Situato a sud del centro storico, il Castello del Belvedere rappresenta una tappa imprescindibile per chi visita Vienna. L’edificio, infatti, oltre ad essere uno dei capolavori dell’architettura barocca austriaca è pure una delle residenze principesche più belle d’Europa.
E se ciò non bastasse, accoglie la principale collezione di opere d’arte a livello nazionale di artisti del calibro di Klimt, Schiele e Kokoschka.
Se state organizzando la vostra vacanza a Vienna ed avete bisogno di qualche suggerimento veloce, oltre agli articoli del blog vi segnalo che ho creato da poco un nuovo gruppo su Facebook dedicato esclusivamente alla capitale austriaca.
Si chiama “Il mio viaggio a Vienna“, vi aspetto anche lì 😉
Brevi cenni storici
L’area è formata da due palazzi contrapposti – il Belvedere Superiore e quello Inferiore – separati da giardini terrazzati all’italiana che offrono uno splendido scorcio sul centro storico.
Fu il principe Eugenio di Savoia a volere la realizzazione di un complesso di questo genere ed incaricò l’architetto Hildebrandt. I lavori iniziarono nel 1712 e vennero ultimati cinque anni più tardi. Il Belvedere Inferiore ospitava la residenza del principe mentre il Belvedere Superiore serviva alla rappresentanza.
Dove si trova il Castello del Belvedere e quali sono gli orari ed i costi del museo
Prima di raccontare il percorso museale mi soffermo sugli aspetti organizzativi della visita.
Come arrivare al Belvedere
Spostato di circa 2,5 Km a sud del Duomo di Santo Stefano, il Castello del Belvedere – Schloss Belvedere in tedesco – è comodamente raggiungibile coi mezzi pubblici, in particolare con i treni della linea S1 dalla stazione centrale di Vienna (fermata Quartier Belvedere) oppure con il tram D.
Invece, la fermata della metropolitana più vicina è Südtiroler Platz-Hauptbanhof, a circa 15 minuti a piedi.
Gli orari
Il museo del Belvedere Superiore è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, con ultimo ingresso consentito alle 17. Anche il bar-caffetteria interno, lo Schlosscafé, segue gli stessi orari.
Il museo del Belvedere Inferiore apre tutti i giorni dalle 10 alle 18, con ultimo accesso possibile alle ore 17. Il bar Parkcafé apre con i medesimi orari.
Infine, il museo del Belvedere 21 è aperto da martedì a domenica dalle 11 alle 18, il giovedì chiude alle 21. L’apertura al lunedì è prevista solamente in occasione delle festività. Il bar interno segue gli stessi orari ad eccezione dei lunedì festivi dove invece resta chiuso.
Prezzi dei biglietti
Con il tempo avuto a disposizione ho visitato soltanto il Belvedere Superiore decidendo di comprare i biglietti di ingresso su internet.
Tale scelta si è rivelata vincente e vantaggiosa per due motivi:
- le tariffe online sono più economiche;
- mi sono garantito una fascia oraria con ingresso garantito e senza fila.
Il discorso è valido sia per il museo del Belvedere Superiore, il più famoso dei tre, che per quello Inferiore e per il 21. Le tariffe mostrate di seguito sono aggiornate al dicembre 2023.
Il costo dei biglietti di ingresso al Belvedere Superiore è di:
- 17,50 € per adulti (20 € se acquistato in biglietteria);
- 14,10 € per over 65 e studenti minori di 26 anni (16,50 € in biglietteria);
- gratuito per i minori di 19 anni.
I prezzi del Belvedere Inferiore sono:
- 14,60 € per adulti (17 € se acquistato in biglietteria);
- 10,90 € per over 65 e studenti minori di 26 anni (12,50 € in biglietteria);
- gratuit per i minori di 19 anni.
Infine, le tariffe per il Belvedere 21:
- 9,30 € per adulti (11 € se acquistato in biglietteria);
- 6,90 € per over 65 e studenti minori di 26 anni (8 € in biglietteria);
- gratuito per i minori di 19 anni.
Guida all’acquisto su internet dei biglietti di ingresso al Castello del Belvedere
Come anticipato qualche riga prima, ho potuto visitare solamente il museo del Belvedere Superiore ed ho comprato il biglietto di ingresso da casa, il giorno prima di decollare per Vienna.
