La prima destinazione del viaggio tra Nord Inghilterra e Scozia meridionale è stata Manchester, città che nel corso del secolo XVIII si affermò tra i centri principali della Rivoluzione Industriale nel Regno Unito e che successivamente ha saputo reinventarsi come punto di riferimento nel settore informatico con la realizzazione dei primi computer da parte di Alan Turing.
Oggi è una meta turistica piuttosto ambita specie tra gli appassionati di sport, che vengono qui per visitare l’Old Trafford, il “Teatro dei sogni” del Manchester United, e per scoprire l’Etihad Stadium, dove gioca invece il Manchester City.
Cosa vedere a Manchester in un giorno
La mia visita si è tuttavia concentrata su altri temi, la storia in primis. Difatti, dato che il viaggio è stato ispirato alle rivolte giacobite del 1715 e del 1745, ho scelto di partire da Manchester poiché si tratta di una delle tappe principali di Bonnie Prince Charlie (soprannome col quale era conosciuto Carlo Edoardo Stuart) nel corso della sua marcia verso Londra.
Dopo svariate ricerche su internet sono riuscito a creare un itinerario che si snoda tra i luoghi chiave di quel periodo. Certo, ci è voluta tanta immaginazione perché, col passare dei secoli, la città ha cambiato volto e perciò non è rimasto molto della Manchester del 1745. Palazzoni (dal gusto estetico discutibile) e centri commerciali hanno preso il posto di diversi edifici storici e così, per esempio, le tracce del passato medievale sono visibili nel piccolo quartiere dove sorge la Cattedrale.
La Chetham’s Library
Il mio percorso parte da nord, nei pressi della Victoria Station. È sufficiente attraversare la strada per raggiungere il complesso medievale risalente al 1421 che ospita la Chetham’s School of Music, fondata nel 1653 dal mercante di lana e banchiere Humphrey Chetham. Fervente sostenitore dell’importanza dell’istruzione, decise di dare vita ad un’istituzione scolastica che in origine accoglieva 40 ragazzi poveri dell’area. Contemporaneamente venne aperta una biblioteca liberamente accessibile a tutti diventando così la libreria pubblica più antica nel mondo anglofono. Quindi, sia la scuola che la libreria erano in funzione durante l’insurrezione giacobita del 1745.
Inizialmente, fu lo stesso Chetham a preoccuparsi di raccogliere il maggior numero possibile di libri riguardanti argomenti differenti, in modo così che i visitatori potessero reperire tutte le informazioni disponibili in quel periodo. Tale missione prosegue ancora oggi, la Chetham’s Library contiene infatti oltre 100mila libri che vengono consultati regolarmente da studiosi e ricercatori.
La libreria è visitabile gratuitamente – una donazione di £3 è ben accetta – con tour guidati che partono ogni ora, dalle 10 alle 16 (tranne alle 13) dal lunedì al venerdì. Il punto di ritrovo è davanti al cancello rivolto su Long Millgate e da lì la guida vi conduce all’edificio in pietra arenaria. Nel mentre potrete incontrare gli studenti della scuola di musica, l’unica presente nel nord dell’Inghilterra e tra le più rinomate di tutto il Regno Unito.
Il tour dura un’ora circa e consente di esplorare la libreria e vedere da vicino i volumi più antichi. Noterete tra l’altro che gran parte di essi sono letteralmente incatenati alle mensole, un’antica usanza di quell’epoca per impedire che venissero rubati. Tra gli ospiti illustri della Chetham’s Library vi sono Marx ed Engels, che nell’estate del 1845 si ritrovarono nella Reading Room per studiare quei libri che avrebbero influenzato il loro pensiero economico-filosofico. Durante la visita si passa per la stanza dove i due pensatori erano soliti incontrarsi, in particolare attorno al tavolo situato nella nicchia laterale.
La Cattedrale di Manchester ed il Medieval Quarter
A breve distanza dalla libreria e costeggiando il National Footbal Museum (il museo nazionale dedicato al calcio, volendo è possibile acquistare qui i biglietti online) si arriva al quartiere medievale di Manchester, la zona che sicuramente mi è piaciuta di più ed è pure quella maggiormente legata alle vicende giacobite del ’45.
L’attuale Cattedrale di Manchester (accesso libero) risale al secolo XIII con successive modifiche apportate durante il ‘700 e numerosi altri interventi di restauro, l’ultimo dei quali avvenuto in seguito al pesante bombardamento accaduto il 22 dicembre 1940 che la danneggiò seriamente. Tornando però al 1745, la congregazione locale era assai favorevole al ritorno sul trono del regno di Scozia ed Inghilterra della dinastia Stuart e pertanto accolse con molto entusiasmo l’arrivo di Bonnie Prince Charlie. Il suo esercito entrò in città il 28 novembre 1745 transitando sul Salford Bridge, struttura sostituita nel 1839 dal Victoria Bridge (con a fianco il nuovo ponte pedonale). All’epoca il fiume Irwell era navigabile ed è facile immaginare la presenza di pontili e magazzini sulle sue sponde, specie allontanandosi un po’ dalla Cattedrale. I suoi dintorni infatti erano caratterizzati da argini rocciosi parzialmente ricoperti da alberi.
