I dintorni di Roma sono una scusa decisamente valida per allungare il vostro soggiorno nella capitale italiana. Difatti, dopo averle dedicato il tempo necessario per la visita (trovate informazioni a riguardo in questo articolo) i borghi dell’entroterra e le cittadine costiere custodiscono un vasto patrimonio storico e culturale che merita di essere scoperto.
Inoltre, le loro dimensioni ridotte ed i collegamenti coi mezzi pubblici – specie in treno – ne fanno mete ideali per una piacevole gita fuori porta.
Le migliori 8 escursioni giornaliere da Roma da fare senza auto
Come anticipato nel titolo, le destinazioni che vi elenco sono facilmente raggiungibili in autobus e/o treno. Per quel che riguarda la durata dei trasferimenti, considerate anche eventuali tratte in metropolitana a seconda del vostro punto di partenza in città (parlo dei trasporti pubblici cittadini in questo articolo). Inoltre, diverse agenzie organizzano tutto l’anno tour organizzati con partenze da Roma; la maggioranza di essi però sono rivolti ai turisti stranieri. Vi segnalerò comunque quelli disponibili pure in lingua italiana.
Se poi desiderate allontanarvi ulteriormente dalla città, le ultime due destinazioni elencate dovrebbero interessarvi in modo particolare, sebbene in entrambi i casi varrebbe la pena trascorrervi almeno una notte per poterle godere al meglio.
1. L’area archeologica di Ostia Antica
Situata a circa 26 Km a sud-ovest di Roma e non distante dall’aeroporto di Fiumicino, in questa località si possono ammirare i resti di quello che nell’età imperiale fu un importantissimo centro commerciale e fluviale. D’altronde, il nome stesso – Ostium, ossia “foce” – testimonia la sua posizione chiave rispetto al Tevere ed al mare.
Secondo la tradizione, Ostia venne fondata da Anco Marzio attorno al 620 a.C.. tuttavia le rovine più datate risalgono alla seconda metà del secolo IV. L’epoca di massimo splendore è compresa tra il secolo II, quando divenne il porto fluviale di Roma, ed il secolo II d.C., quando vi abitarono più o meno 50.000 persone e si moltiplicarono le attività legate ai vicini Porti Imperiali di Claudio e Traiano, realizzati a nord della foce del Tevere.
Una visita al Parco archeologico di Ostia Antica è quindi d’obbligo per chi vuole conoscere il passato glorioso di questa antica città romana. Il percorso si fa strada tra le rovine delle tipiche abitazioni di quel periodo, di alcuni edifici religiosi, di magazzini, del teatro e di altri luoghi pubblici.
Per maggiori informazioni su cosa vedere, orari e tariffe vi rimando al sito internet dell’area archeologica ostiense. Il modo migliore per arrivarci da Roma è prendere il treno diretto a Lido che parte da Porta San Paolo – nei pressi della fermata della metro Piramide – e scendere a Ostia Antica.
2. Tivoli e le sue ville
Sorta ai piedi dei Monti Lucretili, ad una trentina di chilometri ad est rispetto alla capitale, secondo alcune teorie Tivoli sarebbe ancora più antica di Roma. Infatti, pare che la sua origine sia legata agli Aborigeni, considerati tra i primissimi abitanti dell’Italia Centrale. Al suo nome latino, Tibur, Virgilio le aggiunse il termine Superbum (VII libro dell’Eneide) ed ancora oggi lo stemma cittadino riporta la citazione Tibur Superbum.
Una passeggiata per il suo centro storico consente di scoprirne il vasto patrimonio archeologico. Complice la favorevole posizione geografica e la presenza di sorgenti di acqua sulfurea, Tivoli conobbe un importante sviluppo urbano ed architettonico. Fortunatamente, beni archeologici quali i templi romani così come gli acquedotti sono pervenuti a noi in buono stato di conservazione. Tuttavia, le testimonianze più preziose del suo passato sono le ville, considerate l’emblema del fascino e del potere dell’antica Tibur.
Villa Adriana fu la dimora dell’Imperatore Adriano. Costruita tra il 118-138 d.C., è il simbolo della grandezza dell’impero romano. Vi si realizzarono palazzi, terme, templi, teatri e giardini con fontane. Tutto ciò seguendo la volontà del suo proprietario, il quale desiderava “riprodurre” i luoghi e monumenti che maggiormente lo avevano impressionato durante i suoi viaggi. Per la sua importanza archeologica, la villa è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 1999.
