Situata nell’omonima piana e presso la foce del fiume Centa, la località sorge in provincia di Savona e dopo il capoluogo ne è il secondo comune per estensione e densità di popolazione. Per quel che mi riguarda la sua visita si è rivelata una splendida sorpresa dato che non mi aspettavo un centro storico così bello. Per questo motivo ritengo che Albenga sia uno dei borghi del ponente ligure da non perdere e nelle prossime righe vi spiego il perché.
Come raggiungere Albenga
Il modo più veloce è in auto, percorrendo l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia ed uscendo al suo casello. La strada statale Aurelia la collega ad Alassio, ad ovest, ed a Ceriale, ad est. Da segnalare poi il passaggio di altre strade provinciali dirette verso l’entroterra, tra queste la 582 del Colle San Bernardo verso la provincia di Cuneo in Piemonte.
Una valida alternativa è il treno, Albenga si trova infatti sulla linea Genova-Ventimiglia e vi fermano sia i regionali che gli intercity di media e lunga distanza. Orari e tariffe sono disponibili sul relativo sito internet.
Sul piazzale antistante la stazione vi è il capolinea dei bus diretti verso le frazioni ed i borghi dell’entroterra.
Infine, il vicino comune di Villanova d’Albenga ospita l’Aeroporto Internazionale Clemente Panero. Inaugurato nel 1922, esso è destinato a voli privati e business.
Dove dormire ad Albenga
Cenni storici
Il nome attuale deriva dal latino Albingaunum, ossia la Città degli Ingauni, la popolazione ligure che per prima si insediò nel territorio. Ebbe quindi un ruolo fondamentale per la fondazione dell’Impero Romano nella Liguria occidentale e, una volta conquistata da Roma nel 181 a.C., iniziò un periodo di grande sviluppo.
Nel secolo V subì prima le invasioni dei Goti e poi dei Longobardi. Nel 451 nacque la Diocesi, una delle più antiche dell’intera regione. Tra l’anno Mille e la prima metà del 1200 fu un libero Comune, dopodiché, nel 1251 entrò a far parte della Repubblica di Genova.
Nei secoli successivi passò sotto il controllo di diversi padroni (francesi, Ducato di Savoia, Napoleone e Regno di Sardegna) fino ad essere inclusa nella provincia di Savona a partire dal 1927.
Cosa vedere ad Albenga
Il mio itinerario comincia nei pressi del Santuario di Nostra Signora di Fatima, in via San Calocero, da dove arrivo dopo aver percorso la passeggiata romana Iulia Augusta da Alassio.
Per raggiungere il centro storico di Albenga devo attraversare il ponte moderno sul fiume Centa che conduce in Piazza del Popolo. Da qui si può accedere tramite la porta nei pressi della Torre dell’Ospedale (da cui parte l’itinerario che vi propongo) oppure da Largo Doria e via Enrico d’Aste.
Conosciuta come la “Città delle cento torri”, in realtà non sono così tante ma testimoniano l’epoca gloriosa del comune italiano. Difatti, esse vennero erette soprattutto nel corso del secolo XIII nei pressi delle case nobiliari come segno evidente della ricchezza delle famiglie che le possedevano. La loro base è composta di massicci blocchi di pietra mentre la parte superiore è in mattoni a vista.
Albenga può vantare il nucleo medievale meglio conservato della Liguria, edificato sulle fondamenta di quello romano ed ancora circondato in parte da mura. Camminando tra le viuzze su cui si affacciano le tipiche case addossate si scoprono piazzette e scorci inaspettati, botteghe con prodotti tipici, osterie ed enoteche dove provare ed acquistare le specialità del territorio.
Itinerario nel centro storico di Albenga
Si parte da piazza Domenico Trincheri, sulla quale si rivolge la Torre della Paciotta. Proseguendo in via Roma si ammirano Palazzo e Torre Oddo, risalenti al Settecento ed in origine ospitanti un collegio. Oggi accoglie la mostra permanente dedicata all’antica Albingaunum con oltre cento oggetti in vetro risalenti ai sec. I-III D.C.
Tirando dritti si sbuca in via delle Medaglie d’Oro, qui sorgono le Torri Rolandi Ricci e della Casa degli Stucchi, entrambe sono state mozzate per essere incorporate nelle abitazioni limitrofe. Si giunge quindi in Piazza San Domenico, dove si trova il Chiostro del Convento di San Domenico e, sulla parete dell’edificio adiacente, il dipinto murale databile al periodo 1391-1409 che segnava uno degli ingressi alla Chiesa di San Domenico, chiusa al culto nel 1978 e quindi riconvertita in edificio privato.
Nella vicina Piazza Rossi svetta il campanile della Chiesa sconsacrata di San Lorenzo, oltrepassato l’arco si sbuca dinnanzi all’Oratorio di Nostra Signora della Misericordia.
