Invitato a Montreux per partecipare all’inaugurazione del ristorante Bellevue presso il Glion Institute of Higher Education, ho deciso di ritagliarmi un po’ di tempo per la visita della città. Difatti, oltre alla piacevole atmosfera che si respira passeggiando per le sue vie e soprattutto sul lungolago, la località svizzera è famosa poiché per alcuni decenni ha ospitato i Mountain Studios, studi di registrazione all’avanguardia che per tale ragione richiamarono artisti del calibro di David Bowie, Rolling Stones, Led Zeppelin ed AC/DC.
Tuttavia, sono senza dubbio i Queen la band più legata alla cittadina svizzera. Ed ancora di più Freddie Mercury, che vi si stabilì agli inizi degli anni ’90 quando, gravemente malato di AIDS, cerca un rifugio sicuro dai media britannici che continuavano ad assillarlo. Le vicende svizzere della rock band inglese non sono state affrontate nel film “Bohemian Rhapsody” (finalmente disponibile anche in DVD), chissà se magari in un eventuale sequel…
Cosa vedere a Montreux ed i luoghi di Freddie Mercury
La località svizzera non ha un monumento emblematico ma va apprezzata complessivamente, “perdendosi” per le sue vie centrali su cui si affacciano palazzi ed hotel risalenti al periodo della Belle Epoque e poi salendo in collina per scoprirne invece la parte più antica. Come colonna di sottofondo all’itinerario suggerisco ovviamente le canzoni dei Queen e proprio a loro è dedicato parte dell’itinerario.
"... È tutto così bello come un paesaggio dipinto nel cielo le montagne si slanciano più in alto le ragazzine gridono e piangono il mio mondo si avvita, avvita e avvita È incredibile mi fa barcollare..." Freddie Mercury, "A Winter's tale"
La Grand Rue
Con la presenza di palazzi ed hotel di lusso, la Grand Rue è l’emblema del passato glorioso della Montreux di fine 800. Lungo la via che scorre parallela al lungolago si cammina guardando in alto, affascinati dai terrazzi e dagli elementi decorativi che caratterizzano le ringhiere.
Anche le vie circostanti meritano comunque una visita, ad esempio Rue de Gare, la via che costeggia la stazione ferroviaria. Tra gli edifici più suggestivi vi è quello che ospita il Grand Hotel Suisse Majestic, un magnifico hotel a quattro stelle che ci ha accolto in occasione dell’inaugurazione del Ristorante Bellevue di Glion.
Difficile descriverlo, penso che le immagini qui sotto parlino da sole. Certamente non potrò dimenticare il lusso della mia camera – ma non “pomposo” – e la magia di godermi l’alba seduto sul balcone rivolto verso il lago. Non posso poi non menzionare la colazione, un vasto buffet con prodotti dolci e salati del genere che piace a me. Tra le altre cose, l’hotel si trova proprio davanti alla stazione e quindi è davvero comodo per chi raggiunge Montreux in treno.
Poco distante si può visitare il Musée du Vieux Montreux, un museo che raccoglie tutte le testimonianze – oggetti tipici, monete antiche, resti romani etc.. – della storia della città, dalle sue origini al giorno d’oggi.
La Place du Marché e la statua di Freddie Mercury
Quando gli edifici si fanno largo e si può così scorgere il lago di Ginevra si è finalmente arrivati alla Place du Marché, la piazza del mercato di Montreux. L’elemento che attira subito l’attenzione è la statua di Freddie Mercury. Alla stregua di un guardiano del lago, il monumento in bronzo è stato inaugurato il 25 novembre 1996 alla presenza dei genitori del cantante, della cantante lirica Montserrat Caballé (con la quale Mercury incise l’album Barcelona) ed i due membri della band, Brian May e Roger Taylor. John Deacon invece, il bassista dei Queen, si è ritirato dalle scene dopo la morte dell’amico e vive nel quasi completo anonimato.
La statua, opera della scultrice ceca Irena Sedlecká, ritrae Mercury in una delle sue pose più famose e, manco a dirlo, oggi è presa d’assalto dai turisti che si fanno la foto ricordo emulando il gesto del cantante.
Sulla Grand Rue, davanti alla piazza del mercato, sorge il “Bazar Suisse“, un negozio dove tra le tante cose potete acquistare vari prodotti legati al mondo dei Queen.
Dal 2003 si celebra a settembre il Freddie Mercury Memorial Day e per l’occasione vengono organizzati concerti ed eventi tra cui il giro in battello del lago. Questa è l’unica possibilità per poter osservare la Duck House, la casetta che Mercury affittò nel 1980 e successivamente apparsa nell’album “Made in heaven” del 1995. Si trova a Clarens, un villaggio situato pochissimi Km a nord di Montreux, ma purtroppo non è visibile dalla strada.
