La seconda parte del viaggio in Osttirol l’ho trascorsa esplorando il Parco Nazionale Alti Tauri (Nationalpark Hohe Tauern in tedesco), una delle aree protette più vaste dell’Europa centrale. Il suo territorio, compreso tra Tirolo, Salisburghese e Carinzia, è l’habitat di una moltitudine di specie animali e vegetali.
Escursionisti ed amanti in generale della natura incontaminata possono godersi una vasta rete sentieristica che si snoda tra ghiacciai, laghi alpini dall’acqua cristallina, imponenti cascate ed oltre duecento vette che superano i Tremila metri di quota. Tra queste spicca il Großglockner, che con i suoi 3.978 m è la montagna più alta dell’Austria.
Le 5 escursioni da fare nel Parco Nazionale Alti Tauri
La mia base è stata la Matreier Tauernhaus, struttura ricettiva a gestione famigliare che vanta oltre 800 anni di storia e situata a 1.511 m di altitudine, a circa 15 Km a nord di Matrei in Osttirol, uno dei maggiori centri abitati della zona.
L’hotel con ristorante sorge all’imbocco dell’Innergschlöss, incantevole fondovalle ai piedi del Großvenediger, ed è perciò la destinazione prediletta di camminatori più o meno esperti. Vi si può arrivare in autobus ed ovviamente in macchina, con ampio parcheggio disponibile in loco ed usufruibile (a pagamento) anche da coloro che giungono qui per una gita giornaliera.
Per organizzare gli spostamenti con i mezzi di trasporto pubblici potete consultare questa pagina web e scaricare gratuitamente l’app Scotty ÖBB per smartphone.
1) La Gschlösstal ed il sentiero panoramico del Großvenediger
Non posso che cominciare da quello che reputo essere stato sia il trekking più bello fatto in Osttirol che quello più impegnativo, che mi ha condotto alle pendici di uno dei rilievi più alti del paese.
Dalla Matreier Tauernhaus bisogna spostarsi nella valle Gschlösstal, per la precisione a Innergschlöss, e raggiungere il Rifugio-Ristorante Venedigerhaus (1.689 m), ubicato in un’area interdetta al traffico privato. Escursionisti e villeggianti possono arrivarvi a piedi (come illustrerò più avanti) oppure con il taxi ed il trattore-navetta in partenza dal piazzale antistante la Matreier Taunerhaus.
Tra i tanti sentieri disponibili seguo le indicazioni (sempre presenti) per il Gletscherweg Innergschlöss, un percorso circolare di 4-5 ore che si spinge fino a pochi passi dal ghiacciaio del Großvenediger.
La prima mezz’ora si cammina quasi in piano, un modo utile per scaldare i muscoli del corpo in vista dello sforzo che li aspetta. Volgendo lo sguardo si scorge già il manto nevoso che (ancora) copre la montagna. Dopodiché, attraversato il ponte sul fiume le cui acque si originano dallo scioglimento del ghiacciaio sovrastante, inizia la lunga ascesa.
Essa si svolge prevalentemente in ombra, nel bosco, con la vegetazione che ogni tanto lascia spazio a scorci panoramici sulla Gschlösstal ed i rilievi attorno con qualche sprazzo di bianco sulle cime. Suggerisco di utilizzare i bastoncini da montagna, utilissimi anche al ritorno in discesa.
Ad un certo punto, finalmente si sbuca sul sentiero che si inerpica tra i prati fioriti, lì dove una volta si estendeva il ghacciaio (sigh). Una panchina invita ad una sosta ed in effetti è proprio quel che ci vuole.
Recuperate le energie, inizia il tratto più scenografico, con la vista del massiccio innevato del Großvenediger a farmi compagnia per buona parte dell’ora e mezza successiva.
La prima tappa è il Salzbodensee, lago a 2.187 m sulla cui superficie limpida si riflettono le cime circostanti. Uno spettacolo che si ammira immersi nel silenzio della natura, fatta eccezione per il rumore di sottofondo delle cascatelle e dei rigagnoli che scendono a valle.
