Situata nel sud-est dell’Inghilterra, di fronte all’isola di Wight ed affacciata sul canale della Manica, è uno dei porti principali del Regno Unito.
Non sorprende dunque che la storia di Southampton sia legata da sempre al mare. Ancora oggi è attivo un collegamento marittimo con New York operato dalla nave Queen Mary 2 di proprietà della storica compagnia Cunard Line.
Ma la città è famosa soprattutto perché il 10 aprile 1912 vi salpò il Titanic in occasione del suo viaggio inaugurale. Essendo un appassionato di questa vicenda, ho deciso di visitare Southampton seguendo un itinerario ad hoc comprendente edifici, monumenti commemorativi ed il SeaCity Museum legati al celebre e sfortunato transatlantico della White Star Line.
Prima però fornisco alcune informazioni su come raggiungere questa città e dove pernottare.
Come arrivare a Southampton dall’Italia
Al momento della stesura di questo articolo (giugno 2024) non ci sono voli diretti e dunque conviene optare per un altro aeroporto.
Nel mio caso ho volato da Milano Linate a Londra Heathrow con British Airways, approfittando del fatto che pur prenotando solo la tratta singola (al ritorno sono rientrato da Edimburgo con Ryanair) il prezzo è rimasto inferiore ad altre compagnie.
La distanza tra Heathrow e Southampton è di circa 105 Km e, se non volete noleggiare l’auto, ci sono i collegamenti diretti in autobus. La compagnia che li effettua è National Express e sono previste diverse corse giornaliere con partenze da tutti i terminal dell’aeroporto. Il viaggio dura all’incirca 2 ore.
La stazione degli autobus di Southampton sorge a breve distanza dal centro ed a pochi passi da quella ferroviaria. Da qui sono poi ripartito in direzione di Liverpool, seconda tappa del viaggio a tema Titanic.
Dove dormire a Southampton
La città non è grandissima ma presenta comunque una buona offerta di strutture ricettive. Ho pernottato all’Ibis Southampton Centre, hotel a tre stelle facente parte della catena internazionale Accor.
L’ho scelto per il prezzo e per la posizione, comoda sia per raggiungere le stazioni di autobus e treno che per visitare le attrazioni principali. La colazione a buffet era inclusa e più che soddisfacente.
Southampton, un itinerario alla scoperta dei 10 luoghi del Titanic
Ho avuto a disposizione un giorno e mezzo e si è rivelato sufficiente per vedere tutto quello che mi ero prefissato. Il percorso si snoda prevalentemente nel centro storico e dunque ho potuto ammirare anche altri monumenti non inerenti alla storia del Titanic.
In questa mappa ho inserito tutte le tappe della visita.
1) SeaCity Museum
È dedicato alla tradizione marittima di Southampton ed è suddiviso in diversi ambienti.
Il primo concerne la storia della città ed il suo sviluppo nel corso dei secoli, a partire dall’epoca romana sino ad arrivare al periodo d’oro dei transatlantici. Successivamente, data la sua importanza per l’economia del Regno Unito, venne bombardata pesantemente dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una sezione è dedicata alla Cunard, compagnia storica e rivale della White Star Line. Destino volle che fu proprio una sua nave, la RMS Carpathia, a recuperare i 705 superstiti del naufragio del Titanic la mattina del 15 aprile 1912.
Nel 1934, le due società vennero fuse nella Cunard White Star Line e, nel 1949, la compagnia si riappropriò del suo nome originale dopo aver acquisito definitivamente la sua “avversaria” storica.
La mostra “Southampton’s Titanic story” racconta l’enorme impatto che la tragedia ha avuto sulla città inglese ed i suoi abitanti. Basti pensare che la maggior parte dei membri dell’equipaggio, 715 per l’esattezza, proveniva da qui e di essi solo 175 tornarono a casa.
Oltre 200 reperti dell’epoca permettono ai visitatori di fare un viaggio indietro nel tempo e vivere le emozioni provate dai cittadini di Southampton alla notizia dell’affondamento della “nave dei sogni”. Inoltre, si può controllare il timone e simulare le manovre in mare oppure “lavorare” nella sala macchine.