Oltre al risparmio di circa il 15% rispetto al prezzo intero che avrei pagato in loco, in questo modo ho potuto selezionare la fascia oraria desiderata con ingresso garantito e salta-fila.
Per fare ciò, dopo essermi collegato al sito di GetYourGuide, (partner del Castello del Belvedere) mi sono bastati pochi e semplici passaggi:
- selezionare numero e tipo di partecipanti;
- scegliere la data della visita e quindi l’orario di ingresso tra quelli disponibili nell’elenco;
- ultimare l’acquisto inserendo i dati personali e successivamente quelli per il pagamento;
- al termine si riceve l’email di conferma con la possibilità di stampare la prenotazione.
Segnalo che la cancellazione è gratuita se effettuata fino alle 24 ore precedenti e che non serve il biglietto cartaceo in quanto è sufficiente mostrare il voucher direttamente dal proprio smartphone.
Il giorno della visita non è servito passare dalla biglietteria, dove tra l’altro c’erano già diverse persone in coda, ma mi sono recato subito all’ingresso ed alle 10:30 in punto – orario scelto al momento dell’acquisto – sono entrato. La fascia oraria con ingresso prioritario garantito, detta anche time slot, ha una validità di 15 minuti.
Ai possessori della Vienna Pass, la tessera turistica che comprende l’accesso gratuito a tutte le attrazioni della città, non occore prenotare alcun orario ed è sufficiente presentarsi direttamente all’ingresso mostrando al personale la propria card.
Una volta all’interno del museo non ci sono più limiti di tempo. La visita dura comunque due ore circa. L’audioguida in italiano non è inclusa e la si può noleggiare al costo di 5 € nei pressi del guardaroba (gratuito).
Per rendermi pienamente conto dell’utilità di aver comprato il biglietto di ingresso in anticipo ho dovuto però attendere l’uscita. Infatti, a mezzogiorno ho contato all’incirca un centinaio di persone in coda fuori dall’edificio, sotto la pioggia…
Cosa c’è da vedere nel Museo del Belvedere Superiore
Il Belvedere Inferiore è dedicato all’arte medievale ed è sede di mostre temporanee, il Belvedere 21 (costruito nel 1958) si concentra sull’arte contemporanea austriaca ed internazionale.
Il museo del Belvedere Superiore accoglie oltre 400 opere che testimoniano 800 anni di storia dell’arte ed il suo legame con l’evoluzione della società. Tra gli artisti presenti vi sono Monet, Van Gogh, Rodin ed il già citato Klimt, del quale sono esposti 24 lavori che compongono così la sua collezione più grande al mondo.
Piano terra
Dopo aver ammirato alcune delle sale più suggestive del palazzo barocco (dove si svolgono alcune delle mostre temporanee), si passa all’arte medievale.
Le opere più antiche esposte al Belvedere Superiore coprono un periodo che va dalla fine del secolo XII al 1600 circa e mostrano la transizione dall’arte romanica a quella gotica sino agli albori del Rinascimento. In quest’epoca l’arte smette di essere una mera rappresentazione di un messaggio religioso e diventa l’espressione della sensibilità dell’artista, il quale da adesso in avanti otterrà sempre una maggiore visibilità.
Primo piano
L’elegante scalinata conduce alla Marble Hall, l’ambiente più grande e significativo della tenuta del principe Eugenio e che conserva ancora oggi tutto il suo splendore originale.
Inoltre, la sala ha una notevole rilevanza storica dato che qui, il 15 maggio 1955, i ministri degli affari esteri di Austria, Francia, Regno Unito, Stati Uniti ed Unione Sovietica firmarono il trattato di Stato austriaco grazie al quale la nazione tornava ad essere libera, sovrana e democratica.
La visita prosegue con l’arte Barocca (1600-1800), evidenziando in particolare come la rappresentazione di paesaggi e momenti di vita quotidiana diventi progressivamente più realistica lasciando in secondo piano l’idealizzazione che fino a quel momento caratterizzava la quasi totalità delle produzioni artistiche.
Le sale successive riguardano il profondo cambiamento dell’arte che avviene a partire dalla fine del secolo XVIII.
Gli eventi del passato non sono più i protagonisti dei quadri, sostituiti invece dalla società e dai netti contrasti che la caratterizzano. Allo stesso tempo, la raffigurazione della natura e specialmente delle montagne diventa un tema sempre più ricorrente. Gli artisti si soffermano pure sulle scoperte scientifiche dell’epoca pur riscoprendo il fascino dei luoghi e dei monumenti del monto antico.
