Dopo aver visitato città celebri come Burgos e Valladolid, durante il tour della Castiglia e León ho avuto l’occasione di scoprire una località poco nota ma non per questo meno interessante delle altre.
Mi riferisco a Palencia, situata nella pianura di Tierra de Campos ed attraversata dal fiume Carrión. Non è conosciuta dai turisti, che spesso infatti al sentirla nominare capiscono “Valencia”, ed è un vero peccato poiché ha un patrimonio architettonico importante che sorprende sempre chi la visita.
Cosa vedere a Palencia in un giorno
Le dimensioni modeste della città fanno sì che i principali luoghi di interesse di Palencia siano “concentrati” nel centro storico oppure ai suoi margini. È quindi facilmente visitabile a piedi ed è una comoda escursione da fare partendo da Valladolid.
Con una giornata a disposizione ho girato per il centro, passeggiato per le estese aree verdi che sorgono sulle sponde del fiume Carrión e, approfittando del passaggio in macchina datomi da un amico del posto, ho raggiunto due luoghi affascinanti distanti pochi chilometri da Palencia.
Complessivamente è stata una bella gita, mi ha fatto piacere infatti esplorare una città fuori dai classici itinerari turistici e dove perciò ho avuto modo di mescolarmi alla gente del posto, quasi sorpresa nel vedere qualcuno fare così tante fotografie in giro.
La Iglesia de San Pablo ed il Palacio Episcopal-Museo Diocesano
La visita comincia dalla piazza antistante la Iglesia de San Pablo, parte dell’antico convento domenicano fondato da San Domenico di Guzmán all’inizio del secolo XIII. Nei due secoli successivi la chiesa ha subito importanti opere di restauro ed ampliamento, al suo interno si possono osservare un prezioso sepolcro rinascimentale ed una pala d’altare in stile gotico. Il tempio è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1931.
Proseguendo dritti, lasciandosi alle spalle l’edificio religioso, si passano il Convento de la Piedad e la Iglesia de Santa Marina per poi sbucare dinnanzi al Palacio Episcopal. Trattasi di un palazzo costruito tra il 1780 ed il 1800 in stile neoclassico sulle fondamenta dell’antico edificio distrutto durante una rivolta popolare accaduta nel 1465.
A partire dal 1973, parte delle sue stanze ospitano il Museo Diocesano, all’interno del quale sono esposti una serie di capolavori di arte sacra provenienti da tutta la provincia, sculture di stile romanico ed una collezione di artigianato orafo.
Per maggiori informazioni su orari e tariffe vi rimando a questo sito internet.
I parchi di Palencia
Palencia è tra le prime città di Spagna per quel che concerne il rapporto tra numero di abitanti e superficie delle zone verdi.
Il mio itinerario “green” comincia allora nel Parque Huertas del Obispo, che si estende appena alle spalle del Palacio Episcopal. D’estate la zona viene sfruttata per ospitare dei concerti, vi è inoltre un bar con terrazza rivolta verso la passeggiata che costeggia il fiume Carrión. Questa conduce ad uno dei simboli di Palencia, ossia Puentecillas. È un ponte di origine romana che venne poi rinnovato durante il secolo XVI per essere utilizzato dai preti diretti verso il vicino Sotillo de los Canónigos e dagli agricoltori che coltivavano i terreni situati lungo le sponde del fiume.
Proseguendo si arriva al Puente Mayor, che unisce il centro con il Museo del Agua e la Darsena di Palencia. Essa risale al secolo XVIII e serviva per collegare la città con il tratto meridionale del Canale di Castiglia, un progetto ingegneristico volto alla creazione di una rete di comunicazione fluviale per il trasporto dei cereali nell’intera regione. Si realizzarono circa 200 Km di percorso ma, con il successivo sviluppo della linea ferroviaria, il canale cadde in disuso. Nel 1991 è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale ed oggi è costeggiato da una rete di sentieri adatti sia per pedoni che per ciclisti.
