Una piacevole camminata o pedalata in un tratto della Riviera dei Fiori alla scoperta di piccoli borghi liguri protesi sul mare e circondati dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea. Un’escursione anche nella storia, dal momento che il percorso si snoda lungo il vecchio tracciato della linea ferroviaria Imperia-Ospedaletti, in provincia di Imperia.
Essendo un appassionato del settore, di certo non potevo perdermi questa opportunità. Tra l’altro, data la conformazione del territorio ligure, entrambe le riviere ospitano itinerari simili. È il caso del lungomare Europa di Varazze e del lungomare De Andrè ad Arenzano, a ponente, e della ciclopedonale Maremonti tra Framura e Levanto a levante.
In questo articolo vi racconto dei luoghi di interesse che ho visitato in giornata, con partenza da Arma di Taggia ed arrivo a Borgo Prino, alle porte di Imperia. Alla fine troverete poi alcune informazioni pratiche che spero possano esservi utili per organizzare la gita. Invece, in questo articolo parlo della tratta Arma di Taggia-Ospedaletti percorsa qualche settimana dopo.
Cenni storici sulle origini della pista ciclabile
Il tratto in questione sorgeva sull’antica ferrovia Genova-Ventimiglia, nella riviera ligure di ponente, completata nel 1872. Da sempre, il problema maggiore del tracciato consisteva nella presenza del binario unico e così, col trascorrere dei decenni, si è proceduto all’ampliamento della linea con il raddoppio dei binari. Per fare ciò si è dovuto deviare il percorso originario verso l’interno, alla ricerca di spazi pianeggianti più estesi.
Ovviamente i lavori hanno subito ritardi vari e, nel caso della tratta San Lorenzo al Mare-Ospedaletti, si sono conclusi finalmente nel 2001. Successivamente, la linea dismessa è stata riconvertita in pista ciclopedonale e la sua inaugurazione è avvenuta nella primavera del 2009.
Oggi, essa si estende per quasi 24 chilometri e, oltre ad attraversare una serie di piccoli borghi, permette un facile accesso al litorale ed alle sue spiagge.
Pista ciclopedonale del Ponente, da Arma di Taggia a Imperia Borgo Prino
Spostandomi unicamente coi mezzi pubblici, ed in particolare con il treno, partire da Taggia è stata una scelta quasi obbligata in vista dell’itinerario che avevo in mente. Il comune sorge infatti all’incirca a metà del percorso – Km 14 da Ospedaletti – e quindi se ne devono percorrere altrettanti per raggiungere Borgo Prino, dove termina la ciclabile. Una volta a destinazione si può rientrare dalla nuova stazione ferroviaria di Imperia.
Arma di Taggia
L’imbocco della pista si trova nella frazione di Arma, all’altezza della rotonda situata nei pressi dell’antica stazione ferroviaria. L’area attualmente (febbraio 2021) è occupata da un cantiere per la realizzazione di un parcheggio che interrompe per poche centinaia di metri il tracciato.
Trovandomi a pochi passi dalla costa opto per una breve deviazione e fare due passi sulla spiaggia.
La pista ciclabile ad Arma di Taggia in direzione di levante corre parallela all’Aurelia, costeggiando il porticciolo e transitando sul ponte sul fiume Argentina. Si superano una serie di campi coltivati mentre, volgendo lo sguardo a monte, si scorgono le numerose serre installate sulle alture.
Cosa vedere a Riva Ligure
Percorsi un paio di chilometri si entra in una zona che, complice una posizione geografica favorevole, è stata abitata fin dagli albori della civiltà. Inizialmente, tra i secoli X-VIII a.C., gli insediamenti si concentrarono sul monte Grange. Furono i romani a stabilirsi sulla costa, come testimoniato dagli scavi dell’antica Costa Balenae a Capo Don. I resti di un edificio di culto paleocristiano con annesso Battistero consentono una datazione piuttosto certa fino all’Alto Medioevo.
La ciclabile taglia in due il territorio comunale ed il silenzio odierno contrasta con il rumore provocato una volta dal passaggio del treno a poche decine di metri dalle abitazioni. Il tracciato “sfiora” il centro storico di Riva Ligure e lo si raggiunge in breve tempo passeggiando per le stradine su cui si affacciano i caratteristici edifici liguri dalle facciate color pastello.
Il suo cuore pulsante è rappresentato dalla Piazza Giacomo Matteotti, dominata al centro dal Monumento ai Caduti di tutte le guerre e dalla vicina Chiesa di San Maurizio Martire. Questo tempio religioso barocco venne realizzato nel secolo XVIII grazie soprattutto all’apporto dei cittadini. La sua costruzione si rese necessaria perché la chiesa precedente (che vedrò poco dopo) non era più sufficiente per accogliere un numero sempre maggiore di fedeli rivesi.
Percorrendo il lungomare in direzione di Taggia si giunge ai piedi del Torrione antibarbaresco innalzato tra il 1561-1563 a difesa del borgo dagli attacchi pirateschi. Ancora oggi è un simbolo di Riva, nonostante alcuni interventi effettuati per farne un’abitazione privata.
Tornando sulla pista ciclabile, incamminandosi verso Santo Stefano si individua sulla sinistra il campanile del Santuario della Madonna del Buon Consiglio. Già citata in documenti di inizio secolo XIII, fu la prima chiesa parrocchiale di Riva e venne intitolata alla Madonna in seguito all’edificazione di quella nuova dedicata a San Maurizio. Al suo interno si trova la tomba del poeta Francesco Pastonchi.
