Nel corso del mio viaggio di 12 giorni in Catalogna, dopo il soggiorno a Lleida mi sono spostato a Tarragona, situata nel cuore della Costa Daurada ed a 100 Km a sud di Barcellona. Vi ho pernottato 3 notti, avendo così il tempo necessario non soltanto per visitare la città ma pure per fare un’escursione nella sua provincia, alla scoperta di Reus.
Cosa vedere a Tarragona in 2 giorni
Nel 218 a.C. Scipione sbarcò a Tarragona per stabilirvi una guarnigione da utilizzare nella seconda guerra punica. Da qui iniziò la progressiva avanzata nel resto della penisola e la città si trasformò ben presto nella base militare più importante della Spagna romana. Acquisì quindi sempre maggiore fama divenendo capitale della provincia di Hispania Citerior nei secoli I-II d.C., la più grande di tutto l’Impero. È durante questo periodo di massimo splendore che vengono costruiti edifici e monumenti come il Foro, l’ Anfiteatro ed il Circo di cui oggi possiamo contemplarne i resti.
Non a caso, il patrimonio archeologico di Tarragona è stato dichiarato Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 2000.
Oltre all’eredità romana, la citta catalana ha preservato un centro storico medievale dominato dalla maestosa Cattedrale di Santa Maria attorno alla quale si snodano vie e piazze che hanno preservato l’atmosfera dell’epoca. Per gli appassionati di architettura, camminando lungo la Rambla Nova si possono osservare una serie di splendidi edifici modernisti ed il Balcón del Meditérraneo, una terrazza panoramica sulla costa. A proposito, Tarragona può vantare la bellezza di 15 chilometri di litorale con spiagge e baie che si contraddistinguono per la sabbia fine dorata e per l’acqua cristallina.
Itinerario alla scoperta della Tarragona romana
La visita comincia percorrendo parte della cinta difensiva romana innalzata nel secolo II a.C., l’attuale Passeig Arqueologic. Qui si possono osservare sezioni di mura perfettamente conservate, caratterizzate da un zoccolo composto da blocchi megalitici, assieme alla Torre di Minerva, dove si sono conservate la scultura e l’iscrizione romane più antiche della penisola iberica. In un’altra invece, quella dell’Arcivescovo, si notano le modifiche apportate nel Medioevo. Difatti, durante tale epoca la muraglia che circondava il centro di Tarragona venne rinforzata ed ampliata.
Nella vicina Plaça del Pallol sono chiaramente visibili alcuni portici della piazza inferiore del Foro provinciale, un’area di forma rettangolare di dimensioni 318×175 m ed impreziosita da giardini e molte statue delle quali si sono conservate i piedistalli con le relative iscrizioni.
La piazza era delimitata dai portici su tre lati e se ne possono ancora osservare anche nel Pretorio. I romani utilizzavano questa struttura per accedere al foro ed alla parte bassa della città passando per i corridoi sotterranei che lo collegavano al circo. I due luoghi sono tutt’oggi comunicanti ed infatti si possono visitare assieme. L’antica torre venne poi riconvertita nel Palazzo del Re della Corona d’Aragona, nel corso del secolo II, e successivamente servì anche come prigione. Consiglio di recarvi all’ultimo piano, una magnifica terrazza panoramica sulla città dalla quale si possono individuare molti dei suoi monumenti più significativi.
Il Circo di Tarragona, del secolo I, venne realizzato all’interno della città e per questo ha delle caratteristiche particolari dato che, solitamente, tali strutture venivano “posizionate” fuori dal nucleo urbano. Sebbene una sua parte sia ancora coperta da edifici del secolo XIX, è ritenuto tra i circhi meglio conservati dell’Occidente. Era stato progettato per accogliere 30.000 persone, che accorrevano qui per divertirsi assistendo alle corse di cavalli e dei carri.
È possibile osservarne un’ulteriore sezione nella Plaça Sedassos, uno degli angoli più suggestivi del centro storico e celebre per la facciata dipinta del palazzo centrale.
