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Viaggio in Andalusia: Plaza de España a Siviglia

Vacanza in Andalusia, idee per un itinerario di 8-10 giorni tra Siviglia, Cordoba, Granada e Malaga

Da anni l’Andalusia si conferma tra le regioni spagnole più visitate dai turisti italiani, ciò grazie alla sua storia millenaria, all’oggettiva bellezza delle sue città e delle due coste (mediterranea ed atlantica), alla varietà dei paesaggi ed infine anche per il costo della vita che, confrontato a quello italiano, è decisamente inferiore.

Per tali motivi, questa comunità autonoma situata nel sud della Spagna è una destinazione dove si può andare tutto l’anno. Difatti, l’inverno non è mai troppo rigido mentre si può sfuggire dalla calura estiva rifugiandosi nelle splendide località costiere. Autunno e primavera sono periodi ideali per visitare l’intera regione e godersela coi diversi colori della natura.

Per quel che riguarda le città, Siviglia, Cordoba e Granada sorgono nell’interno e quindi risentono di un clima più “estremo” caratterizzato da escursioni termiche giornaliere, con estati davvero calde – oltre 32-33° con punte superiori ai 40° – ed inverni freddi con temperature medie attorno ai 7-9°. Mesi come ottobre, aprile e maggio sono quindi ideali, sebbene siano pure quelli con più turisti in giro.

 

 

Visitare l’Andalusia, cosa vedere in 8-10 giorni

Con un territorio esteso e variegato, una storia sospesa tra l’occupazione musulmana e la Reconquista cristiana ed infine un vasto patrimonio architettonico e culturale, l’Andalusia offre davvero tanto da vedere e quindi si possono seguire numerosi itinerari per la visita.

I due che vi propongo io sono simili, anzi, il secondo è la prosecuzione del primo con l’aggiunta di altre località ed un po’ di mare. Il tour di una settimana è quello più classico ed include Siviglia, Granada e Cordoba. Ovviamente è tutto indicativo e soggettivo, dipende in primis dal tempo che avete a disposizione e dagli interessi. I percorsi di cui vi parlerò sono fattibili anche coi mezzi pubblici, in particolare con il treno. Infatti, la rete ad alta velocità è ben sviluppata e, ad esempio, consente di arrivare a Siviglia da Madrid in poco più di due ore. Se invece noleggiate l’auto, allora il tutto è ancora più semplice e potete spostarvi in totale libertà.

Ultima precisazione d’obbligo riguarda i voli dall’Italia. Gli aeroporti principali sono quelli di Siviglia e Malaga, a cui recentemente si è aggiunto Granada. Sono soprattutto le compagnie low cost ad operare i collegamenti – attivi tutto l’anno – dalle principali località italiane.

 

 

Andalusia in una settimana: tour di Siviglia, Granada e Cordoba

Per questo itinerario ho pensato di dedicare due notti per ogni città per poi gestirvi come desiderate il tempo rimasto. La distanza complessiva è di circa 350 Km, Cordoba si trova a metà strada ma spostata poco più a nord. Se arrivate e partite dall’aeroporto di Siviglia, Granada è a 250 Km e dovete calcolare quasi 3 ore di viaggio. L’aeroporto di Malaga sorge invece a poco meno di 170 Km da Granada, potreste quindi valutare di atterrare a Siviglia per poi ripartire da qui.

Ecco comunque la cartina con la posizione di tutti i luoghi citati, così potete farvi un’idea più chiara della strada da fare.

Mappa dell'Andalusia on the road con le città da non perdere
Andalusia on the road in 8-10 giorni

 

I luoghi da non perdere di Siviglia in 48 ore

Il capoluogo dell’Andalusia è una delle città più visitate di Spagna e con 2 giorni a disposizione si riesce ad ammirare le attrazioni di maggior richiamo.

Prima di tutto però, come si raggiungere il centro dall’aeroporto?

Una volta usciti dall’aerostazione, sulla sinistra si trovano i taxi. Il transfer privato verso il centro e l’hotel costa tra i 30-35€ ed è comodamente prenotabile da casa.

Altrimenti, sul lato destra vi è la fermata dell’autobus. La linea EA è attiva dalle 5:20 alle 00:50 (dall’aeroporto) e tra le 4:30 e mezzanotte dal centro. Il viaggio dura 35 minuti circa ed il biglietto costa 4€ a tratta (lo si compra a bordo).

