Dopo aver visitato Manchester e trascorso una giornata a Preston, l’ultima tappa inglese del viaggio di 12 giorni tra Inghilterra e Scozia è Carlisle, città fondata nel secolo IX a.C. e situata nella contea di Cumbria.
Come conseguenza della sua posizione di frontiera, il “confine scozzese” dista infatti meno di 20 Km, è stata teatro di frequenti scontri tra i due paesi nel corso di una storia lunga oltre 2000 anni. La mia visita, sebbene fosse incentrata sui luoghi legati alla rivolta giacobita del 1745, mi ha portato anche alla scoperta del passato romano di Carlisle, all’epoca chiamata Luguvalium.
Cosa vedere a Carlisle in un giorno
Il centro storico – conosciuto come The Citadel – è piuttosto piccolo e pertanto lo si esplora a piedi tranquillamente. Si può ancora respirarne l’atmosfera medievale grazie anche alla possibilità di percorrere un tratto delle antiche mure difensive sul lato occidentale. L’entrata sud, accessibile da English Street e visibile uscendo dalla stazione ferroviaria, è dominata da due possenti torri che danno l’idea delle fortificazioni originali.
Le strutture dove alloggiare si trovano prevalentemente nei dintorni del nucleo antico, nel mio caso ad esempio ho pernottato all’Abberley Guest House situata a circa 10-15 minuti a piedi di distanza.
Il castello di Carlisle ed il Cumbria’s Museum of Military Life
Innalzato nel 1092 sul terreno dove in precedenza sorgeva un forte romano ed ancora parzialmente “protetto” dalle mura che cingevano Carlisle, è considerato il castello più assediato di tutto il Regno Unito e ciò non sorprende dato che inglesi e scozzesi se lo sono contesi fino al 1603, anno dell’unione dei due regni. A differenza di molti altri edifici medievali, questo è rimasto in uso fino ai giorni nostri, difatti tra il ‘700 e gli anni ’60 del secolo scorso fu il quartier generale del Border Regiment, uno dei più antichi dell’esercito britannico.
Nel maggio 1568, passato quasi un anno da quando fu costretta ad abdicare in favore del figlio (il futuro Giacomo I d’Inghilterra e VI di Scozia), Maria Stuarda decise di lasciare la Scozia per cercare protezione presso sua cugina, la Regina Elisabetta. Arrivò quindi a Carlisle, dove venne accolta con gli onori del caso seppur poi tenuta sotto scorta onde evitare che fuggisse.
Soggiornò nella Warden’s Tower, una costruzione di due piani aggiunta nel 1308 come dimora per gli ospiti. Venne demolita nel 1835, oggi rimane una torretta ottagonale con la scalinata che ne consentiva l’accesso.
Per quel che riguarda Mary Queen of Scots, la scelta di cercare rifugio in Inghilterra si rivelò drammaticamente errata. Iniziò infatti un lungo periodo di prigionia (circa 19 anni) poiché, a causa della sua fede cattolica, era vista come una minaccia per l’eventuale successione sul trono inglese. Le due cugine non si incontrarono mai, anzi, alla fine Elisabetta venne convinta del rischio che Maria potesse essere coinvolta in qualche piano segreto per eliminarla e conquistare così il suo trono. Per tale motivo, la regina inglese firmò l’ordine d’esecuzione per l’accusa di tradimento e così Maria Stuarda venne decapitata l’8 febbraio 1587.
Tornando alle vicende giacobite che hanno ispirato il mio viaggio, il castello di Carlisle fu assediato addirittura due volte nell’arco di un mese verso la fine del 1745. Il 9 novembre, l’armata guidata da Bonnie Prince Charlie raggiunse la città e la conquistò dopo cinque giorni di scontri. Dopodiché, Carlo Edoardo Stuart proseguì la sua marcia verso Londra ma, trovando pochi sostenitori per la sua causa, una volta raggiunta la città di Derby decise di ritornare in Scozia. A metà dicembre fu così lasciata una guarnigione di 400 uomini a presidiare la fortezza di Carlisle, il 30 però dovette soccombere dopo un’eroica resistenza all’assedio dell’esercito governativo comandato dal Duca di Cumberland. Molti giacobiti vennero tenuti prigionieri nello stesso luogo, altri invece furono giustiziati pubblicamente.
