Nell’estate 2014, durante la vacanza studio ad Edimburgo, ho approfittato di un weekend lungo per visitare l’isola di Skye, una delle zone più suggestive a nord della Scozia.
Era il mio sogno giungere qui, nelle Ebridi interne (ci sono poi tornato un paio d’estati dopo, questa volta a Iona, Staffa e Mull), e per farlo mi sono affidato ad una compagnia che organizza tour da Edimburgo verso varie parti del paese. Per l’occasione ho viaggiato assieme ad un mio amico che era venuto a trovarmi ed abbiamo scelto questa soluzione perché ad un prezzo ragionevole prevedeva un itinerario di 3 giorni con molte cose da vedere ed una giornata intera da trascorrere a Skye.
Ne approfitto per segnalarvi che anche l’agenzia Scozia Tour organizza un’escursione di tre giorni nelle Highlands e sull’isola di Skye in italiano, prevedendo l’alloggio a Kyleakyn avendo così la possibilità di avere una giornata intera a disposizione per visitare l’isola. Non mancano poi ovviamente altri tour guidati di 3 giorni – ma in inglese – con partenze tutto l’anno da Edimburgo e Glasgow. Trovate l’elenco completo con tanto di itinerario ed informazioni in questo articolo dedicato.
Per raccontare tutto il programma del viaggio servirebbero diversi articoli ma in questo caso preferisco condividere con voi i miei ricordi dell’isola di Skye.
I miei 5 ricordi dell’isola di Skye
Per “calarvi” ancora di più nell’atmosfera di questi luoghi scozzesi suggerisco di proseguire la lettura ascoltando “The Skye Boat Song“, uno dei canti popolari scozzesi più famosi che parla della fuga del Bonnie Prince Charlie dall’isola di Uist a quella di Skye dopo la tragica sconfitta nella battaglia di Culloden del 1746. È pure la sigla della serie tv “Outlander“, reinterpretata da Bear McCreary e cantata da Raya Yarbrough con un testo leggermente riadattato.
1 – Kyleakin, arrivo sull’isola di Skye
Dopo aver percorso una strada che da Loch Ness in avanti regala scorci panoramici uno più bello dell’altro attraversiamo il moderno Skye Bridge che collega l’isola al resto della Scozia.
Toccare il suolo di Skye è qualcosa di magico. Sembra di essere stati catapultati in un altro mondo mentre in realtà il resto della Scozia è appena davanti a me, separata soltanto dalla stretta striscia di mare.
Situato nell’estremità est dell’isola, Kyleakin è un piccolo villaggio abitato prevalentemente da pescatori ed è un’ottima base di partenza per esplorare Skye. Non c’è molto da vedere, vi sono soprattutto ostelli, B&B, cottage, un paio di pub ed alcuni ristoranti. A proposito, vi suggerisco di provare il salmone, specialità locale e senza dubbio il più buono che abbia mangiato in vita mia (stesso parere anche del mio amico).
Il castello di Moil
Camminando sul lungomare di Kyleakin si può osservare all’orizzonte ciò che resta del castello di Moil. Le rovine che dominano la collina risalgono al XV° secolo ma pare che le origini di questa costruzione difensiva siano molto più antiche.
Dal porticciolo si può seguire un sentiero che porta fino in cima: da qui si ha una vista stupenda della zona circostante ed i colori del tramonto rendono il quadretto perfetto!
2 – Nel cuore dell’isola di Skye: Sligachan e Cuillin
La giornata che trascorro interamente sull’isola di Skye inizia esplorando l’area attorno a Sligachan, sulla via verso Portree, la città più popolosa.
Secoli addietro la valle è stata teatro di un importante scontro per il predominio dell’isola e dei territori circostanti. Oggi Sligachan è meta degli scalatori diretti ai Cuillin, la catena di montagne rocciose che confina proprio con questa zona. Si distinguono i Black Cuillin, le cime più alte e più adatte all’arrampicata, ed i Red Cuillin, dalla forma più tondeggiante.
