Glenfinnan, 19 agosto 1745
Pochi giorni dopo essere sbarcato in Scozia di nascosto, grazie all’aiuto degli alleati francesi, Carlo Edoardo Stuart innalzò i suoi stendardi in questo pezzo di terra all’estremità settentrionale del Loch Shiels, nelle Highlands. Diversi capi dei clan risposero all’appello e circa 2.400 uomini si schierarono con il giovane pretendente.
Ebbe così inizio la seconda insurrezione giacobita che, come quella del 1715, aveva l’obiettivo di riportare sul trono di Scozia ed Inghilterra un re degli Stuart, casata di fede cattolica spodestata all’inizio del secolo XVII a favore della casata tedesca – e protestante – degli Hannover.
Il termine “giacobita” deriva da Jacobus, traduzione in latino di “Giacomo”, nome dell’ultimo monarca cattolico che governò i tre regni britannici prima di venire deposto da entrambi i parlamenti, inglese e scozzese, tra il 1688-1689 a favore della figlia protestante Maria II, moglie di Guglielmo III d’Orange.
Tornando al 1745, la maggior parte delle truppe britanniche erano impegnate nella Guerra di successione austriaca e questo fu un notevole vantaggio per i seguaci di Carlo Edoardo Stuart che poterono così marciare indisturbati verso Edimburgo.
Il suo avversario, John Cope, aveva una grande esperienza militare e contava su circa 4.000 soldati, purtroppo per lui quasi tutti inesperti. Mal consigliato dai suoi segretari, si mise all’inseguimento dei giacobiti, ormai giunti ad Edimburgo, imbarcando il suo esercito ad Aberdeen per poi sbarcare a Dunbar il 17 settembre…
Escursione da Edimburgo a Prestonpans
La località dell’East Lothian si affaccia sul fiordo del Forth, lungo la costa nord-orientale della Scozia, a poco meno di 20 Km da Edimburgo.
Vi sono stato il giorno dopo aver visitato Dunbar (l’articolo è disponibile tramite questo link) e pure in questo caso mi sono spostato in treno. Dalla stazione di Edinburgh Waverley vi sono molti collegamenti giornalieri per Prestonpans ed il trasferimento dura una quindicina di minuti.
Orari e tariffe sono consultabili sul sito di ScotRail.
L’alternativa è l’autobus, nello specifico il n. 124 di EastCoastBuses, impiegando poco più di 50 minuti dal centro di Edimburgo.
Segnalo che entrambe le linee condividono il medesimo capolinea, ossia North Berwick. È una delle cittadine più belle nei dintorni della capitale e la si vede tranquillamente in un giorno (ne parlo qui).
Cosa vedere a Prestonpans in un giorno
Questo borgo deve la sua fama alla battaglia avvenuta nel settembre 1745 e dunque la visita si svolge quasi esclusivamente nei luoghi legati allo scontro tra ribelli e governo britannico.
Per tale motivo, una volta uscito dalla piccola stazione ferroviaria mi sono diretto a destra, lasciando alle spalle il centro storico. Seguendo la strada principale e le indicazioni presenti, ho deciso di iniziare il percorso dal cosiddetto Viewpoint.
Nella mappa sottostante ho inserito le tappe del percorso.
Viewpoint
Suggerisco di iniziare da qui per potersi fare un’idea di dove e come si è svolta la battaglia, il 21 settembre 1745.
È una collinetta sulla cui cima è stata issata negli anni ’60 una bandiera per facilitarne la localizzazione. I suoi colori richiamano quelli dello stendardo reale di Carlo Edoardo Stuart, uscito vittorioso da Prestonpans.
Essa sorge in un’area a quell’epoca paludosa, proprio dove i due schieramenti si incontrarono il pomeriggio del 20 settembre. Una serie di pannelli informativi in inglese e gaelico raccontano l’antefatto, le fasi del conflitto e le sue conseguenze.
Lo scontro non fu immediato perché le condizioni del terreno erano insidiose per entrambe le parti, specie per i giacobiti. Infatti, la carica degli Highlanders si sarebbe rivelata del tutto inefficace, rimanendo così esposti al fuoco dell’esercito governativo.
