Un’escursione nel Parco del Beigua esplorando ambienti diametralmente opposti, dal mare fino ad un paesaggio decisamente più montano. D’altronde, la Liguria è una terra di contrasti e questo angolo della riviera di ponente ne è un valido esempio.
Gran parte del percorso è lo stesso seguito in occasione dell’ascesa sul monte Reixa, motivo per cui nelle prossime righe mi soffermerò sui tratti non affrontati in precedenza. Nonostante il dislivello certamente importante, oltre infatti i 900 m, in realtà l’escursione non presenta particolari difficoltà (grado “E”). Ovviamente sono richiesti allenamento, abbigliamento ed attrezzatura adeguate.
Dal centro di Arenzano al Curlo
Questo primo tratto è facoltativo, nel senso che chi è in auto può raggiungere direttamente la zona pic-nic risparmiando così del tempo.
Nel mio caso, a piedi, sono partito di buon mattino (alle 7:30) dal centro storico di Arenzano, per la precisione dal piazzale antistante il Santuario del Bambin Gesù di Praga. Si passano il parcheggio e la piccola area giochi per poi salire fino ai resti della Torre Saracena. Proseguendo su asfalto si superano un paio di tornanti ed al terzo, verso sinistra, si devia sulla sinistra dove inizia il Sentiero degli Inglesi.
Trattasi di una delle camminate più popolari tra gli arenzanesi grazie alla sua semplicità ed agli scorci che offre. La via sterrata si immette subito nella boscaglia e si sale di quota superando l’autostrada ed un suggestivo ponte. Le indicazioni sono sempre presenti, è sufficiente seguire “Curlo-Passo della Gava”.
La vegetazione si dirada giusto in tempo per godermi l’alba su Arenzano. Salendo di quota la vista si apre fino al vicino comune di Cogoleto. La salita continua fino a quando il sentiero incrocia il tracciato per MTB e da lì si sbuca sulla sella del Pian del Curlo, a 290 m di quota.
Ubicato in località Agueta, qualche tornante oltre l’imbocco del sentiero verso il Lago della Tina, è un grande spazio verde adibito ad area pic-nic con tavolini, panche, un punto fuoco “carbonaia” ed una sorgente d’acqua con rubinetto. Si trova poi in una splendida posizione panoramica sulla riviera di ponente con la possibilità di scorgere la Corsica nelle giornate più limpide.
Per quel che riguarda i tempi di percorrenza, dal Santuario a qui ho impiegato un’oretta circa.
Dal Curlo al Passo della Gava
Attraversata la strada ci si immette sul sentiero che in due ore conduce al crocevia di sentieri situato a 752 m d’altezza. Ne ho parlato dettagliatamente nell’articolo relativo all’escursione sul monte Reixa e perciò non mi dilungo oltre.
Il segnavia di riferimento è composto da “due tondi rossi”.
Dal Passo della Gava al monte Tardìa di Ponente
A questo punto si segue il simbolo “X rossa” che sale sul crinale verso destra, dal lato opposto quindi rispetto alle vie per i monti Argentea e Reixa. In 20’-30’ si giunge al Passo Tardie (860 m) che separa i due monti omonimi e da dove si torna a vedere il mare. Procedendo verso sinistra si scende in direzione di Voltri passando per i monti Tardìa di Levante (878 m) e Pennone (799 m).
Al bivio si gira invece a destra, sul sentiero identificato dai “tre pallini rossi disposti a triangolo” che con un ultimo tratto in salita raggiunge il monte Tardìa di Ponente, a 928 m di quota. Dalla sua vetta quasi piramidale si osservano distintamente il Golfo di Genova, in particolare il porto e l’aeroporto, ed il promontorio di Portofino. Volgendo lo sguardo dal lato opposto si ammira la costa di ponente fino a Capo Noli.
Dal Passo della Gava a qui ho impiegato 40-50 minuti.
In circa 10 minuti, dalla cima si può scendere sul crinale verso sud che arriva alla Rocca dell’Erxo, a 897 m d’altezza. È un belvedere naturale su Arenzano ed il Mar Ligure con un panorama che, nelle giornate più limpide, si estende da Portovenere a Capo Mele.
A pochi passi dalla statua della Madonnina sorge il rifugio “Ai Belli Venti”, uno dei più famosi dell’intero Parco del Beigua.
Nonostante il vento incessante, una sosta è d’obbligo e, avendo fatto questo trekking a fine gennaio, la vista a 360° risalta ancora di più i differenti ambienti che in Liguria convivono in maniera sorprendentemente armoniosa: il mare davanti a me e la neve sui versanti meridionali dei monti Argentea e Reixa subito alle mie spalle. Il colpo d’occhio lascia letteralmente senza parole, se non ci credete potete guardare il video che ho registrato sulla mia pagina Instagram.
Per rientrare ad Arenzano seguo il medesimo percorso dell’andata. Segnalo comunque che volendo si possono prendere vie alternative, ad esempio scendere dal rifugio direttamente al Passo Gavetta (718 m) per poi seguire le indicazioni fino al Pian del Curlo.