La strada attraversa lo Sligachan Bridge, un ponte molto scenografico, risalente all’incirca ai primi decenni del ‘900, che sostituisce il suo “collega” costruito circa cent’anni prima e tuttora visibile poco più in là.
Ma prima di rimettersi in cammino c’è ancora una cosa da fare: infatti, una leggenda narra che se si immerge la testa nell’acqua (gelida!) del fiume per 7 secondi allora il viso rimarrà giovane e meraviglioso per sempre!
A voi provare 😉
3 – Escursioni sull’isola di Skye: Old Man of Storr
Questa roccia è il simbolo di Skye ed un itinerario sull’isola non poteva non prevedere almeno una fermata dalle sue parti. Anzi, ho scelto di affidarmi a questo tour organizzato (farlo da solo sarebbe stato più complicato!) perché era proprio prevista la tappa qui. È uno dei luoghi più frequentati e maggiormente immortalati da fotografi ed aspiranti tali. Direi che la sua fama è assolutamente meritata perché è uno dei luoghi più incredibili che abbia mai visto!
La prima cosa che colpisce della collina The Storr è il suo aspetto: il lato rivolto verso l’interno dell’isola è un pendio con una lieve pendenza; invece, il versante rivolto verso est ed affacciato sul canale di Raasay è più ripido e roccioso. Questo contrasto si rivela ai miei occhi mentre con il pulmino piano piano ci avviciniamo alla collina. All’improvviso ecco stagliarsi all’orizzonte The Old Man of Storr, il monolite di 55 m d’altezza che si fa sempre più grande man mano che ci avviciniamo.
Lungo la strada si trova un parcheggio dove lasciare l’auto perché da qui partono dei sentieri che portano in cima, a ridosso della grande roccia. Per arrivarci servono almeno una cinquantina di minuti, considerando però che i tempi si prolungano per le varie soste per fotografare il panorama… e che panorama!
Ogni angolo regala una vista stupenda, andrebbe fatta una foto per quasi ogni passo percorso. Dall’alto posso scorgere le persone, che da qui sembrano tante formiche colorate, mentre raggiungono la meta: a parte loro, nell’ambiente non c’è nessun altro segno di presenza umana.
Da sinistra a destra, avanti ed indietro, vedo tanto verde con le colline di Skye interrotte soltanto dal loch Leathan. All’orizzonte si staglia il profilo dell’isola di Raasay, dove vivono meno di 200 persone (voglio andarci!). Oggi l’azzurro del canale che separa le due isole si mischia con il cielo di questa giornata piovigginosa che rende l’atmosfera ancora più suggestiva.
Durante la (lenta) discesa per tornare al pulmino, ho soprannominato un tratto del percorso “la via del paradiso” perché il sentiero gira alla “cieca”: non si vede dove prosegue e posso osservare soltanto il panorama davanti a me. E devo dire che basta ed avanza così!
4 – L’isola di Skye e le orme dei dinosauri
Proseguendo a nord si giunge verso Staffin, località divenuta celebre a partire dal 1982 per la scoperta di impronte lasciate da dinosauri di specie differenti. In particolare, nel 2014 è stata trovata quella più piccola del mondo.
Purtroppo non sono arrivato in paese ma ho fatto sosta a Kilt Rock, un altro dei luoghi più suggestivi dell’isola di Skye. Lungo la strada c’è un ampio slargo dove parcheggiare l’auto ed ammirare questa meraviglia della natura, conosciuta anche come Creag An Fhèilidh, dove le rocce richiamano la forma del kilt scozzese (da qui il nome). La somiglianza è davvero evidente, al punto che quasi immagino la costa “prender vita” e muoversi come le pieghe del tessuto sfiorate dal vento che qui si fa piuttosto sentire.
Dopo aver scrutato l’orizzonte fino all’ultimo lembo di terra visibile, è ora di guardarsi i piedi. Sì perché i dinosauri sono passati anche di qua e possiamo confrontare la grandezza delle loro orme con le nostre sulla placca posizionata a terra: così ci facciamo un’idea di chi si trovava da queste parti (beati loro!) milioni di anni fa.