A pochi passi dal circo e proteso sul mare sorge il celebre Anfiteatro Romano, innalzato nel secolo II e destinato soprattutto agli spettacoli delle lotte dei gladiatori. Le gradinate furono scavate nella roccia e potevano accogliere fino a 14.000 spettatori. All’inizio del secolo VI i Visigoti vi costruirono una basilica e, nel Medievo, sulle sue fondamenta venne edificata la chiesa di Santa Maria del Miracle.
A poca distanza dal Mercato Centrale di Tarragona, dove si possono comprare e degustare direttamente in loco prodotti freschi di stagione, si trova il Foro Romano, centro sociale e religioso della città. Risale al 30 a.C. e della piazza su cui vi si affacciavano templi, chiese, negozi ed altri edifici pubblici oggi è rimasta soltanto una parte della basilica.
La Cattedrale di Tarragona
Attraversando la Rambla Vella si arriva in Plaça de la Font, la piazza del Municipio e particolarmente vivace dato il numero di bar e ristoranti presenti. Camminando lungo Carrer Mayor si incrociano alcune delle vie medievali più caratteristiche, quali ad esempio dels Cavallers e de la Mercería.
La Carrer Mayor prosegue in salita fino a raggiungere l’ampia scalinata situata dinnanzi alla Cattedrale. I lavori per la sua costruzione iniziarono attorno alla metà del secolo XII e si conclusero circa 300 anni dopo, sebbene comunque fu consacrata già nel 1331. Proprio per la durata della sua costruzione è considerata un ottimo modello di architettura di transizione dal romanico al gotico.
Vale la pena visitarla anche per poter poi girare per lo splendido Chiostro, realizzato tra i secoli XII-XIII. In particolare, le sue sculture sono annoverate tra i migliori esempi di arte plastica romanica in Catalogna. Le quattro gallerie che lo compongono offrono scorci da cartolina della Cattedrale e della torre campanaria di stile romanico-gotico e con all’interno 15 campane, alcune delle quali sono di inizio ‘300.
È possibile acquistare i biglietti d’ingresso online, così facendo si può entrare ed uscire quante volte si vuole nell’arco dell’intera giornata. Con un piccolo supplemento è disponibile l’audioguida in italiano. Una volta effettuato l’acquisto si riceve un voucher via email che si può stampare oppure mostrare direttamente tramite il proprio smartphone. Segnalo inoltre che la cancellazione è gratuita se richiesta fino alle 24 ore precedenti la visita.
La Tarragona modernista
La Rambla Nova è una delle strade più importanti della città catalana e pure uno dei punto di ritrovo preferiti dei suoi abitanti. È altresì rilevante dal punto di vista architettonico dato che, su entrambi i lati, si distinguono diversi edifici modernisti progettati tra i secoli XIX-XX, ad esempio Casa Salas e Casa Bofarull. Un altro elemento progettato secondo questo stilo è il Balcone del Mediterraneo, uno dei simboli di Tarragona. La balaustra venne installata nel 1889 e da allora sia gli abitanti che ovviamente i turisti vengono qui per godersi il panorama costiero ed il tramonto sul mare. Si dice inoltre che toccare il ferro porti fortuna…
Per chi fosse interessato segnalo la possibilità di partecipare a dei tour guidati alla scoperta della Tarragona modernista attraverso un itinerario di un paio d’ore che si conclude in Plaça de la Font per assaggiare il tipico Vermut accompagnato da olive e patatine fritte. Per gli appassionati del settore suggerisco di fare un’escursione in giornata a Reus, raggiungibile in una ventina di minuti in treno e città natale di Gaudí.
Se si prosegue sulla Rambla, lasciando alle spalle il mare, si arriva nei pressi del Monumento dedicato ai Castellers. Essi sono coloro che partecipano alla costruzione di “torri umane”, composte da persone che, disposte ordinatamente una sopra l’altra, raggiungono 4 oppure addirittura 6 livelli. Questa esibizione folclorista, originatasi nel secolo XVIII, oggi è uno dei simboli più rilevanti dell’identità culturale catalana. Il 16 novembre 2010 tale manifestazione è stata riconosciuta Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
Il quartiere Serrallo e le spiagge di Tarragona
Mi sono ritagliato un pomeriggio per una passeggiata rilassante sul lungomare della città. Diverse passerelle pedonali ed ascensori consentono di attraversare la ferrovia che separa il centro dal litorale.