Guadagnata un po’ di quota, a 2.240 m si trova un altro specchio d’acqua – Auge Gottes (dal tedesco Occhio di Dio) – reso particolarmente scenografico dall’isolotto che vi sorge in mezzo.
Vietato smarrirsi dinnanzi a cotanta bellezza, fortunatamente le indicazioni per proseguire il Gletscherweg Innergschlöss non mancano mai. Si superano un paio di ponticelli e, nel mentre, il paesaggio cambia. Avvicinandosi al ghiaccio i prati lasciano spazio alle rocce ed il sentiero sale fino a raggiungere una terrazza naturale sul massiccio del Großvenediger, a circa 2.500 m di altitudine.
La montagna (3.666 m) è una delle più alte dell’Austria e, come per il vicino Großglockner, gli escursionisti che desiderano scalarla necessitano di un paio di giorni. L’origine del suo nome – letteralmente Grande Veneziano – è incerta ma lascia intendere un legame con gli abitanti lagunari.
Volendo ci si può avvicinare ulteriormente ma il caldo e quanto successo pochi giorni prima sulla Marmolada (3 luglio 2022) mi fanno desistere. Anche perché le forze non abbondano e devo affrontare la lunga discesa che, a differenza dell’andata, si svolge interamente al sole.
Dopo quasi 5 ore sono nuovamente alla Venedigerhaus e come ricompensa mi gusto un delizioso tris di canederli.
Rimesso in sesto e con ancora negli occhi la bellezza di quanto ammirato sino a quel momento, decido di tornare alla Matreier Tauernhaus a piedi. Vi sono due possibilità: seguendo la strada asfaltata percorsa al mattino oppure prendendo il sentiero che si snoda dall’altro lato, ai piedi delle montagne.
Opto per la prima perché ne approfitto per vedere da vicino la suggestiva Felsenkapelle, una chiesetta scavata nella roccia. Per arrivare all’hotel impiego un’ora circa.
2) Escursione al Großglockner Resort da Matrei
Per il giorno seguente organizzo una camminata più rilassante ma altrettanto scenografica. Da Matrei in Osttirol, oppure da Kals (vallata opposta), partono gli impianti di risalita del Großglockner Resort che conducono nei pressi dell’omonima montagna austriaca.
Come per gli altri comprensori estivi dell’Osttirol, ne parlo dettagliatamente in questo articolo, l’accesso è gratuito per i possessori della tessera turistica Glockner-Dolomiten Card.
Dalla stazione della funivia a monte, ubicata nei pressi del Ristorante Goldried (2.146 m), parte uno dei sentieri più suggestivi del Parco Nazionale Alti Tauri. Infatti, l’Europa Panoramaweg è un percorso panoramico che consente di ammirare da vicino la cima innevata del Großglockner (3.798 m) ed altri rilievi che superano i Tremila.
Il trekking non è complicato, si procede prevalentemente su fondo sterrato e le indicazioni dei sentieri sono sempre presenti e chiare.
Guadagnata un po’ di quota, la vista inizia finalmente ad aprirsi ed all’orizzonte si scorge finalmente il gruppo del Großglockner. Giunti al Rifugio Kals-Matreier Törl (2.202 m) si incontra un bivio: proseguire per il Glocknerblick, rimanendo dunque sull’Europa Panoramaweg, oppure deviare per l’Adler Lounge.
Scelgo la seconda opzione ed in circa 45 minuti raggiungo questo ristorante che sorge a 2.421 m d’altezza. Avendo un po’ di fame ma non troppa decido di assaggiare la Isertaler Schottsuppe, una zuppa tipica della zona a base di formaggio, patate e pezzetti di pane.
L’edificio ospita inoltre la stazione della funivia proveniente da Kals e la terrazza panoramica Adlerhost, da dove si possono ammirare oltre 60 cime che superano i Tremila metri di quota.
Da qui mi rimetto in cammino lungo il sentiero che in circa un’ora mi riporta alla funivia per scendere a Matrei.
3) Passeggiata rinfrescante nella Umbaltal
Da Matrei mi sposto verso ovest di circa 20 Km per arrivare nella Umbaltal, una valle stretta ai piedi del Großvenediger ed al confine con la Valle Aurina in Italia.