 

Siviglia, giorno 1

Non si può iniziare la visita della città se non dalla Cattedrale di Siviglia, la terza chiesa cristiana più grande al mondo (dopo San Pietro a Roma e St Paul a Londra). L’edificio venne innalzato nel corso del secolo XV sulle fondamenta della precedente moschea, costruita circa 250 anni prima. Ciò nonostante, l’eredità musulmana non è scomparsa del tutto. Difatti, le sue tracce più evidenti sono il Patio de Naranjos, la Puerta del Perdón ma soprattutto la torre della Giralda, uno dei simboli per eccellenza di Siviglia.

In origine era il minareto della moschea e ciò spiega la presenza di elementi decorativi tipicamente islamici lungo il corpo. La torre invece è “cristiana”, dominata da una banderuola che gira a seconda della direzione del vento. Conosciuta popolarmente come Giraldillo, da qui ha dato il nome all’intera struttura.

Tra i vari cimeli custoditi all’interno della Cattedrale di Santa Maria, spicca la tomba di Cristoforo Colombo, facilmente riconoscibile grazie agli scudi rappresentanti le altrettante corone di Spagna: Castiglia, León, Navarra ed Aragona.

Essendo uno dei luoghi più visitati di Siviglia, la coda all’entrata è una costante (anche d’estate, sotto al sole). Per questo motivo vale la pena acquistare i biglietti per la Cattedrale e la Giralda da casa, in modo da assicurarsi l’ingresso prioritario. Una valida opportunità che vi segnalo è la visita di un’ora con guida italiana.

Cosa vedere a Siviglia in 48 ore: la Giralda
La Giralda, il simbolo di Siviglia.

A poca distanza dal complesso religioso sorge il Real Alcázar di Siviglia, tra i palazzi più antichi del mondo ad essere ancora utilizzati dai Reali. La visita degli interni e dei giardini è un percorso alla scoperta della storia della città stessa. La costruzione dell’edificio iniziò infatti nel ‘300 ma, nei secoli successivi, venne ampliata e modificata dai residenti che si sono alternati. Ancora oggi, questo è un palazzo Reale e difatti vi è una stanza – il Cuarto Real – visitabile unicamente quando gli inquilini non sono presenti. La fama del luogo è legata all’architettura mudéjar, basata sulla fusione di elementi musulmani e cristiani, che proprio qui si manifesta in tutta la sua bellezza.

Per quel che riguarda gli orari di apertura:

  • da ottobre a marzo, dalle 9:30 alle 17;
  • da aprile a settembre, dalle 9:30 alle 19.

 

Rimane chiuso il 1° e 6 gennaio, il venerdì santo ed a Natale.

È possibile comprare il biglietto online per saltare la fila sul posto oppure prenotare una visita guidata in italiano. Segnalo anche il pacchetto che comprende il tour guidato in italiano dell’Alcázar, della Cattedrale e della Giralda.

 

Siviglia, giorno 2

In mattinata si raggiunge la suggestiva Plaza de España, una delle piazze più belle del mondo. Il luogo, la cui architettura riassume i tratti caratteristici dell’architettura andalusa con l’inserimento di mattoni e ceramiche della zona, vide la luce tra il 1914 ed il 1928 in occasione dell’Esposizione Iberoamericana dell’anno seguente.

Confinante con il parco di Maria Luisa, la piazza si contraddistingue per la sua forma ad “U”, la quale vuole simboleggiare l’abbraccio della Spagna alle sue colonie. Gli elementi che spiccano maggiormente sono le due torri laterali, i quattro ponti che celebrano i quattro regni spagnoli, un canale (si può andare in barca!) e la fontana al centro. La costruzione centrale è divisa in 48 spazi che rappresentano le province spagnole.

Viaggio in Andalusia: Plaza de España a Siviglia
La Piazza di Spagna di Siviglia

Un altro luogo da non perdere è il Metropol Parasol, conosciuto comunemente come Setas. È un’immensa struttura in legno, dal design contemporaneo, che è stata posizionata in Plaza de la Encarnación nel 2011. L’opera è stata fatta per diversi motivi. Ad esempio, per ravvivare un’area urbana caduta in abbandono negli ultimi anni e per assicurare un po’ di ombra e refrigerio nelle lunghe e torride giornate estive.