A questo punto, imboccando via Ricci oppure via Lengueglia si raggiunge il cuore medievale del borgo. Durante il tragitto si incontrano le Torri Cepollini, Lengueglia D’Oria e Lengueglia Rolandi Ricci.
L’arco al di sotto della Torre Costa (notevole la sua merlatura ghibellina), oltre ad essere un punto di sosta ideale per scattare una foto da cartolina di Albenga, conduce in Piazza dei Leoni, la più caratteristica della città. È chiamata così per i tre leoni in pietra ornamentali qui posati nel secolo XVI dalla famiglia Costa, già proprietaria degli edifici circostanti. Sulla piazza si affacciano l’abside della Cattedrale, la Casa Costa restaurata nel 1963 ed il palazzo Balestrino di epoca rinascimentale. In questa zona si concentrano i musei ed edifici religiosi di maggior interesse del centro.
A cominciare dal Battistero, il più famoso monumento paleocristiano della Liguria. Costruito tra i sec. V-VI D.C. con pianta ottagonale interna e decagonale esterna, custodisce l’originaria vasca battesimale assieme ad altre fonti tardo-medievali e della fine del secolo XVI. L’ingresso si trova più in basso rispetto al livello stradale e si può visitare l’edificio con i tour guidati organizzati dal personale del vicino Museo Diocesano.
Allestito nell’antico Palazzo Vescovile, esso è un altro luogo da non perdere perché conserva al suo interno una vasta collezione di opere d’arte che coprono oltre mille anni di storia. Si possono contemplare ad esempio reperti di epoca paleocristiana, dipinti medievali, arazzi del ‘500 e statue settecentesche. Spiccano in particolare il “Martirio di S. Caterina d’Alessandria” di Guido Reni, il “Miracolo di S. Verano” di Giovanni Lanfranco ed il “S. Giovanni nel deserto” del Caravaggio.
A fianco del Battistero sorge il Palazzo Vecchio, che ospitava l’antico Comune medievale. Al pianterreno della Torre Civica vi è la Sala dei Consoli, salendo si raggiunge la Loggia riservata storicamente alle riunioni del Consiglio Comunale ed oggi sede del Museo Civico. Attraversando il Salone del Podestà si arriva fino in cima alla torre e si può quindi godere di una vista panoramica a 360° di Albenga e del suo territorio attorno.
La piazza sulla quale si rivolge la torre prende il nome dalla Cattedrale di San Michele, edificio che presenta tanto esternamente quanto internamente una commistione di stili – romanico e gotico – risultato degli interventi effettuati nel corso dei secoli. Il Campanile, assieme alle vicine torri di Palazzo Vecchio e del Municipio, forma il cosiddetto “gruppo delle tre Torri”, divenuto uno dei simboli della città.
Sempre su Piazza San Michele si affaccia il Palazzo Peloso Cepolla, di proprietà comunale e sede dell’Istituto di Studi Liguri così come dell’Archivio Storico e del Museo Navale Romano. La sua torre, di dimensioni ridotte, ospita una suggestiva terrazza.
La Piazza IV Novembre separa la Cattedrale dalla Chiesa di Santa Maria in Fontibus, anch’essa protagonista di numerose modifiche nel corso della storia come ad esempio la facciata rifatta ad inizio ‘900. Dal lato opposto della strada si erge la Torre Cazulini.
Il Fortino Genovese
Tramite via Enrico d’Aste si abbandona il nucleo medievale e, costeggiando la Piazza del Popolo, si prosegue dritti lungo viale Martiri della Libertà fino alla rotonda presso la stazione ferroviaria. La si oltrepassa fino a scorgere sulla destra il Fortino Genovese di Piazza Europa.
Venne eretto nel secolo XVI dalla Repubblica di Genova per proteggere la linea di costa dalle invasioni dei pirati turchi. Oggi, la struttura dista circa 300 m dalla spiaggia ma va considerato che già a quell’epoca il mare si era ritirato in maniera significativa.
Il lungomare e le spiagge di Albenga
La mia giornata termina con una passeggiata rilassante lungo il litorale. La spiaggia di Albenga – con sabbia fine mista a ghiaia – si estende per circa un chilometro e mezzo alternando aree libere ad altre attrezzate e stabilimenti balneari.
Il paesaggio è impreziosito dall’Isola Gallinara che, specie in corrispondenza della foce del fiume Centa, appare davvero molto vicina. Grazie all’ubicazione geografica ed alla conformazione del territorio, gli appassionati di sport acquatici come vela, kite e windsurf trovano sempre le condizioni giuste per poterli praticare.
Completano l’offerta turistica del lungomare i parchi giochi per i più piccoli, i bar per gli aperitivi ed i ristoranti per pranzare e cenare in riva al mare.
Per scoprire le altre attrazioni di Albenga e delle sue frazioni così come per ottenere ulteriori informazioni vi rimando al sito internet dell’ente del turismo.