Lasciata Genova alla spalle, il primo centro urbano della sua provincia affacciato sulla riviera di levante è Bogliasco.
Dal cuore di questo caratteristico borgo ligure parte il sentiero diretto al Monte di Santa Croce, una delle cime più famose del Golfo Paradiso grazie allo splendido panorama che offre la terrazza panoramica antistante la chiesa.
La zona è attraversata da numerosi itinerari, io stesso vi ero già stato qualche anno prima facendo però un percorso in parte differente che prevedeva infatti il rientro a Pieve Ligure (ne parlo in questo articolo).
Anello da Bogliasco ai monti Castelletti e Santa Croce
Il trekking che vi propongo nelle prossime righe l’ho inventato praticamente “in tempo reale”, sfruttando appunto l’opportunità di seguire diversi sentieri che comunque prima o poi si incrociano. Il percorso finale è risultato essere composto da due piccoli anelli e potete scaricare la mia traccia sulla pagina di Komoot.
È un’escursione fruibile coi mezzi pubblici, dato che il punto di arrivo/partenza è la stazione ferroviaria di Bogliasco, servita dai treni regionali verso Savona/Genova/Sestri Levante.
Il dislivello è stato di 640 m, sia in salita che in discesa, e perciò è richiesto un buon allenamento nell’affrontare una serie di tratti con pendenze anche importanti. Calcolate infatti che complessivamente ho impiegato 2h 15m, escluse le varie soste effettuate.
Suggerisco di utilizzare i bastoncini da montagna ed indossare ovviamente un paio di scarpe adeguate, a maggior ragione se andate a camminare dopo delle piogge abbondanti.
Da Bogliasco a San Bernardo
Uscito dalla stazione ferroviaria mi immetto in Via Giuseppe Mazzini che conduce nella piazza sulla quale sorge la Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Santissima, affacciata sulla passeggiata lungomare che imbocco per arrivare alla spiaggia di Bogliasco.
Superato il suggestivo ponte romano, che conserva degli elementi originari nonostante gli interventi fatti in epoca medievale, seguo Via Cristoforo Colombo e successivamente Via Nicolò Ansaldo (scalinata) fino ad incrociare la Via Aurelia che attraverso tramite il ponte pedonale.
I segnavia di riferimento per questa prima parte del percorso, indicati fin dall’inizio, sono il “tratto e punto rossi” ed il “Sentiero Liguria” (tappa n. 11 da Nervi a Camogli).
Proseguo su Via Favaro e, dopo un breve tratto asfaltato, comincia la classica creuza mattonata che sale – in certi punti anche ripidamente – costeggiando case, terrazzamenti di ulivi e boscaglia.
Quando torno a camminare su asfalto significa che sono giunto a San Bernardo, frazione a 217 m di quota situata in una invidiabile posizione panoramica sul Golfo Paradiso.
Da San Bernardo alla sella Cremuiexi
All’altezza della Chiesa parrocchiale di San Bernardo (sec. XVI ed ampliata a fine sex. XVIII), ignoro la deviazione sulla destra (segnavia “tre pallini rossi”, prosecuzione del Sentiero Liguria) e continuo in salita fino a quando non inizia una mulattiera di campagna costeggiata da muretti a secco.
Giungo ad un trivio e prendo la traccia a sinistra, con ancora il segnavia “tratto e punto rossi”, che procede in salita a mezza costa con vista su Bogliasco, Genova ed il monte Fasce.
Sbuco quindi sulla sella Cremuiexi, a circa 450 m di altezza, punto di snodo di vari sentieri. Ignoro momentaneamente le indicazioni per Santa Croce/Pieve Ligure e proseguo invece sulla sinistra (Monti Fasce e Cordona).
Dalla sella Cremuiexi al Monte Castelletti
Da qui in avanti cammino sul crinale ed ogni attimo è buono per fermarsi a contemplare il paesaggio attorno a me, complice anche la giornata tersa che mi consente di scorgere le Alpi Marittime all’orizzonte.
