Puntuale come ogni anno, il mio viaggio in Austria mi ha portato alla scoperta di una nuova area, l’Osttirol, situato nella porzione orientale del Tirolo.
Pur facendo parte della stessa regione, l’Osttirol – o Tirolo dell’Est – in realtà confina con altri territori: Carinzia, Salisburghese ed Italia (Veneto e Trentino-Alto Adige). Data la sua posizione, è una delle mete più gettonate dagli italiani per una vacanza in montagna a breve distanza da casa.
Nell’articolo condivido una serie di informazioni utili basate sulla mia esperienza, in particolare:
- come arrivare
- dove pernottare
- come risparmiare
- attività da fare a valle oppure prendendo gli impianti che salgono in quota
Mini guida per organizzare al meglio una vacanza estiva in Osttirol
Trekking in ambienti incontaminati, le vette più alte dell’Austria, cascate, laghi e gite in bicicletta. Questo è ciò che offre l’Osttirol, una regione che mi ha sorpreso per la sua autenticità e per il fatto che qui, a differenza di altre zone del Tirolo, il turismo estivo non è ancora diventato “di massa”. Ciò lo dimostra il fatto che, pure a luglio, certe funivie hanno un giorno di chiusura e/o interrompono il servizio all’ora di pranzo.
Come arrivare in Osttirol dall’Italia
Come anticipato all’inizio, il Tirolo dell’Est è facilmente raggiungibile dal nostro paese sia in auto che soprattutto con i mezzi di trasporto pubblici.
Nel mio caso ho viaggiato in treno, evitando quindi lo stress legato al traffico ed al costo della benzina.
Giunto alla stazione di Verona Porta Nuova ho preso l’Eurocity diretto a Monaco di Baviera scendendo a Fortezza, ultima fermata prima del Brennero. Da lì ho utilizzato la ferrovia della Val Pusteria che collega con corse a frequenza oraria Fortezza a Lienz (capoluogo dell’Osttirol).
I biglietti sono acquistabili sul sito delle ferrovie austriache ÖBB.
Dove pernottare nell’Osttirol
L’offerta ricettiva della regione è ampia, con svariate soluzioni disponibili a seconda della fascia di prezzo desiderata.
Volendo esplorare due aree distinte dell’Osttirol ho optato di conseguenza per due alloggi come base.
Per la prima parte del viaggio mi sono fermato a Sillian, località dell’Alta Val Pusteria ubicata ai piedi delle Dolomiti di Lienz ad un’altitudine di 1.103 m, distante meno di 10 Km dal confine italiano.
Ho quindi dormito alla Gasthof Sprenger, una struttura a conduzione familiare che sorge a pochi passi sia dalla stazione ferroviaria che dal centro del paese. È possibile pernottare con regime di B&B (sola colazione) oppure di mezza pensione. Date le tariffe convenienti ho scelto la seconda opzione, una decisione rivelatasi più che azzeccata.
Al costo di 18€ (bevande escluse), la cena (dalle 18 alle 20) comprende una zuppa, una portata principale a scelta tra due opzioni ed il dolce.
La colazione a buffet è prevista invece dalle 7:30.
Mi sono trovato molto bene, i proprietari mi hanno fatto sentire come a casa ed ho apprezzato (parecchio!) la qualità dei pasti. Tutto ad un prezzo più che onesto… ci tornerei sicuramente. Inoltre, sia la padrona di casa che il figlio parlano un po’ di italiano quindi è facile capirsi.
Prezzi ed ulteriori informazioni sono consultabili sul sito internet di Gasthof Sprenger.
I restanti giorni nell’Osttirol li ho trascorsi invece alloggiando presso la Matreier Tauernhaus, una struttura ricettiva che vanta oltre 800 anni di storia e collocata in una posizione invidiabile. Si trova infatti nel cuore del Parco Nazionale Alti Tauri, all’incirca a metà strada (in linea d’aria) tra i massicci del Großvenediger e del Großglockner.
L’hotel possiede un ristorante e propone ai suoi ospiti anche il regime di mezza pensione. Quest’ultima è un’opzione da tenere a mente dato che ci troviamo fuori da ogni centro abitato e pertanto servirebbe l’auto per mangiare altrove.
Il buffet della colazione è ricco e variegato, perfetto quindi per “caricarsi” in vista di escursioni più o meno lunghe nei dintorni. Le cene fatte in loco sono state tutte soddisfacenti, con pietanze abbondanti e succulente.
Tariffe e dettagli utili sono consultabili sul sito internet di Matreier Tauernhaus.
Come risparmiare in vacanza
L’Austria è cara, tuttavia, l’Osttirol è mediamente più economico rispetto ad altre aree del Tirolo.
Per incentivare i turisti all’utilizzo del trasporto pubblico, al momento del check-in in albergo viene consegnata la carta ospiti che consente di muoversi gratuitamente con i bus locali. È così possibile raggiungere Lienz, gli impianti di risalita e pure quei luoghi – ad esempio la Matreier Tauernhaus – situati al di fuori dei paesi.