Il sito storico si trova a circa 5 Km dal centro di Tivoli e vi si arriva con l’autobus CAT n. 4 che parte dal capolinea di Largo S. Angelo, nei pressi della stazione ferroviaria.
Rimanendo invece nel cuore storico della cittadina, Villa d’Este è il “manifesto” del Rinascimento Italiano. Fu voluta dal Cardinale Ippolito II d’Este nel 1550 e ci vollero una ventina d’anni per poterla ultimare. La sua fama è dovuta in particolare alle numerose meraviglie artistiche che la compongono e per i giochi d’acqua delle fontane collocate in quello che è ritenuto il giardino all’italiana più bello d’Europa. Non sorprende quindi che anche Villa d’Este sia stata inserita nella lista dei patrimoni dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Sempre in centro Tivoli, Villa Gregorio è un parco immerso nel verde che si estende ai piedi dell’antica acropoli. Celebre in tutto il mondo per la Grande Cascata e le Grotte di Nettuno, dal 2005 l’intero territorio è gestito e tutelato dal FAI.
Segnalo la possibilità di partecipare a tour giornalieri in italiano delle ville Adriana e d’Este partendo da Roma, della durata complessiva di circa 7 ore. I biglietti d’ingresso ed il pranzo al ristorante in centro a Tivoli sono inclusi nel prezzo, assieme ovviamente all’accompagnamento di una guida esperta. Il punto d’incontro è nei pressi della fermata dell’autobus in Via Cavour 224, vicino alla stazione della metropolitana (linea B).
Il tour prevede la cancellazione gratuita fino alle 24 ore precedenti il suo inizio. Per tutte le informazioni e per prenotare da casa si può consultare questa pagina.
3. Frascati ed i Castelli Romani
A sud-est di Roma si estende l’area conosciuta come Colli Albani, di cui fanno parte una serie di paesi soprannominati Castelli Romani poiché, nel corso del secolo XIV ed in seguito alla “cacciata” del Papa da Roma ad Avignone per causa della corona francese, le famiglie nobili scapparono nelle campagne vicino alla città costruendovi le proprie residenze fortificate.
La zona è oggi una delle mete turistiche laziali più apprezzate grazie proprio alla sua unicità. I turisti infatti hanno a disposizione una serie di itinerari tematici che permettono di scoprire le diverse sfaccettature di questo territorio. Il Parco Regionale dei Castelli Romani è attraversato da percorsi immersi nella natura da fare a piedi oppure in bicicletta. I 17 Comuni dell’area conservano i resti delle eleganti residenze fatte costruire da imperatori, ecclesiastici e pontefici. Tutto ciò senza dimenticare le specialità enogastronomiche locali, se ne contano più di 30 e ben 9 di essi sono vini.
A tal proposito, uno dei centri più importanti è Frascati, la cosiddetta “Città del vino”. Qui si producono difatti il Frascati Superiore, il Cannellino (tutti e due sono DOCG) così come il Frascati DOP. La località è altresì famosa per le sue Ville Tuscolane, ossia le dimore patrizie risalenti all’epoca tardo rinascimentale-barocca che i nobili romani si fecero costruire appunto nel verde dei Colli Albani. Alcune di queste sono aperte al pubblico (Falconieri, Aldobrandini e Torlonia), alcune sono ancora private mentre Villa Tuscolana oggi è un hotel di lusso.
Altri luoghi da non perdere sono il quattrocentesco Palazzo Vescovile, la Cattedrale ed il Museo Archeologico ospitato all’interno delle Scuderie Aldobrandini.
I collegamenti tra Roma e Frascati sono garantiti dalla linea ferroviaria FL4, il viaggio da Termini dura circa mezz’ora.
4. Castel Gandolfo ed Albano Laziale
Anche questi due comuni confinanti sono compresi tra i Castelli Romani, situati più a sud rispetto a Frascati.
