L’ultima tappa del viaggio nella provincia di León è stata Ponferrada, località celebre per il suo castello dei Templari e via di passaggio obbligata per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela. È la capitale del Bierzo, una comarca che vanta una produzione vinicola di gran qualità e, non a caso, protetta dal marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta). La proposta turistica dell’area non si esaurisce però qui. Difatti, i dintorni di Ponferrada sono ricchi di storia, cultura, sentieri per escursionisti, paesaggi naturali incontaminati e custodiscono infine un luogo Patrimonio UNESCO.
Ecco perché, dopo aver dedicato una giornata alla visita della città, vale la pena prolungare il soggiorno per andare alla scoperta di un territorio suggestivo e poco battuto dai turisti.
Le 4 località vicino a Ponferrada da non perdere
Per visitare i luoghi di cui vi parlo suggerisco un itinerario di 2 giorni, tenendo sempre Ponferrada come base d’appoggio. Vi anticipo già che serve l’automobile, purtroppo infatti i mezzi pubblici offrono poche connessioni ed in alcune aree non arrivano affatto.
L’unica alternativa è affidarsi ai taxi locali ed è ciò che ho fatto assieme alla guida Aida che mi ha accompagnato. Il nostro autista di fiducia è stato José Luis Pérez, titolare di una compagnia specializzata nel trasporto di turisti e pellegrini a tariffe fisse. Difatti, come lui stesso mi ha raccontato, molto spesso porta le persone che intendono prendersi un giorno di riposo dalle fatiche del Cammino alla scoperta del Bierzo e delle stesse località che ho visto io. Gli capita pure di andarle a prendere agli aeroporti di Santiago o Madrid per poi lasciarle a Ponferrada o cittadine limitrofe.
José Luis è una persona seria ed assolutamente affidabile, tra l’altro conosce la comarca molto bene e quindi è in grado di fornirvi informazioni preziose per il vostro soggiorno. Potete contattarlo scrivendo a taxiperez1@gmail.com.
Nell’elenco ho deciso di non includere Astorga poiché ho preferito dedicarmi a questa zona in particolare. Tuttavia, è un’ulteriore destinazione da considerare per una gita fuori porta perché si trova a circa 60 Km da Ponferrada e potete arrivarvi sia in autobus che in treno. Ho scritto comunque un articolo dedicato e lo potete leggere in questa pagina.
1. Peñalba de Santiago
Dichiarato Patrimonio Storico Naturale già nel 1976, dal 2016 fa parte dei “Borghi più belli di Spagna” ed è il simbolo della Valle del Silencio. Sebbene disti poco più di 20 Km da Ponferrada, in realtà sembra di entrare in una sorta di mondo parallelo dove regna la tranquillità e la vita scorre lentamente.
Difatti, non appena si inizia a salire di quota – Peñalba sorge ad un’altitudine di 1103 m – il segnale del cellulare si fa sempre più debole e perciò si rimane da “soli” contemplando la natura dinnanzi ai nostri occhi. Una volta raggiunta la destinazione si lascia la macchina nel parcheggio situato all’ingresso del paese e si ha un primo scorcio del borgo circondato dalle vette dei monti Aquilani. Peñalba de Santiago è il miglior esempio di architettura rurale della regione e sorprende per l’uniformità delle sue abitazioni. Queste infatti si sviluppano su due piani (quello inferiore serviva da magazzino-bottega, quello superiore come abitazione), sono fatte in ardesia e legno e presentano uno spigolo arrotondato. Anche per questo è in vigore un regolamento severo che impone a chi ristruttura un edificio oppure intende costruirne uno nuovo di seguire il medesimo stile.
Il borgo mi è davvero piaciuto, complice anche il periodo dell’anno in giro non c’era praticamente anima viva ed ho potuto apprezzare maggiormente l’atmosfera medievale che custodisce. Purtroppo le foto non gli rendono giustizia poiché scattate durante un temporale che si è abbattuto sulla zona proprio durante la visita.
Le case sono aggruppate attorno alla Iglesia de Santiago de Peñalba, riconosciuta come Bene di Interesse Nazionale addirittura nel 1931. L’edificio in stile moresco – risalente al 937 – è ciò che rimane del monastero fondato da San Genadio nel secolo X. La Chiesa è visitabile ma gli orari d’apertura variano a seconda del periodo dell’anno. Potete consultarli in questa pagina.
Dal centro partono dei sentieri che consentono di raggiungere svariate grotte naturali, una di queste è quella dove San Genadio si ritirava per meditare in santa pace. Proprio al Santo è legata la leggenda da cui deriverebbe il nome della vallata. Egli infatti scelse questa zona per le sue meditazioni, tuttavia, persino il rumore del ruscello che scorreva nelle vicinanze lo disturbava e così gli ordinò di zittirsi. Improvvisamente cessò ogni rumore e quindi il silenzio assoluto pervase l’intera valle.
2. Montes de Valdueza
Si scende a quota 1.000 m per raggiungere un altro borgo oggi abitato da poche persone che custodisce un passato ben più “glorioso”. Si ritiene infatti che anticamente qui passava il Cammino verso Santiago e ciò permise – a partire dal secolo VIII – l’insediamento di una comunità di monaci che si occupava dell’accoglienza dei pellegrini.
Il Monastero de San Pedro de Montes venne fondato da San Fruttuoso nel secolo VII ma, in seguito alla distruzione causata dall’invasione musulmana, fu ricostruito da San Genadio nell’895. Oggi si sta cercando di ristrutturarlo e, previo accordo con la guida del posto, è possibile accedervi. La visita permette di fare un viaggio indietro nel tempo tra epoche e stili architettonici distinti: il preromanico dei capitelli conservati, il romanico della torre, le rovine del chiostro e la chiesa con la facciata risalente al secolo XVIII e gli interni che custodiscono diversi dipinti e pale d’altare.