I Mountain Studios e la Queen Studio Experience
"We all came out to Montreux On the Lake Geneva shoreline To make records with a mobile We didn't have much time Frank Zappa and the Mothers Were at the best place around But some stupid with a flare gun Burned the place to the ground Smoke on the water, fire in the sky Smoke on the water"
Queste parole vi dovrebbero suonare familiari poiché sono estratte da una dei brani più celebri della storia del rock, parlo ovviamente di “Smoke on the water” dei Deep Purple . Tra gli artisti passati a Montreux vanno ricordati i Deep Purple, protagonisti di un episodio avvenuto il 4 dicembre 1971. Quella sera, in occasione del Montreux Jazz Festival, si stava svolgendo il concerto di Frank Zappa quando una pistola lanciarazzi di un fan provocò accidentalmente lo scoppio di un incendio. E così, i versi della canzone dei Deep Purple raccontano proprio l’episodio di quella notte. Cinque anni dopo riaprì il Casinò di Montreux con una novità: i Mountain Studios.
A proposito del Montreux Jazz Festival, ancora oggi è uno dei più famosi al mondo ed è una vetrina importante per artisti e band internazionali. Si svolge ogni anno, a cavallo tra giugno e luglio e dura quasi un mese. A discapito del nome, l’evento accoglie anche i generi rock, blues e pop.
Erano studi di registrazione all’avanguardia, quasi certamente i migliori dell’epoca, e non sorprende quindi che gli artisti più famosi gli sceglieressero per la produzione dei rispettivi album. I Queen lo fecero per la prima volta nel 1978 per iniziare a registrare l’album Jazz. Vi tornarono poi un anno dopo per sistemare il loro album live Live Killers ed è allora che decidettero di acquistare gli studios. Ne furono i proprietari fino al 1993 e vi registrarono sette album, nel 2002 poi vennero trasferiti a Attalens, nei dintorni di Chatel Saint Denis.
Oggi, al posto dei vecchi Mountain Studios è stata allestita la mostra Queen – The Studio experience – comprendente costumi di scena, dischi d’oro, gadget promozionali e cimeli storici risalenti agli album prodotti a Montreux. Tra questi spiccano le pagine con sopra i testi di alcuni brani scritti a mano da Mercury e da gli altri componenti del gruppo. A rendere l’atmosfera ancora più magica è la musica di sottofondo, con le canzoni degli album prodotti qui che escono “a palla” dalle casse. In queste stesse sale, durante una sessione improvvisata con David Bowie nell’agosto del 1981, vede la luce uno dei singoli più venduti dei Queen, “Under Pressure“, successivamente incluso nell’album Hot Space del 1982.
"È una delle migliori cose che i Queen abbiano mai fatto, ed è successo in modo così casuale, quando David venne semplicemente a farci visita presso i nostri studi di Montreux". Roger Taylor a proposito di Under Pressure
Dalla fine del 1987 i componenti si ritrovarono sempre più spesso in Svizzera poiché era il rifugio perfetto per evitare i giornalisti britannici che speculavano sempre di più sulla presunta malattia di Freddie Mercury. È così che vengono prodotti album capolavoro come “The Miracle” ma soprattutto “Innuendo“, l’ultimo che il cantante avrebbe visto ultimato.
"Freddie sapeva che il suo tempo era limitato e voleva davvero continuare a lavorare e andare avanti. Sentiva che quello era il modo migliore per tenersi su di morale e voleva lasciarci più materiale possibile. Eravamo ovviamente d'accordo con lui e lo appoggiammo fino in fondo." Roger Taylor
Nel gennaio ’91, quando Innuendo non era ancora stato pubblicato, i Queen ritornano subito in studio per iniziare le registrazioni di “Made in Heaven“, il loro quindicesimo lavoro. Divenne una corsa contro il tempo, le condizioni di salute di Freddie peggioravano inesorabilmente giorno dopo giorno, al punto che per lui già soltanto venire in studio lo affaticava molto.
"Quando decidemmo di metterci a registrare queste tracce, avevamo già discusso di tutto e sapevamo di avere i giorni contati. Quindi il nostro piano era solo di utilizzare Freddie al meglio, per quanto possibile. Abbiamo praticamente vissuto in studio per un po' aspettando che chiamasse per dire: "Posso venire per qualche ora oggi". Mi disse:"Fammi cantare qualsiasi cosa. Scrivimi qualsiasi cosa e io la canterò. Darò tutto me stesso. Vi lascerò tutto il materiale che posso." Brian May
Fu così che vennero realizzate canzoni da brividi, una su tutte “Mother Love“, che purtroppo Mercury non ebbe il tempo di completare e difatti l’ultima strofa venne cantata in seguito da May. Il 10 novembre 1991 il cantante tornò nella sua casa a Londra e vi morì il 24 novembre.