Grazie alla sua posizione privilegiata sul lago Albano, alla bellezza della natura circostante ed all’eleganza del suo centro storico, Castel Gandolfo è entrato a far parte della lista dei “Borghi più belli d’Italia”. Detto ciò, la località è famosa in tutto il mondo perché ospita la residenza estiva dei pontefici. Essa è stata aperta al pubblico solamente a partire dal 2015, per volontà di Papa Francesco. Esplorando i giardini si possono poi osservare i resti della Villa di Domiziano e la Fattoria Vaticana.
Da non perdere poi la Chiesa di S. Tommaso di Villanova e la fontana, entrambe opera del Bernini.
Sulle sponde del già citato lago Albano, sorto all’interno di un ex cratere vulcanico, trovano spazio una serie di ristoranti e stabilimenti balneari. È costeggiato da un sentiero percorribile sia a piedi che in bici. Vengono organizzati inoltre dei tour in kayak della durata di 3 ore che consentono di ammirare Castel Gandolfo ed i suoi luoghi storici da una prospettiva unica. Durante il percorso si raggiunge una spiaggia altrimenti inaccessibile e, se il tempo lo concede, si può fare una bella nuotata. Per maggiori informazioni su questa attività – con l’opportunità di prenotarla comodamente da casa – vi rimando alla pagina dedicata.
A 3 Km di distanza da Castel Gandolfo, Albano Laziale conserva numerose testimonianze archeologiche dell’Impero Romano. Secondo la tradizione, la città fu fondata dal figlio di Enea, Ascanio, più o meno nella seconda metà del secolo XII a.C. e per lungo tempo ebbe rapporti burrascosi con la vicina Roma. Gli scontri culminarono con la vittoria di quest’ultima che quindi, durante il governo di Tullo Ostilio, la conquistò definitivamente.
Nel 202 d.C. l’imperatore Settimio Severo ordinò la costruzione di un accampamento che ospitò fino a 6.000 legionari. Attorno ad esso, si sviluppò gradualmente un centro abitato destinatio alle famiglie dei combattenti e sono pervenuti a noi alcuni resti di edifici pubblici quali le terme e l’anfiteatro. Questi, assieme alle rovine della Porta Pretoria, della Villa Imperiale e delle catacombe costituiscono il patrimonio storico di Albano. Non vanno poi dimenticati i tre musei ed una serie di chiese, alcune delle quali erette sulle fondamenta di edifici romani preesistenti.
Inoltre, nel corso dell’anno sono in programma una serie di eventi di natura differente. In particolare, il Bajocco Festival dedicato agli artisti di strada, e l’Anfiteatro Festival, con spettacoli e concerti che si svolgono in una cornice scenografica davvero unica nel suo genere.
Arrivare a Castel Gandolfo e Albano da Roma è molto semplice poiché la stessa linea ferrovia FL4 collega entrambe le località (ecco perché ne ho parlato assieme) alla stazione di Termini. Il tragitto per Albano dura un’ora circa, per Castel Gandolfo – due fermate prima – invece i tempi si accorciano di una decina di minuti.
Se i Castelli Romani vi ispirano e cercate maggiori approfondimenti vi consiglio dunque di dare un’occhiata al relativo sito internet.
5. Il lungomare di Anzio ed i suoi dintorni
Affacciata sul mar Tirreno, a 60 Km a sud di Roma, Anzio è una delle località balneari più gettonate del Lazio. Infatti, tra spiagge libere, stabilimenti privati ed i vari sport acquatici che si possono praticare, è senza dubbio la meta adatta per le persone che vogliono godersi qualche ora di relax.
Per gli amanti della buona cucina, presso il porto di Anzio sorgono numerosi ristoranti che propongono piatti della tradizione locale, soprattutto a base di pesce.
Per quel che riguarda la storia, i luoghi di maggiore interesse sono le ville – Albani, Sarsina e Adele – ed i siti archeologici, in particolare la Villa dell’imperatore Nerone (tra l’altro nato proprio ad Anzio). Sebbene essa non sia stata ancora individuata con certezza, una serie di studi la collocano vicino all’Arco Muto, dove sono state appunto rinvenute delle rovine. La dimora avrebbe avuto un’estensione di 800 m lungo il litorale e sarebbe stata edificata sulle fondamenta di un palazzo probabilmente abitato da Augusto. In seguito alla morte di Nerone, la residenza sarebbe stata ancora utilizzata almeno fino alla dinastia dei Severi.