Spingendosi ancora più a sud si raggiunge il Parque de la Isla (Dos Aguas), il mio preferito ed il parco più esteso della città dopo quello sul Monte El Viejo. Si divide in due aree:
- quella nord, che ospita un corso d’acqua che sfocia nel laghetto su cui si affaccia un bar, un piccolo “teatro all’aperto” con 150 posti a sedere e diversi giochi per bambini;
- quella sud, destinata principalmente agli sportivi, con campi di calcio, tennis ed altre installazioni.
L’Iglesia de San Miguel e la Calle Mayor
Percorrendo la passerella che conduce al Parque de la Isla si ha un primo scorcio della Iglesia de San Miguel, uno dei monumenti più emblematici di Palencia. La si riconosce per la torre dall’aspetto “militare” innalzata nel secolo XIII, la costruzione dell’edificio invece iniziò all’inizio del secolo precedente. La durata prolungata dei lavori fece sì che la chiesa presentasse uno stile architettonico di transizione tra il romanico ed il gotico.
Suggerisco di entrare per poter apprezzare le volte a crociera sui pilastri che dividono la chiesa in tre navate, gli altari conservati del XVI e XVII secolo ed un frammento di murale gotico.
Prendendo poi calle de Pedro Fernández de Pulgar si sbuca nella calle Mayor di Palencia, la “spina dorsale” della città con una lunghezza di circa 1 Km. È il luogo di ritrovo dei suoi abitanti, è la via dello shopping ma conserva anche stupende facciate di edifici nobili che raccontano lo sfarzo della classe borghese locale. In origine erano porticati entrambi i lati, poi nell’800 si è deciso di abbatterne una parte in modo da allargare la strada.
Poco dopo aver oltrepassato l’ufficio turistico si giunge in Plaza Mayor, altro luogo molto popolare e da includere nella visita di Palencia. La piazza è piuttosto “recente” dato che venne costruita qui nel secolo XVIII, prima infatti sorgeva nei pressi della Cattedrale. Lo schema, nonostante diversi interventi successivi, rispecchia quello classico delle piazze porticate presenti in molte città spagnole. L’edificio più significativo è quello del Comune, sebbene in questo caso sia il Monumento a Berruguete situato al centro della piazza ad attirare l’attenzione di tutti. La statua è opera dello scultore palenciano Victorio Macho e raffigura Alonso Berruguete, artista di spicco del Rinascimento spagnolo e nato in provincia di Palencia nel 1490.
A lato del palazzo dell’Ayuntamiento si trova Plaza San Francisco, uno spiazzo su cui si affacciano l’antico convento francescano del secolo XIII e l’Iglesia de la Soledad, risalente al 1620 ed ancora utilizzata per celebrare la Virgen de la Soledad durante la Settimana Santa.
La Cattedrale di Palencia
L’itinerario in centro non può che concludersi con la visita della Cattedrale di Palencia, edificata tra ‘400 e ‘500 sui resti dell’antica cripta di San Antolín. Se all’esterno lo stile predominante è quello gotico, all’interno invece vi sono anche altri elementi di ispirazione ad esempio rinascimentale.
Il suo soprannome è “Bella Sconosciuta” – Bella Desconocida – perché è poco nota ai turisti nonostante in realtà possieda un patrimonio artistico al pari di altre cattedrali spagnole. Difatti, sia nel Museo della Cattedrale che in zone come il retrocoro e la Cappella Maggiore si possono osservare pale d’altare rinascimentali, sarcofagi e sepolcri di personalità locali illustri e dipinti realizzati da artisti quali ad esempio El Greco.
Informazioni per la visita
Quando vi sono stato vi erano importanti lavori di restauro in corso che, se non ho capito male, dovrebbero continuare fino al 2020. Per questo motivo purtroppo alcune aree non sono visitabili. Se volete fare una foto dall’esterno e senza le impalcature vi consiglio anche di recarvi in Plaza de Cervantes, situata dal lato opposto dell’edificio rispetto all’entrata.
