Vette che superano i Tremila, ghiacciai, corsi d’acqua e tanta bellezza incontaminata. Ovunque si posi lo sguardo, l’area di Sölden è un’autentica meraviglia paesaggistica. Oltre 300 Km di sentieri e numerosi percorsi dedicati per mountain bike fanno di questa località, comprensorio sciistico tra i più famosi dell’Austria, una meta ideale pure per una vacanza estiva.
Il paese si trova a 1.368 m di altezza e conta diversi impianti di risalita che consentono di organizzare escursioni ad alta quota sulle Alpi al confine con l’Italia.
Prima di proseguire, segnalo che in questo articolo ho raccolto una serie di informazioni utili su come arrivare, dove pernottare e come muoversi per la Ötztal senza auto.
Trekking a Sölden: 4 suggerimenti di itinerari per tutti
Le escursioni proposte qui di seguito sono prive di particolari difficoltà, in particolare la prima, dove ho incontrato anche famiglie con bambini piccoli e passeggini al seguito.
Per le altre ho utilizzato le funivie – gratuite con la tessera degli ospiti – per raggiungere i punti di partenza di sentieri diretti a cime panoramiche, rifugi e vallate che fino a neanche 200 anni fa erano occupate dai ghiacciai.
Detto ciò, pur considerando la bassa difficoltà dei percorsi, siamo pur sempre in montagna e dunque si consiglia un abbigliamento adeguato oltre ad avere con sé un po’ d’acqua e cibo. Segnalo comunque la presenza di un centinaio (circa) di punti di ristoro tra rifugi e malghe.
Come ho riscontrato ovunque in Tirolo, la segnaletica è sempre presente e chiara.
1) Camminata urbana per Sölden
Chiamata “Erlebnismeile”, è un percorso di circa 2 Km che si snoda per il centro della località tirolese offrendo scorci alternativi del paese e dei rilievi alpini che lo circondano.
L’itinerario costeggia entrambe le sponde del fiume Ötztaler Ache toccando una serie di punti di interesse che raccontano la bellezza di Sölden e ne spiegano la notorietà.
Basti pensare, ad esempio, che questa zona è stata location cinematografica di produzioni di registi del calibro di Alfred Hitchock (The Mountain Eagle, 1926) o, più recentemente, di Sam Mendes per il film “Spectre” della serie di James Bond uscito nel 2015 (con Daniel Craig).
A tal proposito, una delle tappe della camminata è proprio la funivia Gaislachkoglbahn, che sale sulla cima del monte omonimo, a quota 3.058 m, dove si trova l’installazione “007 Elements”. Vi sono stato nel 2020 e ne parlo in questo articolo.
L’Erlebnismeile è un itinerario prevalentemente pianeggiante, eccezion fatta per una deviazione facoltativa e consigliata che conduce al belvedere Bike Republic Sölden.
2) Monte Giggijoch
Durante l’estate, i comprensori sciistici si convertono in punti di riferimento per escursionisti. Gli impianti di risalita sono aperti tutti i giorni, generalmente dalle 8:30/9 fino alle 17 (orari per il 2024 disponibili qui), e numerose cabine sono predisposte per il trasporto delle bici.
La moderna funivia Giggijochbahn sorge nel centro di Sölden e sale fino ad un’altezza di 2.284 m coprendo un dislivello attorno ai 900 m.
Una volta giunti a destinazione, a qualche decina di metri dal rifugio si trova il primo crocevia: si può decidere di scendere verso la vicina Hochsölden (parte alta del paese) oppure proseguire verso il Rotkogelhütte.
Io ho optato per la seconda opzione, per la quale è indicato un tempo di percorrenza di poco superiore all’ora. Il tratto iniziale è sterrato ed agevole dato che è la strada usata dalle macchine che devono raggiungere il rifugio (e non solo).
Si prende quota con dei tornanti, condividendo il percorso con mtb.. e mucche 🙂
Dopodiché si arriva ad un bivio dove si può scegliere se continuare sulla medesima via oppure imboccare il sentiero vero e proprio. All’andata suggerisco di scegliere quest’ultimo per la vista che si apre dinnanzi a sé.
Infatti, dopo un tratto semipianeggiante si torna a salire, ma con pendenze mai troppo accentuate, con scorcio frontale sulla vetta dello Immere Schwarze Schneid (3.370 m). Al di sotto si estende l’ahimè sofferente ghiacciaio del Rettenbach, famoso perché ogni anno è sede delle gare inaugurali della Coppa del mondo di sci alpino, sia femminile che maschile.
