Città di origine romana e divenuta ancora più importante nel Medioevo poiché tappa dei Cammini “Francese” e della “Plata” verso Santiago di Compostela, Astorga è una bella località da visitare in giornata. Difatti, le dimensioni ridotte del suo centro storico e la vicinanza dei luoghi di maggior interesse la rendono una meta ideale per un’escursione da León, il centro urbano di maggiori dimensioni più vicino e raggiungibile sia in autobus che in treno.
Dove si trova Astorga e come arrivare
La città si trova nella provincia di León, a metà strada tra Ponferrada e León, distanti rispettivamente 60 Km e 50 Km circa. L’aeroporto più vicino è quello di Valladolid, a poco più di 150 Km e collegato a Barcelona con Vueling (voli non giornalieri). In alternativa, Santiago di Compostela e Madrid distano 266 Km e 330 Km.
Astorga sorge ad un’altitudine media di 830 m e da ciò ne deriva un clima mediterraneo continentale, caratterizzato da inverni freddi con gelate frequenti ed estati calde e secche.
Se, come nel mio caso, questa cittadina è la meta della vostra gita fuori porta da León o Ponferrada, potete arrivare sia in autobus che in treno. Il primo è leggermente più lento ma economico rispetto al secondo. La stazione degli autobus di Astorga è a 350 m dal centro storico, quella ferroviaria invece a quasi un chilometro.
I siti internet da consultare per vedere orari, prezzi ed acquistare i biglietti:
Cosa vedere a Astorga in un giorno
L’autobus doveva ancora fermarsi alla banchina della stazione ad esso riservata ma già dal finestrino avevo “scovato” i due simboli di Astorga: la Cattedrale ed il Palazzo Episcopale, tra l’altro situati l’uno accanto all’altro e protetti dalle mura che proteggono la cittadella medievale.
Analogamente a León, Astorga ha origini romane – Asturica Augustea – poiché nacque in seguito all’insediamento delle truppe militari appartenenti alla Legio X Gemina. Un itinerario tematico consente di esplorare la città ed ammirare i reperti di quel periodo, in particolare sono pervenuti a noi sezioni di una basilica, dimore, terme ed una parte del sistema fognario.
Dopo una fase di declino corrispondente alle invasioni visigote ed arabe, nel corso del Medioevo la località riuscì a “rialzarsi” grazie al Cammino di Santiago trovandosi così improvvisamente alla confluenza di due importanti vie di comunicazione tra nord e sud della Spagna. La prima, la più antica, era la Via dell’Argento, rotta commerciale sviluppata dai Romani per il trasporto dei metalli estratti dalle miniere settentrionali fino agli scali situati nelle regioni meridionali. Il percorso iniziava a Astorga e si concludeva a Mérida (in Extremadura) passando per città quali Salamanca e Cáceres. A partire dalla fine del secolo XX, la “Via de la Plata” è stata riconvertita in itinerario turistico-culturale ed inglobata nel Cammino verso Santiago che parte da Siviglia, distante poco meno di 1000 Km dalla città galiziana.
La seconda via di comunicazione corrisponde al Cammino Francese, il più popolare. I pellegrini entrano ad Astorga transitando sotto la Puerta Sol per poi abbandonare il centro storico uscendo dalla Puerta Obispo.
La Cattedrale di Astorga ed il Palacio Episcopal di Gaudí
I lavori per la costruzione della Cattedrale di Santa Maria di Astorga – che avrebbe preso il posto di quella precedente romanica – furono avviati nel 1471 ma si conclusero solamente nel secolo XVIII. Un lasso di tempo così esteso spiega la convivenza di stili architettonici differenti come ad esempio le facciate rinascimentali e barocche. Lo stesso discorso vale anche per gli spazi interni, dove si evidenziano in particolare lo scrigno d’argento di Alfonso III Il Grande, la scultura barocca dell’Immacolata – opera di Gregorio Fernández – e l’Altare Maggiore realizzato da Gaspar Becerra nel secolo XVI e che racconta la vita della Madonna.
Il Museo della Cattedrale, aperto nel 1954, custodisce tesori, documenti, opere ed oggetti accumulati nelle epoche passate e sono una valida testimonianza della storia del luogo, tra l’altro spiegatami in maniera esaustiva dalla guida Roberto che mi ha accompagnato per l’intera giornata.
Il Palazzo Episcopale di Astorga – conosciuto dai più come Palazzo Gaudí – che sorge appena a lato fu commissionato al genio catalano dal vescovo ed amico Juan Bautista Grau Vallespinós in seguito all’incendio che distrusse l’edificio precedente. Gaudí iniziò a lavorarvi nel 1889 ma la morte prematura dell’amico causò l’interruzione dell’opera. L’architetto di Reus abbandonò il progetto e perciò il Palacio Episcopal rimase incompiuto fino al 1913, quando finalmente il “collega” Ricardo García Guereta lo portò a termine.