L’itinerario comincia da Serrallo, il quartiere dei pescatori e pieno di ristoranti che propongono piatti della tradizione a base ovviamente di pesce fresco. Si può poi visitare il Museo del Porto di Tarragona, inaugurato nel 2000 all’interno di un magazzino costruito a metà ‘900. La visita consente di scoprire la storia locale, dallo sbarco dei romani fino al giorno d’oggi, attraverso una vasta esposizione di oggetti e documenti che raccontano la vita nel molo.
Con 15 Km di costa, Tarragona offre numerose spiagge e baie con bandiera blu e che, durante l’estate, includono servizi come il noleggio di lettini ed altre attrezzature, la pratica di varie attività sportive e la pulizia quotidiana di un ambiente protetto nel quale convivono diverse specie viventi sia di mare che di terra.
Complice la giornata piuttosto piovosa, ho optato per fare soltanto un piccolo tratto del sentiero costiero che dal centro di Tarragona arriva alla spiaggia di Tamarit. Si parte dalla platja del Miracle, situata di fronte al Balcone del Mediterraneo ed ai resti dell’Anfiteatro. Da qui si sale fino a raggiungere il Fortín de la Reina, un forte costruito nel secolo XVIII durante la Guerra di Successione e riutilizzato per difendere la città anche nei conflitti successivi. Oggi, purtroppo appare in stato di abbandono e lo si nota anche dalla sporcizia lasciata da qualche incivile di passaggio. Costeggiando ville ed aree verdi panoramiche si raggiunge la platja de l’Arrabassada, che personalmente ho preferito rispetto a quella urbana.
Dato il peggioramento del meteo ho deciso di fermarmi qui, approfittando comunque della poca gente in giro (metà ottobre) per godermi il silenzio del luogo e respirare aria di mare prima di rientrare in centro.
Per ulteriori informazioni su cosa fare e vedere a Tarragona e per conoscere gli orari e le tariffe delle attrazioni vi suggerisco di controllare il sito dell’ufficio del turismo della città.
Come arrivare a Tarragona e dove dormire
La città è comodamente accessibile sia per chi viaggia in auto e pure per coloro che si muovono coi mezzi pubblici. Nel primo caso, autostrade e statali la collegano a Barcellona, Valencia, Lleida, Saragozza e Madrid.
L’aeroporto più vicino è Reus – a soli 7 Km – ma, dopo l’espansione di qualche anno fa, attualmente non vi sono più voli da/per l’Italia. Quello di riferimento è quindi il Prat di Barcellona, distante 82 Km e facilmente raggiungibile in autobus con la compagnia Bus Plana in poco più di un’ora di viaggio. Dalla stazione degli autobus vengono operate connessioni nazionali ed internazionali. Essa si trova nei pressi della Plaça Imperial Tarraco, alla fine della Rambla Nova.
Tarragona ha due stazioni ferroviarie. Quella in centro, sul lungomare, servita dai treni regionali (da/per Lleida, Reus e Barcellona) e quelli di lunga distanza provenienti da Madrid, Valencia e dalla Francia. Nel 2006 è stata poi inaugurata la stazione di Camp Tarragona, situata ad una decina di chilometri dalla città e destinata ai treni di Alta Velocità per Barcellona, Lleida, Saragozza, Madrid, Cordoba e Siviglia. Il collegamento tra la stazione ed il centro città è garantito dalla compagnia Plana.
Infine, essendo il Porto di Tarragona uno dei più importanti del Mediterraneo, è uno scalo delle navi da crociera che salpano dall’Italia. Anzi, proprio a tal proposito, spero che il mio itinerario sia utile per i crocieristi che desiderano vedere la città.
Per quanto riguarda l’alloggio, ho optato per l’Hotel Pigal e devo dire la scelta si è rivelata fortunata. Difatti, nonostante abbia speso relativamente poco, la struttura è ottima, pulita e con un personale davvero disponibile che mi ha fatto sentire a casa fin da subito. La sua ubicazione è poi ideale, dato che si trova a 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e dal centro storico, la Rambla Nova ed il Balcone del Mediterraneo invece sono ancora più vicini. A breve distanza vi è il Mercato Centrale, dove comprare prodotti freschi che poi possono essere consumati nella sala comune dell’hotel.