Luoghi di interesse a Santo Stefano al Mare
Lasciata Riva alle spalle vi sono altri 2 Km da percorrere prima di entrare nell’antico borgo romano, seconda tappa di giornata. All’altezza della vecchia stazione si inizia a scorgere il campanile della Chiesa parrocchiale di Santo Stefano Protomartire. L’edificio in stile romanico eretto nel secolo XIII si affaccia su Piazza Scovazzi, il punto di ritrovo principale degli abitanti. Sul lato opposto sorge invece l’Oratorio del Santo Cristo (sec. XVII).
Passeggiando per la suggestiva via Roma si sbuca in Piazza Baden-Powell, dove si trova il simbolo di Santo Stefano al Mare. Mi riferisco alla Torre Ennagonale, un esempio di architettura militare unico in Italia. Sede attuale degli uffici comunali, la struttura alta 13 m venne eretta negli anni ’60 del 1500 per proteggere il centro abitato dagli attacchi pirateschi. Fu dotata di cannoni sino alla fine dell’800, dopodiché venne adibita a luogo di ricovero per i malati poveri.
Gli scogli vicini offrono uno splendido quadretto scenografico che comprende il torrione, la torre campanaria della chiesa parrocchiale che svetta in mezzo alle case e Riva Ligure all’orizzonte.
Di ritorno sul percorso ciclopedonale, la via corre parallela al moderno e funzionale porto turistico di Marina degli Aregai, con i suoi circa 1000 posti barca. Dopo di esso si estende la spiaggia libera degli Aregai, all’altezza del piccolo comune di Cipressa. Parzialmente nascosta tra la vegetazione si nota la Torre degli Aregai, di forma romboidale e costruita agli inizi del ‘600.
Visita di San Lorenzo al Mare
Da qui in avanti la ciclabile del ponente prosegue a pochissimi passi dal mare lungo un tratto immerso nella vegetazione dal momento che i borghi di Cipressa e Costarainera sono disposti sulle alture. Proprio in corrispondenza della seconda località si deve fare un tratto in galleria – circa 1,5 Km – che conduce alle porte di San Lorenzo, distante 6 Km da Santo Stefano.
Per scoprire gli angoli più caratteristici di questo borgo bisogna dirigersi in Piazza Giuseppe Garibaldi, affacciata sul lungomare, e da lì verso le viuzze limitrofe, in particolare via Roma. A pochi passi dall’edificio della vecchia stazione ferroviaria sorge la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, eretta tra i secoli XIII-XIV ma rifatta in stile barocco nella seconda metà del ‘700.
Borgo Prino e dintorni
Dalla vecchia stazione ferroviaria di San Lorenzo al mare comincia la ciclabile di Imperia, l’ultimo tratto aperto in ordine di tempo (primavera 2023). I quasi 3 Km di percorso si snodano tra la via Aurelia ed il mare, attraversando un pezzo di costa ancora incontaminato e dall’alto valore ambientale e paesaggistico.
Lungo il tragitto sono stati disposti diversi punti di sosta e pannelli informativi sulla fauna locale e la storia del territorio. A tal proposito, una tappa d’obbligo è nei pressi della Torre Prarola, eretta a Porto Maurizio con chiara funzione difensiva nei confronti degli attacchi condotti dai corsari durante il secolo XVI. Recentemente restaurata, rappresenta uno dei migliori esempi di costruzioni militari circolari del Ponente ligure.
Superata la galleria, con tanto di musica di sottofondo, si sbuca a Borgo Prino con splendida vista sul centro storico di Imperia Porto Maurizio, arroccato sul promontorio del Parasio. L’attuale pista ciclopedonale (novembre 2023) termina all’altezza del parcheggio Prino, dove si trova anche un punto di noleggio bici.
Informazioni pratiche sulla pista ciclopedonale della riviera ligure di ponente
Il tracciato è pianeggiante, su strada asfaltata. Non vi sono difficoltà di rilievo, motivo per il quale è un’escursione adatta a tutti. L’unica accortezza è quella di evitare di mettersi in cammino nelle ore più calde del periodo estivo, dal momento che i tratti in ombra sono pochi.
Vi transitano sia pedoni che ciclisti, a tal proposito le corsie dedicate sono sempre indicate dalle strisce sulla strada, anche nella sezione in galleria. Essa è lunga circa 1,5 Km ed è ben illuminata, assicura inoltre un po’ di refrigerio quando la temperatura esterna inizia a salire.
I punti ristoro e di noleggio bici sono presenti in tutti i centri abitati attraversati dalla pista, posizionati direttamente su di essa oppure a pochissimi metri di distanza. In certi casi sono ricavati dagli ambienti che formavano le vecchie stazioni ferroviarie.
Lungo il percorso si trovano piazzole di sosta con panchine e rastrelliere per bici, spesso in posizione panoramica. Oltre ad esse, in prossimità dei borghi e di altri punti di interesse sono stati installati dei pannelli informativi. Nei centri abitati, spesso a ridosso delle antiche stazioni, si trovano i parcheggi per le auto.
Infine, per ulteriori dettagli ed idee con la mappa degli itinerari da seguire tra le varie località toccate dalla ex-linea ferroviaria vi suggerisco di consultare il sito internet della pista ciclabile del Ponente.