Per la mia prima volta alla scoperta del Golfo di La Spezia ho deciso di partire dalla visita di Portovenere, uno dei borghi più caratteristici e conosciuti della Liguria.
La cittadina è nota infatti per il castello che domina la penisola, le case colorate affacciate sul mare, le chiese antiche ed una rete sentieristica che consente di raggiungere le Cinque Terre nonché altre località di interesse della riviera spezzina.
Ecco perché nel 1997, assieme alle tre isole di Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre, Portovenere è stata dichiarata Patrimonio UNESCO dell’Umanità.
In questo articolo condivido con voi la mia giornata trascorsa qui, aggiungendo una serie di informazioni utili per organizzare al meglio l’escursione.
Dove si trova Portovenere
Il comune ligure sorge sull’estremità meridionale della penisola che si distacca dalla sponda occidentale del Golfo di La Spezia. La distanza dal capoluogo di provincia è di 13 Km.
Quello spezzino è meglio conosciuto come “Golfo dei Poeti” dato che, nel corso dei secoli, numerosi scrittori ed artisti hanno frequentato questi luoghi, rimanendone incantati dalla grande bellezza. Qualche esempio di personaggi illustri che hanno trovato qui l’ispirazione per le loro opere: Dante, Petrarca, Byron, Shelley, Dickens, Woolf, Wagner, Hemingway, D’Annunzio, Marinetti, Pasolini e Montale.
“Beato te, o Poeta della scienza, che riposi in pace nel Golfo dei Poeti. Beati voi, abitatori di questo Golfo, che avete trovato un uomo che accoglierà degnamente le ombre dei grandi visitatori.”
– Sem Benelli
—> Cosa vedere a Lerici (e dintorni) in un giorno <—
Davanti alla cittadina si trovano le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto ed assieme costituiscono il Parco Naturale Regionale di Portovenere. Esso, istituito nel 2001, consta di un territorio con coste alte e scoscese, la vegetazione tipica della macchia mediterranea, una serie di grotte ed un’area di tutela marina.
Come arrivare a Portovenere
Data l’assenza di un collegamento ferroviario, il modo migliore è in autobus da La Spezia. Difatti, le linee P e 11/P (in estate) consentono di raggiungere Portovenere in circa 30 minuti.
Le fermate più vicine alla stazione di La Spezia Centrale sono:
- Viale Garibaldi (eccetto il venerdì, dalle 7 alle 19) e Via di Monale, solo di venerdì dalle 7 alle 19;
- Via di Monale, dove si scende al ritorno da Portovenere.
I titoli di viaggio vanno acquistati in anticipo presso i punti vendita ATC. La tariffa ordinaria è di 2,50€ (al momento della stesura di questo articolo nel maggio 2021).
Breve precisazione. Il trasferimento da La Spezia a Portovenere include un cambio di mezzo all’altezza del parcheggio in Località Cavo, da dove il minibus vi attenderà per condurvi in centro.
Orari ed ulteriori dettagli sono disponibili sul sito di ATC La Spezia.
L’alternativa è via mare (in estate), partendo dal terminal crocieristico di La Spezia ubicato al Molo Garibaldi/Largo Fiorillo. Le destinazioni servite dai traghetti sono Lerici, Cinque Terre, Portovenere e l’isola di Palmaria.
Tutte le informazioni sono reperibili sul sito di Navigazione Golfo dei Poeti.
Raggiungere Portovenere in macchina è possibile ma sconsigliato, a maggior ragione in estate. Chi proviene da Genova o Pisa deve seguire l’autostrada A12 fino all’uscita di Santo Stefano di Magra, valida anche per chi arriva da Parma lungo l’autostrada A15.
Ci sono 4 aree parcheggi a Portovenere, ovviamente a pagamento ma con pochi posti disponibili:
- P1, da inizio Via Olivo a inizio Arenella;
- P2, da inizio Arenella a II° traversa Olivo;
- P3, Salita Cavo e Via Garibaldi;
- P Golfo, in località Cavo.
Cosa fare e vedere a Portovenere in un giorno
Il centro storico e tutti i luoghi di maggior interesse sono tranquillamente visitabili in giornata, anzi, in poche ore. Avere ulteriore tempo sarebbe l’ideale per concedersi dei tour panoramici delle isole Palmaria, Tino e Tinetto con partenze dal porticciolo turistico situato lungo la Calata Doria.
Per gli escursionisti, da Portovenere si sviluppa una rete sentieristica che permette di raggiungere ad esempio Campiglia e Riomaggiore. Anche l’isola di Palmaria è attraversata da un percorso panoramico e non particolarmente difficile. Data la mia passione per le camminate in Liguria, sicuramente tornerò per farli entrambi.
