I giardini botanici Hanbury sono un’autentica attrazione naturale nonché uno dei luoghi di maggior interesse di Ventimiglia. Occupano il promontorio di Capo Mortola, lungo la riviera ligure di ponente ed a pochi Km dal confine francese.
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Andando oltre la sua valenza turistica, la zona è un’Area Protetta Regionale ed aderisce alla rete ecologica europea Natura2000 al fine di preservare la diversità biologica di questa preziosa porzione di continente.
Nelle prossime righe condivido con voi l’itinerario ed una serie di informazioni utili per la visita.
Cenni storici sui Giardini Hanbury di Ventimiglia
È il 1867 e Thomas Hanbury, dopo aver fatto fortuna grazie al commercio di spezie e seta in Cina, si rifugia nella riviera di ponente. Come sua residenza sceglie un podere a picco sul mare, posto in una splendida posizione panoramica sul litorale ligure e la vicina Costa Azzurra.
L’edificio che deve restaurare ha una storia antichissima, risalente al secolo XI. Addirittura, la proprietà che era della famiglia Lanteri sorgerebbe sulle fondamenta di una precedente villa romana.
Assieme al fratello Daniel, noto studioso di botanica e farmacologia, ed al celebre giardiniere e paesaggista tedesco Lodovico Winter, Thomas si dedica alla realizzazione dei giardini a partire dall’estate 1869. Vengono introdotte molte specie provenienti da Africa, Australia ed America. La collezione, in crescita costante, non ha una mera funzione ornamentale ma serve per importanti studi farmaceutici ed alimentari.
Dopo la morte di Hanbury, nel 1907, e la conclusione della Prima Guerra Mondiale, è la nuora Dorothy Hanbury a gestire il complesso. Esso, gravemente danneggiato dai bombardamenti del Secondo Conflitto Mondiale, viene poi acquistato dallo Stato Italiano nel 1960. Infine, dal 1987 è affidato all’Università di Genova.
Cosa sono i Giardini Botanici Hanbury?
Oggi, quelli di Hanbury sono tra i principali giardini botanici di acclimatazione dell’area mediterranea.
Ma cosa significa “acclimatazione”?
Vi si trovano numerose piante tipiche di climi diversi che gradualmente si adattano al clima mediterraneo crescendo insieme ad altre invece spontanee. Ciò avviene a maggior ragione in questo angolo di Liguria, dove le particolari condizioni meteorologiche derivanti dalla differente esposizione a luce e venti danno vita ad una serie di microclimi.
Ecco quindi che chi visita i giardini Hanbury può ammirare specie di climi temperato-caldi, subtropicali e tropicali.
Un altro elemento da chiarire poiché importantissimo riguarda l’obiettivo di questo luogo. Non si tratta infatti di aree verdi ornamentali che devono piacere alla prima occhiata. Invece, più che all’aspetto decorativo, qui ci si preoccupa della naturalità dei cicli vitali e riproduttivi delle piante. Si lascia quindi che la natura faccia il proprio corso intervenendo il meno possibile, ad esempio evitando di rimuovere le foglie secche delle palme oppure di irrigare più del dovuto durante i mesi estivi siccitosi.
D’altronde, lo stesso Thomas Hanbury amava ripetere:
“Mai andare contro la Natura.”
Cosa vedere nei Giardini Hanbury
Diverse deviazioni secondarie tagliano la via maestra, dando così l’opportunità di scoprire ed apprezzare angoli nascosti e meno battuti della proprietà. Detto ciò, la segnaletica indica il percorso principale consigliato, sia all’andata (freccia rossa) che al ritorno (freccia blu). Il dislivello complessivo è di circa 100 metri.
Vi sono sentieri alternativi alle scalinate che consentono quindi la visita ai disabili, i quali possono usufruire inoltre di macchine elettriche attrezzate disponibili previa prenotazione.
Oltre alla vasta collezione di piante succulente, in primis Aloe, Agave e Yucca (le mie preferite!), all’interno dei Giardini Hanbury si cela un rilevante patrimonio storico-artistico.
A cominciare dal portale d’ingresso, all’altezza della biglietteria, costruito alla fine del secolo XIX e con inciso sull’arco l’ideogramma cinese Fô (“Felicità”) per commemorare la visita dell’ambasciatore cinese in Inghilterra Kuo Sung Tao nel 1879.
A seguire la Fontana Nirvana, ideata da Winter e realizzata nel 1872.
L’area delle Quattro Stagioni è una delle più suggestive della tenuta ed è dominata dal Tempietto trasferito qui nel 1947 dal Parco di Kingston, una proprietà storica degli Hanbury. Interrate sotto il pavimento si trovano le ceneri di Dorothy, la nuora di Thomas Hanbury.
Appena a valle di questo spiazzo sorge la Fontana della Sirena, sistemata in posizione prospettica assieme alla scala che si sviluppa perpendicolarmente rispetto al percorso principale della visita.
Visibile da più punti del parco, il Palazzo risale al secolo XI e l’architettura originaria richiamava i canoni di quella tipicamente ligure. Costruito dalla famiglia Lanteri di Milano, nel 1620 passò agli Orengo per poi venir comprato da Thomas Hanbury il 1 maggio 1867. Egli ne modificò la struttura, posizionando l’ingresso sul lato nord ed aggiungendo la torre.
