Una giornata trascorsa nel settore orientale della provincia di Genova alla scoperta del golfo di Moneglia e Riva Trigoso grazie ai sentieri che attraversano il promontorio di Punta Moneglia e Punta Baffe. Si cammina sempre tra cime appenniniche, macchia mediterranea e vista mare.
Un paesaggio che rappresenta il tratto caratteristico della Liguria.
Un libro molto utile per scoprire tutti i sentieri della zona è “Golfo Paradiso, Portofino e Tigullio” di Andrea Ferrando ed Andrea Parodi.
Come raggiungere Moneglia e Riva Trigoso
È una gita fuori porta fattibile in treno dal momento che entrambe le località hanno una stazione ferroviaria situata sulla linea Genova-Sestri Levante-Pisa. Sono garantiti quindi i collegamenti per il capoluogo ligure, le Cinque Terre e La Spezia.
Per chi viaggia in auto, il casello autostradale più vicino è quello di Sestri Levante (autostrada A12). Riva e Moneglia sono unite dalla strada litoranea “delle Gallerie”, così soprannominata perché si snoda lungo l’antico tracciato ferroviario che transitava per gallerie di dimensioni ridotte. Per questo motivo si passa a senso alternato ed il traffico è regolato da semafori.
Trekking tra Moneglia e Riva Trigoso
La zona è una meta ideale per escursionisti perché sono molti i percorsi a disposizione. Io stesso ho modificato l’itinerario in corso d’opera, seguendo l’ispirazione del momento. Difatti, il “piano originale” prevedeva un anello panoramico con partenza e rientro da Moneglia. Poi, tra deviazioni varie ho deciso di scendere a Riva Trigoso e da lì prendere il treno verso casa.
Il suggerimento è quello di avere con sé i bastoncini da trekking, utili per una maggiore stabilità sia in discesa che in salita. Infatti, dopo le precipitazioni, il terreno può risultare scivoloso, specie nei tratti con più pendenza. Detto ciò, l’escursione non presenta particolari difficoltà (livello “E”). Escludendo le giornate più calde dei mesi estivi, è un giro che si può fare in ogni periodo dell’anno. Lo consiglio anche a coloro che desiderano trascorrere qualche ora in tranquillità. Difatti, salvo a Punta Baffe, per il resto della camminata mi sono ritrovato da solo e l’unico rumore a farmi compagnia è stato quello degli scarponi sul pietrisco.
Dalla stazione di Moneglia a Punta Moneglia
Il percorso è fattibile in entrambi i sensi, nel mio caso ho deciso di partire da quello che è l’ultimo paese della provincia di Genova lungo la riviera di levante.
Dalla stazione ferroviaria si procede verso il centro di Moneglia per qualche decina di metri, prendendo poi la scalinata sulla destra che conduce all’inizio dei sentieri (come indicato dal cartello lì presente).
Il programma della giornata non prevede la visita del centro storico del borgo, avrò modo di rifarmi in occasione dell’escursione a Deiva Marina della quale parlo in questo articolo.
La viuzza diventa una strada asfaltata che sbuca all’altezza di uno spiazzo con dei bidoni della spazzatura. Si prosegue sulla destra, inerpicandosi tra orti e ville fino al tabellone con la mappa dei percorsi (20-25 min. circa dalla stazione).
Ci si addentra nella boscaglia tralasciando un paio di bivi, prima verso Montelungo e dopo per monte Moneglia, rimanendo sul sentiero contrassegnato da “punto e linea rossi”. Si continua a mezza costa fino al crocevia di Costa di Comunaglia, a quota 238 m.
Si gira a sinistra (segnavia con tre punti rossi) e dopo un breve tratto pianeggiante comincia la discesa tra pini ed arbusti lungo il costolone roccioso. Si oltrepassano i ruderi della Torre di Punta Moneglia, parzialmente nascosti tra la vegetazione, sino alle rocce sovrastanti la spiaggia della Valletta (accesso difficoltoso, consigliati casco e corda).
Mi fermo qui, accontentandomi della splendida vista sul promontorio che separa Moneglia e Riva Trigoso.