La visita si conclude nella “sala di controllo” ed è un’esperienza surreale. Qui infatti fu dove Freddie registrò le ultime tracce vocali ed una targa commemorativa indica il luogo dove si sedeva abitualmente per cantare fino al maggio 1991. Nella parete vicino alla porta si possono osservare i fogli con le parole delle ultime due canzoni da lui scritte: A winter’s tale (ispirata proprio dalla bellezza di Montreux e del suo lago) e Mother Love. Molte delle apparecchiature conservate all’interno delle teche sono quelle dell’epoca mentre la console di mixaggio è una fedele riproduzione dell’originale. Ci si può sedere e provare a mixare alcuni brani dei Queen regolando i vari canali audio.
La mostra è gratuita e vi si accede dall’interno del Casinò, andando a destra rispetto al bancone (vedrete il neon). Tuttavia, una donazione è ben accetta in quanto è destinata al Mercury Phoenix Trust, un’associazione fondata da Brian May, Roger Taylor ed il manager Jim Beach in onore del loro grande amico scomparso con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca e la cura dell’AIDS in tutto il mondo.
Prima di lasciare l’edificio raggiungete il Queen Tribute Wall dove potete scrivere la vostra dedica sul muro originale degli studios.
La città vecchia di Montreux
Il centro storico di Montreux, la Vieille Ville, è situato sulla collina alle spalle della zona più rinomata della località svizzera. Nella cittadella antica infatti si respira tutt’altra atmosfera e, nonostante un po’ di salita (volendo c’è l’autobus), è l’ideale per allontanarsi per qualche momento dalle vie più trafficate.
Un luogo da non perdere è l’Eglise de St Vincent, la vecchia chiesa del paese circondata da una terrazza panoramica, la cornice perfetta con tanto di panchine dove rilassarsi mentre si ammira il lago di Ginevra e Montreux in tutto il loro splendore.
La statua della Principessa Sissi
Tornando in giù suggerisco di deviare a sinistra lungo la Avenue du Midi che conduce a Territet, una “frazione” di Montreux. Affiancherete la linea ferroviaria alla vostra destra mentre davanti a voi dovreste scorgere una chiesetta, la St John’s Anglican Church.
Pochi metri vi sono dei giardinetti molto carini in cui è stata posta la statua della Principessa Sissi. La moglie di Francesco Giuseppe d’Asburgo scelse Montreux come luogo per la sua convalescenza e spesso faceva delle escursioni nelle località dei dintorni. Nel 1898, proprio durante una di queste, venne uccisa dall’anarchico italiano Luigi Lucheni e da allora il suo ricordo vive in questi luoghi.
L’appartamento di Freddie Mercury
Proseguite oltre la chiesa fino a quando non vedete un sottopassaggio che vi consentirà di ritornare sul lungolago. Per il primo tratto rivolgete lo sguardo verso gli eleganti palazzi sulla destra. Ne dovreste scorgere uno che si distingue per il giallo delle tende da sole, per le “torrette” e per un arco sottotetto con balcone. Ecco, proprio quest’ultimo fa parte dell’appartamento di Freddie Mercury, che il cantante iniziò a ristrutturare nel 1991. Egli, nonostante fosse consapevole che non avrebbe fatto in tempo a vederlo realizzato, non seppe ugualmente resistere alla sua passione per l’arredo degli interni e quindi si buttò a capofitto questo progetto. Vi abitò fino al 10 novembre 1991, quando poi lasciò Montreux per fare ritorno un’ultima volta a Londra.
La passeggiata continua per ricongiungersi poi con Place du Marché dove si trova la già citata statua del leader dei Queen. A farvi compagnia durante il tragitto ci sono i giardinetti sul lago e delle sculture naturali. Trovandomi lì a fine marzo mi sono potuto godere i primi colori primaverili con sullo sfondo le montagne ancora innevate. Alla bellezza del paesaggio aggiungete la quiete del luogo e capirete la magia di Montreux. È questo infatti ciò che più mi è rimasto impresso della giornata stupenda trascorsa sulle rive del suo lago mentre andavo alla ricerca dei posti legati ai Queen.
A proposito, se siete dei fan sfegatati della band britannica, ne approfitto per consigliarvi un altro mio articolo dedicato a loro, questa volta incentrato sui luoghi di Freddie Mercury a Londra.
Infine, se vi ho fatto tornare la voglia di Queen e Freddie Mercury, potete acquistare la loro discografia completa su Amazon.
Come arrivare a Montreux
L’aeroporto più vicino è quello di Ginevra, distante un’oretta circa da Montreux. I mezzi pubblici, con l’aggiunta del battello, consentono di giungere a destinazione. Nel mio caso ho approfittato dei treni diretti da Milano Centrale e che impiegano all’incirca 3 ore per arrivare a Montreux. Se invece preferite viaggiare in auto, i tempi di percorrenza sono più o meno di 3 ore e 30 min per chi parte da Milano.