Nonostante i fatti accaduti (e purtroppo i lavori in corso al momento della mia visita), la mano di Gaudí è evidente nelle forme e negli elementi decorativi dell’edificio neogotico che ricorda un castello, con tanto di fossato attorno (utile per una maggiore illuminazione del piano interrato). Prima di entrare, posizionatevi ad una certa distanza davanti all’ingresso per osservare bene il corpo centrale, non so voi ma a me ricorda un certo monumento parigino…
Allontanandovi ulteriormente, percorrendo un tratto delle antiche mura romane che cingono il centro storico di Astorga si ha una bella visuale del palazzo e della Cattedrale.
Le sale interne ospitano il Museo de los Caminos, una mostra inaugurata nel 1963 e che raccoglie oggetti ed opere d’arte sacra risalenti alla Preistoria, all’archeologia romana, ai periodi romanici e gotici senza dimenticare appunto il Cammino di Santiago e la Via de la Plata.
La visita, già di per sé interessante, è una “scusa” più che valida per ammirare l’architettura gaudiana, uno stile talmente unico e particolare che di certo non può essere catalogato soltanto come modernista. Vi assicuro che luoghi come la “Cappella del Vescovo” vi lasceranno senza parole. Vale la pena raggiungere pure il piano sottoterra per poter apprezzare la disposizione di archi e colonne per sostenere l’intero palazzo.
Purtroppo è vietato scattare fotografie, le immagini che vedete qui di seguito mi sono state gentilmente prestate dall’organizzazione che gestisce il museo. Per maggiori informazioni, orari e prezzi vi rimando al sito internet di Palacio Gaudí.
Il Museo del Cioccolato
Allontanandosi qualche centinaio di metri dal centro, in direzione della stazione ferroviaria, si raggiunge il Museo del Chocolate de Astorga, ospitato all’interno di un edificio risalente ai primi anni del secolo XX. Non molti sanno infatti che la produzione del cioccolato fu uno dei principali settori trainanti dell’economia locale a cavallo tra i secoli XVIII-XX. Parallelamente nacquero anche svariate agenzie dedite alla sua promozione e commercio.
Partendo dal cacao e dalla sua lavorazione, la mostra parla di questo ed altri aspetti legati ad uno degli ingredienti più amati e consumati del mondo. Si possono ammirare così macchinari, pubblicità e conoscere le storie dei cioccolatai più famosi della regione. È il museo adatto per le famiglie con bambini al seguito – ne ero letteralmente circondato – anche perché alla fine vi è la degustazione gratuita di tre varietà di cioccolato.
La Astorga Romana
Come detto all’inizio dell’articolo, l’ubicazione geografica di Astorga è stata strategica da sempre e non sorprende quindi che già i Romani se ne resero conto. Da iniziale accampamento militare, Asturica Augustea diventò la capitale amministrativa della zona acquisendo quindi una grande ricchezza economica tra i secoli I-III d.C.
Un itinerario ad hoc con visite guidate consente di ammirare i resti della città romana disseminati nel centro storico e zone limitrofe. Il percorso include il sistema difensivo che caratterizzava il primo insediamento, le mura che si estendono per un paio di chilometri circa, le terme, il foro (oggi occupato dalla Plaza Mayor) con il tempio dedicato al culto dell’Imperatore, il museo, le rovine di una Domus del secolo I d.C. con parte del mosaico originale ed una sezione delle fognature, utilizzate fino al secolo V e scoperte solamente nel 1866 (si percorre una galleria che raggiunge il 1,80 m d’altezza).
Cosa mangiare a Astorga
Non potevo non concludere con una nota culinaria, soffermandomi su di un piatto tipico di Astorga da provare assolutamente, il “Cocido Maragato”. Premetto che esso è suddiviso in più portate ed ha un contenuto calorico importante, motivo per il quale va mangiato a pranzo. Per rendervi l’idea, ero talmente sazio che ho saltato la cena e quasi la colazione del giorno dopo.
Il cocido (bollito) è una specialità diffusa in tutta la Spagna sebbene il più famoso sia quello di Madrid. Ogni regione lo prepara a modo suo e così succede pure qui. Le pietanze che lo compongono vengono servite infatti al contrario. Si inizia assaggiando 10 tipi di carne – salsiccia, polpetta di carne fritta (relleno), lardo, orecchia e così via – per poi proseguire con ceci, verza e patate e quindi una zuppa di pane o pasta… tutto accompagnato rigorosamente con vini locali di Denominazione El Bierzo. E se non siete ancora sazi a sufficienza, ecco dunque il dolce… 😉
Il locale più indicato per vivere questa esperienza è Casa Maragata, ristorante aperto nel 1992 e situato a meno di 10 minuti a piedi dalla Cattedrale. Ieri come oggi è il punto di riferimento del Cocido e non a caso il menù fisso – attorno ai 24€ – prevede soltanto tale piatto.