Architettura barocca, storia, opere d’arte, genio italiano, Mozart ed una terrazza panoramica. Questo è il patrimonio custodito nel DomQuartier, l’attrazione culturale situata nel cuore di Salisburgo che ne racconta i fasti del passato ed il potere raggiunto dai principi arcivescovi, i padroni della città.
Considerate queste premesse, il mio tour del centro storico non poteva che cominciare da qui.
Cosa vedere nel DomQuartier
Un biglietto di ingresso unico consente di visitare quattro musei distribuiti su tre piani all’interno di un complesso che è stato ampliato durante il regno del principe arcivescovo Guidobald Graf von Thun, dal 1654 al 1668.
Egli infatti fece costruire gli archi del Duomo, le piazze circostanti e la Galleria lunga. Grazie a questo progetto, i visitatori odierni possono seguire un percorso prestabilito con accesso diretto ai vari spazi che compongono il DomQuartier.
La Residenz
L’ingresso si trova sulla Residenzplatz ed il primo ambiente che si visita è la residenza ufficiale dei principi arcivescovi, edificata tra il 1596 ed il 1619 ed ampliata alla fine del secolo XVIII.
Il centro del potere temporale dei regnanti è racchiuso nei saloni di gala (Prunkräume), che comprendono una quindicina di sale finemente arredate ed impreziosite con stufe monumentali, marmi, statue, arazzi, affreschi e quadri. Per mostrare la ricchezza acquisita i padroni di casa non badarono a spese e chiamarono a Salisburgo i migliori artisti ed architetti dell’epoca, quasi tutti italiani.
Il giro inizia dalla Sala dei carabinieri, il salone più vasto del palazzo e sede dei concerti del festival estivo grazie alla sua ottima acustica. Una tradizione iniziata nella prima metà del secolo XVII, quando Salisburgo si convertì nella prima città a nord delle Alpi ad ospitare una rappresentazione di un’opera italiana. A tal proposito, si ritiene che per l’occasione l’opera messa in scena, nel 1614, fu “Orfeo” di Claudio Monteverdi.
Dalla Karabinersaal l’itinerario continua attraversando gli appartamenti dei sovrani secondo la medesima successione seguita da statisti, funzionari di corte ed altri invitati dei principi arcivescovi.
Le stanze si fanno progressivamente più lussuose ma una menzione speciale la merita la Sala delle conferenze. È proprio qui che, il 28 febbraio 1763, W.A. Mozart a soli 7 anni fa il suo debutto alla corte di Salisburgo insieme alla sorella Nannerl. L’occasione è il compleanno del principe arcivescovo Sigismund von Schrattenbach ed il bambino prodigio suona alcuni minuetti e delle sonate per pianoforte accompagnate dal violino.
Nel corso degli anni trascorsi in città, Mozart scriverà diversi componimenti per la corte, in particolare i cinque concerti per violino tra il 1773 ed il 1775.
Superate la camera da letto con cappella privata e l’elegante Galleria dei ritratti, si entra nella Sala del Trono, divenuta famosa poiché sede nel 1975 dello storico incontro tra il presidente americano Gerald Ford ed il suo omologo egiziano Sadat.
La Residenzgalerie
Il secondo ambiente della visita è occupato dalla galleria d’arte inaugurata il 28 agosto 1923 nelle stesse sale dove a partire da fine ‘700 si trovava la pinacoteca dei principi arcivescovi.
La collezione originale ha subito gravi perdite e saccheggi in seguito alle Guerre napoleoniche. Quella attuale è il risultato di una lunga serie di acquisti portati avanti fino al 1991 e vanta opere provenienti dai nobili viennesi Czernin così come dipinti di artisti europei del periodo ‘500-‘800 appartenenti alla pittura olandese, fiamminga, italiana ed austriaca. Sono esposte anche delle raccolte di sculture gotiche e barocche e di arte grafica.
Vi sono stato nell’ottobre 2023, dunque nel pieno svolgimento della celebrazione dei 100 anni di storia. Per l’occasione è stato ultimato il restauro dell’opera “Kinder im Fenster” del 1853 di Ferdinand Georg Waldmüller, pittore viennese ritenuto il più grande ritrattista austriaco del secolo XIX.
La terrazza panoramica
Per spostarsi dalla galleria d’arte all’ambiente occorre attraversare la terrazza sul porticato che collega la Residenza dei principi arcivescovi al Duomo di Salisburgo.