Il segnavia di riferimento è adesso “due quadrati pieni rossi” che condurrà fino alla strada asfaltata Uscio-Apparizione. Ammetto di non aver visto molte indicazioni, tuttavia, la via principale è una sola e quindi non si può sbagliare.
Con una salita dolce raggiungo un’altra sella, Cian da Cola (563 m), situata ai piedi del Monte Possuolo. Dopo aver notato un gruppo di cavalli al pascolo mi inerpico sul dosso roccio del Monte Castelletti, un rilievo meno noto e battuto e me ne accorgo da qualche rovo di troppo presente sul sentiero.
Ciò nonostante, la sua cima a 604 m di quota è un incredibile belvedere sul Golfo Paradiso e dintorni.
La vista spazia dall’Appennino Ligure nell’entroterra, riconosco in particolare il Monte Caucaso, al borgo di Teriasca ed il promontorio di Portofino, al Monte di Santa Croce dritto davanti a me, Bogliasco e Genova, al Monte Cordona ed i vicini monti Moro e Fasce.
In lontananza si individua il massiccio del Beigua e, all’orizzonte, la punta del Monte Mongioie, che coi suoi 2.630 m di altitudine è la seconda vetta più elevata delle Alpi Liguri (dopo il Marguareis).
Dal Monte Castelletti al Monte di Santa Croce
Torno indietro ma, anziché tornare alla Cian da Cola, seguo il crinale del monte Castelletti affrontando probabilmente il tratto più complicato dell’intero percorso. La traccia da seguire non è sempre evidente e si perde quota camminando su fondo roccioso ed assai irregolare.
Una volta raggiunto il traliccio mi ricongiungo con la via dell’andata che seguo fino alla sella Cremuiexi.
Supero il bivio andando dritto e prendendo poi quota fino ad arrivare dinnanzi alla Chiesa di Santa Croce, eretta sul monte che prende il suo nome a 518 m di altezza. Il tempio religioso odierno è il risultato di una serie di interventi, l’ultimo dei quali resosi necessario nel 2019 dopo che un fulmine fece crollare il tetto ed il campanile.
La spianata è una suggestiva area pic-nic affacciata sul litorale ligure con tavoli (compreso uno sotto il pergolato) ed un rifugio.
Sul paesaggio c’è poco da dire, si tratta senza dubbio di uno dei punti panoramici più belli della Liguria, con viste che spaziano dal promontorio di Portofino al massiccio del Beigua con Genova ed il Monte Fasce nel mezzo.
Dal Monte di Santa Croce a Bogliasco
Difficile abbandonare un luogo di cotanta bellezza ma è ora di rientrare. Avendo un treno da prendere e poco tempo a disposizione decido di scendere a Bogliasco tramite la “via direttissima”.
Lasciata la chiesa alle spalle, seguo un pezzo del tragitto percorso circa un’ora prima fino a raggiungere una delle edicole (la n. 12) della via crucis poste sul “Sentiero dei misteri” diretto alla località Cisternone Costa, a 322 m di quota.
Superata la croce continuo ancora per qualche decina di metri lungo il crinale, fino a incontrare sulla sinistra la via che perde quota con pendenza piuttosto accentuata. La scelta di avere con me i bastoncini è stata davvero azzeccata!
Scendo tra pini, lecci e la vegetazione tipica della macchia mediterranea fino a ritrovarmi alla Rotonda di Martin, un edificio che fu sede dell’Osteria da Martin ed ora in stato di abbandono. Segnalo che, sulla destra (per me che scendo oppure sulla sinistra per chi sale) si stacca il “Sentiero dei misteri” verso Santa Croce.
Continuo la discesa sino a sbucare all’altezza del trivio incontrato qualche ora prima, ignoro le deviazioni sulla destra (quella che ho preso venendo da San Bernardo) e sulla sinistra (per Pieve Ligure) e quindi proseguo dritto lungo lo stesso itinerario dell’andata che mi riporterà alla stazione ferroviaria di Bogliasco in circa 45 minuti.