Incastonata tra Portovenere e le Cinque Terre, caratterizzata da scogliere ripide e suggestive e da una serie di antichi villaggi di pescatori, la costa di Tramonti è uno degli angoli maggiormente scenografici della riviera ligure di levante.
Inoltre, l’area è attraversata da una rete sentieristica assai sviluppata che vede come crocevia principale il centro abitato di Campiglia, frazione di La Spezia ubicata a circa 400 m di altezza.
Trekking da Campiglia allo scalo di Schiara
Punto di partenza è la piazza della Chiesa di S. Caterina, un’autentica terrazza panoramica affacciata sul Mar Ligure. Transita qui l’Alta Via delle Cinque Terre (AV5T), uno degli itinerari più famosi della zona e corrispondente al Sentiero dell’Infinito tra Riomaggiore e Portovenere (ne parlo dettagliatamente in questo articolo).
Per la camminata odierna invece devo raggiungere il gruppo di case nel cuore del borgo e prestare subito attenzione alle indicazioni presenti. Molto utile è la mappa dei sentieri, la quale mostra chiaramente come questi si incrocino tutti proprio a Campiglia.
Sul sentiero n. 535 verso Monesteroli
La prima parte della via n. 535 (anche ex 4b) coincide con l’itinerario che ho seguito l’anno precedente per raggiungere la ormai celebre “Scala Grande” di Monesteroli coi suoi 1.100 gradini.
Il sentiero regala una serie di scorci panoramici su Schiara ed il vicino scoglio Ferale.
La traccia da seguire è una soltanto e perciò non si può sbagliare. Una volta entrati nel bosco, l’unico bivio che si incontra è quello con il segnavia “rettangolo rosso-bianco-rosso” dipinto sulla corteccia dell’albero al centro, a sinistra si scende verso Schiara mentre a destra si prosegue per Monesteroli.
Per scendere direttamente al borgo girate a sinistra, altrimenti, per fare l’anello potete proseguire sulla destra.
Opto per la seconda opzione e così dopo un po’ sbuco sulla strada asfaltata che scende proprio a Schiara.
Tra i vigneti terrazzati di Schiaretta
A questo punto ignoro sulla destra il sentiero che prosegue nel bosco verso la fontana di Nozzano e Monesteroli e continuo a scendere fino a quando l’asfalto lascia spazio allo sterrato.
Giunto nei pressi di un piccolo parcheggio, a circa 300 m di quota, una via lastricata (Sentiero n. 504) costeggia i muretti a secco con orti e vigneti che costituiscono il paesaggio tipico del Parco Nazionale delle Cinque Terre, senza dimenticare i binari delle linee monorotaia usati dagli agricoltori.
Il breve tratto pianeggiante mi consente di volgere lo sguardo all’orizzonte per ammirare il promontorio di Portovenere con le isole di Palmaria, Tino e Tinetto.
Discesa a Schiara
Il vecchio villaggio di pescatori deve l’origine del suo nome, almeno secondo la tradizione, al fatto che è la prima località della zona illuminata dal sole all’alba.
All’altezza delle prime case in pietra, la stradina lastricata diventa una scalinata con gradini che, inizialmente piuttosto ampi, mano a mano che la pendenza si accentua diventano sempre più stretti e irregolari.
Sbucato nei pressi della Chiesa di Sant’Antonio, nel cuore di Schiara, mi fermo per prendere fiato perché comincia la discesa vera e propria sino al piccolo scalo a mare. Lungo il percorso mi imbatto in alcuni gatti, probabilmente gli unici (o quasi) residenti fissi del villaggio, che mi osservano apparentemente indifferenti mentre raggiungo finalmente il mare.
Ritorno a Campiglia lungo il sentiero n. 504c
L’acqua limpidissima e la cornice paesaggistica circostante invoglierebbero ad una sosta più lunga ma devo rimettermi in marcia anche perché la salita sarà abbastanza faticosa.
Infatti, vista dal basso la scalinata assomiglia ad un “muro di pietra” che pare non finire mai. Dopo aver ripreso fiato, arrivato nuovamente alla Chiesa di Sant’Antonio giro a destra seguendo il sentiero n. 504c che, lasciate alle spalle le ultime casette di Schiara, sale nel bosco fino a ricongiungersi all’itinerario n. 535 esattamente al bivio che avevo già incontrato all’andata, quando avevo proseguito sulla destra.
Da lì procedo nuovamente sulla destra lungo il tracciato che conduce a Campiglia.
Informazioni utili per organizzare il trekking da Campiglia a Schiara
Adoro la costa di Tramonti e quindi ci torno sempre volentieri, come nel caso di questa gita a Schiara che merita davvero.
È un’escursione fattibile anche coi mezzi pubblici dato che si può arrivare a La Spezia in treno e quindi proseguire con l’autobus (linea 20) che dal piazzale antistante la stazione raggiunge Campiglia in circa mezz’ora. In questo caso sconsiglio la domenica perché ci sono solo due corse giornaliere.
Tutti gli orari aggiornati sono consultabili sul sito internet di ATC La Spezia.
Se viaggiate in auto, sappiate che i parcheggi a Campiglia non sono molti e perciò conviene arrivare di buon’ora. Quello più grande – e gratuito – è stato ricavato dal vecchio campo di calcetto all’inizio del paese. Un occhio alla velocità in quanto la strada che sale da La Spezia è a tornanti, stretta ed assai trafficata, soprattutto nei weekend.
Per quel che riguarda il trekking, la parte più impegnativa è senza dubbio la scalinata di Schiara, composta complessivamente da 700 scalini. In particolare l’ultimo tratto, segnalato per escursionisti esperti, è quello dove serve maggiore attenzione dato che i gradini sono stretti ed irregolari. Inoltre, è altamente sconsigliato percorrerlo nelle giornate di maltempo o mare mosso.
Da tenere in considerazione, specie per chi soffre di vertigini, è la presenza di parti esposte. Suggerisco infine di evitare di fare questa camminata nel cuore dell’estate, a maggior ragione nelle ore centrali, perché la scalinata è priva di punti all’ombra.
Per vedere e scaricare il mio giro ad anello Campiglia-Schiara vi rimando a questa pagina di Komoot. Il tempo di percorrenza indicato è inferiore alle 2 ore ma non tiene conto delle varie pause fatte. Suggerisco perciò di calcolare almeno un’ora in più.