È così che l’interesse per le forme dell’antichità classica conduce alle linee semplici e definite del Neoclassicismo che sostituiscono definitivamente lo stile opulento barocco.
L’inizio dell’800 è contraddistinto dalle Guerre Napoleoniche e dal loro forte impatto sia sugli equilibri geopolitici europei che sulla vita quotidiana dei cittadini. I quadri, più che soffermarsi sugli orrori dei conflitti, prediligono la celebrazione dell’uomo-eroe che si assume il compito di liberare la patria.
A tal proposito, massimo esempio è Jacques-Louis David ed il suo iconico “Bonaparte valica le Alpi”, un ritratto equestre del capo francese mentre attraversa il Colle del Gran San Bernardo con l’armata che lo seguirà nella seconda campagna d’Italia.
In seguito alla caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna del 1814-1815 determina in primis la riorganizzazione dell’Europa ma, contemporaneamente, fa della capitale austriaca il centro politico del vecchio continente.
Lo sviluppo industriale ed il fiorire dei commerci favoriscono soprattutto l’ascesa della classe borghese che, riprendendo una vecchia tradizione aristocratica, incarica gli artisti dell’epoca di ritrarli per mostrare con orgoglio il nuovo status quo raggiunto.
Un altro filone artistico che si genera negli anni ’30 del 1800 è il “Biedermeier Realism” e riguarda la rappresentazione più possibile fedele dei paesaggi naturali attorno a Vienna.
Uno dei massimo esempi è il quadro di Thomas Ender che immortala il ghiacciaio del Pasterze ai piedi del Großglockner, all’interno del Parco Nazionale degli Alti Tauri. Si tratta, inoltre, della prima opera austriaca incentrata sui paesaggi alpini ad alta quota.
Dalla seconda metà del secolo XIX, Vienna è protagonista di grandi trasformazioni ed ampliamenti a livello urbano comprendenti lo sviluppo della rete metropolitana, l’abbattimento delle mura e la realizzazione della Ringstraße su cui si affacciano una serie di edifici imponenti in stili revivalisti.
Un contesto così dinamico e vivace favorisce la nascita di differenti correnti artistiche alla ricerca di una propria identità e spesso in contrasto con gli stili tradizionali. Ciò porta nel 1897 alla cosiddetta “Secessione viennese”, un’associazione autonoma comprendente 19 membri tra architetti e pittori e guidata da Gustav Klimt. Il suo scopo è di promuovere lo scambio artistico anche mediante l’organizzazione di spazi espostivi dedicati alle avanguardie internazionali.
La collezione di Klimt
Il cuore del Belvedere Superiore è rappresentato dalla collezione di 24 opere di Klimt, la più vasta al mondo. Non manca ovviamente il suo capolavoro, “Il bacio” (1908-1909), facilmente individuabile dato l’assembramento di persone radunate attorno al quadro.
È consentito scattare fotografie ma senza flash. La medesima regola è valida per le altre sale del Belvedere. Vi sono alcune opere per le quali è vietato farlo ed è indicato nel cartellino appeso alla parete.
“Il bacio” – Der Kuss in tedesco – è stato realizzato da Klimt al culmine del suo “periodo d’oro” e ritrae due amanti che sembrano fondersi, al punto che soltanto la differente texture dei vestiti permette di distinguerli.
Klimt è noto per essere il “pittore delle donne” e difatti i suoi ritratti commissionati ritraggono le esponenti dell’alta borghesia viennese come ad esempio nell’opera “Giuditta” (1901), dove il volto femminile è quello di Adele Bloch-Bauer.
Secondo piano
Le ultime sale sono riservate alle avanguardie del Novecento e viene evidenziata la risposta data dagli artisti ai profondi cambiamenti della società causati dall’industrializzazione, dallo sviluppo tecnologico, dalle due Guerre Mondiali e le loro conseguenze a breve e lungo termine.
In generale, le opere esposte mostrano da parte dei loro autori una nuova visione della realtà. La vita quotidiana appare ora distorta e le teorie di Freud sull’inconscio hanno una notevole influenza nella rappresentazione dei singoli individui.
La visita si conclude nuovamente al piano terra dato che l’area riguardante i movimenti artistici degli anni ’60 e ’70 è stata allestita appena a lato della grande scalinata centrale.