Nei mesi successivi alla tragica battaglia di Culloden, numerosi combattenti giacobiti furono imprigionati nuovamente a Carlisle, nei sotterranei del corpo centrale del castello. Ammassati gli uni agli altri, con scarso rifornimento di cibo e senza poter mai vedere la luce del sole, arrivarono al punto di leccare con la lingua le pareti rocciose approfittando dell’umidità dell’edificio.
Secondo alcune leggende, la celebre e commovente canzone popolare “Loch Lomond” venne scritta da un prigioniero giacobita che, congedandosi dall’amata, le dice che il suo spirito finalmente liberato dalle sofferenze terrene tornerà in Scozia prima di lei.
“O ye’ll take the high road and I’ll take the low,
An’ I’ll be in Scotland afore ye
For me and my true love will never meet again
On the bonnie, bonnie banks o’ Loch Lomond.”
All’interno del castello vi è una mostra che ripercorre le vicende salienti qui avvenute ed è poi possibile percorrere il perimetro delle mura per godere di una vista panoramica su Carlisle ed il territorio circostante.
Segnalo anche il Cumbria’s Museum of Military Life, dedicato ai soldati facenti parte del regimento locale. La visita illustra i suoi 300 anni di storia, i conflitti in tutto il mondo in cui ha partecipato e consente di scoprire com’era la vita quotidiana delle persone al fronte.
Il museo è allestito all’interno dell’Alma building, in un’ala laterale del castello. L’ingresso va pagato separatamente, in alternativa si possono acquistare dei biglietti combinati.
Il Bitts Park ed il vallo di Adriano
Alle spalle del castello si apre un’estesa area verde che include una serie di impianti sportivi, aree giochi per bambini ed una rete di sentieri per pedoni e ciclisti che seguono anche il corso del fiume Eden.
Segnalo in particolare un percorso molto suggestivo, appositamente segnalato, che si snoda lungo il tracciato del vallo di Adriano. Esso, che oggi costituisce l’esempio meglio preservato di una frontiera dell’Impero Romano e per questo dichiarato Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 1987, si estendeva per circa 117 Km da una costa all’altra di quella che era la provincia di Britannia. Innalzato tra il 122 ed il 128 d.C., la sua funzione era quella di difesa nei confronti dei barbari che occupavano i territori del nord (la Caledonia).
Pochi anni dopo, tra il 142-144 D.C., per proteggere ulteriormente il muro di Adriano venne progettato il Vallo Antonino, questa volta in territorio scozzese a 160 Km più a nord. Si estendeva tra il Firth of Clyde ed il Firth of Forth per una distanza complessiva di circa 63 Km. Ebbe tuttavia vita breve, dato che solo dopo vent’anni i Romani si ritirarono a sud per rimanervi fino al totale abbandono dell’isola avvenuto attorno al 410.
Tullie House Museum & Art Gallery
Dal castello di Carlisle seguo il sottopassaggio – oppure si può attraversare il ponte pedonale – per raggiungere il centro storico ed una delle attrazioni principali della città. Mi riferisco alla Tullie House, un complesso che comprende edifici storici e moderni e dedicato alla città inglese.
Aperto nel 1893, il museo è formato da tre gallerie con collezioni permanenti ed altre due aree riservate alle mostre temporanee. Tra arti figurative, storia e natura legate a questo territorio al confine con la Scozia, ci sono davvero tante cose da vedere e per tutti i gusti, anche per i più piccoli.
Dato lo scopo del mio (breve) soggiorno in città, mi sono soffermato in particolare nell’area storica dove viene raccontato il passato turbolento di Carlisle in quanto fortezza al confine tra Inghilterra e Scozia. Viene dato risalto alla rivolta giacobita del 1745, il cui obiettivo era riportare sul trono britannico un membro della dinastia Stuart. Tale vicenda bellica fu l’ultima a coinvolgere la città inglese che, a partire da quel momento, poté finalmente iniziare un lungo periodo di pace segnato dalla prosperità economica.
