In occasione di un evento di musica elettronica ho trascorso un weekend a Anversa, città di circa 500.000 abitanti nel nord del Belgio e non distante dall’Olanda. Nonostante abbia un suo piccolo aeroporto, la soluzione migliore e più economica è quella di atterrare all’aeroporto internazionale di Bruxelles e da lì prendere un bus navetta che parte ad ogni ora del giorno: in meno di cinquanta minuti porta direttamente al terminal degli autobus e dei tram dietro alla Stazione Centrale di Anversa ed il costo del biglietto è di 10€. In alternativa è possibile raggiungere la città anche in treno partendo da una delle varie stazioni di Bruxelles.
Ho avuto qualche ora a disposizione per visitare il suo centro storico e ho visto praticamente tutto, per cui direi che una giornata, al massimo due, sono sufficienti per girarla.
Cosa vedere a Anversa
Atterro all’aeroporto Internazionale di Bruxelles alle 14:10 e dopo aver stampato la carta d’imbarco per il giorno successivo mi dirigo subito a cercare la fermata del pullman per Anversa. Le indicazioni non mancano e infatti la trovo subito: si trova nella piazza da dove partono gli autobus per il centro città e per il Lussemburgo.
Mi siedo dalla pensilina di attesa e dopo pochi minuti vedo la sagoma blu del mezzo apparire all’orizzonte. Lascio scendere le persone a bordo e quindi pago il biglietto direttamente all’autista: parto alle 15 come previsto nell’orario e dopo 45 minuti esatti mi trovo nei pressi della stupenda Stazione Centrale di Anversa: il servizio è stato rapido ed efficiente e per questo ritengo che sia la maniera migliore per raggiungere velocemente dall’aeroporto della capitale belga il centro della città.
La Centraal Station di Anversa
Inizia così il mio weekend a Anversa partendo dalla Stazione Centrale (Centraal Station) che si trova in Astridplein, vicino ai terminal da dove partono gli autobus ed i tram locali, ed è situata ad est rispetto al centro storico: è considerata una delle stazioni ferroviarie più belle del mondo ed è uno dei simboli principali della città.
Prima di partire avevo visto alcune sue fotografie sul web e mi aveva subito colpito, vederla dal vivo mi è piaciuta ancora di più e non posso che essere d’accordo sulla sua fama. Dopo aver scattato le foto da fuori, vale la pena visitare gli spazi interni poiché si può ammirare la storica cupola presente nell’ingresso dalla piazza Astrid, mentre entrando da piazza Kievit si può vedere l’atrio moderno. L’edificio, costruito tra il 1895 ed il 1905, è opera dell’ingegnere Auguste Lambeau e progettato dall’architetto Delacenserie: internamente la struttura è suddivisa in 3 livelli di piattaforme con numerosi negozi, di cui una trentina solo per la vendita di diamanti.
Meir e Leystrasse
Terminata l’esplorazione dentro l’edificio esco fuori per portarmi verso il centro: tra quest’ultimo e la stazione si trova Meir, la zona dedicata allo shopping e sempre affollata di gente locale e turisti che possono perdersi tra le numerose vetrine senza la preoccupazione del traffico stradale poiché infatti la via è solamente pedonale (o meglio ciclabile vista quanta gente si muove in bici!).
Vi accedo passando per Leystrasse dove la statua dedicata al pittore David Teniers sancisce in pratica l’inizio della strada.
Groenplaats
Proseguendo e avvicinandomi così al centro di Anversa sbuco in Groenplaats, che letteralmente significa Piazza Verde, un luogo storico e punto di richiamo di giovani artisti per la presenza di diversi Caffè letterari oltre a numerosi bar e ristoranti presenti attorno alla piazza.
Su di un lato sorge in particolare il Boerentoren, oggi sede della Kredietbank, antico palazzo decorato in stile Art Deco. Spostandomi invece verso il centro si trova la statua dedicata al pittore fiammingo Pieter Paul Rubens.
Cattedrale della Nostra Signora di Anversa
Fa da sfondo alla piazza la Cattedrale della Nostra Signora di Anversa, il principale luogo di culto dei cattolici in città. Tale edificio, oltre ad essere un ottimo esempio di architettura gotica, è anche il più grande in tutto il Belgio e rientra nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO per merito del suo campanile, la torre più alta del Paese e tra le prime nell’intera Europa.
Per ammirarlo da “vicino” arrivo in una piazzetta davanti alla chiesa ma, proprio per la sua altezza, farlo stare tutto nella fotografia è abbastanza difficile se non quasi impossibile. Vorrei entrare anche dentro alla Cattedrale ma purtroppo non ho molto tempo a disposizione ed inoltre sta cominciando a scendere il sole: abituato a Madrid dove c’è chiaro fino alle 17:30 circa, qua sono da poco passate le 16 e si avvicina l’ora del tramonto. Per questo decido di accelerare per poter vedere e fotografare gli altri monumenti con la luce adeguata. In realtà non è così complicato poiché il centro di Anversa è piccolino e le distanze sono perciò minime, tuttavia avendo solo questa giornata a disposizione preferisco non rischiare.