Non sono inclusi invece gli autobus di lunga percorrenza Innsbruck-Lienz-Sillian ed i treni.
Per l’organizzazione dei vostri spostamenti suggerisco di scaricare sul proprio smartphone l’app ÖBB Scotty, grazie alla quale potrete vedete in tempo reale le fermate ed i collegamenti disponibili più vicini a voi.
Un’altra tessera turistica consigliata è la Osttirol’s Gloßglockner-Dolomiten Card, acquistabile per 3 o 5 giorni e che comprende l’accesso:
- agli impianti di risalita;
- ai parchi giochi;
- ai castelli e musei;
- alle piscine ed al lago balneabile Tristachersee.
Per saperne di più vi rimando a questa pagina dedicata.
Infine, per quel che mi riguarda reputo il regime a mezza pensione un’altra maniera per risparmiare, evitando sia la spesa della cena fuori che di perdere tempo alla ricerca dei locali.
Cosa fare e vedere nell’Osttirol
La premessa d’obbligo è che sono stato fortunatissimo con il meteo. Ad eccezione di qualche ora di pioggia debole, il bel tempo e temperature più che gradevoli – anche oltre i duemila metri – mi hanno consentito di fare diversi trekking sfruttando gli impianti di risalita ed i sentieri del Parco Nazionale Alti Tauri.
In caso di maltempo avevo previsto di trascorrere una giornata a Lienz per esplorare il centro storico ed il castello di Bruck.
Le camminate che ho fatto sono state belle, panoramiche ed al tempo stesso semplici, a patto ovviamente di avere un livello minimo di allenamento. Nelle prossime righe trovate un riassunto dei percorsi seguiti, per tutti i dettagli invece vi rimando alla lettura di questo articolo specifico.
Inoltre, alle famiglie viene sempre data particolare attenzione e quindi anche ad alta quota sono allestite aree giochi più o meno grandi così come sono stati pensati itinerari ad hoc per i bambini.
Ne approfitto per segnalarvi il sito internet dell’Ente del Turismo dell’Osttirol, disponibile anche in italiano e consultabile cliccando qui.
1° giorno: Hochpustertaler Bergbahnen (Sillian)
Un cielo nuvoloso ed a tratti “minaccioso” non riesce a farmi desistere dalla voglia di salire di quota e così prendo la funivia Hochpustertaler che dalla stazione a valle appena fuori Sillian – partenza a quota 1.098 m – conduce alla stazione a monte, a 2.099 m di altezza.
Il sentiero più popolare, specie tra le famiglie con bambini, conduce alla zona soprannominata dei “3 laghetti” (Drei Seen), a circa 2.207 m di altitudine. Dato il periodo, uno dei tre (lo Klammsee, gli altri si chiamano Schafsee e Kuhsee) era prosciugato. Procedendo in salita per una decina di minuti si giunge ad un altro specchio d’acqua, lo Speichersee, in realtà un bacino artificiale.
La montagna simbolo della zona è il Thurntaler (2.407 m), punto di partenza più elevato delle piste da sci. Dalla cima si gode di una bella vista panoramica sulle vicine Dolomiti e le Alpi Carniche.
2° giorno: Obertilliacher Bergbahnen
L’indomani parto di buon’ora prendendo l’autobus che da Sillian arriva a Obertilliach, paesino situato a 1.450 m di quota. Con la funivia Golzentipp si giunge nei pressi del rifugio Conny Alm, a 2.070 m, crocevia dei sentieri per escursionisti e per bambini.
L’itinerario che ho seguito è un anello panoramico molto suggestivo e privo di particolari difficoltà culminato sulla cima del monte Golzentipp (2.317 m), splendido belvedere naturale sulle Dolomiti ed i ghiacciai del Großvenediger e Großglockner.
Durante la camminata ho avuto modo di ammirare i prati colorati dal blu della genziana e dal giallo dell’arnica e di rilassarmi lungo le sponde dei laghi Jochsee e Speicherteich (artificiale).
3° giorno: comprensorio “Tre cime”
Dato il tempo clemente decido di rientrare in Italia e così prendo il treno da Sillian a Versciaco, frazione di San Candido (provincia autonoma di Bolzano) al confine con l’Austria.
Dalla stazione ferroviaria si prende il breve tunnel che conduce direttamente alla cabinovia per il Monte Elmo. Dal ristorante situato a 2.050 m di altezza parte una fitta rete di sentieri che consente di esplorare questa incantevole zona “ai piedi” delle 3 cime di Lavaredo (Drei Zinnen in tedesco).
Come per il giorno precedente, anche qui ho optato per un percorso ad anello che, dopo la prima parte fatta lungo una via interna, segue il crinale che sancisce il confine italo-austriaco, segnalato dai diversi cippi.
Le tappe del mio trekking: rifugio Gallo Cedrone, Sillianer Hütte, Hornischegg-monte Arnese (2.550 m), Helm-monte Elmo (2.434 m). Un circuito di media-lunga percorrenza che si può accorciare tranquillamente a seconda del tempo a disposizione e del proprio livello di allenamento.