Il settore dedicato all’archeologia custodisce oltre 12.000 artefatti raccolti prevalentemente nei dintorni di Carlisle e nel nord della Cumbria. Gli scavi hanno portato alla luce molti reperti risalenti all’epoca romana, quando la città – chiamata allora Luguvalium Carvettiorum – aveva una notevole importanza strategica data la sua sua vicinanza al vallo di Adriano.
Si possono così osservare una serie di lapidi incise, incluse quelle nelle quali viene citata ufficialmente la provincia di “Britannia”, e molto altro materiale dell’antico muro romano rinvenuto nella sua sezione ubicata nella Cumbria.
Il museo ospita anche un negozio di souvenir ed un bar con tavolinetti all’aperto affacciato sui giardinetti che circondano parte dell’edificio. Per maggiori informazioni, orari di apertura e prezzi: Tullie House Museum & Art Gallery.
La Cattedrale di Carlisle
Trascorro il resto della giornata esplorando The Citadel, ossia il quartiere medievale della città.
Una sosta per ammirare la splendida Cattedrale di Carlisle è d’obbligo. Fondata nel 1122, è stata tuttavia ricostruita diverse volte, ad esempio nel 1292 in seguito ad un incendio e nuovamente nel corso del secolo XIV°.
L’entrata è gratuita – la donazione libera è sempre ben accetta – tutti i giorni della settimana, dalle 07:30 alle 18:15 (lun-ven) e dalle 07:30 alle 17 (sab-dom). La visita degli interni consente di apprezzare alcuni elementi decorativi particolarmente degni di nota, come nel caso delle vetrate con decorazioni del ‘300 ed una pala d’altare fiamminga risalente al secolo XVI°.
L’Old Town Hall e l’ex Highmore House
Lasciata la Cattedrale e proseguendo su Castle Street si raggiunge la piazza principale del nucleo antico di Carlisle, dominata al centro dall’immancabile Market Cross. Alle sue spalle sorge l’Old Town Hall, realizzato a cavallo tra i secoli XVII-XVIII sui resti dell’antico municipio di cui si hanno notizie già nel 1345. Attualmente al primo piano si trova l’ufficio del turismo.
Tra i palazzi da segnalare vi è il Crown and Mitre Hotel, ricostruito ad inizio ‘900 e famoso poiché nel 1797 Sir Walter Scott vi trascorse la notte prima del matrimonio con Charlotte Charpentier, celebratosi poi nella Cattedrale di Carlisle.
Dando le spalle alla piazza e camminando lungo English Street si passano una serie di edifici storici che oggi ospitano negozi di vario genere. Tra questi, quello di Marks & Spencer, una multinazionale britannica fondata nel 1884 e presente in quasi tutte le città del Regno Unito. Lo cito perché sorge sul terreno dove, fino al 1895, si trovava la Highmore House, dimora storica dove soggiornò Bonnie Prince Charlie nel novembre 1745 prima di procedere verso Manchester mentre, l’anno seguente (e che coincidenza!), fu il quartiere generale del Duca di Cumberland in occasione della sua marcia verso nord all’inseguimento dei giacobiti.
Ai lati dell’insegna potete notare le due placche che commemorano entrambi gli eventi storici.
Come arrivare a Carlisle coi mezzi pubblici
La stazione ferroviaria si trova sulla linea dove transitano i treni della West Coast che collegano diverse località inglesi e scozzesi, ad esempio Manchester, Londra, Edimburgo e Glasgow. Nel mio caso ho viaggiato con Transpennine Express da Preston. I biglietti sono acquistabili in anticipo anche sul sito di Trainline (in italiano).
Data la sua collocazione geografica, Carlisle è pure un ottimo punto di partenza per arrivare in Scozia in autobus, in particolare nella regione degli Scottish Borders. Difatti, dalla pensilina (Stand A) situata in English Street, pochissimi metri prima delle due torri all’ingresso della cittadella medievale, arriva/parte la linea X95 di Borders Buses che impiega un paio d’ore circa per raggiungere Galashiels.