Un altro ponte di quel periodo ma in stato di abbandono era l’Hanging Bridge, riscoperto soltanto in epoca vittoriana ed oggi inglobato nel tessuto urbano del quartiere. Ciò che rimane delle sue arcate è visibile percorrendo Victoria Street, nei pressi del bar che si trova nel palazzo tra la Cattedrale e l’edificio “Harvey Nichols”.
Alle sue spalle, in direzione di Exchange Square, sorgono una serie di eleganti edifici, quello ubicato all’angolo con Shambles Square nacque nel 1692 il poeta ed inventore John Byrom, sostenitore della causa giacobita. Nel ’45, nella stessa zona sorgeva il Bull’s Head, una locanda scelta come luogo di ritrovo dei seguaci di Carlo Edoardo Stuart. Fungeva pure come ufficio postale e, tra il 29-30 novembre, divenne il centro di reclutamento del Manchester Regiment, formato da 300 uomini che si unirono così alle forze giacobite. Tuttavia, finirono come retroguardia a difesa del castello di Carlisle quando, soltanto poche settimane dopo, Bonnie Prince Charlie fu costretto a scappare verso la Scozia. I soldati del regimento vennero catturati ed imprigionati, i loro capi vennero poi giustiziati a Londra.
La zona che si vede oggi è stata ricostruita in seguito ai danni provocati dall’esplosione di una bomba il 15 giugno 1996. L’attentato fu provocato dall’IRA, l’organizzazione paramilitare che intendeva liberare l’Irlanda del Nord da qualsiasi presenza britannica per potersi quindi riunire con la Repubblica d’Irlanda.
Cross Street, Royal Exchange Theatre e la St Ann’s Church
A questo punto lascio Exchange Square alle spalle e proseguo in Cross Street, la strada su cui si affacciano l’hotel dove ho pernottato (e che consiglio) – il Motel One Manchester-Royal Exchange – ed il Royal Exchange Theatre, aperto nel 1976.
Prima però faccio una breve deviazione in Market Street. Quella che oggi è una delle vie principali dello shopping, nel 1745 aveva un aspetto del tutto differente. Era una strada più stretta e chiusa tra pochi ma distinti edifici, in uno dei quali vi soggiornò Bonnie Prince Charlie durante l’occupazione della città.
La via parallela a Cross Street conduce invece dinnanzi alla St Ann’s Church, costruita ad inizio ‘700 non molto distante dalla Cattedrale. La scelta non fu casuale, anzi, serviva per chiamare a raccolta i “lealisti” e sostenitori della Regina Anna salita al trono nel 1702 che quindi si opponevano ai giacobiti pro-Stuart.
Il caso volle che, proprio nel momento dell’arrivo in città delle truppe di Carlo Edoardo, qui si stesse celebrando il funerale del pastore Joseph Hoole, noto oppositore della vecchia dinastia scozzese. Si temette quindi per lo scoppio di scontri immediati, tuttavia i giacobiti (un po’ a sorpresa) si raccolsero in preghiera nel cimitero.
La chiesa di St Ann è rimasta più o meno nelle stesse condizioni dell’epoca, lungo i suoi muri perimetrali sono state disposte una serie di tombe di personalità di spicco di quel periodo. Mi riferisco ad esempio a Thomas Deacon, vescovo di Manchester e sostenitore giacobita. L’iscrizione, tra l’altro pensata da lui stesso, lo descrive come “Il più grande dei peccatori” poiché pieno di rimorso per aver provocato la morte dei suoi tre figli, tutti arruolati nel Manchester Regiment ma imprigionati dopo l’assedio al castello di Carlisle.
L’itinerario ad hoc incentrato sulla ribellione del ’45 si conclude all’incrocio tra Byrom Street e Artillery Street, dove è stata posta una targa commemorativa sul luogo in cui le truppe giacobite sistemarono i loro cannoni durante la permanenza in città.
Aggiungo soltanto che Bonnie Prince Charlie fece ritorno a Manchester il 9 dicembre, questa volta con animo ben differente dato che era stato costretto ad indietreggiare per ritornare frettolosamente in Scozia, braccato dall’esercito governativo guidato dal Duca di Cumberland. La battaglia di Culloden combattuta il 16 aprile 1746 vicino ad Inverness sancì la resa definitiva dei giacobiti e della loro ambizione di riportare Carlo Edoardo sul trono. Egli, ricercato in tutto il paese con una taglia sulla testa di 30.000 sterline, si nascose per svariati mesi nelle isole Ebridi (sempre protetto da un gruppo di sostenitori) prima poi di mettersi in salvo imbarcandosi verso la Francia.
Ulteriori luoghi ed attività a Manchester da non perdere
Ovviamente la città inglese ha molto altro da offrire ai turisti e, nel resto della giornata avuta a disposizione, sono riuscito ad esplorare zone differenti del centro.