“A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui
nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene
sua patria…”– Francesco Petrarca
La Passeggiata Aldo Moro
Dal capolinea degli autobus prendo la strada in discesa che, dopo la curva, si apre sul lungomare di Portovenere. All’altezza della banchina da dove salpano i battelli si ha uno dei migliori punti panoramici della mitica Palazzata a mare.
Prima di inoltrarmi nel centro storico, decido di seguire la Passeggiata Aldo Moro. Tramite essa si raggiungono la maggior parte delle spiagge di Portovenere, che sono in prevalenza di sassi e ciottolame. Si costeggia per prima quella dell’Arenella (con stabilimento balneare), quindi quelle dell’Olivo e delle Terrazze, entrambe libere.
Dalla passeggiata si possono osservare l’isola della Palmaria e l’isolotto su cui sorge la Torre Scola.
Via Calata Doria e la Palazzata a Mare
Torno indietro fino a raggiungere Piazza Darsena, coi suoi pini secolari ed una spiaggetta sabbiosa.
Da qui parte Calata Doria, la strada che separa il porticciolo dalla fila delle terrazze dei bar e ristoranti ai piedi della suggestiva Palazzata a Mare. Essa è una catena di case strette e verticali, dalle tipiche facciate liguri color pastello. Simili a delle torri, furono edificate dalla Repubblica di Genova al fine di proteggere la parte interna del centro abitato.
Oggi sono senza dubbio l’immagine copertina di Portovenere, una vista classica ma che riesce sempre a far sognare ogni visitatore.. compreso il sottoscritto!
Proseguendo su Calata Doria fino alla zona delle bocche di Portovenere si costeggiano gli scogli, perfetti per prendere il sole e per fare un tuffo in mare. All’orizzonte, davvero vicino in questo caso, si staglia il litorale della Palmaria.
La Chiesa di San Pietro
La scalinata conduce dinnanzi ad un altro dei luoghi simbolo di Portovenere, ossia il complesso arroccato su di uno sperone roccioso a strapiombo sul mare. La Chiesa di San Pietro che ammiriamo oggi è il risultato degli interventi effettuati nel corso delle successive epoche storiche, a cominciare dall’originario tempio paleocristiano risalente al secolo V.
Di questo edificio sono ancora riconoscibili la pavimentazione in lastre di pietra e piccoli marmi e l’esterno in pietra scura, entrambi visibili sul lato destro rispetto all’entrata odierna. Della successiva abbazia benedettina è rimasta superstite la suggestiva loggia romanica protesa sul mare (sec. IX). Infine, si distingue molto bene la chiesa gotica eretta dalla Repubblica di Genova tra il 1256-1270.
Al suo interno, decorato come fuori a strisce orizzontali bianche e nere, è conservata una copia della statua bronzea di San Pietro esposta nella Basilica Vaticana.
Due curiosità sulla Chiesa di San Pietro.
La prima è legata al nome di Portovenere. Nell’antichità, in questa area sorgeva un tempio intitolato alla dea Venere Ericina. Le fu dedicato in quanto, secondo la leggenda, la divinità si originò dalla spuma delle onde del mare che si infrangevano sugli scogli situati al di sotto della chiesa.
Sempre a proposito del nome del paese, è corretto Porto Venere oppure Portovenere?
Infatti, sebbene nello statuto comunale e negli atti ufficiali sia riportata la prima dicitura, in realtà l’altra variante è quella più utilizzata.
La seconda curiosità è decisamente più recente e riguarda la splendida citazione del “cristiano tempio” – ossia la Chiesa di San Pietro – nella poesia di Eugenio Montale dedicata a Portovenere:
“Là fuoresce il tritone
dai flutti che lambiscono
le soglie d’un cristiano
tempio, ed ogni ora prossima
è antica. Ogni dubbiezza
si conduce per mano
come una fanciulletta amica.
Là non è chi si guardi
o stia di sé in ascolto.
Quivi sei alle origini
e decidere è stolto:
ripartirai più tardi per assumere un volto.”
La grotta di Byron
Un’altra attrazione naturale molto gettonata dai turisti è la vicina cala dell’Arpaia, meglio conosciuta come Grotta di Byron dal momento che il poeta inglese vi si recava spesso alla ricerca dell’ispirazione per le sue opere. Ce lo ricorda anche la lapide posta sopra la porta nella roccia.
Un incamminamento consente di scendere lungo lo sperone roccioso sottostante la Chiesa di San Pietro e le antiche postazioni difensive. Quando il tempo e le onde lo consentono, le persone amano farsi un bagno immersi in una cornice scenografica unica.