Oltre alla valenza simbolica di unione tra i poteri temporale e spirituale dei padroni della città, questo spazio all’aperto regala scorci suggestivi sulla cattedrale e due delle piazze che la circondano, cioè la Residenzplatz e la Domplatz.
È, non a caso, uno dei 9 punti panoramici del centro storico che secondo me vale la pena vedere.
Il Nordoratorium
Pregevoli stucchi abbelliscono l’oratorio settentrionale della cattedrale, uno spazio usato per ospitare mostre temporanee sul barocco.
La tribuna del Duomo
Il percorso prosegue all’interno del tempio religioso, per la precisione sulla tribuna, da dove si ha una vista perfetta sulla navata della cattedrale.
La storia del Duomo di Salisburgo è lunga e travagliata. L’edificio originale è dell’anno 774 ma una nuova costruzione romanica si rese necessaria dopo la distruzione causata dall’incendio avvenuto nel 1167. Nuovamente le fiamme, questa volta nel 1598, portarono alla demolizione della chiesa che venne poi innalzata in stile barocco ad inizio ‘600, su progetto dell’architetto italiano Santino Solari.
Dalla tribuna si può ammirare il grande organo centrale, uno dei sette che sono stati installati tra il 1988 ed il 1995. La loro posizione così come il suono che li caratterizza permette di suonare musica di stili differenti.
Il Dommuseum
L’oratorio meridionale è la sede del museo del Duomo, inaugurato nel 1974 e custode di 1.300 anni di arte sacra.
Sono esposti calici, ostensori, mitre, dipinti e sculture provenienti da parrocchie e conventi del Salisburghese, a testimonianza del notevole patrimonio artistico posseduto dalla regione austriaca.
La Kunst-und Wunderkammer
La Camera dell’arte e delle meraviglie raccoglie oggetti naturali insoliti e creazioni artistiche. I principi arcivescovi la fecero realizzare nella seconda metà del’600 seguendo la moda dell’epoca: infatti, tutte le corti europee possedevano una collezione di questo genere, che aveva l’obiettivo di rappresentare l’universo ed il sapere umano raggiunto.
Quella di Salisburgo è però una delle poche ad aver conservato il fascino di quel periodo, grazie al pavimento originale in marmo ed ai mobili in legno con reticoli ornamentali.
Gli artefatti esposti sono stati riacquistati e presi in prestito in seguito alla fondazione del Museo del Duomo nel 1974 dato che, dopo la fine del principato arcivescovile di Salisburgo, la collezione era andata perduta.
La Galleria lunga
Costruita tra il 1657 ed il 1661 su progetto di un architetto italiano, servì come pinacoteca dei principi arcivescovi e la rimase sino al 1803, anno nel quale il potere temporale dei vescovi venne abolito ed il territorio di Salisburgo passò prima al Granduca Ferdinando III di Toscana e poi, nel 1805, all’Austria.
Il corridoio, lungo 70 m, serviva pure per collegare la residenza al Duomo. Oggi vi sono appesi una serie di dipinti barocchi che richiamano in parte lo splendore originale, quando la Galleria lunga conservava quasi 200 opere d’arte.
Il Museo San Pietro
La visita del DomQuartier termina nello spazio espositivo allestito nella parte più vecchia della residenza.
Il museo ospita la collezione dedicata al tesoro dell’abbazia di San Pietro, fondata nel secolo VII e per questo considerata la più antica dei paesi di lingua tedesca. Tra i reperti osservabili vi sono strumenti musicali, mobili, dipinti, monete ed opere artigianali.
Non è consentito scattare fotografie.
Informazioni pratiche per visitare il DomQuartier
I musei sono aperti tutto l’anno, ad eccezione dei martedì e del 24 dicembre. L’orario generale è dalle 10 alle 17, a luglio-agosto invece dalle 10 alle 18.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 13 € per gli adulti, 10 € per gli over 65, 8 € per i ragazzi dai 16 ai 25 anni, 5 € per i bambini dai 7 ai 15 anni ed infine i neonati sino a 6 anni entrano gratis. È acquistabile su internet e dà diritto alla cancellazione gratuita se effettuata fino alle 24 ore precedenti il giorno della visita. L’audioguida in italiano è compresa nel prezzo.
Segnalo che con la tessera Salzburg Card l’accesso al DomQuartier è gratuito.
Per quel che riguarda i tempi della visita, vanno calcolate circa un paio d’ore. Lungo il percorso sono installati svariati pannelli informativi in tedesco ed inglese e, più raramente, in italiano.
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