Non è particolarmente amata dagli abitanti, probabilmente a causa della sua forma. Tuttavia, in poco tempo è divenuta una tappa obbligata per i turisti che hanno inoltre la possibilità di salirci sopra per ammirare Siviglia a 360° (il biglietto costa 3€). Sotto il “parasole” vengono organizzati regolarmente concerti ed eventi pubblici mentre, nei suoi dintorni, vi sono numerosi ristoranti e bar con tapas.

Per gli appassionati d’arte, il Museo de Bellas Artes (Plaza del Museo 9) è una tappa irrinunciabile. Fondato con decreto reale nel 1835 ed aperto al pubblico 6 anni dopo, vanta una collezione di opere d’arte che è seconda solo al Prado di Madrid per importanza. I capolavori dei “maestri” andalusi sono esposti in eleganti sale intervallate dai classici patio con elementi decorativi caratteristici quali l’azulejo.

Andalusia è sinonimo di flamenco e Siviglia è perfetta per vedere uno spettacolo che incarna la storia e la cultura di questa terra. I locali adibiti – chiamati tablao – sono svariati e concentrati soprattutto nelle zone più turistiche della città.

Il più conosciuto è il Palacio Andaluz, dove è inclusa tra l’altro la visita al Museo del Flamenco e dell’Arta andalusa. Lo show è prenotabile già da casa, in modo da assicurarsi il proprio posto a sedere. Inoltre, si può scegliere se aggiungere come servizio al tavolo un drink, un menù a base di tapas oppure una cena alla carta.

 

Giorno 3, trasferimento da Siviglia a Cordoba

Partenza in mattinata in modo da arrivare a destinazione attorno all’ora di pranzo. Se viaggiate in auto, servono meno di 2 ore per percorrere i 140 Km che separano le due città. In treno, i tempi oscillano tra 45 e 90 minuti a seconda della tipologia del servizio. In autobus invece servono circa 2 ore. Potete confrontare orari e tariffe dei mezzi pubblici sul sito di Omio-GoEuro.

Sono stato a Cordoba diversi anni fa e, dati i tempi ristretti del viaggio, l’avevo visitata in giornata. Ed è stato un peccato perché così ho dovuto vedere (quasi) tutto di corsa.

 

Cordoba, giorno 4

Il tour comincia dal simbolo della città, ossia la Mezquita-Catedral. Questo gioiello dell’architettura islamica venne edificato tra l’VIII-X secolo con lo scopo di migliorare la fama e quindi l’importanza di Cordoba. Quella che era inizialmente la moschea più estesa dell’Andalusia, in seguito alla conquista cristiana venne riconvertita in Cattedrale e così, a partire dal 1523 e con le opere dei secoli successivi, l’impianto gotico-rinascimentale dell’edificio “convive” con gli elementi superstiti dell’occupazione araba dando vita ad un ambiente unico nel suo genere.

È senza dubbio l’attrazione più visitata di Cordoba e spesso così si forma una lunga coda all’ingresso. Il suggerimento che vi fornisco è di prenotare l’ingresso da casa approfittando anche della possibilità di fare un tour guidato in inglese, spagnolo oppure francese.

Tour dell'Andalusia in 8-10 giorni: visita di Cordoba
Il ponte romano di Cordoba e la Mezquita-Catedral all’orizzonte

Ad una decina di minuti a piedi sorge l’Alcázar de los Reyes Cristianos, fatto costruire dal Re Alfonso XI nel 1328 sulle fondamenta della precedente fortezza musulmana. Se forse esternamente non impressiona come quello di Siviglia, le sale interne invece risaltano per le splendide decorazioni in stile mudéjar e per i mosaici romani radunati qui dopo la loro scoperta in diversi punti della città. Nei giardini sono state posizionate le statue di Isabella e Ferdinando di Castiglia assieme a Cristoforo Colombo. Difatti, i tre si incontrarono proprio qui per discutere il finanziamento del viaggio nel Nuovo Mondo.

Se vi può interessare segnalo i tour guidati in italiano dell’Alcazar e della Moschea-Cattedrale.