Grote Markt
Mi lascio così alle spalle la Cattedrale ed in pochi minuti sbuco in Grote Markt, la piazza principale di Anversa e composta da diversi palazzi storici. Inizio da quelli delle Gilde e Corporazioni e dei Mestieri, in realtà una copia di quelli originali bruciati nell’incendio del 1576 che tra l’altro ha distrutto gran parte della Piazza.
L’edificio però più famoso della piazza, e quello che ho preferito, è sicuramente lo Stadhuis, il Municipio della città. Costruito nel 1564 con un mix di stili, in prevalenza rinascimentale ma con la sezione centrale gotica-fiamminga, doveva rappresentare la ricchezza e la potenza commerciale di Anversa dell’epoca, quando essa dominava anche su centri importanti come Bruges o le nostre Genova e Venezia. L’edificio fu ultimato nel 1568 con l’aggiunta di fregi, stemmi e statue nella sezione centrale, oltre alla figura dell’aquila rivolta verso Aquisgrana, all’epoca la capitale del Sacro Romano Impero. Purtroppo il già citato incendio del 1576 non risparmiò neppure questo palazzo che venne perciò ristrutturato tre anni dopo.
Davanti, la statua di Brabo (simbolo della città) venne sostituita da una della Maria Vergine nel 1587, secondo il volere dei Gesuiti.
Het Steen
Lasciata Grote Markt alle spalle mi avvio verso l’ultima meta che mi ero stabilito di vedere, ossia il castello medievale Het Steen, avamposto sul fiume Schelda. Fu edificato tra il 1200 ed il 1225 e ristrutturato come lo posso vedere oggi nel XVI° secolo. Nel corso dei secoli è stato adibito a diverse funzioni, soprattutto quella di prigione. Informandomi su internet avevo scoperto un paio di cose interessanti riguardanti questo castello e che mi avevano fatto aumentare la voglia di ammirarlo.
Davanti all’entrata si trova un monumento comprendente un gigante che sovrasta due esseri umani, ossia Druon Antigoon (il mostro) ed il soldato romano Silvius Brabo. La leggenda narra che la creatura chiedesse un pedaggio a chi voleva attraversare il fiume Schelda, tagliando le mani delle persone che non potevano pagare e gettandole successivamente nel fiume. Questo fino a quando Silvius sfida Druon ed ha la meglio infliggendogli la stessa sorte, assicurando così la libertà e la pace alla popolazione. Proprio da questa vicenda deriva lo stemma di Anversa, dove infatti si possono notare due mani ed, inoltre, il suo stesso nome Antwerpen tradotto dall’olandese significa “gettare una mano”.
Il secondo fatto particolare è che all’ingresso della ex-fortezza è visibile, appena sopra l’arco, un bassorilievo di Semini, la divinità scandinava simbolo della gioventù e della fertilità. Proprio per questo originariamente c’era raffigurata anche la forma fallica, fatta poi rimuovere dai Gesuiti. Nonostante ciò il “culto” del dio non è mai venuto meno al punto che i cittadini si ritenevano figli di Semini. Tutt’oggi esiste un’associazione chiamata AKSIE (Anversa Komitee Semini in Ere), fondata nel 1986 con lo scopo di salvaguardare il patrimonio storico-culturale di Het Steen e della figura della divinità scandinava in particolare, promuovendo una serie di celebrazioni annuali che si tengono proprio nel castello.
Passo l’entrata dirigendomi dal lato opposto, fino alla passeggiata che costeggia il fiume e da lì mi godo il tramonto.
Quando si è fatto buio torno indietro percorrendo lo stesso tragitto e scatto qualche fotografia alla città in notturna, anche se purtroppo non vengono molto bene.
Passo la serata/nottata all’evento e la mattina seguente, letteralmente stravolto, mi reco direttamente in aeroporto per tornare in Spagna.
Termina così il racconto del mio weekend a Anversa, durato poche ore però sufficienti per ammirare il suo centro storico e farsi un’idea piuttosto chiara di ciò che può offrire questa città, ad esclusione dei musei che proprio non ho avuto tempo di visitare.
Come detto all’inizio, direi che un giorno intero a disposizione o al massimo due bastano per girarla bene a piedi. Inoltre, se vi trovate a Bruxelles e volete fare ad esempio un’escursione con andata e ritorno in giornata Anversa è una meta ideale perché la si raggiunge in poco più di mezz’ora di treno, arrivando proprio nella stupenda Centraal Station.
Per quello che ho potuto visitare, la città mi ha fatto un’ottima impressione: piuttosto piccola ma molto caratteristica ed ammetto senza problemi di averla preferita di gran lunga rispetto a Bruxelles.