Il mio soggiorno sull’isola di Tenerife si avvicina alla conclusione e così dedico le ultime ore a disposizione per visitare Santa Cruz de Tenerife ed i luoghi che non avevo avuto tempo di vedere il primo giorno.
È così che ho modo di rivalutare in meglio la città visto che le impressioni iniziali non erano state del tutto positive, facendomi preferire di gran lunga la vecchia capitale San Cristóbal de La Laguna.
Anche in questo caso il merito è del mio amico canario, che dopo avermi accompagnato alla scoperta del Parco Nazionale del Teide, mi ha indicato alcuni luoghi, probabilmente meno turistici, a cui gli abitanti sono affezionati e che la mia guida non citava nemmeno.
Cosa vedere nel centro storico di Santa Cruz de Tenerife
La Plaza del General Weyler
L’itinerario inizia da Plaza del General Weyler, la quale presenta una chiara impronta italiana perché al centro sorge una fontana realizzata in marmo bianco di Carrara di cui fu autore Achille Canessa durante la sua permanenza a Genova.
Mi siedo sulla panchina lì vicino per ammirare l’opera ed apprezzarne i dettagli fantasticando sui lavori necessari per trasportarla dalla Liguria.
Il Parque García Sanabria di Santa Cruz de Tenerife
La prossima meta è il Parque García Sanabria, situato più a nord e visto di sfuggita di ritorno dal Teide.
Mi piace fin da subito grazie allo splendido orologio di fiori visibile all’entrata principale del parco se si arriva da calle El Pilar. Il colpo d’occhio è scenografico, è un peccato che il tempo nuvoloso non risalti come meriterebbe la magnifica composizione floreale.
Non è la prima opera del genere che mi capita di vedere: difatti l’estate precedente ne avevo visto un’altra ad Edimburgo all’interno dei giardini di Princess Street.
Entro quindi nel parco, il più esteso delle Canarie, e mi perdo tra i suoi sentieri. Al centro, dove si congiungono le strade, si trova il monumento a García Sanabria, sindaco della città che tra il 1923 ed il 1924 incoraggiò la realizzazione di questa area verde.
Non è l’unica opera architettonica presente: infatti se ne trovano altre di cui alcune particolarmente mimetizzate tra la vegetazione. Quella che ho adorato maggiormente è stata il “Monumento al gato“.
Per quanto riguarda la flora, è un’esplosione di piante esotiche e tropicali, soprattutto palme canarie e cactus.
Il verde che si accende illuminato dai raggi del sole che si fanno largo faticosamente tra le nuvole ed il silenzio dell’area mi accompagnano durante l’esplorazione e mi dispiace davvero uscire e tornare al traffico di Santa Cruz De Tenerife.
Calle Lucas ed il tempio massonico di Tenerife
Seguendo il consiglio del mio amico proseguo per calle Lucas per fotografare da fuori (gli interni sono chiusi per lavori di restauro) uno dei principali templi massonici della Spagna, costruito nei primissimi anni del ‘900 per la loggia Anaza. È la facciata l’elemento che mi ha colpito di più, specialmente il grande occhio circondato da fasci che domina al centro del frontone. Un edificio suggestivo e misterioso nel pieno centro di Santa Cruz, davvero imperdibile anche se personalmente ammetto che questo genere di cose mi lasciano sempre una non-ben definita ansia.
C’è scarso movimento nelle vicinanze e le poche persone di passaggio mi guardano di sfuggita con una faccia quasi intimidatoria. Il grande occhio è come una calamita e non riesco a distogliere il mio sguardo. Osservo poi tutte le finestre chiuse con la sensazione che qualsiasi personaggio misterioso possa apparire da un momento all’altro. Non vorrei mai iniziare ad avere qualche visione strana per cui dopo aver fatto qualche foto torno volentieri nella via centrale più trafficata.
La Plaza del Príncipe de Asturias
Ancora con la mente a quanto appena visto raggiungo Plaza del Príncipe di Asturias, un’altra area verde dove c’è un po’ d’Italia: infatti proprio all’ingresso ci sono due statue provenienti da Genova che rappresentano la primavera e l’estate (quest’ultima porta ancora la maschera del Carnevale appena passato).
Faccio un giro all’interno rimanendo impressionato dalla stupenda facciata del Círculo de Amistad XII de Enero… un capolavoro!
Plaza del Chicharro di Santa Cruz de Tenerife
Nei pressi di questa piazza se ne trova un’altra più piccolina dedicata al Chicharro. Pure questa l’ho scoperta grazie al mio amico, il quale mi ha raccontato che la statua di bronzo rappresenta il pesce da cui gli abitanti di Santa Cruz De Tenerife prendono il loro soprannome, ossia Chicharreros.
La Iglesia de San Francisco de Asís
Poco distante e seminascosta dalle palme sorge invece la barocca Iglesia de San Francisco de Asís, un antico convento francescano ed oggi seconda per importanza dietro alla Iglesia de la Concepción.
Plaza de España di Santa Cruz de Tenerife
A questo punto mi ritrovo di nuovo in Plaza de España dove, dopo i lavori dei giorni precedenti, finalmente il laghetto è pronto e, grazie pure alla giornata adesso soleggiata, la piazza è tutta un’altra cosa.
Mi siedo dal bordo della vasca poco distante dal bar affollato come non mai e con lo sguardo che si perde all’orizzonte ripenso a quanto visto durante il mio soggiorno canario.
Mi sono innamorato del Teide e del suo parco Nazionale, difficilmente proverò emozioni simili una seconda volta. Mi ha piacevolmente sorpreso La Laguna per gli scorci di America Latina che mi ha regalato. Infine ho rivalutato in parte la capitale Santa Cruz De Tenerife specialmente per il suo centro storico e per alcuni luoghi non menzionati dalla guida ma che per fortuna mi sono stati segnalati in loco.
Alla fine di un viaggio è sempre difficile rientrare a casa, questa volta lo è stato ancora di più: non solo per quello che ho visto ma soprattutto per COME l’ho vissuto.
Aver visitato l’isola seguendo i consigli di chi ci vive mi ha permesso di apprezzarla molto di più, togliendomi di dosso i panni del turista ed ammirando le sue bellezze con gli occhi dei suoi abitanti. Tenerife ha ancora molto da offrirmi perché per questioni di tempo non ho potuto vedere tutta la parte sud ed alcune località del nord, inoltre vorrei girare le altre isole poiché ognuna ha qualcosa di unico da regalare.
¡Hasta pronto Islas Canarias!