Passato già un po’ di tempo dalla splendida escursione a Punta Manara decido di tornare a Sestri Levante. Questa volta però mi dedico al settore di ponente, in direzione Genova, percorrendo uno dei sentieri più battuti della zona.
Per allungare l’itinerario ho deciso di includere due cime, di per sé poco appariscenti ma che vale la pena raggiungere per gli scorci che si osservano durante la camminata.
Dalla stazione di Sestri alle Rocche di Sant’Anna
È una gita tranquillamente fruibile in treno dato che il punto di partenza (e di arrivo) è la stazione ferroviaria di Sestri Levante.
Si esce dall’edificio passando per il tunnel che sbuca in Via Antica Romana Occidentale. Proseguendo sulla sinistra, costeggiando i binari bisogna seguire le indicazioni per il camping Sant’Anna e, una volta raggiunto, ecco il primo bivio di giornata che sancisce l’inizio ufficiale dell’escursione.
È possibile salire alle rocche tramite la via diretta oppure seguendo i “Ponti Antichi”. In entrambi i casi si tratti di percorsi panoramici ma se come me optate per il secondo, allora avrete l’occasione di fare letteralmente “due passi nella storia”. Trattasi infatti di una strada antica, risalente al periodo romano ed ulteriormente sviluppata in epoca medievale, che attraversava la stretta valle del Fico per congiungere Sestri con Cavi di Lavagna. Essa segue il corso del rio San Sebastiano e prende quota dolcemente grazie ad una serie di tornanti ed a cinque ponti ad arcata singola ristrutturati probabilmente nel secolo XVIII.
Lungo la via si trovano alcuni pannelli informativi e soprattutto si può ammirare il lungomare di Sestri e la suggestiva Baia del Silenzio.
In una ventina di minuti si giunge dinnanzi ai ruderi della Chiesa di Sant’Anna (104 m), un piccolo tempio religioso eretto intorno al secolo XVI lungo la via di comunicazione tra Sestri e Cavi. Oggi è un belvedere molto noto, specie al tramonto, sul Golfo del Tigullio e Portofino.
Dalle Rocche di Sant’Anna al monte Costello
Il trekking prosegue prendendo il tracciato inizialmente non segnalato che si inerpica sulla dorsale che separa i comuni di Sestri e Lavagna.
È una zona molto frequentata anche dagli appassionati di mountain bike e perciò occorre prestare attenzione. Il percorso è quasi sempre ampio e quindi le si può evitare senza difficoltà. Prendendo quota ci si immerge nella macchia mediterranea e nel mentre si gode la fantastica vista sulla costa e sul Mar Ligure.
Ricompaiono poi i cartelli che indicano i monti Costello (40 minuti) e Capenardo (1h 20m), il segnavia di riferimento è “quadrato rosso con fondo bianco”.
Rispetto alla traccia evidenziata su Komoot, quando ho fatto l’escursione (1 aprile 2023) ad un certo punto ho trovato il sentiero interrotto. Quindi, anziché continuare dritto lungo la Costa Serba, al bivio sono stato costretto a seguire la deviazione di sinistra S1 per il Monte Costello che passa nel bosco. Le indicazioni, immagino provvisorie, sono artigianali (scritte con pennarello su pannelli bianchi) ma comunque non mancano.
Dopo neanche mezz’ora di cammino sbuco nei pressi di una villetta in ristrutturazione situata nei pressi della cima del Monte Costello (498 m). Qui mi ricongiungo con il sentiero momentaneamente interrotto per lavori e, a differenza di quanto indicato su Komoot, seguo la via sulla destra lasciando quindi la casa sulla mia sinistra.
Dal Monte Costello al Monte Capenardo
Va detto che né il Costello né il Capenardo sono vette panoramiche, tuttavia meritano lo stesso per la vista che si ha durante il resto dell’escursione.
La stradina nel bosco conduce alla Selletta della Selva (478 m), una bella zona prativa ulteriormente impreziosita dalle fioriture primaverili. La sterrata arriva all’imbocco del sentiero per il Monte Capenardo attraversando il crinale affacciato direttamente sul litorale ligure.
Dopodiché, il percorso torna a salire ma senza particolari strappi fino alla cima poco vistosa del rilievo, a 693 m di altezza. Occorre camminare ancora per qualche decina di metri affinché la vegetazione diradi permettendo di ammirare lo splendido panorama che spazia dalla Baia del Silenzio di Sestri fino al promontorio di Portofino potendo pure scorgere le cime innevate delle Alpi Liguri all’orizzonte.
Rientro a Sestri oppure a Lavagna
A questo punto bisogna decidere come concludere il trekking. Le alternative principali sono due: tornare a Sestri Levante tramite il medesimo percorso dell’andata oppure proseguire per ricongiungersi alla Via dell’Ardesia che scende a Lavagna.
Nel mio caso ho optato per la seconda opzione e così dal Monte Capenardo ho continuato lungo il crinale sino a raggiungere località Colla (655m ), un’area erbosa dove si incrociano diversi sentieri.
Da qui sono sceso a Lavagna passando per la panoramica frazione di Santa Giulia. Non mi dilungo oltre perché si tratta di una escursione già fatta anni fa – che suggerisco a tutti perché è stupenda – e di cui parlo dettagliatamente in questo articolo. Ho caricato anche la relativa traccia su Komoot.
Escursione da Sestri Levante al Monte Capenardo: informazioni pratiche
È stata una bella camminata e molto panoramica. Date le altezze modeste ed i tratti scoperti eviterei però di farla in estate. Considerando anche la discesa a Lavagna dal Monte Capenardo ho impiegato 5 ore, calcolate invece quasi 3 ore da Sestri Levante alla stessa cima passando per le Rocche di Sant’Anna ed il monte Costello.
La segnaletica è ottima fino alle Rocche di Sant’Anna e poi dal Monte Capenardo a Lavagna. Per il tratto restante, dalle Rocche al Monte Costello, mi è sembrata in alcuni punti abbastanza “artigianale” ma credo a causa dei lavori di manutenzione del tracciato per Mtb. Ad ogni modo, sbagliare percorso è davvero complicato e le tracce su Komoot sono un valido aiuto in caso di necessità.
Nel suo complesso, il trekking ha un grado di difficoltà valutato “E” e, per quel che mi riguarda, l’unica vera insidia può essere il terreno umido e scivoloso in caso di precipitazioni abbondanti. In tale evenienza, i bastoncini da montagna si riveleranno utilissimi.
Come scritto all’inizio dell’articolo, le zone delle Rocche di Sant’Anna e del Monte Costello sono molte frequentate dalle Mtb e perciò bisogna prestare attenzione al loro transito.