Anche a Cordoba si può assistere ad uno spettacolo di flamenco. Tra i tanti che vengono proposti, quello più suggestivo si svolge all’interno dei bagni arabi di Santa Maria, risalenti al secolo X.

 

Cordoba, giorno 5

Se siete riusciti a visitare entrambe le attrazioni il giorno precedente, oggi potete “rilassarvi” godendovi la città vecchia di Cordoba con un tour a piedi nelle sue vie e piazze più suggestive. È facendo così che me ne sono innamorato..

Il mio itinerario è cominciato da Plaza de Colón, dedicata al navigatore ligure, per poi arrivare a Palacio de Viana, ritenuto il massimo esempio di edilizia civile locale. Il mio luogo del cuore è però la Plaza de Capuchinos, dominata al centro dalla croce di Cristo de los Faroles circondata da una serie di lanterne che si accendono al tramonto. Passando poi per la vivace Plaza de las Tendillas arrivo ai resti del Templo Romano eretto nel secolo I. Altre due piazze da non perdere sono la Plaza de la Corredera, con i suoi bar e caffetterie dislocati sotto i portici seicenteschi, e la Plazuela del Potro, dove sorge la locanda citata da Cervantes nel Don Chisciotte. Uno degli angoli più belli del centro storico è calle de las Flores, una viuzza su cui si affacciano casette bianche adornate da rose. Inoltre, da qui si ha uno stupendo scorcio della torre della Mezquita-Catedral.

Alle spalle del complesso religioso si può attraversare il ponte romano di Cordoba, un altro simbolo della città andalusa. Oggi è interamente pedonale e raggiungendo la sponda opposta si ha lo scorcio migliore della Cattedrale. Qui si può anche ammirare la torre de la Calahorra, struttura difensiva di epoca romana ma sfruttata anche dagli arabi ed infine dai cristiani.

Non si può lasciare Cordoba senza visitare la Judería, uno dei quartieri ebraici più importanti di Spagna e d’Europa. Ubicata appena a nord-ovest della Mezquita, è tra la zone con maggior fascino della città grazie allo spettacolare incrocio di tutta una serie vie con casette bianche addobbate da una moltitudine di fiori (ad esempio la già menzionata calle de las Flores). La sinagoga costruita nel 1315 è oggi una delle tre rimaste in Spagna, assieme alle due di Toledo. Per anni ha ospitato un museo, attualmente purtroppo è chiusa e non si sa nulla a riguardo di una prossima apertura.

Luoghi suggestivi di Cordoba (Andalusia): calle de las Flores
Calle de las Flores a Cordoba

 

Giorno 6, da Cordoba a Granada

Le due città distano 200 Km. Il viaggio in auto dura poco più di due ore, i collegamenti in autobus e treno hanno una durata variabile a seconda del percorso seguito ma in media impiegano tra le due e tre ore.

Granada è famosa in tutto il mondo per l’Alhambra, la cui visita impegna una mezza giornata. Detto ciò, il centro storico custodisce alcuni luoghi interessanti che si possono includere nell’itinerario.

Considerando il trasferimento da Cordoba, se avete deciso di pernottare in città dedicherei la giornata per esplorarne la parte vecchia, lasciando quindi la visita dell’Alhambra al giorno seguente.

Il tour può cominciare dalla Cattedrale di Granada, innalzata ad inizio ‘500 sui resti di un’antica moschea. I lavori per la costruzione sono proseguiti fino al 1704 e ciò spiega la convivenza di diversi stili architettonici: la facciata barocca infatti completa l’edificio di epoca gotico-rinascimentale. Nel museo situato all’interno sono conservati diversi quadri di valore, uno de quali attribuito a Leonardo Da Vinci.

La Capilla Real edificata tra il 1505 ed il 1521 a pochi passi dalla Cattedrale è l’emblema della Reconquista. È infatti il Mausoleo dei Re Cattolici ed al suo interno riposano i sovrani Fernando II d’Aragona, Isabella I di Castiglia, Filippo il Bello, Giovanna la Pazza ed infine Carlo V.