Tra le loro fila vi era un abitante della zona che dunque la conosceva meglio di chiunque altro ed il suo intervento si rivelò decisivo. Il suo nome era Robert Anderson e suggerì al generale Lord George Murray un percorso nascosto che avrebbe consentito ai seguaci di Carlo Edoardo Stuart di raggiungere un terreno a loro più favorevole e colpire il nemico a sorpresa.
La marcia giacobita partì alle 4 del 21 settembre e con le prime luci dell’alba iniziò la battaglia di Prestonpans.
Le giubbe rosse inglesi – readcoat – ebbero poco tempo per preparare una risposta organizzata e, nonostante i colpi dell’artiglieria, la situazione precipitò velocemente. I dragoni, in particolare il tredicesimo reggimento guidato dal colonnello Gardiner, furono presi dal panico e cercarono di fuggire. Chi rimase provò a fronteggiare gli Highlander, i quali tuttavia nello scontro ravvicinato corpo a corpo erano decisamente più forti.
I giacobiti impiegarono un quarto d’ora per sconfiggere l’esercito britannico. Alla fine si stimarono 400 morti inglesi e 50 vittime scozzesi. Si trattò di un esito assolutamente non previsto dal governo, convinto sino a quel momento che la ribellione non rappresentasse un pericolo serio.
Ed invece lo fu. Con la vittoria a Prestonpans, Carlo Edoardo Stuart era diventato padrone quasi della Scozia intera. A fine ottobre venne deciso, non senza qualche contrasto interno, di invadere l’Inghilterra arrivando sino a Londra per riportare una volta per tutte la dinastia Stuart sul trono della nazione.
Conquistate Carlisle e Manchester, I giacobiti raggiunsero Derby il 4 dicembre 1745. Il giorno successivo, un tesissimo consiglio di guerra decise di interrompere l’invasione, a soli 200 Km da Londra, e ritornare in Scozia.
Il timore era quello di dover affrontare le truppe britanniche, rinforzate in numero ed esperienza militare dal rimpatrio forzato di quelle impegnate nelle Fiandre agli ordini del Duca di Cumberland.
Tale scelta cambiò drasticamente la storia della seconda insurrezione, che si sarebbe poi conclusa drammaticamente con la battaglia di Culloden combattuta vicino ad Inverness il 16 aprile 1746 con la disfatta di Bonnie Prince Charlie.
Ne parlo dettagliatamente in questo articolo.
1745 Cairn
Visibile oggi all’altezza di un incrocio stradale, questo tumulo di pietre è stato qui collocato nel 1932 per delimitare una parte dell’area dove si svolse lo scontro oltre che per commemorare i caduti di entrambi gli schieramenti.
Negli anni ’50, dei ragazzi scoprirono nei terreni adiacenti alcune ossa umane che, successivamente, vennero sepolte vicino al monumento con un rito dedicato.
Memorial Tables
Dal lato opposto della strada si imbocca il sentiero che attraversa i campi che furono teatro della battaglia.
Nel 2018 sono state posizionate due tavole in pietra dedicate ai morti: da una parte sono incisi i nomi dei clan sostenitori della causa giacobita, dall’altra invece i reggimenti inglesi.
Proprio in questa zona morirono la maggior parte dei soldati e vennero seppelliti dalla gente locale nel terreno in direzione di Prestonpans.
Thorntree Monument
A pochi passi da un’area giochi situata in una zona residenziale, nel 1998 è stato installato questo monumento commemorativo per il colonnello Gardiner.
La posizione non è casuale, dato che qui si trovava la pianta di biancospino nei pressi della quale il soldato scozzese (arruolato nell’esercito inglese) morì in seguito alla fuga della fanteria dinnanzi alla rapida e violente avanzata degli highlanders.
Colonel Gardiner Memorial
Si tratta del monumento più grande eretto sul campo di battaglia. Lo si può osservare percorrendo il sentiero che costeggia la linea ferroviaria, camminando in direzione del centro di Prestonpans.
Ubicato nel parco di Bankton House, è formato da un obelisco di pietra “custodito” da quattro leoni.