5 – Il lago delle fate sull’isola di Skye
Tappa conclusiva del tour è Fairy Glen (o Faerie Glen), il luogo più magico dell’isola di Skye. Che sia un posto misterioso lo si intuisce ancor prima di arrivare. Lasciamo la strada costiera nei pressi di Uig e proseguiamo verso Balnaknock prendendo una stradina che si fa “largo” tra le colline e senza nessun’altra indicazione stradale. Il pulmino si ferma improvvisamente accostando sul ciglio della strada e non appena scendo ho davanti a me un paesaggio incantato (per davvero!).
Si ha come l’impressione di essere entrati in un universo parallelo, in un altro mondo dove vivono le fate e questa è la loro casa.
Non esiste un sentiero preciso da seguire, conviene girare liberamente in questo territorio dove sono il verde e le sue tonalità a colpire per la loro intensità. Attraverso un piccolo boschetto per poi osservare le varie colline dalle forme particolari riflettersi nel laghetto che le circonda.
Tra queste spicca Castle Ewen, conosciuto anche come il castello delle fate, che altro non è che una formazione rocciosa che domina la vallata. Si può arrivare fino in cima e da lassù la vista è stupenda: il paesaggio è incontaminato e per trovare segni della presenza umana bisogna dirigere lo sguardo verso le casette all’orizzonte, dei puntini bianchi in mezzo al verde.
Durante la camminata si possono vedere in terra delle pietre disposte a spirale con al centro delle monete (piuttosto datate!): c’è che dice che siano le offerte lasciate alle fate…
Prima di fare ritorno al pulmino che mi riporterà a Kyleakin mi godo un’ultima volta il panorama che regala questo luogo e la magia che l’avvolge. Che siano fate o chissà quali altri esseri, Fairy Glen trasmette davvero delle sensazioni uniche, è come trovarsi in un sogno ma da svegli.
Questi sono i miei 5 ricordi dell’isola di Skye, una zona della Scozia che seppure con sole 24 ore a disposizione ha saputo letteralmente conquistarmi. Sì perché vi si respira un’atmosfera differente, si vivono momenti e si provano emozioni che solo il fascino e la magia di Skye possono trasmettere.
Oltre a tutto quello che ho detto, devo citare gli automobilisti incontrati durante il tragitto: tutti si sono fermati per dare la precedenza (alcuni tratti sono infatti a monocorsia) approfittandone per salutarci calorosamente. Si tratta di un gesto piccolo ma che non passa inosservato ma anzi, scalda il cuore e lascia un ricordo ancora più bello.
Tour dell’isola di Skye in italiano con Scozia Tour partendo da Edimburgo (e non solo…)
Come detto all’inizio dell’articolo, se volete visitare l’isola senza però il pensiero di noleggiare l’auto, una valida alternativa è partecipare al tour di Skye di tre giorni organizzato dall’agenzia italiana Scozia Tour. L’escursione viene fatta tutto l’anno, con partenza ogni sabato all’incirca alle 8 del mattino e ritorno il terzo giorno verso le 19, sempre a Edimburgo.
Lungo il tragitto vengono effettuate delle tappe in alcuni dei luoghi più emblematici delle Highlands come ad esempio Glencoe, Fort William, l’Eilean Donan Castle, Inverness e così via. Si pernotta a Kyleakyn, il primo villaggio dell’isola e situato nei pressi del ponte che lo collega con la mainland. Così facendo, si ha a disposizione un’intera giornata per esplorare Skye.
La prenotazione dell’escursione si effettua sul sito di Scozia Tour ed il prezzo finale include il tipo di alloggio in cui si desidera pernottare.
Voglio darvi una bella notizia, è possibile infatti esplorare Skye anche usufruendo delle escursioni giornaliere da Inverness. Vi sono diversi itinerari tra cui scegliere, ecco i due più popolari (entrambi in lingua inglese):
Oltre a quello in italiano, da Edimburgo e pure da Glasgow partono viaggi organizzati di 3 giorni alla volta dell’isola. Potete trovare maggiori informazioni su di essi in questo articolo del blog.