Un altro luogo da non perdere è il Mirador de San Nicolás, considerato il punto panoramico più bello della città. Da qui infatti si possono ammirare l’Alhambra e l’Albaicín. Quest’ultimo è un quartiere collinare, molto probabilmente di origine romana, che conserva un patrimonio architettonico di valore notevole e, non a caso, è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO (assieme all’Alhambra). Il suo fascino è dovuto in gran parte all’importante presenza di elementi in stile mudéjar, sopravvissuti anche negli edifici cristiani ricavati dalla distruzione di quelli musulmani.

La piazzetta di San Nicolás è collocata a circa metà strada tra la Cattedrale ed il Monastero della Cartuja. Esso è uno de monumenti barocci più significativi in Spagna e venne fondato nel 1495. Di quell’epoca è rimasto solamente il cortile interno, tutto il resto invece risale al secolo XVII.

 

Granada, giorno 7

È la volta dell’Alhambra, l’antica fortezza araba ed oggi il monumento più visitato della Spagna, dichiarato Patrimonio UNESCO dell’Umanità ed inserito tra le 7 meraviglie del mondo. Dato l’enorme afflusso, è praticamente obbligatorio comprare i biglietti d’ingresso all’Alhambra da casa, onde evitare la coda all’ingresso oppure addirittura l’impossibilità di entrare se i posti per la visita sono esauriti.

Vista panoramica sull'Alhambra di Granada - Andalusia, Spagna meridionale
Visita dell’Alhambra di Granada

La sua costruzione è iniziata nel 1238 ed aveva una funzione meramente difensiva, lo dimostrano infatti l’imponente muraglia e le torri difensive. Gli spazi all’interno invece risaltano per la loro architettura e gli elementi decorativi presenti (in primis gli azulejos). L’elemento cristiano di maggior rilievo è il palazzo di Carlos V, fatto erigere nel 1526 al termine della Reconquista.

Completano la visita gli splendidi giardini del Generalife, gli unici superstiti tra quelli che in origine circondavano l’Alhambra.

Per esplorare l’intero complesso calcolate minimo 3 ore. È sempre affollatissimo, specie in alta stagione, e gli accessi giornalieri sono limitati al fine di poter preservare la bellezza del luogo. Considerate infatti che spesso si registra il tutto esaurito anche settimane prima. Ecco perché comprare i biglietti in anticipo non è un consiglio ma praticamente un “obbligo”.

 

 

 

Giorno 8, rientro in Italia oppure trasferimento a Malaga

Se la vostra vacanza si conclude qui, dall’aeroporto di Granada partono i voli Easyjet per Milano Malpensa e Napoli. Le alternative sono Malaga e Siviglia, rispettivamente a circa 150 Km e 250 Km di distanza.

Se invece non è ancora tempo di rientrare in Italia, da Granada si può raggiungere Malaga. Qui potete pernottare una o due notti, a seconda di quello che intendete vedere.

 

Malaga, giorno 9

I luoghi di maggior interesse sono visitabili in giornata, da non perdere il Museo Picasso con oltre 200 opere dell’inventore del Cubismo nato proprio qui nel 1881.

Da non perdere poi il Teatro Romano, la fortezza araba, il castello de Gibralfaro situato sulla cima della collina più alta della città (e quindi ottimo punto panoramico) e la Catedral de la Encarnación.

 

Malaga, giorno 10

Attorno alla città si estende la Costa del Sol ed una delle località che vi suggerisco per una rilassante gita fuori porta è Nerja, a 50 Km di distanza. Essa è famosa per il Balcón de Europa, un belvedere in centro da cui ammirare le spiagge urbane e la costa africana all’orizzonte. Invece, appena fuori dalla cittadina, si possono visitare le Cuevas, ossia le grotte scoperte nel 1959 che custodiscono moltissime pitture rupestri del Paleolitico.

Escursione da Malaga a Nerja (Costa del Sol) - Andalusia
Il Balcón de Europa a Nerja

Per chi utilizza i mezzi pubblici, in questo caso l’autobus, Nerja è collegata a Malaga dalla compagnia Alsa.

 

Per il rientro in Italia da Malaga, dall’aeroporto locale vengono operati collegamenti per diverse città italiane (ad esempio con Easyjet per Milano Malpensa), alcune tratte però possono essere stagionali. Le alternative sono gli aeroporti di Granada oppure Siviglia.

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