A sud rispetto al centro storico di Saragozza, il Parque Grande José Antonio Labordeta è il polmone verde della città. L’ho scoperto il sabato mattina, desideroso di immergermi nell’atmosfera e nel silenzio di questo angolo del capoluogo aragonese.
Qui ho trovato ampi spazi, laghetti, fontane ornamentali e diversi ambienti per rispondere alle esigenze di grandi e piccini. A cornice di tutto ciò i colori autunnali che, nonostante sia dicembre, ancora accendono le chiome degli alberi e ravvivano il panorama.
Come arrivare al Parque Grande José Antonio Labordeta di Saragozza
Il sistema di trasporti urbano garantisce i collegamenti con il resto della città grazie anche al tram che dalla Plaza del Pilar ferma vicino all’ingresso del Parque Grande.
Un’alternativa è il bus turistico che effettua diverse fermate nei punti più importanti del capoluogo aragonese.
Tuttavia, se vi va, suggerisco di fare una bella passeggiata di circa 3 chilometri per scoprire un’altra zona di Saragozza passando per alcune delle sue vie più importanti.
Plaza de España e Paseo de la Independencia
L’itinerario a piedi per raggiungere il Parque Grande comincia da Plaza de España, punto strategico del traffico cittadino. Qui infatti transitano molti autobus e tram e proseguendo dritti in calle Don Jaime I si arriva nelle piazze del Pilar e della Cattedrale.
Lasciando invece Plaza de España alle spalle ci si immette nel Paseo de la Independencia, la via dei negozi delle grandi marche che richiamano gli abitanti ed i turisti che affollano i marciapiedi ai lati della strada.
Plaza de Aragón e Gran Vía
Alla fine del Paseo de la Independencia si sbuca in Plaza de Aragón, dove si può fare una deviazione in Paseo de María Agustín per ammirare la Puerta del Carmen.
Si tratta di una delle dodici porte che costituivano l’accesso a Saragozza ed è stata costruita nel 1789, “testimone” quindi di tutti i fatti storici che hanno coinvolto la città fino ai giorni nostri.
Tornando indietro in Plaza Aragón e passati gli eleganti edifici delle Facoltà di medicina e scienze inizia la Gran Vía, il grande viale alberato costeggiato dai binari del tram. Me lo immagino molto trafficato ma a quest’ora del sabato mattina incrocio soltanto qualche ciclista e delle persone che si godono la passeggiata mentre la città dorme ancora.
Arrivo davanti al monumento con la statua del Re Fernando II de Aragón (conosciuto come Il Cattolico) ed il Parque Grande è distante giusto qualche centinaio di metri.
Cosa vedere nel Parque Grande José Antonio Labordeta di Saragozza
Entro attraversando lo storico Puente Trece de Septiembre, oggi rinominato Puente de los Cantautores, che passa sopra il fiume Huerva.
Paseo San Sebastián e Monumento al Re Alfonso I
Davanti a me si apre il pittoresco Paseo San Sebastián, il viale centrale formato da due fontane con giochi d’acqua e diversi giardini che richiamano quelli di Versailles.
La vista è dominata dall’imponente Monumento dedicato al Re Alfonso I, colui che riconquistò Saragozza nel 1118. Per arrivare a vedere la statua da vicino salgo le scale bianche che circondano su due lati la cascata che scende verso il viale che ho appena attraversato.
Una volta giunto sulla terrazza mi godo la bella vista della città, iniziando dalle chiome autunnali degli alberi del Parque Grande per poi osservare gli edifici sullo sfondo immaginandomi la maestosa Basilica del Pilar appena dietro.
Il panorama è proprio bello da qua ma il parco mi offre ancora diverse cose da vedere ed allora mi rimetto in cammino. Giro attorno alla fontana dove tra un zampillo d’acqua e l’altro sorge trionfante la statua del Re Alfonso I.
Quiosco de la música e la Fuente da la Princesa
Ai lati del monumento e della scalinata si aprono dei viali alberati ed un’infinità di sentieri immersi nella natura che in questo periodo dell’anno sono mezzi nascosti dalle foglie cadute dagli alberi. La cosa più bella è camminare senza una meta ben precisa per ritrovarsi poi in angoli solitari da dove osservare l’ambiente in assoluta tranquillità. Ed allora ammiro i prati verdi dove sono sparse le foglie secche mentre quelle rimaste ancora sugli alberi li colorano di tonalità giallastre-arancioni.
Per qualunque direzione proceda, prima o poi rientro sulla strada maestra, sul viale principale che conduce ad altre zone del Parque Grande come il Jardín Botánico oppure il Rincón de Goya. In particolare mi sono affezionato a due aree, situate ai margini opposti del Paseo de San Sebastián.
La prima è il Quiosco de la música, una piazza con al centro una struttura dallo stile modernista che ospita i concerti e che per la forma mi ricorda alcune simili viste nel Parco del Retiro di Madrid. Osservo un manifesto con gli eventi previsti per la primavera 2016 ed allora mi immagino la gente riunita attorno al palco e la musica diffondersi fino a chissà dove.
Lascio alle spalle questo spiazzo e mi dirigo all’altro lato, nei pressi della piazza con la Fuente de la Princesa.
Fu la prima fontana urbana ed originariamente si trovava in Plaza España (dove oggi al suo posto sorge il Monumento a los Mártires) e vi rimase fino al 1902 prima di essere smontata e posta nel parco. È soprattutto conosciuta come Fuente de Neptuno per via della statua del Dio dei mari che sovrasta la struttura, mentre al di sotto l’acqua fuoriesce dalle bocche di quattro delfini. Pare che per la costruzione di questa fontana si siano ispirati all’omonimo monumento situato nei pressi del Museo del Prado di Madrid.
La fotografia della piazza circondata dalle palme è l’ultima cartolina della mia visita all’interno del Parque Grande di Saragozza.
È ora di “rituffarmi” nel traffico della città lasciandomi alle spalle quest’angolo verde, ideale per chi è alla ricerca di un po’ di tranquillità o di attività da fare in mezzo alla natura. Porto con me il ricordo dei colori autunnali dei viali ed il colpo d’occhio meraviglioso su Saragozza dalla terrazza del Monumento del Re Alfonso, per me il fiore all’occhiello di questo luogo.