Dal parcheggio di Ströden parte il percorso tematico “cascate Umbalfälle” lungo il corso del fiume Isel, che si origina proprio qui per poi sfociare nella Drava a Lienz.
Per la prima parte si segue la strada forestale verso le malghe Islitzeralm e Pebellalm, dopodiché inizia la vera e propria escursione. Il sentiero sale costante ma con pendenze mai accentuate, rendendolo di fatto ideale anche per famiglie con bambini.
Accompagnati dall’incessante fragore dell’acqua, lungo il cammino si incrociano diversi belvedere affacciati sul corso d’acqua correlati da pannelli informativi (anche in italiano). Sostare nei pressi delle cascate significa concedersi una pausa rinfrescante ed al tempo stesso salutare, dato che i loro effetti benefici sul nostro organismo sono dimostrati scientificamente da tempo.
Giunti alla fine dell’itinerario, si può tornare indietro seguendo la medesima via oppure quella interna, che porta alla piattaforma panoramica “Aussichtskanzel Großbach” per poi sbucare dalle malghe.
Per compiere il giro completo ho impiegato quasi 2 ore.
4) Camminata al lago Obersee e Passo Stalle
L’ultima giornata in Osttirol si rivela essere intensa e densa di splendidi luoghi da ammirare immersi nella natura.
Trascorro la mattinata nella Defereggental, una valle che si estende parallela alla Umbaltal. Nel comune di St. Jakob si trovano gli impianti di risalita che portano fino a 2.300 m di altitudine ma purtroppo devo rinunciarci a causa dei lavori per la realizzazione della nuova seggiovia che comportano il via vai incessante di mezzi.
Opto quindi per raggiungere il lago Obersee, a 2.16 m di quota. Esso si trova a circa 1 Km dal Passo Stalle, al confine tra Austria (Tirolo Orientale) ed Italia (Alto Adige). Guardando verso il territorio italiano si scorge il lago di Anterselva. Il valico alpino è transitabile da maggio fino a fine novembre ed il traffico è regolato tramite semaforo.
Il giro dell’Obersee è un percorso adatto alle famiglie con bambini ed offre splendidi scorci sulle vette delle Alpi orientali e la natura selvaggia del Parco Nazionale Alti Tauri. Può essere il punto di partenza di escursioni più lunghe o semplicemente il luogo dove sostare per rilassarsi contemplando l’acqua cristallina del lago e fare uno spuntino al ristorante Alpengasthaus Obersee.
5) La Großglockner Hochalpenstrasse
Saluto l’Osttirol in grande stile, ossia percorrendo la strada panoramica più bella d’Europa. Inaugurata nel 1935, nel cuore del Parco Nazionale Alti Tauri, la Grossglockner Hochalpenstrasse è meta ogni estate di migliaia di escursionisti, ciclisti e motociclisti attirati dagli scorci mozzafiato sul Großglockner, la montagna più alta dell’Austria. Macchine, bus e moto devono percorrere i 48 Km e 36 tornanti che si inerpicano sui pendii della catena montuosa degli Alti Tauri.
La strada alpina a pedaggio unisce l’Osttirol con Carinzia e Salisburghese. Il percorso inizia da Heiligenblut e termina a Fuchs. Nel mentre si superano angoli di natura incontaminata e ci si può fermare in 12 punti nei quali sono presenti musei, percorsi tematici e punti panoramici.
Tra questi, il più famoso è senza dubbio il Kaiser-Franz-Josefs-Höhe (2.369 m di altezza), affacciato sul ghiacciaio del Pasterze, ai piedi del Grossglockner. Lì, inoltre, è possibile prendere il trenino che originariamente conduceva proprio a ridosso di questa massa bianca. Oggi, purtroppo, essa è stata sostituita da un lago che testimonia ancora una volta gli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta…
Dai dintorni del belvedere, con un po’ di fortuna si possono osservare le marmotte, una delle circa 10.000 specie protette di animali che vivono all’interno del parco.
Per tutte le informazioni relative alle tariffe del pedaggio, i mesi di apertura e le attività da fare vi rimando al sito internet della Grossglockner Hochalpenstrasse (in italiano).