Il nuovo proprietario arricchì la villa con una serie di opere d’arte. È il caso del mosaico che raffigura Marco Polo, realizzato dal Salviati nel 1888. A pochi passi dall’entrata, sul piazzale si può anche osservare la Campana Giapponese in bronzo acquistata in un tempio buddhista nel 1876.
Vicino al portale che conduce al palazzo si estende la Topia, una pergola con pilastri in pietra e piante rampicanti che taglia il giardino verso est. Il “corridoio” termina nel Rondò Vecchio, un belvedere sulla costa fino a Campo di Sant’Ampelio, il punto più meridionale della Liguria e situato nel comune di Bordighera.
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Le ceneri di Thomas Hanbury e della moglie Katherine Pease sono custodite nel Mausoleo Moresco, un tempio in stile orientale eretto nel 1886. Lasciando il monumento alle proprie spalle si percorre il Viale dei Cipressi arrivando al ponte sulla Strada Romana. In passato, l’ingresso al Palazzo si affacciava direttamente su questa via di comunicazione, creata e sviluppata nel 12 a. C. per collegare la Liguria alla Gallia. Alcuni suoi tratti sono percorribili ancora oggi, il più famoso è senza dubbio quello tra Alassio ed Albenga.
—> Via Iulia Augusta tra Alassio e Albenga <—
Si giunge così nella zona inferiore dei giardini, occupata soprattutto da ulivi e coltivazioni d’agrumi. Il Viale degli Ulivi conduce alla macina prelevata da un mulino che sorgeva sul margine del vicino rio Sorba. Pochi passi e si giunge allo snack-bar con annessa area pic-nic e l’accesso alla spiaggia (non consentito al momento della mia visita, nel maggio 2021).
Da qui comincia la risalita seguendo il percorso da levante e che permette di scovare altri angoli fioriti e monumenti decorativi.
Giardini Botanici Hanbury: come organizzare la visita
Come anticipato all’inizio dell’articolo, eccovi una serie di suggerimenti (spero) utili per visitare i giardini Hanbury.
Partiamo dal tempo necessario per il tour. Direi come minimo un’ora e mezza, io ad esempio sono rimasto di più e tuttavia alcune aree le ho viste un po’ frettolosamente (dovevo rientrare presto!).
Quando visitare i giardini?
Sono aperti tutto l’anno, l’ideale sarebbe far coincidere la visita con il periodo delle fioriture che, a partire dalle piogge autunnali, raggiunge il suo picco tra la metà di aprile e l’inizio di maggio. In estate, complici le temperature elevate e la siccità, solo poche piante sono in fiore. Non a caso, lo stesso Hanbury diceva che durante questo periodo sarebbe stato meglio chiudere i giardini al pubblico.
Orari di apertura
Variano a seconda del periodo dell’anno:
- dal 1 marzo al 15 giugno, dalle 9:30 alle 18;
- dal 16 giugno al 15 settembre, dalle 9:30 alle 19;
- dal 16 settembre al 15 ottobre, dalle 9:30 alle 18;
- dal 16 ottobre al 28 febbraio, dalle 9:30 alle 17.
I giorni di chiusura sono invece i lunedì del periodo 1 novembre-fine febbraio così come il 25 dicembre. I giardini Hanbury aprono il 1 gennaio.
La biglietteria chiude sempre un’ora prima rispetto all’orario di visita.
Tariffe
Il biglietto intero costa 9€.
Sono poi disponibili prezzi ridotti – 7,5€ – per gli over 65, i ragazzi dai 6 ai 14 anni, gli associati FAI e T.C.I., i soci COOP ed i gruppi con minimo 20 componenti. Le famiglie con 2 adulti e figli 6-14 anni pagano 25€.
Per le visite scolastiche e con comitive di almeno 15 studenti, l’entrata costa 6€ a testa.
Infine, l’ingresso è gratuito per i dipendenti e gli studenti dell’Università di Genova, i bambini con meno di 6 anni, i giornalisti accreditati ed i membri RHS (Royal Horticultural Society).
Come raggiungere i Giardini Botanici Hanbury in macchina e coi mezzi pubblici
Chi viaggia in auto deve percorrere l’Autostrada A10 ed uscire al casello di Ventimiglia. Da lì si segue l’Aurelia verso la Francia ed il Ponte San Luigi.
Per quel che riguarda il parcheggio, una questione sempre complicata in Liguria, purtroppo non ve n’è uno riservato ai visitatori. Non resta quindi che posteggiare la macchina sul bordo della strada, nei pressi dell’entrata.
L’alternativa è arrivare a Ventimiglia in treno per poi prendere gli autobus della Linea 1 diretti al Ponte S. Luigi. La fermata utile è La Mortola, gli orari sono consultabili sul sito internet di Riviera Trasporti.
I giardini Hanbury si trovano all’incirca a 6 Km da Ventimiglia e 3 Km dal confine.
Infine, se volete farvi una bella passeggiata, potete arrivare a piedi (come ho fatto io). Si costeggia Ventimiglia Alta e dopodiché ci si immette sull’Aurelia approfittando del marciapiede sempre presente. Si impiega indicativamente un’ora e mezza, contando anche alcune soste panoramiche con vista sulla vicinissima costa francese.
Per ulteriori informazioni sui Giardini Hanbury, le fioriture stagionali e tutti i servizi offerti vi rimando al relativo sito internet.