Itinerari e consigli per viaggi lenti

Zaragoza Expo 2008: il Palacio de Congresos e Alma del Ebro

Saragozza Expo 2008: itinerario a piedi per vedere cosa è rimasto dell’Esposizione Universale

Dopo aver scoperto Caesaraugusta, la Saragozza romana, ed aver visitato il centro storico non volevo farmi mancare la parte contemporanea, quella che è stata sede di Expo 2008. Complice anche la fine di Expo Milano 2015, era forte la mia curiosità di esplorare la zona e capire cosa ne era rimasto.

Prima di entrare nei dettagli dico subito che sono rimasto piuttosto soddisfatto di quanto visto ed in linea generale sembra che l’area sia tutt’oggi sfruttata. Infatti, nonostante la crisi economica che ha colpito la Spagna subito dopo la chiusura dell’evento, progressivamente sono stati riaperti diversi edifici che ora ospitano uffici ed alcuni organi amministrativi.

Oltre a ciò, la riva dell’Ebro si è convertita in un’estesa zona verde dove gli abitanti si recano per lunghe camminate (il centro storico di Saragozza dista poco più di mezz’ora a piedi).

 

 

 

Cosa vedere a Saragozza Expo 2008

Il sabato mi sono ritagliato 4/5 ore per girare a piedi la zona Expo e, pur senza “correre”, sono riuscito ad ammirarne quasi tutte le attrazioni. Per raggiungere l’area ho approfittato del bus turistico che compie diverse fermate in tutta Saragozza. Nel mio caso sono sceso nei pressi della Torre del Agua e da qui ho iniziato la visita.

 

 

 

Zaragoza Expo 2008:  il Parque del Agua

Il tema dell’Esposizione Internazionale svoltasi dal 14 giugno al 14 settembre 2008 è stato l’acqua e lo sviluppo sostenibile. È per questo che la Torre del agua, grattacielo simbolo di Expo 2008 che svetta nella skyline di Saragozza, ha la forma di una goccia d’acqua. Se scorta da lontano richiama già l’attenzione, vista dal basso fa ancora più impressione per merito specialmente della struttura in vetro trasparente.

Zaragoza Expo 2008: la Torre del agua
Torre del agua – Expo 2008 Saragozza, Spagna del nord

Attorno si trova il parque del agua, probabilmente il lascito più bello di Expo 2008. Assieme al Parque Grande (a sud del centro storico) è il polmone verde di Saragozza. Ma in realtà è molto di più di un parco cittadino: quest’area accoglie numerose attività, adatte a grandi e piccini, che ne fanno una meta a cui ormai gli abitanti si sono affezionati. Al suo interno per esempio si può fare rafting, ci sono un centro d’equitazione ed uno canino; si aprono diversi sentieri che permettono di visitare i giardini botanici ed acquatici e non manca una spiaggia fluviale con tanto di palme.

Per me si tratta di un bel modo non solo di riqualificare la zona ma di tenerla viva e frequentata anche dopo la fine dell’evento.

Zaragoza Expo 2008: il Parque del agua
Parque del Agua – Saragozza Expo 2008
Zaragoza Expo 2008: la spiaggia fluviale
Spiaggia fluviale di Saragozza – Aragón, Spagna del nord

 

 

Zaragoza Expo 2008: il Palacio de Congresos e l’Alma del Ebro

A poche decine di metri dalla Torre del agua si apre un grande piazzale su cui si affacciano alcuni edifici chiave della manifestazione.

Il primo è il Palazzo dei Congressi, tuttora utilizzato, un palazzo di sei piani che colpisce per le sue forme curiose e per il fatto di essere illuminato dalla luce naturale esterna che filtra grazie alle facciate trasparenti. Al suo interno si trovano un auditorio con 1.450 posti a sedere, un padiglione multiuso ed una serie di sale.

Zaragoza Expo 2008: il Palacio de Congresos e Alma del Ebro
Palacio de Congresos e Alma del Ebro – Saragozza, Spagna del nord

Davanti all’entrata sorge l’opera Alma del Ebro, realizzata dall’artista catalano Jaume Plensa. Alta circa 11 m, raffigura un uomo in posizione fetale che sembra stia riflettendo. Non a caso la struttura è completata da lettere in acciaio.

Se la Basilica del Pilar è il simbolo della Saragozza storica, senza dubbio Alma del Ebro rappresenta la modernità e l’innovazione della città aragonese.

 

 

 

Zaragoza Expo 2008: il Pabellón Puente

Arrivando alla zona Expo 2008 questo padiglione ha attirato subito la mia attenzione per la sua forma che richiama quella di un gladiolo. Durante l’evento la struttura aveva tre funzioni: entrata alla Expo, passerella pedonale ed appunto sito espositivo.

Zaragoza Expo 2008: il Pabellón Puente
Pabellón Puente – Saragozza Expo 2008

 

 

Zaragoza Expo 2008: l’Acuario Fluvial

Un altro dei luoghi simbolo dell’Expo 2008 di Saragozza è l’acquario fluviale, il più grande d’Europa e terzo nel mondo. Al suo interno vivono oltre 5.000 esemplari di più di 300 specie di animali che caratterizzano l’habitat dei fiumi più estesi del globo. È un itinerario alla scoperta di questi particolari ambienti con lo scopo di informare e sensibilizzare i visitatori sull’importanza che hanno per l’equilibrio dell’intero ecosistema terrestre.

Fortunatamente l’attività dell’acquario non si è interrotta con la fine dell’esposizione internazionale, anzi, negli anni si consolida sempre più il “fiore all’occhiello” di Saragozza e richiamo per i turisti.