Ascesa al monte Comunaglia
Ritornato al trivio di Costa di Comunaglia cambio il programma originale che prevedeva di arrivare subito a Punta Baffe e seguo invece la via verso il monte. La salita sul crinale procede passando per alcuni punti più stretti a causa della presenza invasiva di rovi ed arbusti.
Ad un certo punto, il sentiero tira dritto sulla destra ma vale la pena proseguire sulla sinistra lungo l’ultimo tratto di salita che porta nei pressi della croce del monte Comunaglia. La deviazione è ampiamente giustificata dal panorama che offre. Dinnanzi a sé si aprono la baia di Moneglia e l’appennino spezzino fino a Punta Mesco, appena prima delle Cinque Terre.
Alle spalle della panchina, sulla sinistra vi è il sentiero che in pochi minuti conduce alla vera cima del rilievo, a 444 m d’altezza. Da qui si ha il primo scorcio del litorale verso Sestri Levante, è giusto un “assaggio” perché ne seguiranno altri migliori.
Salita al monte Moneglia
Dopo un breve pezzo in discesa, privo di segnaletica, il percorso torna a salire tra la macchia mediterranea. Quando si giunge nei pressi del tavolino in legno, la vista finalmente si estende in direzione di Punta Moneglia.
La cima del monte Moneglia – 521 m di quota – sorge pochi metri dopo ed è coperta dalla vegetazione. È il punto più elevato toccato durante la camminata. Per ciò che riguarda i tempi di percorrenza, sono trascorse circa 3 ore da quando ho lasciato la stazione del borgo ligure ed una quarantina di minuti dal monte Comunaglia.
Dal monte Moneglia a Punta Baffe
Inizia quindi la lunga discesa che mi porterà fino a Riva Trigoso. Camminando verso ovest si arriva ad una sella da cui si imbocca il sentiero verso sinistra (segnavia con due cerchi rossi vuoti).
Si scende tramite un sentiero sconnesso e circondato da una vegetazione che ancora risente purtroppo dei gravi danno provocati da un incendio del 2016. Per quel che mi riguarda è stato il tratto più insidioso, fortunatamente i bastoncini mi hanno permesso di scivolare poche volte. Dopo circa 30 minuti si sbuca al Colle del lago (312 m), un importante crocevia tra Moneglia, Riva Trigoso e Punta Baffe. Proprio quest’ultima è la mia destinazione e quindi avanzo lungo l’esteso contrafforte che regala ottimi scorci di Punta Manara, Sestri Levante, e le vette innevate lontane all’orizzonte.
Procedendo dritti, sulla destra si incrocia la via verso Riva mentre ormai davanti a me si staglia la Torre di Punta Baffe, a 255 m d’altezza (circa 1h 15min dal monte Moneglia). Essa è una delle numerose costruzioni militari erette dalla Repubblica di Genova nel corso del secolo XVI a difesa della costa dalle invasioni piratesche.
Oggi, nelle sue immediate vicinanze sono stati sistemati dei tavolini da pic-nic con panchine. Dal promontorio si gode di uno splendido panorama sul litorale, da ovest verso est, da Punta Mesco al promontorio di Portofino.
Conclusione, da Punta Baffe alla stazione ferroviaria di Riva Trigoso
Torno indietro fino ad incontrare il sentiero (segnavia con due cerchi rossi vuoti), adesso sulla sinistra, che scende verso Riva Trigoso. Le rocce sporgenti del primo tratto lasciano finalmente spazio allo sterrato che successivamente si snoda tra corbezzoli e macchia mediterranea.
Il panorama sulla baia di Riva Trigoso è purtroppo oscurato dal cantiere navale che occupa una grande porzione del litorale. Alla fine di esso si estende Punta Manara e nell’osservarla ripenso a quando vi sono stato durante l’escursione a Sestri Levante.
Al termine di una serie di curve ci si ritrova sulla strada asfaltata che scende costeggiando il cimitero. All’altezza dell’incrocio con la via principale si gira a destra e, una volta passato il ponte ferroviario, si continua fino alla stazione. Da Punta Baffe a Riva si impiega approssimativamente un’ora.