Detto ciò, la Cattedrale è aperta nei seguenti orari:
- dal lunedì al venerdì, 10:00-13:30 e 16:00-18:00;
- sabato, 10:00-14:00, 16:00-17:30 e 18:45-19:30;
- domenica e festivi, 16:00-19:00.
Esistono diverse tipologie di biglietti a seconda della visita che si desidera fare. Ad ogni modo, l’ingresso standard costa 5€, ridotto (studenti fino ai 26 anni, over 65 e disoccupati) 4€, è gratuita per chi meno di 12 anni ed il martedì pomeriggio.
Per maggiori informazioni e per vedere eventuali chiusure eccezionali potete consultare il sito internet della Cattedrale di Palencia.
Cosa vedere nei dintorni del centro storico di Palencia
Terminata la visita della città ho incontrato un mio amico che vive qui che mi ha voluto mostrare due luoghi a cui gli abitanti sono particolarmente legati. Non sono distanti dal centro ma per arrivarvi serve la macchina, in alternativa potreste utilizzare il taxi ma di certo non è la soluzione più economica.
Il Cristo del Otero
Probabilmente, mentre stavate arrivando in città, avrete notato una scultura dominare all’orizzonte. Si tratta infatti del Cristo del Otero, alta 20 m ed opera di Víctorio Macho, celebre scultore palentino. Considerata una delle statue di Gesù Cristo più alte del mondo, venne installata su di un colle situato a pochi Km dalla città e dalla cui cima si ha una vista completa dell’intera area della Tierra de Campos. Lo stesso artista, per sua precisa volontà, è sepolto nell’eremo costruito ai piedi del monumento. Nel museo adiacente invece sono conservate numerose sue opere e progetti.
Il luogo è protagonista di un pellegrinaggio che si svolge la domenica più vicina al 16 aprile e dedicato a Santo Toribio. La storia racconta che egli, mentre si trovava in città per convertire gli abitanti al cattolicesimo delle origini, venne preso a “pietrate” e scappò rifugiandosi nell’Eremo di Santa María del Otero. A quel punto il fiume Carrión esondò ed i cittadini si misero in salvo scappando sul colle, dove incontrarono il Santo ricevendo il suo perdono.
Per ricordare tale avvenimento, ogni anno nella data stabilita la folla raggiunge la cima del colle e, dalla terrazza panoramica presso il tempio religioso, le autorità locali lanciano alle persone una borsa contenente pane ed una formaggetta.
Il monte El Viejo
Esattamente dalla parte opposta rispetto al Cristo del Otero ed alla città sorge il monte El Viejo, un’estesa area naturale a circa 860 m d’altezza meta prediletta dagli abitanti di Palencia per godersi il tempo libero.
Difatti, oltre al magnifico panorama che si ha dall’alto, vi sono impianti sportivi, una rete di sentieri, zone pic-nic, un bar-ristorante ed un rifugio (questi ultimi aperti soprattutto in primavera ed estate).
Si trova pure una riserva di cervi che, vista l’abbondanza e la loro vicinanza, è sempre “presa d’assalto” dai bambini che proprio non resistono alla possibilità di sfiorare e dar da mangiare a questi animali.
Come arrivare a Palencia
Palencia si trova quasi a metà strada tra Valladolid (più vicina) e Burgos. Se non siete in auto suggerisco allora di prendere il treno da Valladolid, la città più vicina.
Il viaggio dura tra i 20-40 minuti circa a seconda della tipologia di treno, ossia Media Distancia oppure regionale: il primo è il più veloce ma più caro. La stazione ferroviaria di Palencia sorge a fianco di quella degli autobus ed è distante 5-10 minuti a piedi dal centro storico.
In autobus è attiva una linea regolare tra le due città che impiega un’ora. Non so la tariffa poiché per comodità di orari e minor tempo di percorrenza ho scelto il treno.
Vi lascio infine una serie di link utili per pianificare la vostra escursione a Palencia:
- Ente del Turismo Spagnolo;
- Comune di Palencia;
- orari e tariffe con RENFE (Ferrovie Spagnole).