10) Cuenca by night
Il capoluogo castigliano mi ha colpito anche per il fatto di cambiare volto dal giorno alla notte, al punto da sembrare due città diverse.
Nel mio caso l’effetto è stato amplificato dal periodo di bassa stagione in cui vi sono stato. A fine gennaio, complice il freddo e le temperature serali prossime o inferiori allo zero, di persone in giro ce ne sono davvero poche e ciò permette di godersi il centro storico indisturbati e nel silenzio più totale.
Vanno poi considerati altri due aspetti: i residenti sono qualche centinaio e gli hotel nella Città Alta non sono molti.
Per questa ragione suggerisco di trascorrere almeno una notte a Cuenca.
Vale la pena esplorare anche il margine inferiore del borgo antico, nell’area dove si trovano la Iglesia de San Andrés, chiusa al culto per essere sede di eventi culturali, e la Iglesia de El Salvador, famosa perché la processione del Venerdì Santo parte da qui alle 5 del mattino.
A pochi passi da questo tempio religioso si può camminare per una delle strade più curiose di Cuenca, cioè Calle de la Moneda. È una via molto stretta, quasi come un caruggio genovese, in cui alcuni edifici sono inclinati e certi lo sono a tal punto che quasi si sfiorano.
Una menzione speciale la meritano infine i tramonti di Cuenca, specie quelli che si ammirano dai tanti belvedere (Mirador) disseminati attorno alla Città Alta.
Tra i più suggestivi vi sono quelli del Barrio del Castillo, facilmente raggiungibili prendendo il sentiero che parte dall’ex palazzo dell’Inquisizione oppure percorrendo la strada asfaltata che passa sotto l’arco dell’antico castello.