Tra i pezzi che hanno attirato la mia attenzione segnalo il menù della colazione dell’11 aprile riservato alla prima classe e stampato come una cartolina affinché gli ospiti potessero spedirlo ad amici e famiglie.
È stata ricreata una cabina di seconda classe, piccola e fredda visto che il riscaldamento non funzionava in quel settore della nave. In ogni caso, il comfort garantito era decisamente maggiore rispetto ad ogni altro transatlantico dell’epoca.
Come al museo Titanic Belfast (vi sono stato qualche mese prima e lo consiglio!) anche qui sono esposti oggetti appartenuti alle persone che hanno perso la vita quella notte.
Ad esempio l’orologio da tasca dell’assistente di bordo Sidney Sedunary. L’ora segnata è l’1:50, all’incirca mezz’ora prima che la nave sparisse nelle acque gelide dell’Atlantico. Questo ed altri dei suoi effetti personali vennero recuperati qualche giorno dopo dall’equipaggio della Mackay Bennett.
Ampio risalto viene dato alle ore successive all’incidente. Quando la notizia del naufragio del Titanic giunge a Southampton, inizialmente non ci crede nessuno perché tutti erano convinti dell’inaffondabilità della nave.
Con il passare delle ore e con la conferma di quel che era ritenuto impossibile sino a quel momento, gli abitanti di Southampton si radunano davanti all’ufficio della White Star Line ubicato vicino al porto (ne parlo più avanti) per raccogliere quante più informazioni possibili.
Vengono pubblicate le liste con i superstiti e cominciano ad arrivare i telegrammi scritti dai sopravvissuti ai propri cari assieme ad altri che purtroppo comunicano la scomparsa di un passeggero o di un membro dell’equipaggio.
Infine, nell’ultima stanza della mostra è affisso un pannello con tutte le persone di Southampton imbarcate sul Titanic (lo stesso presente all’inizio) che mostra quante di loro non ce l’hanno fatta… la stragrande maggioranza.
Il SeaCity Museum è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 17. I biglietti sono acquistabili da casa oppure in loco. Tutti i dettagli sono indicati sul suo sito internet.
Curiosità
Vicino al museo vi è un piccolo giardino con una targa commemorativa per Milvina Dean, la più giovane passeggera del naufragio nonché l’ultima superstite a morire.
Nacque infatti il 2 febbraio 1912 ed è morta il 31 maggio 2009, tra l’altro nel giorno dell’anniversario del varo del Titanic (avvenuto il 31 maggio 1911).
2) Southampton City Council
Il municipio sorge appena a lato del museo ed è aperto dal lunedì al venerdì, generalmente dalle 9 alle 17.
Al primo piano, sulla parete nei pressi della porta di accesso al Council Chamber è stato installato il Titanic Postal Workers’ Memorial, che commemora due ufficiali britannici e tre colleghi statunitensi incaricati del servizio postale di bordo.
Il vicino “Titanic Book of Remembrance“, protetto da una teca, ricorda tutte le vittime originarie di Southampton elencate in ordine alfabetico.
3) Engineer Officers’ Memorial
Spostandosi appena più a nord, nel “polmone verde” della città, l’East Park, si trova questo memoriale inaugurato nel 1914.
Sormontato da un angelo alto 2 metri, è dedicato agli ufficiali di macchina del Titanic. Nell’elenco è incluso anche Thomas Andrews, capo progettista della Harland & Wolff che si occupò della costruzione del transatlantico. Anche lui perse la vita la notte dell’incidente.
4) Titanic Musicians’ Memorial
Attraversata la strada e dando le spalle al parco si raggiunge Cumberland Place, dove è stata installata la replica di questo memoriale andato distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Vengono celebrati i musicisti di bordo, i cui nomi sono riportati attorno all’immagine raffigurante una donna in lutto e l’affondamento del Titanic. Le note sono quelle dell’inno “Nearer, my God, to thee” che fu, secondo i superstiti, l’ultimo brano eseguito prima che la nave si inabissasse sul fondo dell’oceano.