Appena a nord della stazione ferroviaria si possono osservare i (pochi) resti del Teatro Romano. Risalente quasi certamente agli inizi del secolo I d.C., in seguito pare che la struttura sia stata convertita per altri scopi, in primis come luogo di cottura delle ceramiche almeno fino al V-VI secolo.
Passando ad epoche più vicine a noi, Anzio è famosa per lo sbarco degli Alleati avvenuto il 22 gennaio 1944. In quel giorno circa 100.000 uomini dettero il via alla campagna militare sul suolo italiano con l’obiettivo di accerchiare i tedeschi a Montecassino. A questo evento è dedicato il Museo inaugurato in occasione del suo 50esimo anniversario ed allestito all’interno di Villa Adele.
Nel Cimitero di Guerra – Commonwealth Cemetery sono sepolti i soldati inglesi che persero la vita in Italia durante il secondo conflitto mondiale. Tra le vittime vi fu anche Eric Fletcher Waters, il padre di Roger Waters, proprio colui che sarebbe entrato nell’Olimpo della musica mondiale coi Pink Floyd.
Infine, una “chicca” per veri appassionati. Sul lungomare Zanardelli sorge il “Paradiso sul Mare”, un edificio liberty costruito tra il 1919 ed il 1924. La sua funzione prevista era quella di sala da gioco, in realtà ospitò svariate mostre d’arte e, soprattutto, venne adoperato come set cinematografico per alcune scene di “Amarcord” e “Polvere di stelle”.
Da Roma, la linea FL8 impiega poco più di un’ora per raggiungere Anzio dalla stazione di Termini.
6. Il borgo medievale di Nettuno
Proseguendo lungo la costa, a 3 Km ad est di Anzio si estende Nettuno, erede dell’antica città di Antium, capitale dei Volsci prima e colonia dell’impero a partire dal 338 a.C. In quell’epoca fu un florido centro commerciale e marinaresco oltre che il luogo termale e di villeggiatura preferito dai Romani. Ancora oggi è una delle destinazioni balneari più popolari del Lazio grazie anche alle numerose strutture ricettive che sono state aperte negli ultimi decenni.
Tuttavia, lontano dal porto turistico e dalle spiagge affollate, la cittadina ha saputo preservare il suo splendido borgo medievale racchiuso da una cinta muraria con torri difensive del secolo XIV. Il suo perimetro è percorribile a piedi e permette ai visitatori di godersi una vista panoramica dall’alto sia del litorale che del nucleo storico di Nettuno. Esso è di dimensioni ridotte ma comunque ricco di viuzze e piazze suggestive e palazzi storici che simboleggiano l’antico potere feudale.
Il luogo di culto più famoso è il Santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti, innalzato nel secolo XVI. Ogni anno è meta di pellegrinaggio di migliaia di fedeli che si radunano davanti all’urna della santa morta giovane proprio a Nettuno ed in seguito canonizzata da Papa Pio XII nel 1950.
Per arrivare a Nettuno da Roma si può prendere il treno, nello specifico la linea FL8 che ferma anche ad Anzio (fermata precedente). Il trasferimento da Termini è di un’ora e quindici minuti.
Sul sito internet del Comune trovate ulteriori informazioni su tutti i luoghi e le attrazioni da non perdere durante il vostro soggiorno in zona.
7. Viterbo, la “Città dei Papi”
Ci spostiamo adesso nel Lazio settentrionale, precisamente nella Tuscia Viterbese, una delle aree più suggestive della regione. Qui si trovano infatti borghi antichi, castelli, ampi spazi naturali senza poi dimenticare la tradizione enogastronomica locale. Una tappa imprescindibile è Viterbo, il suo capoluogo di provincia e distante circa 80 Km da Roma.
Città di origine etrusca, custodisce uno dei centri storici più importanti del Lazio ancora oggi protetto da una cinta muraria medievale con torri innalzate tra il 1095 ed il 1268 e rimaste pressoché intatte. I palazzi aristocratici, i monumenti e le opere d’arte, le chiese, i chiostri e le fontane testimoniano i fast del passato. Infatti, soprattutto tra i secoli XII-XIII Viterbo rivaleggiò con Roma per quel che riguardava la sede papale. I pontefici decisero di trasferirsi nella Tuscia per sfuggire al clima teso che si era diffuso nella “capitale” e la città ospitò così ben 5 Conclavi tra il 1261 ed il 1281.
