Durante il primo viaggio nei Paesi Baschi, ed in particolare soggiornando a Bilbao, non potevo farmi scappare l’occasione di vistare uno dei luoghi più famosi della regione. Mi riferisco a San Juan de Gaztelugatxe, divenuto una meta turistica presa d’assalto negli ultimi anni grazie alla sua apparizione nella settima stagione di “Games of Throne” come location di Dragonstone (non sono fan quindi non so aggiungere altro).
Va detto però che questo isolotto, collegato alla terraferma da un ponte risalente al XIV secolo, merita lo stesso una visita anche se non siete appassionati della serie tv. Vi troverete infatti in un ambiente protetto poiché modellato dall’azione erosiva del mare che ha prodotto due isolotti – Gaztelugatxe e Aqueche – ed una spiaggia di pietre usata principalmente dai sub. Inoltre, potrete divertirvi nell’avvistare numerose specie di uccelli marini che hanno scelto di riprodursi qui data la tranquillità della zona.
Gita a San Juan de Gaztelugatxe da Bilbao
Mi sono ritagliato un’intera giornata per raggiungere e visitare questo tratto di costa basca. Considerando la bellezza dei paesaggi, non avrei potuto fare scelta migliore per potermeli così godere in totale relax. Il mio suggerimento è, se possibile, di visitare San Juan de Gaztelugatxe in bassa stagione e nei giorni feriali. Questo perché il flusso turistico si concentra nei mesi estivi e quindi in quel periodo potete pure scordarvi la tranquillità, rischiando invece di fare la coda per salire all’eremo.
In questo articolo vi racconto la mia esperienza con l’aggiunta di una serie di informazioni pratiche per organizzarvi al meglio.
Cenni storici su San Juan de Gaztelugatxe
Inizio facendo un paio di precisazioni: con Gaztelugatxe si riferisce esattamente all’isola, invece, l’eremo situato sul punto più alto della stessa è dedicato a San Juan de Gaztelugatxe, ossia San Giovanni Battista.
L’edificio, oggi chiuso al pubblico (salvo eventi particolari), risale al X secolo ed originariamente era un castello – chiamato Sancti Johanis de Castiello – già citato in documenti del 1053. A causa della sua posizione strategica, nel corso dei secoli passò da un proprietario all’altro e fu al centro di scontri a fuoco per il controllo dell’area, l’ultimo nel marzo 1937, in occasione della Guerra Civile Spagnola.
A parte ciò, è un luogo a cui i pescatori sono ancora molto affezionati e che frequentano spesso per chiedere protezione e buoni auspici al Santo per la stagione della pesca. Difatti, all’interno della chiesetta sono conservati oggetti, fotografie e modelli di barche in miniatura come segno di ringraziamento. Inoltre, il 24 giugno, proprio in occasione della festa di San Giovanni Battista, si svolge il pellegrinaggio più importante dell’anno ed una moltitudine di persone raggiunge l’eremo per ringraziare per la protezione oppure fare un voto.
Da Bakio alla salita di Gaztelugatxe
L’itinerario comincia alla fine di Bakio – all’incirca all’altezza di Gibelorratzagako San Pelaio Auzoa – e vi arrivo con l’autobus diretto proveniente da Bilbao (ne parlo più avanti nell’apposita sezione). Su Google Maps vedrete due strade, una più interna e l’altra costiera, che si ricongiungono nei pressi del Ristorante Eneperi. Io ho optato per la seconda poiché meno decisamente meno trafficata, vi passano infatti soltanto i proprietari delle ville della zona e poche altre persone, tra cui quelli come me diretti all’eremo. Il percorso non presenta particolari difficoltà, soltanto qualche sali e scendi in certi casi più accentuati. Assicuratevi di avere con voi la scorta di cibo e soprattutto di acqua, ne avrete bisogno nell’arco della giornata.
Dal punto di vista meteorologico, considerate che gran parte del percorso lo si compie sotto il sole. Non nel mio caso… purtroppo la nebbia padana ha deciso di seguirmi proprio nel momento sbagliato (come testimoniano le fotografie)…
Quando sto per arrivare nella boscaglia finalmente vedo spuntare all’orizzonte la punta dell’isola ed il tetto dell’eremo. Appena gli alberi si diradano la vista è totalmente libera e posso così ammirare per la prima volta la meraviglia del paesaggio, in particolare la conformazione delle rocce come risultato dell’azione erosiva del mare. Poco dopo scorgo i primi parcheggi pubblici gratuiti ed il silenzio della natura fa spazio alle voci delle persone reduci dall’escursione. Qui vi sono un ristorante, una birreria e persino un hotel. Se volete rifornirvi di cibo e bevande questo è il momento giusto per farlo.
Solitamente ci sono due opzioni per scendere verso l’isola: il sentiero più rapido e ripido, la strada più lenta e tortuosa. Però, quando ci sono stato io (maggio ’18), il sentiero era chiuso per lavori di manutenzione e così ho dovuto scegliere per forza la via più lunga. All’andata l’ho percorsa in 30-40′, al ritorno invece, complice la pendenza, ci ho messo un’oretta.
