Rinomata meta turistica della riviera di ponente grazie alle grotte situate in pieno centro, Borgio Verezzi merita di essere esplorata perché il suo territorio custodisce testimonianze storiche, antichi nuclei urbani ben curati ed è attraversato da sentieri tematici che regalano un’infinità di scorci panoramici della costa ligure.
A ciò bisogna aggiungere l’importante aspetto culturale, con una serie di eventi legati al mondo teatrale che si svolgono tutto l’anno e che culminano col famoso Festival Teatrale che, nel corso degli anni, è stato la vetrina di attori e registi affermatisi poi a livello nazionale.
Borgio Verezzi, i luoghi da non perdere in giornata
Di origine romana, la cittadina sorge tra Finale Ligure, ad est, e Pietra Ligure, ad ovest. Storicamente, i centri abitati di Borgio (sulla costa) e Verezzi (sulle alture) sono sempre state due entità distante e soltanto nel 1933 è avvenuta l’unione dei due comuni in uno unico.
L’itinerario della visita che vi suggerisco inizia dalla stazione ferroviaria di Borgio Verezzi, affacciata sul lungomare e dotata di binario unico. Vi transitano i treni regionali della linea Genova-Ventimiglia, le corse non sono molto frequenti ma comunque garantiscono comodi spostamenti nell’arco dell’intera giornata. I biglietti sono acquistabili in anticipo a questo link.
La frazione Borgio
Si comincia dalla parte “moderna” del paese, quella che si estende lungo la costa e meta quindi di coloro interessati alla classica vacanza al mare. Tuttavia, pensare di trovarsi circondati unicamente di locali e stabilimenti balneari è semplicemente errato. È sufficiente infatti addentrarsi nell’interno per scovare edifici storici, piazzette silenziose e caruggi.
Dove nel ‘500 sorgeva il castello eretto a difesa del paese, alla fine del secolo XVIII venne innalzato il Duomo di San Pietro. Aperto e visitabile tutti i giorni, al suo interno vi è una collezione di opere del secolo scorso realizzate in seguito alla distruzione della volta della cappella (sul lato destro) a causa dello scoppio di una bomba lanciata nell’ottobre del 1940.
A pochi passi da qui – in Via Santuario di Nostra Signora del Buon Consiglio – si può ammirare il torrione risalente al 1564 e costruito a scopo difensivo. È stato restaurato di recente ed attualmente accoglie le sedi di diverse associazioni locali.
Sempre in pieno centro si trovano le celebri grotte, scoperte nel 1933 e divenute ben presto una delle attrazioni più visitate di tutta la Liguria. I tour con guide esperte – della durata di un’ora circa – conducono i visitatori alla scoperta di ambienti unici, con stalattiti ed una moltitudine di minerali che rendono la cavità uno spazio colorato e dominato in particolare dal bianco, dal giallo e da numerose sfumature di rosso. Inoltre, sono stati rinvenuti reperti ossei di circa 500.000-750.000 anni fa di animali adatti a vivere in ambienti sia caldi che freddi, a testimonianza di come il nostro pianeta abbia attraversato periodi glaciali e non.
Per maggiori informazioni su orari e tariffe vi rimando al sito ufficiale delle grotte di Borgio Verezzi.
Verezzi e la borgata Roccaro
Nei pressi delle grotte parte uno dei sentieri verso Verezzi e le sue borgate e si può raggiungere un’altitudine massima di circa 323 m. I percorsi tematici che si snodano per l’intero territorio comunale sono disseminati di pannelli descrittivi e si suddividono in:
- natura (5,5 Km), per scoprire le caratteristiche geologiche, botaniche, antropiche e faunistiche della zona;
- cultura (3 Km), per osservare i luoghi di maggior interesse dal punto di vista storico ed architettonico;
- geologico (6 Km), per conoscere come il territorio sia cambiato a partire da oltre 300 milioni di anni fa.
Gli itinerari si incrociano in alcuni punti e non presentano particolari difficoltà, si consiglia comunque di prestare sempre attenzione e di indossare un abbigliamento e soprattutto delle scarpe adeguate. Se in certi momenti la fatica della salita si fa sentire, suggerisco allora di fermarvi un attimo per contemplare l’orizzonte alle vostre spalle… lo scorcio di Borgio, della costa ligure e delle borgate arroccate sul colle ripaga immediatamente ogni sforzo effettuato.