A pochi metri dal complesso religioso, tra le abitazioni rurali che caratterizzano il borgo vi è quella della Cantina de Sara. La proprietaria, Sara per l’appunto, vi accoglie facendovi sentire come a casa vostra e propone un semplice menù giornaliero che varia a seconda della disponibilità delle materie prime. Il piatto forte prevede uova, patate, chorizo, spalla di maiale e peperoni. Inoltre, per l’occasione, ci sono stati serviti anche un brodo caldo – particolarmente apprezzato data la giornata uggiosa – ed infine una degustazione di formaggi.
L’ambiente rustico è impreziosito dalle monete e banconote lasciate come ricordo dai turisti di passaggio (ho individuato pure le nostre care vecchie 1.000 lire).
3. Villar de los Barrios, Salas e Lombillo
Questi tre villaggi confinanti l’uno con l’altro sorgono a meno di 10 Km da Ponferrada eppure i ritmi frenetici della città qui non si fanno affatto sentire. È infatti un’area scarsamente popolata, immersa nel verde e rinomata per la sua importante produzione vinicola, celebrata non a caso in estate in occasione del festival Villar de los mundos.
Nel novembre 2014 Villar, Salas e Lombillo sono state riconosciute Beni di Interesse Culturale. Passeggiando per le strade si notano svariati edifici con scudi nobiliari sulle facciate, segni evidenti del loro passato prestigioso. Inoltre, grazie all’ospitalità di Nicolás ho avuto modo di visitare la dimora storica dove vive, notando con molto piacere come la memoria delle generazioni precedenti sia stata sapientemente preservata.
La “Ruta de las 5 Iglesias” è un percorso di circa 3 Km che consente di esplorare i tre villaggi ed ammirare le cinque chiese che ne rappresentano il patrimonio storico-artistico. Partendo da Villar si incontrano la Iglesia de Santa Columba e l’Ermita del Santo Cristo de Veracruz. La prima, realizzata in stile barocco tra il 1723-1757, è una delle più grandi della comarca del Bierzo mentre la seconda, del secolo XVII con alcune modifiche successive, è la sede di una delle confraternite più antiche di Spagna.
A Salas sorge invece la Capilla de la Visitación, costruita in stile rinascimentale nel secolo XVI in onore della Madonna “de las Angustias”. Nella sacrestia è custodita una colonna dorica prelevata da Peñalba de Santiago.
Arrivando a Lombillo si può ammirare la Iglesia de San Martín, edificata nel secolo XI e dichiarata Monumento Nazionale nel 1976. Il tempio, originariamente in stile romanico, ha subito successive modifiche ed ampliamenti come dimostra la pala d’altare rinascimentale. L’itinerario si conclude presso l’Ermita de Nuestra Señora de la Encarnación, chiesa rinascimentale del secolo XVI che si trova a pochi passi da Las Majuelas, una terrazza panoramica dalla quale si osservano i villaggi di Salas, Villar ed all’orizzonte Ponferrada.
4. Las Médulas
A 25 Km da Ponferrada ed a breve distanza dal confine tra Castiglia y León e Galizia si trova un ambiente unico al mondo e riconosciuto Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 1997. Mi riferisco a Las Médulas, un’opera ingegneristica naturale che fu voluta dagli antichi Romani per ottenere l’oro di cui avevano bisogno per la produzione di monete.
Il paesaggio che si osserva oggi infatti è il prodotto di due secoli di scavi che modellarono le montagne di terra rossa originali. Per fare ciò vennero creati centinaia di chilometri di canali che servivano a trasportare l’acqua proveniente dalle cime dei monti innevati lungo le gallerie ricavate all’interno dei rilievi dell’area. La forza del liquido e la pressione esercitata provocavano un’implosione che consentiva quindi ai Romani di procedere con l’estrazione dell’oro (complessivamente ne ricavarono circa 800 tonnellate).
I sentieri che attraversano quella che è una miniera a cielo aperto conducono alla scoperta di grotte e cavità, dando un’idea complessiva dell’opera mastodontica realizzata dall’Impero. È possibile entrare in alcune di queste, adeguatamente equipaggiati e quando il meteo lo consente (la pioggia può rendere instabili alcune porzioni delle pareti). Il percorso principale lo si compie in un paio d’ore circa, l’accesso è libero ma chi lo desidera può partecipare a delle visite guidate che partono dall’ufficio informazioni che si trova nei pressi del villaggio. Inoltre, al suo interno è raccolto diverso materiale che racconta la storia del luogo e le tecniche di lavoro adottate dai romani. Parlando del periodo dell’anno migliore per vedere Las Médulas, la mia guida ha consigliato la primavera, stagione durante la quale il contrasto di luci e colori è più intenso. Tuttavia, anche l’inverno va bene poiché gli alberi spogli consentono di avere una panoramica più ampia. Se invece capitate qui d’estate, cercate di evitare le ore centrali della giornata a causa delle temperature particolarmente elevate.
Ultimo suggerimento: prima o dopo la visita raggiungete il Belvedere dell’Orellán, il punto panoramico migliore in assoluto da dove osservare la miniera ed apprezzarne le sue forme caratteristiche.
Per ulteriori informazioni vi rimando al sito della Comarca del Bierzo, per quel che riguarda invece le altre località citate nell’articolo potete consultare la pagina internet dell’Ente del Turismo spagnolo (in italiano).