Cosa vedere a Perth in due giorni
Ho sfruttato due giornate intere per visitare le attrazioni ed i palazzi storici nel centro e nei dintorni di Perth. Inoltre, specie di sera ed approfittando del fatto che a giugno il sole tramonta alle 22, ho esplorato gli ampi spazi verdi distribuiti sui due lati del fiume Tay.
Il primo giorno: Huntingtower Castle e The Fair Maid’s House
Le prime 24 ore le ho dedicate alla storia ed alla geografia visitando in mattinata un castello in rovina e poi nel pomeriggio un “museo” nel cuore di Perth.
Huntingtower Castle
Ubicato fuori dal centro della città, è il tipico castello scozzese in rovina che, seppure privo di particolari oggetti ed arredi di valore, custodisce storie, aneddoti e congiure che fanno appassionare i suoi visitatori.
Vi si può arrivare a piedi, impiegando 40-50 minuti, oppure con gli autobus urbani. Nelle sue vicinanze sorge un Hotel che porta il medesimo nome. La fortezza è facilmente riconoscibile da piuttosto lontano poiché sorge isolata, circondata da alberi e giardini.
Si hanno notizie di Huntingtower Castle a partire dal 1500, quando originariamente era formato da due torri divise che vennero collegate soltanto dopo ulteriori ammodernamenti. Di proprietà del clan Ruthveld, divenne celebre per due avvenimenti storici e per un episodio “privato” divenuto poi una leggenda.
Nel 1565 vi soggiornò Mary Queen of Scots in occasione della sua luna di miele con il (secondo) marito Lord Darnley. Un anno più tardi, Patrick – 3° Lord di Ruthveld – lo stesso padrone di casa che ospitò la coppia, venne coinvolto nell’uccisione del segretario della Regina David Rizzio, fatto che avvenne al Palazzo di Holyrood a Edimburgo. Nel 1582 un’altra cospirazione politica riguardò Giacomo VI, figlio di Mary Queen of Scots, tenuto prigioniero nel castello per dieci mesi per opera di William Rutveld (Conte di Gowrie). Il Re riuscì a sfuggire e fu colui che nel 1603, con il nome di Giacomo I, unì le corone di Scozia ed Inghilterra.
Siccome non esiste un castello in Scozia senza un fantasma, anche qui circolano storie ed avvistamenti. La protagonista è Dorothea Lady Greensleeves, figlia del I Conte di Gowrie. Innamorata di un servo del castello, la relazione doveva rimanere segreta e per questo si incontravano nella torre dove alloggiavano i “dipendenti”. Tuttavia, una notte la madre sente dei rumori e così Dorothea, sentendo i suoi passi sul ponte che collega le due ali dell’edificio, con un gesto disperato salta dal tetto e, non si sa in che modo, riesce a raggiungere la sua camera da letto dove poi viene trovata dalla madre. Il giorno dopo, i due amanti spariscono e di loro non si seppe più nulla.
Venendo ai giorni nostri, si dice che il fantasma di Lady Greensleeves si aggiri per le stanze del castello e che la sua comparsa ed avvistamento sia di cattivo presagio. Liberi di credervi o meno, nel 1930 un turista affermò di averla vista nel corridoio ed il giorno dopo, mentre si trovava sul traghetto verso il Fife, cadde nel fiume Tay ed affogò.
Fortunatamente ho scoperto questa storia solo dopo aver visitato Huntingtower Castle anche perché, a causa del diluvio di quella mattina, ero da solo. Grazie a ciò me lo sono goduto in tranquillità, provando a rivivere stanza per stanza l’atmosfera dei giorni in cui vi stavano Re e Regine della Scozia. Inoltre, in una di queste si possono ancora ammirare alcuni dipinti ed intonaci risalenti al 1540 raffiguranti elementi naturali, scritte e leggende.
Il biglietto d’ingresso costa £5 per un adulto, £3 per un bambino tra i 5-15 anni mentre è gratuito dai 0-5 anni. Inoltre, il castello fa parte di quelli inclusi nella tessera Historic Scotland Explorer Pass che consente l’accesso a 77 siti storici sparsi in tutta Scozia.
The Fair Maid’s House
Il pomeriggio lo trascorro a Perth per esplorare la Fair Maid’s House, situata vicino alla Concert Hall. Si tratta dell’edificio più antico della città, datato 1475 ed all’epoca confinante con un monastero francescano. Tra l’altro, all’interno della casa è ancora conservato un tratto del muro medievale che divideva le due proprietà.
La casa, e più in generale Perth, divennero particolarmente celebri a partire dal 1828. In quell’anno infatti, Walter Scott pubblicò la novella The Fair Maid of Perth – da cui è stata tratta poi l’opera lirica “La bella fanciulla di Perth” – che vede come protagonista Catherine Glover, figlia di uno dei membri della Glover Incorporation, antica corporazione medievale che produceva guanti e merci in cuoio e proprietaria dell’edificio fin dal 1622.
Nel 1884 venne fondata la Royal Scottish Geographical Society con lo scopo di supportare, promuovere le esplorazioni geografiche e varie attività di ricerca legate soprattutto al XIX secolo ed al riscaldamento globale in atto nei giorni nostri. Nei mesi estivi vi è la possibilità di visitare di pomeriggio il Fair Maid’s House Visitor Centre in cui sono esposte le collezioni della società, vi si tengono mostre temporanee e vi è la possibilità di fare percorsi tematici guidati.
L’itinerario si snoda attraverso una serie di stanze:
- Education Room, in cui si tengono le mostre (quando vi sono stato ce n’era una riguardante il ri-utilizzo di guanti per creare delle opere e dei disegni) e dove è possibile ammirare il Croll Garden, un piccolo giardino intitolato allo scienziato del posto James Croll che, nel XIX secolo, fu il primo a proporre la teoria di più epoche glaciali nel corso dei vari millenni;
- Earth Room, con schede interattive dedicate ai popoli, ai nostri usi e costumi, alla geodiversità della Scozia e con al centro il pianeta Terra ed un pannello touch screen che racconta la deriva dei continenti, le forze che agiscono nei nostri ecosistemi e come cambieranno i continenti nei prossimi millenni (l’Italia sembra destinata a sparire o meglio ad essere inglobata con l’Africa);
- Cuthbert Map Room, con oltre 200.000 mappe esposte e documenti quali ad esempio l’atto di vendita dell’Alaska agli USA da parte della Russia;
- Explorers’ Room, la stanza che ognuno di noi vorrebbe avere in casa, una biblioteca con guide di viaggio, materiale fotografico e video (tutto consultabile liberamente) riguardante le avventure dei grandi esploratori del passato.
Era una delle tappe più attese perché non è facile trovare centri così specializzati in geografia e viaggi. La visita, durata due ore abbondanti, ha pienamente soddisfatto le aspettative e non posso che suggerirla a tutti, grandi e piccini. L’ingresso è gratuito ma una donazione è ben accetta dato che il Visitor Centre è gestito da volontari e sempre loro conducono le visite guidate al suo interno.
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