Situato nella riviera di Ponente ed all’interno del Parco Beigua, Cogoleto è l’ultimo paese della provincia di Genova ed il suo territorio è delimitato dai municipi di Varazze (provincia di Savona) e di Arenzano. Sebbene sia una meta principalmente balneare, e quindi “presa d’assalto” durante i mesi estivi, in realtà custodisce un patrimonio storico-culturale di grande valore che merita di essere scoperto. Proprio questo è l’obiettivo del mio articolo che, lungi dall’essere definitivo, vuole essere una mini-guida dedicata al paese in cui mi sono recentemente trasferito.
Cenni storici su Cogoleto e Cristoforo Colombo
Sin dall’epoca romana la storia di Cogoleto è legata alla presenza di numerose fornaci disseminate nel suo territorio per la lavorazione della calce. La vasta produzione nel corso dei secoli ha permesso la costruzione di numerosi edifici in tutta la Liguria come per esempio le mura difensive di Genova e lo stesso Palazzo Ducale.
A partire dal medioevo, e praticamente sino ai giorni nostri, Cogoleto viene “influenzata” da Genova e dalle vicende che la riguardano, tra cui l’appartenenza o meno alla stessa provincia. Difatti, dal 1859 al 1927 venne inglobata nel territorio genovese, dal ’27 al ’33 passò alla provincia di Savona per poi tornare definitivamente “genovese” nel 1933 in seguito al Decreto Reale di Vittorio Emanuele III° di Savoia.
Per quanto riguarda il toponimo, l’origine non è molto chiara. Tra le tante teorie che sono state formulate in passato, sono due quelle più verosimili:
- dal latino Coquere Lithos, un nome derivato dalla lavorazione e dalla cottura della pietra calcarea nelle fornaci locali;
- da Cogolo, ossia ciottolo, ad identificare la caratteristica conformazione passata (ed attuale) delle sue spiagge.
Tra gli altri toponimi che sono stati assegnati, uno merita una particolare attenzione: Cugureo, apparso in diversi manoscritti dei secoli XV e XVI in cui si parlava di Cristoforo Colombo.
Veniamo quindi al navigatore scopritore dell’America la cui vita però è sempre stata avvolta da un alone di mistero. Oggi comunemente si ritiene che sia nato a Genova, tanto che vicino a Porta Soprana si può visitare la sua (presunta) abitazione. Tuttavia, in via Rati a Cogoleto si può ammirare la casa natale di Cristoforo Colombo. Chi ha ragione allora?
Molto probabilmente si tratta di uno sfortunato caso di omonimia tra il Colombo genovese, figlio di Domenico e Susanna Fontanarossa e nato nel 1451, ed il Colombo cogoletese, figlio di Domenico e Maria Giusti e nato verosimilmente nel 1436. Ciò viene fuori da diversi documenti dell’Archivo General de Indias a Siviglia ed in uno di questi (misteriosamente sparito dopo il 2013), relativamente al luogo di nascita di Colombo si poteva leggere
“Cugureo lugar cerca de Genova (patria de Colon)”
Altre fonti, risalenti questa volta agli Archivi di Stato di Savona e Genova, indicano come il Colombo genovese fosse principalmente un lanaiolo, mentre invece i Colombo di Cogoleto fossero da generazioni naviganti in tutto il Mediterraneo.
Se questo argomento vi ha incuriosito, vi consiglio allora il sito cristoforocolombostoria.it, nel quale trovate moltissime altre informazioni e fonti verificate provenienti dagli archivi spagnoli ed italiani.
Cosa vedere a Cogoleto
La visita di Cogoleto si snoda soprattutto lungo due arterie principali: le vie interne ed il lungomare. Date le distanze limitate, entrambi gli “itinerari” si possono fare tranquillamente a piedi e vi consentiranno di conoscere le diverse “anime” del paese. Considerando il clima favorevole della zona, né troppo freddo d’inverno né afoso d’estate (escludendo comunque le ore più calde), sono adatti ad ogni stagione.
Il centro storico
Esso si estende attorno a via Cristoforo Colombo e via Rati, ed attraversa le contrade locali. Qui troverete una serie di ristoranti tradizionali e focaccerie dove la sosta è d’obbligo. Inoltre, nei weekend estivi di solito viene organizzata una serata a tema street food, con bancarelle per strada dove è possibile degustare prodotti e piatti tipici.
Il percorso della calce
Percorrendo le vie del centro noterete sui lati delle strade una serie di formelle in ceramica – 15 in totale – realizzate dai ceramisti cogoletesi e volte a valorizzare la storia e le tradizioni locali, indissolubilmente legate alla produzione della calce. Così, mentre alcune di esse raffigurano le varie fasi della lavorazione della pietra calcarea, altre invece rappresentano gli antichi scali da dove le imbarcazioni salpavano in mare. Oggi che questo si è ritirato un po’, le varie piazzette che sono sorte nel frattempo sono diventate testimoni della Cogoleto che fu. Lo stesso discorso vale per le tradizionali casette liguri dalle facciate colorate, ormai perfettamente integrate nel moderno agglomerato urbano.
La fornace Bianchi
Tra tutte quelle presenti anticamente a Cogoleto, la fornace Bianchi in via Scassi (località Donegaro) è l’unica visitabile. Risale alla metà del XIX° secolo, è del tipo “a strato” ed a fuoco continuo, ossia alimentata continuamente con fascine e carbone. Il restauro è iniziato nel 2008 e, date le dimensioni della struttura, ha richiesto l’azione di diverse istituzioni assieme all’opera di volontari e studenti di Architettura ed Ingegneria dell’Università di Genova.