La John Rylands Library
Dopo essere stato nella Chetham’s Library in mattinata, è tempo di esplorare un’altra libreria dalla storia recente ma non per questo meno affascinante.
La John Rylands Library è stata fondata da Enriqueta Rylands in memoria del marito, John Rylands, e venne aperta al pubblico il 1 gennaio 1900. È considerata una delle librerie più belle del mondo e tra i massimi esempi dell’architettura neogotica in Europa. Dal 1972 fa parte dell’Università di Manchester diventando così la terza libreria accademica per grandezza del Regno Unito. Studenti e ricercatori hanno a disposizione una collezione incredibile, praticamente infinita, comprendente libri rari, manoscritti ed archivi di vario genere e redatti in oltre 50 lingue.
Visitando gli interni aumenta ulteriormente una sana invidia nei confronti di tutti coloro che si recano qui frequentemente. Ogni angolo ed ogni elemento decorativo catturano l’attenzione dei visitatori, sebbene la stanza indubbiamente più affascinante sia la celebre Historic Reading Room, la cui struttura ricorda quella di una chiesa. Nella “navata centrale” si trovano le statue in marmo dei coniugi Rylands, le “cappelle laterali” ospitano invece volumi ed angoli lettura. Sopra i capitelli dei vari archi sono state posizionate le statue di personaggi illustri del mondo della letteratura e della scienza come ad esempio William Shakespeare, John Dalton, Francis Beacon e John Wesley.
La John Ryland’s Library è visitabile gratuitamente ed è aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 17 (mar-sab) e dalle 12 alle 17 (dom-lun).
Albert Square, la Town Hall e l’Alan Turing Memorial
Dando le spalle alla Rylands Library ed attraversando Brazennose Street si sbuca in Albert Square, il cuore di Manchester dominato dall’edificio neogotico sede del Municipio. La piazza, che ospita numerosi eventi nel corso dell’anno (ad esempio i mercatini di Natale), è dedicata al Principe Alberto, il marito della Regina Vittoria.
Nelle immediate vicinanze della piazza vi è la Manchester Central Library, la seconda biblioteca per estensione di tutto il Regno Unito. Si trova all’interno di uno splendido edificio costruito tra il 1930 ed il 1934 la cui forma richiama quella del Pantheon di Roma.
Dopodiché, spostandoci verso il quartiere Gay si raggiunge il Manchester College, del quale un lato è rivolto sui Sackville Gardens. Vi sorge l’Alan Turing Memorial, un monumento dedicato allo scienziato inglese ricordato per essere il padre dell’informatica. La sua collocazione all’interno di questa zona non è casuale, dato che Turing si suicidò a soli 41 anni a causa delle numerose persecuzioni di varia natura che aveva subito per parte del governo del Regno Unito per il solo fatto di essere omosessuale.
Manchester ed il calcio, la crociera sul fiume Irwell e l’escursione organizzata nel Lake District
Fino a qui vi ho parlato di tutte le cose che ho visto in prima persona nell’unica giornata trascorsa a Manchester. Vi lascio adesso un elenco di attività che potete integrare e/o sostituire con quanto letto sopra e che vi consentiranno di scoprire altri aspetti della città inglese (e non solo):
- bus turistico Hop-on Hop-off con biglietto valido per 48 ore, ideale se avete poco tempo a disposizione e volete avere almeno una panoramica di Manchester;
- crociera sullo storico Ship Canal alla scoperta del passato industriale della città e del suo presente;
- tour dell’Old Trafford, visita dello stadio dove gioca il Manchester United (non serve aggiungere altro);
- visita dell’Etihad Stadium, la casa del Manchester City;
- tour giornaliero nel Lake District, 10 ore per esplorare il famoso Parco Nazionale del Distretto dei Laghi incluso nella lista dei beni Patrimonio UNESCO dell’Umanità.
Collegamenti per Manchester dall’Italia
L’aeroporto di Manchester è servito da numerose compagnie di bandiera e low cost che effettuano voli in tutta Europa, Italia compresa. Ad esempio, Easyjet e Ryanair operano da Milano, Venezia, Genova (d’estate), Bologna, Roma, Napoli, Catania ed altre località del “Bel Paese”. Essendo un aeroporto “secondario”, almeno rispetto a Londra, le tariffe sono convenienti specie acquistando in anticipo. Per farvi un esempio, ho pagato circa 50€ per il volo a/r da Genova.
A massimo 10 minuti a piedi dai 3 Terminal dell’edificio si raggiunge la stazione ferroviaria con i treni per Manchester Piccadilly ed altre destinazioni inglesi. Segnalo che vi sono corse dirette anche verso la Scozia, in circa 3 ore e mezza si arriva a Edimburgo oppure a Glasgow.
Vi lascio infine alcuni link utili per pianificare al meglio la vostra vacanza:
- Skyscanner.it, per ricercare il volo per Manchester dall’aeroporto più vicino a voi;
- Manchester Aiport, sezione dedicata ai vari mezzi pubblici che lo collegano al centro città;
- Visit Britain, sito internet in italiano dell’Ente del Turismo britannico.