Il simbolo per eccellenza della cosiddetta “Città dei Papi” è il Palazzo Papale, costruito tra il 1255-1266 allargando il precedente edificio della Curia Vescovile. Dalla loggia – posizionata a destra delle scale – si affacciavano i pontefici per benedire i fedeli. All’interno si può visitare la Sala del Conclave, divenuta famosa poiché proprio qui è stato coniato il termine Conclave che oggi conosciamo. In queste stanze i cardinali impiegarono addirittura tre anni – 1006 giorni, dal 1268 al 1271 – per eleggere il nuovo Papa, nonostante gli stessi abitanti li avessero chiusi a chiave nell’edificio (Cum Clave) ormai esasperati dalla lunga attesa.
Tra gli altri luoghi imperdibili da vedere segnalo la Cattedrale di San Lorenzo, anch’essa affacciata sulla Piazza San Lorenzo, il quartiere medievale di San Pellegrino, uno dei meglio conservati di tutta Europa, ed i musei che raccontano la storia del comune laziale così come gli usi e costumi dei suoi abitanti. Per ulteriori spunti ed informazioni vi rimando al sito internet dell’ente del turismo della città.
Per arrivare a Viterbo da Roma coi mezzi pubblici vi sono varie possibilità, con tempi di percorrenza che variano tra 1h 30min-2h (a tratta):
- pullman da Saxa Rubra;
- treno FL3 da Ostiense;
- treno da Tiburtina a Orte e poi autobus/treno.
Su questo sito trovate maggiori dettagli sui trasferimenti disponibili con indicate le relative tariffe.
8. Orvieto, escursione in Umbria
L’ultima idea che vi propongo prevede una toccata e fuga in Umbria per visitare Orvieto, distante 120 Km circa da Roma.
Considerata una delle città più antiche di Italia, i primi insediamenti risalgono al secolo IX a.C., all’interno delle grotte tufacee nel massiccio su cui oggi sorge la cittadina. L’attrazione principale è senza dubbio il Duomo di Orvieto, autentico capolavoro dell’arte gotica italiana ed i cui lavori di costruzione sono durati addirittura 3 secoli, dal 1290 alla seconda metà del ‘500. Nonostante un lasso di tempo così esteso, il tempio religioso sorprende per la sua armonia e l’uniformità dello stile.
Durante la visita risaltano alcuni ambienti quali ad esempio la Cappella di San Brizio, dedicata al santo vescovo protettore di Orvieto e considerata il massimo esempio di pittura rinascimentale, la Cappella del Corporale, dove è custodito il Reliquiario realizzato tra il 1337-1338 ed opera d’arte del gotico italiano ed europeo, il Presbiterio, in cui si conservano una serie di affreschi del ‘300.
Dopodiché, l’itinerario può proseguire con la visita della Città Sotterranea, risultato degli spazi scavati dagli abitanti nel corso dei secoli. Si sono quindi formate una serie di grotte e di pozzi, tra i quali il più famoso è quello di San Patrizio. Esso fu creato nel secolo XVI per volontà di Clemente VII per poterlo poi usare come rifugio in caso di calamità naturali oppure eventi bellici.
Data la sua posizione, Orvieto offre un’infinità di scorci paesaggistici a 360°. Per godersi però la vista migliore del centro storico e del Duomo bisogna raggiungere la Torre del Moro, il cui orologio è in funzione dal 1885. L’edificio oggi ospita un centro culturale e per raggiungere la cima è “sufficiente” salire 250 scalini… uno sforzo che verrà totalmente ripagato dallo splendido panorama!
Potete trovare ulteriori informazioni su cosa fare e vedere a Orvieto consultando questo sito internet.
Per quel che riguarda i collegamenti da Roma, i treni regionali veloci da Termini impiegano circa un’ora e mezza per giungere alla stazione di Orvieto Scalo, ubicata ai piedi del centro storico. L’alternativa è Flixbus, con corse dirette da Roma Tiburtina, il punto d’arrivo e la durata del trasferimento sono i medesimi. Il sistema urbano funicolare+bus permette di raggiungere Piazza Cahen e quindi la zona turistica di Orvieto dal piazzale antistante la stazione ferroviaria in pochi minuti (maggiori dettagli qui).