponibili in questa pagina.
Un discorso a parte lo merita il Giardino di Boboli, voluto dai Medici e realizzato da architetti del calibro di Vasari, Ammannati e Buontalenti. Si tratta di uno dei più vasti ed eleganti giardini all’italiana del mondo ed è inoltre un museo a cielo aperto poiché accoglie una serie di sculture che vanno dall’epoca romana fino al Seicento.
Nell’Anfiteatro svetta l’obelisco egiziano proveniente da Luxor e qui installato nel 1789, da non perdere poi la vicina Fontana di Nettuno (detta del Forcone), la statua dell’Abbondanza realizzata dal Giambologna. Il Viottolone, un magnifico viale circondato da statue e cipressi porta al piazzale dell’Isolotto, dominato dalla fontana dell’Oceano (opera sempre del Giambologna). La Grotta Grande progettata da Buontalenti tra il 1583-1593 è una commistione di architettura, pittura e sculturale ed è qui che, fino al 1924, erano conservati “I Prigioni”, le statue incompiute di Michelangelo (ora alla Galleria dell’Accademia).
Santo Spirito e Santa Maria del Carmine
La Piazza Santo Spirito è uno dei luoghi più suggestivi e vivaci del capoluogo toscano. Sviluppatasi durante la seconda metà del secolo XIII per accogliere i fedeli diretti alla chiesa omonima, oggi vi si trovano botteghe artigianali, studi d’artisti, locali notturni e ristoranti.
Tra gli edifici di spicco della zona vi sono Palazzo Guadagni, risalente ai primi anni del secolo XVI, e la Basilica di Santo Spirito, innalzata partendo dal progetto iniziale del Brunelleschi e poi ultimata alla fine del ‘400. Se la facciata è rimasta spoglia, con una parete soltanto intonacata, all’interno vi sono opere d’arte di Michelangelo (un crocifisso ligneo), Sansovino, Orcagna ed altri artisti.
La vicina Chiesa di S. Maria del Carmine – fondata nel 1268 e terminata nel 1476 – risalta per la sua facciata grezza in pietra e laterizio. È celebre per ospitare al suo interno la Cappella Brancacci, dove si trovano una serie di affreschi realizzati da Masolino, Masaccio e Lippi.
L’opera venne commissionata intorno al 1425 da Felice Brancacci, ambasciatore fiorentino in Egitto, ed inizialmente fu coinvolto soltanto Masolino. Successivamente gli si affiancò il giovane Masaccio e, dopo un’interruzione durante la quale l’artista incaricato morì, i lavori vennero conclusi da Lippi tra il 1481-85. Con un lasso di tempo così esteso sono visibili i cambiamenti artistici dell’epoca. Infatti, dalle eleganti figure di Masolino facenti riferimento alla cultura tardo-gotica si passa al realismo ed all’uso della prospettiva da parte di Masaccio. Proprio lo stile di quest’ultimo ispirerà la pittura fiorentina di inizio Rinascimento.
Dati gli spazi ristretti, le visite sono limitate ad una durata di mezz’ora ed ogni volta vi hanno accesso 30 persone al massimo. Ecco perché è possibile – e consigliato – acquistare i biglietti d’ingresso alla Cappella Brancacci già da casa. Questi, oltre a consentire l’accesso prioritario, sono validi per l’intera giornata ed includono la videoguida in italiano.
Piazzale Michelangelo e San Miniato al Monte
Inoltrandoci nella Firenze orientale, l’atmosfera si fa ancora più rilassata e la città lascia progressivamente spazio alla campagna. Percorrendo via de’ Bardi ci si allontana da Ponte Vecchio costeggiando una serie di dimore storiche con piccoli giardini interni. Merita una menzione Villa Bardini, costruita nel 1641 e successivamente ampliata, oggi accoglie il museo Pietro Annigoni e si affaccia sul giardino omonimo, realizzato nel secolo XVIII riaperto al pubblico nel 2006.
Attraversando la Porta di S. Miniato oppure quella di S. Niccolò si raggiunge finalmente il più celebre punto panoramico su Firenze. Piazzale Michelangelo è una splendida terrazza dedicata all’artista fiorentino e venne costruita nel 1873 (poi inaugurata 2 anni dopo) in occasione dell’elezione della città a capitale d’Italia. Al centro della piazza è stato eretto un monumento formato da una copia in bronzo di alcune opere di Michelangelo, tra cui il famoso David.
È senza dubbio uno dei luoghi più suggestivi della città e pure gli abitanti vi si recano abitualmente per godersi il panorama, magari approfittandone per una pausa sfiziosa al ristorante-caffetteria ubicato presso la loggia che in origine avrebbe dovuto ospitare un museo.
Se non volete arrivare a piedi al Piazzale Michelangelo, potete usufruire dei bus turistici hop-on hop-off. Difatti è una fermata della linea che gira per il centro storico; inoltre, è capolinea di quella diretta a Fiesole, una delle destinazioni più popolari per una gita fuori porta da Firenze. Maggiori informazioni su itinerari, costi, orari ed acquisto dei biglietti online sono disponibili in questa pagina.
Situata su di uno dei punti più alti della città (ed appena sopra il piazzale) la Basilica di San Miniato al Monte è un capolavoro del romanico fiorentino. Venne edificata tra i sec. XI-XIII sul punto in cui sorgeva un piccolo oratorio intitolato al martire cristiano. Infatti, secondo la leggenda, San Miniato fu decapitato nei pressi dell’Arno ma, con la propria testa tra le mani, egli andò a morire sulla cima del colle.
All’interno della chiesa, oltre al pregevole pavimento in marmo, si possono contemplare opere d’arte come la Cappella del Crocifisso di Michelozzo e le volte in terracotta invetriata di Luca della Robbia.