4° giorno: Lienzer Bergbahnen-Zettersfeld
Giornata di trasferimento e meteo uggioso, tuttavia, giunto a Lienz (da non confondere con Linz, città dell’Alta Austria), decido di fare un’escursione ad alta quota per ammirare il gruppo montuoso delle Lienzer Dolomiten.
In città vi sono due impianti di risalita, la mia scelta è ricaduta sulla funivia Zettersfeld che sale all’altopiano a 1.817 m, dove si trovano un rifugio ed una serie di cottage. Da qui è possibile proseguire l’ascesa a piedi oppure in seggiovia, sino alla cima Steinermandl (2.214 m).
La pioggerellina mi accompagna nella seguente ora e mezza fino alla zona dei laghi Neualplseen, a 2.348 m, ai piedi del monte Schleinitz (2.904 m). L’ambiente è affascinante ed in certi tratti mi ricorda le Highlands scozzesi. Nelle belle giornate è possibile ammirare le vette circostanti riflettersi nelle acque cristalline dei vari laghi. Non è stato il mio caso ma ho apprezzato comunque la bellezza della natura circostante.
5° giorno: Großvenediger
Arrivato e sistemato alla Matreier Tauernhaus, nel cuore del Parco Nazionale Alti Tauri, il giorno seguente faccio quello che risulterà essere il trekking più bello – e pure impegnativo – del viaggio in Osttirol.
Punto di partenza dell’escursione è il ristorante Venedigerhaus (1.689 m), raggiungibile a piedi oppure con taxi dalla Matreier Tauernhaus. La circolazione delle auto è interdetta, salvo per i residenti e lavoratori della zona. Con un breve tratto pianeggiante si giunge ai 1.718 m e qui comincia la salita del circuito “Gletscherweg Innergschlöss”, della durata di circa 4-5 ore.
Terminata l’ascesa nel bosco, si sbuca sui prati fioriti occupati in passato dal ghiacciaio. Ammirati i laghi Salzbodensee (2.187 m) e Auge Gottes (letteralmente “Occhio di Dio”) si giunge ai piedi del Großvenediger.
Coi suoi 3.674 m è la quarta vetta per altezza dell’Austria ed il suo nome – Grande Veneziano – a quanto pare è dovuto alla presenza nei secoli passati di minatori lagunari dediti all’estrazione dei minerali.
Il punto più elevato del percorso ad anello sfiora i 2.400 m e consente di ammirare da “breve distanza” il ghiacciaio del Großvenediger, anch’esso purtroppo in sofferenza a causa del riscaldamento globale. Volendo ci si può avvicinare ulteriormente ma, considerando il caldo del periodo e la recente tragedia della Marmolada (3 luglio 2022), meglio restare al sicuro.
6° giorno: Großglockner Resort Kals-Matrei
L’indomani, complici le fatiche ancora da smaltire, decido per una gita più tranquilla ma non per questo meno suggestiva.
Dalla Matreier Tauernhaus raggiungo il vicino paese di Matrei in Osttirol per prendere la funivia Goldried che sale sino a quota 2.163 m. Da qui comincia il sentiero panoramico “Europa Panoramaweg” che regala scorci indimenticabili del Großglockner (3.798 m), la cima più alta dell’Austria.
Una tappa imperdibile per camminatori e punto d’arrivo della funivia da Kals (dall’altro lato della vallata) è la spettacolare piattaforma panoramica Adlerhorst installata nei pressi del ristorante “Adler Lounge”, a 2.421 m di altitudine.
7° giorno: Großblockner-Hochalpenstraße
È tempo di salutare l’Osttirol per trascorrere ancora qualche giorno di vacanza nella regione del Wilder Kaiser. Lo faccio percorrendo quella è che è la strada alpina più famosa d’Europa, aperta nel 1935 nel cuore del Parco Nazionale Alti Tauri.
L’inizio dell’itinerario ed il casello per il pedaggio si trovano poco dopo aver superato il paesino di Heiligenblut (1.301 m), il percorso misura 47 Km, 36 tornanti, un’altezza di 2.504 m ed un dislivello di 1.250 m circa.
Lungo la strada sono previste una serie di tappe con musei, rifugi e punti panoramici. Tra questi spicca il Kaiser Franz Josefs Höhe, a 2.369 m di quota. Da questo splendido belvedere, dotato di parcheggio multipiano e centro dedicato ai visitatori, si gode la vista mozzafiato sul Großglockner e sul ghiacciaio Pasterze.
Un panorama molto bello ma che – almeno a me – ha lasciato un po’ di amaro in bocca nel constatare l’inesorabile estinguersi della lingua di ghiaccio. Infatti, ero stato qui circa 20 anni e ricordo che il manto bianco copriva ancora l’area dove oggi c’è il lago…
È attivo il trenino che scende verso il ghiacciaio, tuttavia, come scritto appena sopra, ormai c’è soltanto acqua.
È invece ancora possibile, con un po’ di fortuna, vedere le marmotte 🙂