Non è stato ahimè il mio caso, nonostante fosse fine maggio. Tutto sommato, il cielo minaccioso ed il mare agitato hanno reso il quadretto ugualmente suggestivo. Costeggiando il muro di pietre si passano una serie di “finestre panoramiche” fino a raggiungere la statua di Madre Natura, probabilmente il belvedere migliore sulla Chiesa di San Pietro e la grotta di Byron.
I mulini ed il Castello Doria
Poco oltre la statua, sulla sinistra parte la scalinata diretta alla fortezza che domina dall’alto l’abitato di Portovenere. La salita non è faticosa, calcolate però che è esposta al sole e quindi, specie nelle giornate più calde, potreste sudare…
Lungo il tragitto si passano i resti di due costruzioni cilindriche, adibite in primo luogo a mulini a vento ma successivamente convertite in torri d’avvistamento. Dal parapetto nei loro pressi si ha uno degli scorci più belli e famosi di Portovenere. Giudicate voi 😉
Il Castello Doria è considerato tra i più importanti complessi militari eretti dalla Repubblica di Genova lungo la riviera di levante. Costruito intorno al 1161 sulle fondamenta di una struttura preesistente, fu successivamente al centro di una serie di scontri con Pisa per il controllo del territorio circostante.
L’aspetto attuale lo si deve agli interventi compiuti a partire dal secolo XV fino al XVII. Durante l’occupazione napoleonica servì come prigione, nella seconda metà del ‘900 furono avviati i lavori di recupero ed oggi è proprietà comunale.
Il Castello di Portovenere è visitabile, tuttavia, al momento della mia visita era chiuso. Ho chiesto ad alcuni passanti ma nessuno mi ha dato informazioni certe sugli orari. So che spesso viene sfruttato per eventi privati e matrimoni. Una location davvero niente male!
Il cimitero di Porto Venere
Piccolino e rivolto direttamente sul mare, esso sorge ai piedi della fortezza. L’ho incluso nel mio itinerario perché al suo interno si trova la tomba di Walter Bonatti, uno degli alpinisti più famosi di sempre.
Morto a Roma nel 2011, può sembrare strano che un uomo di montagna del suo calibro sia seppellito in un luogo come questo. Il motivo è però semplice. La sua compagna, l’attrice Rossana Podestà, possedeva già una tomba di famiglia all’interno del cimitero di Portovenere e quindi la coppia può “riposare” riunita.
Il sepolcro è facilmente individuabile, sormontato da una piccola croce in marmo e “decorato” da sassolini e pezzi di corde da arrampicata lasciati dagli appassionati di alpinismo.
La Chiesa di San Lorenzo
Scendendo dal castello al centro storico si sbuca sul sagrato del tempio religioso in stile romanico eretto dai Genovesi nel secolo XII e consacrato da papa Innocenzo II nel 1130.
Sede della parrocchia dei Santi Pietro e Lorenzo, è anche conosciuta come Santuario della Madonna Bianca in onore della patrona di Portovenere, festeggiata il 17 agosto. Tra le opere e gli arredi di valore conservati nelle tre navate interne spiccano una trave in cedro del Libano, giunta sulla costa nel 1204 in circostanze avventurose, ed il dipinto su pergamena della Vergine Maria, soprannominata Madonna Bianca per il chiarore della pelle.
Il centro storico di Portovenere e la Porta del Borgo
Un’altra rampa di scale mi accompagna in Via Giovanni Capellini, la via principale del nucleo medievale del comune ligure e che corre parallela al lungomare.
Come da prassi negli antichi borghi liguri, la strada è piuttosto stretta e chiusa da palazzine dai colori vivaci, alte ed addossate le une alle altre. È qui che si sviluppa l’anima commerciale di Portovenere, grazie ai numerosi negozi di souvenir, alle botteghe artigianali, ai bar ed ai locali dove mangiare con servizio pure d’asporto.
Sul lato a monte si aprono piazzette inaspettate e coreografiche, dalla parte opposta invece si può incontrare la scalinata che conduce a Calata Doria.
Collegate alla cinta muraria che sale al Castello Doria e realizzate nel secolo XII, la Torre Capitolare con annessa la Porta del Borgo marcano l’accesso medievale al centro abitato. Sul fronte è ancora leggibile l’iscrizione Colonia Januensis 1113, anno che sancisce l’inizio della dominazione della Repubblica di Genova. Sul lato sinistro della porta si distinguono le misure di capacità datate 1606 che servivano per la verifica dei dazi d’entrata.
A pochi passi di distanza, un pannello informativo mostra la rete dei sentieri da Portovenere con destinazioni e tempi di percorrenza. Qui finisce anche il mio itinerario turistico e sempre qui comincerà il trekking che spero di poter fare in un futuro prossimo.
Per scoprire altri borghi ed itinerari in entrambe le riviere liguri vi rimando a questa sezione del blog.