Una volta giunto nei pressi della spiaggia rocciosa è il momento di risalire… mi attendono 241 scalini per raggiungere la cima dell’isolotto. La scalinata procede a zig-zag ed è piuttosto stretta, inoltre si snoda lungo i bordi della roccia e quindi prestate sempre attenzione. Inoltre, ai suoi lati noterete le croci della Via Crucis… non abbiate paura, vi attende una conclusione decisamente migliore 😉
Vi assicuro che lo sforzo sarà ripagato perché una volta arrivati avrete davanti ai vostri occhi un paesaggio pressoché incontaminato, modellato unicamente dalla natura nel corso dei millenni. Nei pressi dell’eremo si trova una piccola costruzione che potete utilizzare come rifugio per cambiarvi e mangiare al riparo dal vento. Dopo esservi ripresi, curiosate attorno all’edificio dando sempre un’occhiata se avvistate gli uccelli marini autoctoni.
Dal portone dell’eremo noterete una corda. Ebbene, un’usanza locale raccomanda di suonare tre volte la campana esprimendo un desiderio. Così facendo, contemporaneamente si tengono lontani gli spiriti maligni. Da una persona del posto mi è stato detto che un altro dei vantaggi di venire qui in bassa stagione è di evitare quella specie di “inquinamento acustico” che si ha in estate, quando vi è la coda anche per eseguire questo rito.
Prima di iniziare la discesa, guardate bene in terra. La leggenda narra che San Giovanni Battista fece soltanto tre passi per raggiungere l’ermita dal vicino paese di Bermeo. Ebbene, si può ammirare l’impronta finale del suo “cammino” nei pressi del primo scalino.
Sulla via del ritorno, poco prima di immettermi sulla strada principale, mi fermo all’altezza della terrazza panoramica dove sorge il monumento commemorativo. Scopro così un altro fatto curioso riguardante questo luogo. Nel 1963 venne collocata in prossimità degli scogli ed a 12 m di profondità una statua in bronzo della Virgen de Begoña, patrona della Biscaglia, la provincia che ha come capoluogo Bilbao. Da allora, ogni anno si festeggia tale evento assieme al ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in mare.
Come arrivare a San Juan de Gaztelugatxe da Bilbao
San Juan de Gaztelugatxe si trova nel comune di Bermeo, a pochissimi chilometri da Bakio. Potete arrivarci in diversi modi:
- a piedi, partendo da Bakio come ho fatto io (calcolate un’oretta circa per arrivare a dove si biforcano i sentieri per scendere verso l’isolotto);
- in macchina, la destinazione dista una quarantina di Km da Bilbao e vi sono dei parcheggi gratuiti dove lasciarla;
- in autobus, con collegamenti diretti dal centro di Bilbao (Plaza Moyúa) durante l’estate, nel resto dell’anno invece si giunge a Bakio con la linea A3518 (tragitto incluso con la Bilbao Bizkaia Card) e da lì si prosegue a piedi oppure con un bus navetta da pagare separatamente (per maggiori informazioni e dettagli consultate la pagina dedicata sul sito dell’Ente del turismo di Bilbao).
Inoltre, per chi non volesse organizzarsi autonomamente, segnalo la possibilità di partecipare ad escursioni guidate giornaliere da Bilbao:
- il primo è un tour della Costa Basca ed include il ponte di Vizcaya, Bakio, Bermeo, Mundaka e Guernica. Si fa tappa a San Juan ma solo per una foto panoramica (non si arriva in cima);
- l’alternativa è il tour a Guernica e Gaztelugatxe (probabilmente opterei per questo) dove si hanno un paio di ore libere per visitare il luogo prima di proseguire verso Bermeo ed appunto Guernica.
Quando visitare San Juan de Gaztelugatxe ed ultimi suggerimenti personali
Come anticipato in precedenza, il periodo migliore per godersi lo spettacolo di Gaztelugatxe è la bassa stagione, ed in particolare l’autunno e la primavera. Nei weekend e nei mesi estivi invece è quando si ha la “piena turistica” e diverse persone del posto mi hanno raccontato di code frequenti sulla scalinata che conduce in cima e pure per suonare la campana.
Il percorso presenta una pendenza piuttosto marcata in certi punti e ciò obbliga ad una maggiore attenzione. Per tale ragione è d’obbligo un abbigliamento ed un’attrezzatura consone. Dal parcheggio calcolate almeno un’oretta di camminata per raggiungere l’eremo. Ricordatevi di portarvi la scorta d’acqua e del cibo in caso di necessità. L’ultimo punto di ristoro infatti si trova nei pressi dei parcheggi. Considerando il tratto costiero da Bakio, gran parte della camminata si svolge sotto il sole e quindi, specie nei mesi estivi, il mio suggerimento è di evitare le ore centrali della giornata.
Novità: biglietto per accedere a Gaztelugatxe
È notizia recente l’introduzione del biglietto che consente la visita di San Juan de Gaztelugatxe. Lo specifico subito, l’entrata è sempre gratuita, tale novità serve unicamente per “monitorare” gli ingressi affinché non ci siano troppi visitatori contemporaneamente date comunque le dimensioni piuttosto ridotte del luogo.
Il biglietto si fa online – a questo link – e VA STAMPATO e CONSEGNATO al personale incaricato sul posto. La prenotazione è obbligatoria soltanto per certi periodi dell’anno, quelli cioè in corrispondenza delle festività e della stagione estiva. Va indicato il giorno e l’orario della visita oltre al numero delle persone.
Ad ogni modo, per maggiori informazioni potete consultare questa pagina dedicata.