Per raggiungere il rifugio Rotkoglhütte, ad un’altezza di 2.666 m, il tracciato si inerpica lungo il pendio incrociando prima il percorso per le mtb e dopo la strada privata. Mi sono concesso una pausa rigeneratrice a base di birra Radler e strudel (delizioso!) con vista sul ghiacciaio. Difficile trovare degli scorci più suggestivi.
Qui si incrociano diversi sentieri. Gli escursionisti più esperti possono ad esempio salire verso il lago Schwarzsee (2.799 m) e la cima Schwarzkogl (3.016), tornare alla stazione a monte della funivia ripercorrendo il tragitto dell’andata oppure la strada sterrata (come ho poi fatto).
3) Ghiacciaio del Tiefenbach
In estate, gli autobus della linea 70 partono da Sölden ed “affrontano” la meravigliosa strada panoramica dei ghiacciai. Con una pendenza media dell’11%, sono 13 i chilometri che separano il paese dal ghiacciaio del Rettenbach, ai quali vanno aggiunti ulteriori 1,8 Km per arrivare al ghiacciaio del Tiefenbach dopo aver attraversato un tunnel che tocca l’altitudine massima del percorso, ossia 2.830 m.
La strada è a pedaggio ma chi pernotta nell’Ötztal può usare la tessera degli ospiti per viaggiare gratuitamente sugli autobus che la percorrono.
Le funivie del Rettenbach e del Tiefenbach sono aperte in estate ma non contemporaneamente. Quando vi sono stato io (inizio luglio) era in funzione la seconda, che parte da 2.796 m e sale fino alle pendici del Tiefenbachkogl (3.309 m di altezza).
Questa è una delle celebri “sorelle Big 3” che superano i Tremila e sono accessibili con gli impianti: le altre due sono Gaislachkogl (3.040 m) e Schwarze Schneid (3.250 m).
L’ascesa è tanto suggestiva quanto “desolante” perché il paesaggio quasi lunare è il risultato dell’inesorabile e sensibile arretramento del ghiacciaio. Si notano anche diversi teli geotessili bianchi che ne proteggono la superficie con l’obiettivo rallentare il più possibile lo scioglimento.
L’articolo che ho trovato su Geopop spiega in maniera chiara e semplice come funzionano queste coperture e se siano realmente efficaci.
Pochi passi separano la stazione a monte dalla passerella sospesa posta ad un’altitudine di 3.249 m. È il punto più alto della Ötztal che si possa raggiungere in funivia e regala una vista a 360 gradi sulle vette circostanti. Tra queste spicca lo Wildspitze che, con i suoi 3.774 m, è la più elevata del Tirolo settentrionale.
4) Monte Hohe Mut
L’ultima escursione la faccio nei dintorni di Sölden, per la precisione a Obergurgl. Sorge a 1.930 m di quota e si tratta del paese con chiesa parrocchiale più alto dell’Austria. Da qui si prende il Passo del Rombo che sale fino ai 2.474 m prima di scendere in Alto Adige.
L’autobus 320 attraversa l’Ötztal ed il capolinea si trova ad un paio di minuti dalla funivia a due tronconi Hohe Mut Bahn I-II.
Giunto al rifugio omonimo, ad un’altezza di 2.670 m, mi trovo sul crinale che separa due valli, la Rotmoostal e la Gaißbergtal, ed i rispettivi ghiacciai che si estendono lungo il confine con l’Italia.
Da qui partono diversi percorsi escursionistici ed ho deciso di seguire quello più popolare, diretto verso la Rotmoostal.
Vi sono due alternative e, dato il meteo incerto, ho preferito quello più breve di poco superiore all’ora. La discesa non presenta particolari difficoltà e ciò consente di godere appieno della cornice naturale che mi avvolge.
Prima di raggiungere il rifugio Schönwieshütte (2.266 m) decido di imboccare il sentiero verso il Rotmoosferner. Realizzo così di camminare dove oltre 150 anni fa si estendeva il ghiacciaio che oggi si scorge in lontananza.
Ne faccio solo un pezzo perché non ho tempo a sufficienza e dunque raggiungo il rifugio proprio all’ora di pranzo. Dopo essermi divorato un piatto di käsespätzle, gnocchetti al formaggio tipici del Tirolo, mi rimetto in marcia non prima però di aver scattato qualche foto ai cavalli selvatici che pascolano nella valle.
Una breve salita mi conduce alla cima Schönwieskopf (2.324 m), da dove ho un’ampia visuale su Obergurgl e le cime innevate delle Alpi Venoste (Ötztaler Alpen in tedesco).
Infine, per concludere il trekking scendo verso la stazione intermedia della funivia seguendo la comoda strada sterrata. Mi concedo solo una deviazione di circa mezz’ora per ammirare la cascata con cui il torrente originatosi dal ghiacciaio scende a valle.