La sua costruzione, avvenuta nel 1853, simboleggiava la riscoperta sia della figura del colonnello Gardiner che dello scontro con i giacobiti dato che Walter Scott ne parlò nel suo romanzo Waverley.
Bankton House
Poco dopo aver superato il monumento, sulla sinistra parte un sentiero più piccolo, immerso nella vegetazione, che in pochi minuti conduce alla residenza del colonnello Gardiner.
Si tratta di un palazzo di fine secolo XVII situato sull’estremità sud-occidentale del campo di battaglia. Al termine delle ostilità, la casa venne convertita in ospedale da campo per i feriti di entrambe le parti.
L’aspetto attuale lo si deve agli interventi di restauro portati avanti nel corso degli anni ’90, diventati necessari dopo che alcuni incendi lo avevano danneggiato seriamente.
Bankton House non è visitabile.
Preston Tower
Nei pressi del centro di Prestonpans sorge uno dei suoi edifici più simbolici. Progettato nel corso del secolo XV, fu proprietà di una famiglia locale per circa 200 anni prima di venire abbandonato e cadere in rovina.
L’ultimo piano, aggiunto nel secolo XVII, servì come punto di osservazione privilegiato dello svolgimento della battaglia di Prestonpans.
Oggi, la torre è gestita da un gruppo di volontari ed è aperta al pubblico in occasioni speciali.
Prestongrange Church
La chiesa parrocchiale risale al 1595 e, escluse alcune opere di ristrutturazione effettuate verso la fine del secolo XVIII, ancora oggi si possono osservare molti elementi originali.
Il cimitero circostante accoglie alcune tombe di personaggi legati alla battaglia di Prestonpans ed all’insurrezione giacobita in generale. Ad esempio, nonostante il passare del tempo si riconoscono ancora le lapidi dei fratelli Hepburn e di un altro soldato inglese.
Qui si trova pure il monumento in onore di William Grant Lord Prestongrange, avvocato che partecipò ai processi nei confronti di svariati sostenitori giacobiti successivamente alla disfatta di Culloden dell’aprile 1746.
Curiosità
È possibile individuare abbastanza facilmente la tomba di Victoria Alberta Grant-Suttie, sormontata da una semplice croce latina chiara, nata nella contea di Dumbarton nel 1868 e morta a Prestonpans il 5 gennaio 1900. Ella fu la figlioccia della regina Victoria.
Battle of Prestonpans Museum
Il tour termina nel museo dedicato alla battaglia, allestito all’interno del municipio. È gestito da volontari e solitamente è aperto – ingresso gratuito – il sabato e la domenica, dalle 11 alle 16.
Le sue sale raccontano storie, conservano oggetti e documenti inerenti allo scontro tra esercito governativo e giacobita mentre uno spazio è riservato al colonnello Gardiner, cittadino illustre di Prestonpans nonché una delle vittime più note tra i due schieramenti.
È possibile ammirare due sezioni di 10 m dell’arazzo che narra le diverse fasi dello scontro. Le parti esposte vengono cambiate a cadenza regolare in modo da poterle mostrare tutte.
Vi è una stanza che ospita mostre temporanee. Al momento della mia visita (agosto 2024) ho potuto apprezzare un altro arazzo, questa volta incentrato sulla diaspora scozzese e gli aspetti culturali ad essa legati. Gli oltre 300 pannelli presenti narrano storie provenienti da 35 nazioni diverse, compresa l’Italia.
Simbolo del legame tra i due popoli è Barga, comune della provincia di Lucca che dalla fine dell’800 ha conosciuto un notevole processo migratorio dei suoi abitanti. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, molti barghigiani rientrarono in Italia mentre altri decisero di restare in Scozia e visitare il proprio paese natale in occasione delle vacanze.
Per questo motivo si può considerare Barga come la “città più scozzese d’Italia” dato che si stima che circa il 60% dei suoi abitanti abbia parenti o comunque dei legami con la nazione britannica.
Curiosità
Barga è gemellata con Glasgow e l’area amministrativa dell’East Lothian, di cui fa parte proprio Prestonpans.