Oggi, l’Associazione Fornace Bianchi si occupa della tutela e della valorizzazione di questo sito, emblema della storia locale. Oltre ad una serie di iniziative culturali, i suoi volontari organizzano visite guidate il primo sabato e la terza domenica di ogni mese, dalle 15 alle 17 in autunno/inverno e dalle 17 alle 19 in primavera/estate. Le date e gli orari possono variare per cause meteorologiche oppure per concomitanza con eventi e festività particolari mentre, previa richiesta, è possibile organizzare visite straordinarie.
La casa natale di Cristoforo Colombo
In via Rati, nel cuore della contrada del Caroggio, sorge questo edificio – oggi purtroppo non visitabile – nel quale il navigatore nacque intorno al 1436. La casa appare nel testamento del padre, Domenico Colombo, firmato in loco il 23 agosto 1449. Il Palazzo Comunale conserva una copia del documento risalente al XVI° secolo.
Sulla facciata si può osservare l’effigie dello scopritore dell’America ed alcune epigrafi attorno. L’opera venne commissionata nel 1650 da un discendente della famiglia, il reverendo Antonio Colombo.
Successivamente, nel corso del XIX° secolo, la dimora fu meta di “pellegrinaggio” di diversi capitani americani che, con le rispettive navi, venivano apposta a Cogoleto per visitarla e per ammirare il ritratto originale di Cristoforo che oggi è custodito in Comune.
Poco più in là, in Piazza Giusti, il 26 agosto 1888 venne inaugurato il monumento a Colombo, opera dello scultore Domenico Vassallo. Il busto di Cristoforo poggia su di una colonna marmorea che a sua volta si trova su di un basamento di 90 cm in granito. La gradinata alla base è fatta di una pietra verdastra estratta dalle cave di serpentino situate vicino al torrente Arestra a Cogoleto. Da notare poi, nella parte inferiore della colonna, la data della vera scoperta dell’America: 11 ottobre 1492.
Risale invece al 1992 il pregevole bassorilievo in terracotta grezza posto sulla facciata del Municipio in via Rati. Attorno al ritratto del navigatore vi sono una serie di piastrelle smaltate raffiguranti sedici momenti chiave della sua vita.
Chiesa parrocchiale di S. Maria Maggiore e Oratorio di S. Lorenzo
Via Rati conduce nel piazzale antistante il complesso religioso costituito dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore e dall’Oratorio di San Lorenzo.
Si hanno notizie della chiesa parrocchiale sin dal 1308. Venne successivamente demolita nel 1877 per far posto ad una più grande. Sulla facciata rivolta verso il mare è possibile scorgere una lapide posta nel 1888 a ricordo dell’antico castello di Cogoleto, fatto demolire da Napoleone nel 1809 per far posto alla strada Nizza-Roma.
L’Oratorio di S. Lorenzo risale invece al 1200 ed esternamente spicca il bassorilievo raffigurante il Santo. All’interno sono conservati un dipinto seicentesco raffigurante il Martirio del Santo, il presepe della scuola ligure del XVII° secolo, il Crocefisso del XVII° secolo usato per le processioni ed alcune opere Gino Grimaldi. Infine, negli ultimi anni è stato aggiunto un altro presepe, questa volta in terracotta, nel quale Luca Damonte – artista e ceramista locale – ha raffigurato personaggi e paesaggi di Cogoleto.
A pochi passi dalla Chiesa, in largo della Pace, sorge il Monumento ai Caduti, in memoria di tutti i cittadini morti e dispersi durante la Seconda Guerra mondiale.
Chiesa di San Sebastiano
Esattamente dal lato opposto rispetto alla chiesa parrocchiale, affacciata sull’Aurelia, si trova la Chiesa di S. Sebastiano. Si ha notizia dell’esistenza di una cappella dedicata al Santo già nel XVI° secolo e la tradizione vuole che venne costruita dai cogoletesi come ringraziamento per essere stati salvati da una grave pestilenza che aveva afflitto invece i paesi circostanti.
Gli anni bui arrivano intorno al 1835 quando, a causa del colera diffusosi a Genova, la chiesa viene adibita a lazzaretto per poi successivamente finire in stato di abbandono. La ricostruzione iniziò nel 1912, per volere del parroco Edoardo del Buono e del grande appoggio degli abitanti. Venne consacrata nel 1915 e fu evento particolarmente sentito, nonostante il primo conflitto mondiale in corso.
Le torri di difesa
Lasciando alle nostre spalle il lungomare per dirigerci in via Mazzini si può andare alla scoperta di altre tracce del passato del borgo marinaro ligure.
Infatti, sebbene oggi siano perfettamente integrate tra le palazzine del centro (infatti alcune non le ho viste subito), si possono ancora distinguere le torri di difesa superstiti. Servivano difatti per avvistare le imbarcazioni in avvicinamento e prepararsi per tempo a fronteggiare l’invasione piratesca.
Ve ne sono cinque e sorgono tutte nella stessa via interna, tre di queste sono prima della stazione ferroviaria, una si trova proprio di fronte mentre l’ultima è situata poco prima della Chiesa di S. Maria Maggiore.