Un nome mi è familiare, J. L. Hume, dato che era un violinista originario di Dumfries, cittadina scozzese visitata in passato e dove vi è un monumento alla sua memoria (ne parlo in questo articolo).
5) Holyrood Church
Mi sposto adesso verso sud, la prossima tappa infatti sarà nel cuore medievale di Southampton.
La chiesa di Holyrood sembra risalire al 1066 ma venne poi ricostruita attorno al 1320. Anche nei secoli successivi subì diversi interventi fino a quando i bombardamenti del 1940 la ridussero allo stato attuale.
Da allora è diventata il memoriale della marina mercantile britannica ed al suo interno accoglie il monumento dedicato a steward, marinai e vigili del fuoco che persero la vita a bordo del Titanic.
6) Gatti Memorial
All’interno della chiesa cattolica di St Joseph, nei pressi dell’altare è conservato un tavolo in rovere con una targa in ricordo dei lavoratori italiani del ristorante “À la carte“ gestito da Luigi Gatti, originario di Montalto Pavese.
Il tempio religioso non è sempre aperto, io sono stato fortunato perché vi sono passato proprio mentre vi erano due donne che lo stavano pulendo e, gentilissime, mi hanno mostrato il piccolo memoriale spiegandomi brevemente la sua storia.
7) Former Sailors’ Home
Mi sposto adesso in direzione di Oxford Street, una delle zone più vivaci della città con numerosi ristoranti, pub e caffetterie.
L’edificio conosciuto all’epoca come Sailors’ Home serviva come alloggio temporaneo per i marinai in attesa di imbarcarsi. Tra quelli che partirono a bordo del Titanic se ne salvarono in pochi…
8) The Grapes
Aperto nel 1855, è uno dei pub più famosi di Southampton e tra i preferiti dei marinai.
La sua storia si intreccia con quella del Titanic perché, nelle ore precedenti la partenza del viaggio inaugurale, diversi membri dell’equipaggio si radunarono qui. Alcuni tra essi, i fratelli Slade, bevvero qualche drink di troppo e, in ritardo, cercarono inutilmente di raggiungere il molo il prima possibile e così dovettero restare a terra…
Si dice che il pub The Grapes venne utilizzato nel film Titanic come sfondo nella scena in cui Leonardo di Caprio vince al gioco il biglietto di terza classe. Va detto che, a differenza di ciò che si vede nella pellicola, il locale non si affaccia sul porto.
9) Genting Casinò
Alla fine di Oxford Street, il palazzo che attualmente ospita il Genting Casino ad inizio ‘900 era occupato dalla stazione ferroviaria usata dai passeggeri diretti all’imbarco.
I binari si trovavano sul retro, dove adesso c’è un parcheggio coperto.
10) South Western House
Questo complesso residenziale fu in passato un hotel di lusso e, difatti, nel 1912 vi pernottarono alcuni dei passeggeri di prima classe la notte prima di salpare.
Non solo loro, tra gli ospiti vi furono pure altre personalità illustri quali Thomas Andrews, progettista del transatlantico, e J. Bruce Ismay, presidente della White Star Line.
11) Canute Chambers
Nel 1912 era la sede della White Star Line a Southampton e, nei giorni successivi alla tragedia, venne presa d’assalto dai familiari delle persone a bordo in attesa di notizie provenienti dall’altra parte dell’oceano.
Infatti, sulle ringhiere dinnanzi al palazzo vennero affisse ed aggiornate le bacheche con gli elenchi dei sopravvissuti.
12) Titanic’s plaque
Il mio itinerario si conclude proprio dove cominciò la storia divenuta poi leggenda della “nave dei sogni”. Il 10 aprile 1912 il Titanic salpò dall’Ocean Dock che in quegli anni era chiamato White Star Dock dato che i transatlantici della compagnia partivano da qui.
Il molo n. 4 non è accessibile dai turisti perché viene ancora usato regolarmente. Per questo motivo è stata installata una targa commemorativa a breve distanza dalle corsie per l’imbarco.