Nella struttura si trovano anche un negozio di souvenir, un ristorante ed un bar con una terrazza panoramica sulla zona Expo ed il centro della città all’orizzonte. Per maggiori informazioni, orari e tariffe vi lascio il link alla pagina web dell’Acquario fluviale.

Zaragoza Expo 2008: l'Acuario fluvial
Acquario di Saragozza – Aragón, Spagna del nord

 

 

 

Zaragoza Expo 2008: il Pabellón Aragón

A pochi metri dall’Acquario si trovano molti degli edifici che hanno ospitato i paesi stranieri e le regioni spagnole. Tra questi ne spiccano due in particolare: il padiglione Aragona ed il padiglione Spagna.

Il primo si nota per le forme particolari delle sue pareti, dove una serie di lamine opache si incastra con i vetri che garantiscono un’ampia luminosità all’interno. L’intento degli architetti Olano e Mendo era quello di raffigurare un prodotto tipico della regione spagnola: una cesta di vimini con frutta di Aragona.

Zaragoza Expo 2008: il Pabellón Aragón
Pabellón Aragón – Saragozza Expo 2008, Spagna del nord

Il padiglione della Spagna invece ricrea un bosco di pioppi (arbusti presenti sulle rive dell’Ebro) coperto in modo che all’interno la temperatura si possa regolare naturalmente. Ciò per mostrare un tipo di architettura che fosse rispettosa dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile. Con il ricorso all’uso di materiali riciclabili e di energie rinnovabili è stato possibile generare un microclima che garantisse un minimo di sollievo ai visitatori dell’Expo 2008 durante la lunga e rovente estate saragozzana.

Visto da fuori, e soprattutto per la presenza del legno, mi ha ricordato un po’ il padiglione della Spagna visto all’Expo 2015 di Milano.

 

 

 

I ponti di Zaragoza Expo 2008

Per me Saragozza è anche la città dei ponti, ne ho visti e percorsi infatti diversi che collegano le due rive dell’Ebro: la zona di Expo 2008 ne conta ben 2 (3 considerando il Pabellón Puente).

Il primo è il puente del tercer milenio (“Ponte del terzo millennio”). È una costruzione imponente del 2008 costituita da un’arco controventato ed una passerella coperta per i pedoni ai due lati delle carreggiate. Con una lunghezza di 270 m è il ponte più lungo al mondo con questo tipo di struttura e serve a collegare tre quartieri del capoluogo aragonese.

Suggerisco di percorrere il tratto iniziale per poter scattare una suggestiva foto panoramica della zona Expo con il padiglione Ponte in primo piano.

Zaragoza Expo 2008: il Puente del tercer milenio
Puente del Tercer Milenio – Saragozza Expo 2008

Il secondo è chiamato Pasarela Manterola, in onore dell’ingegnere che si occupò di questa ed altre opere a Saragozza. Completamente pedonale, è conosciuto anche come Pasarela del Voluntariado in segno di ringraziamento per tutti i volontari che hanno lavorato per Expo 2008.

Analogamente al ponte del terzo millennio, pure questo serve ad unire due quartieri di Saragozza che si affacciano sui lati opposti del fiume Ebro.

Zaragoza Expo 2008: la Pasarela Manterola
Pasarela Manterola – Saragozza, Spagna del nord

 

 

Visitare Zaragoza Expo 2008: istruzioni per l’uso

Il mio suggerimento, oltre a vedere i luoghi elencati in questo articolo, è di ritagliarsi un po’ più di tempo per girare il Parque del agua poiché troverete vari sentieri da esplorare immersi nella natura e nel silenzio dei suoi giardini.

Proprio dal lato opposto di questo parco si trova la bella passeggiata panoramica che costeggia l’Ebro e da cui potete scattare delle magnifiche foto ricordo della zona Expo 2008 e dei ponti che la collegano con il resto della città.

A proposito, proseguendo lungo la riva del fiume potete arrivare a piedi in 40-50 minuti (circa 4 km da percorrere) al puente de piedra e da lì alla Basilica del Pilar e tutto il centro storico di Saragozza.

Trovandomi in questa zona il sabato pomeriggio non c’era moltissima gente in giro, o meglio, era tutta sparpagliata all’interno del Parque del agua e sul lungofiume, tappa ideale per un bel pic-nic. In alternativa si può mangiare al terzo piano (con terrazza all’aperto) del palazzo che ospita l’acquario fluviale.

Se non si ha voglia di raggiungere a piedi l’area espositiva, il mezzo che consiglio è il bus turistico Hop-on Hop-off (attivo secondo il periodo dell’anno). Effettua 3 fermate nei dintorni:

  • Torre del agua, davanti alla zona rafting;
  • presso il Palacio de Congresos;
  • vicino all’Acuario fluvial.

 

Attenzione perché la seconda e la terza fermata non si trovano sul grande viale stradale tra la Torre del agua ed il resto degli edifici, ma all’interno, tra i padiglioni e la passeggiata lungo l’Ebro.

Complessivamente la zona Expo 2008 del capoluogo aragonese mi ha lasciato una bella impressione: molto è stato fatto per riconvertire la zona in un polo attrattivo per i visitatori dell’epoca e per i turisti ed abitanti di oggi. Secondo me altrettanto si può ancora fare per migliorare quanto già di buono c’è. Tutto ciò lo si può godere con una bella “gita fuori porta” che permette di scoprire un’altra, l’ennesima, sfacettatura di Saragozza. Una città che non ha smesso di stupirmi per la sua offerta storica, culturale ed architettonica e che è riuscita a combinare tali aspetti in maniera armoniosa e coinvolgente per chi la visita.

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