Da anni Verezzi è inserito tra i borghi più belli d’Italia ed arrivando a Roccaro si capisce il perché. Passeggiando per antiche mulatterie e percorrendo stradine acciottolate che sbucano in vicoli oppure piazzette silenziose si costeggiano casette antiche in pietra rosa – materiale tipico del posto – che subito trasportano i turisti in epoche passate, ormai lontane. La vita quotidiana di una volta è ricordata anche dalla presenza di lavatoi, ancora in buono stato nonostante ormai siano inutilizzati da anni. Non mancano gli orti, che guardano dall’alto il mar Ligure e che fortunatamente sono ancora coltivati.
Complice il periodo dell’anno (metà novembre), in giro non c’è praticamente nessuno e pure i ristoranti sono in ferie. Si scorgono diverse insegne di bed and breakfast che offrono ai loro ospiti un alloggio in abitazioni ristrutturate mantenendo però lo splendore originale e spesso con vista panoramica sulla costa.
Borgata Piazza
L’area di Verezzi probabilmente più conosciuta è Piazza, distante circa 5 minuti a piedi da Roccaro.
La fama è dovuta alla suggestiva Piazza Sant’Agostino, un’autentica terrazza grigio-rosa sul mare. Il suo soprannome di “piazza più teatrale d’Italia” deriva dal Festival che, a partire dal 1967, si svolge qui ogni estate. Vi partecipano attori e registi italiani di prim’ordine ed in molti casi segna il debutto dei futuri volti dello spettacolo. A tal proposito, lungo le strade principali di Borgio Verezzi sono stati installati dei pannelli numerati che raccontano la storia della manifestazione.
La cornice è resa ancora più magica dalla Chiesa di Sant’Agostino, risalente al secolo XVII ed oggi una delle location preferite dagli sposi. In effetti, come dargli torto…
Borgata Crosa
Da Piazza si sale fino a raggiungere questa borgata, situata a ridosso della cima della collina. Dopo aver ammirato gli antichi lavatoi, la strada si inerpica sul pendio e, dopo aver lasciato alle spalle le ultime case, si arriva dinnanzi all’Arma Crosa, una delle tante caverne carsiche di Verezzi ed utilizzata dagli uomini come dimora nell’antichità.
Salendo ancora ci si inoltra nella boscaglia e, parzialmente nascosto tra gli alberi, si può ammirare un edificio dal grande valore storico. Mi riferisco al Mulino Fenicio, che si differenzia da quelli classici per avere le pale motrici impiantate all’interno invece che all’esterno, permettendogli così di sfruttare il vento proveniente da qualsiasi direzione. Tale innovazione venne introdotta nella porzione del Mediterraneo occidentale dai fenici e ciò spiega quindi il suo nome. Oggi, in Europa esistono soltanto altre due strutture così – una in Sicilia ed una in Spagna – ma quella di Borgio Verezzi è la miglior conservata.
Pochi metri più in là, facendosi largo tra la vegetazione si raggiunge la Croce dei Santi, piantata nel 1664 dai frati Cappuccini di ritorno dalla Terra Santa. Ancora oggi meta di pellegrinaggio, è un fantastico belvedere su Borgio Verezzi e tutte le sue borgate. A poca distanza vi è pure un tavolo per picnic.
Da qui si arriva alle due Chiese di Verezzi, ossia quella parrocchiale di San Martino Vescovo e quella adiacente dedicata a Maria Regina Mundi. La prima è del 1625, la seconda invece è del secolo XVI con ulteriori modifiche nel corso del secolo seguente. In loco è presente pure una locanda con tavolini in legno disposti sulla terrazza panoramica. Un ambiente ideale per rilassarsi in religioso silenzio, magari seduti all’ombra dei pini marittimi che assicurano un po’ di fresco anche nelle giornate estive più calde.
Appena a lato della locanda, delimitata da un recinto, è esposta dal 1982 la Campana delle Mamme. Essa suona alle 19 di ogni giorno per ricordare le madri defunte. Inoltre, nel corso dell’anno vengono raccolti i nomi delle donne venute a mancare, successivamente vengono trascritti su di una pergamena che viene poi inserita in una cassetta posizionata ai piedi della campana il giorno della Festa della Mamma.
Per scendere a Borgio, anziché continuare nella boscaglia decido di tornare indietro fino a Piazza. Una volta giunto lì, devio per Poggio, l’ultima borgata di Verezzi ed affascinante quanto le altre. Due passi per le sue viuzze prima di prendere il sentiero che scende fino alla stazione ferroviaria di Borgio.
Per quel che riguarda le tempistiche di questo percorso, ho impiegato circa tre ore e mezza, considerando le tante pause fotografiche, i momenti di riposo ed il pranzo al sacco. Tenete conto però che non sono entrato alle grotte (vi ero già stato qualche anno fa), nel caso le visitiate allora calcolate un’ora abbondante in più. Per maggiori informazioni potete consultare il sito internet del comune di Borgio Verezzi.